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Autore: Mokochan    23/07/2014    3 recensioni
“Un’altra partenza li avrebbe separati – ma stavolta sarebbe stato diverso, lei ne aveva la convinzione, mentre si sistemava una ciocca corvina dietro l’orecchio con le dita tremanti, le guance arrossate dal freddo di un inverno appena cominciato.
Persino il tempo denotava la differenza.
[NaruHina | 500 parole]
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
- Questa storia fa parte della serie 'NaruHina ~ Orange is better!'
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Non l'ultima, m a i l'ultima



Così, per la tua immagine o per il mio amore,
anche se lontano sei sempre in me presente;
perché non puoi andare oltre i miei pensieri
e sempre io son con loro ed essi son con te;
o se essi dormono, in me la tua visione
desta il cuore mio a delizia sua e degli occhi.
[Sonetto 47, William Shakespeare]




Un’altra partenza li avrebbe separati – ma stavolta sarebbe stato diverso, lei ne aveva la convinzione, mentre si sistemava una ciocca corvina dietro l’orecchio con le dita tremanti, le guance arrossate dal freddo di un inverno appena cominciato.
Persino il tempo denotava la differenza.
Naruto si mise l’enorme zaino da viaggio sulle spalle, borbottando imprecazioni piuttosto colorite che fecero sbuffare Sasuke, immobile accanto a lui e munito anch’esso di un borsone dalle notevoli dimensioni.
Altri tre anni via da Konoha, ma stavolta solo loro due – per diventare più forti, per superare le barriere, per rafforzare un legame.
Per migliorare il futuro.
Naruto rivolse a Sasuke un’occhiata imbronciata – la voglia di litigare addirittura a quell’ora indecente del mattino – poi virò la propria attenzione su di lei.
Hinata si rese subito conto dello stupore che la sua presenza parve recargli, paralizzandolo.
Aveva deciso di raggiungerlo all’ultimo, quando la consapevolezza che non l’avrebbe più rivisto l’aveva spaventata, invitandola a uscire, vederlo, stargli accanto.
Almeno un’ultima volta.
«Hinata...?»
Naruto si rianimò e le corse incontro, apparentemente felice di vederla.
E magari, almeno un pochino, almeno quel giorno, lo era davvero.
«Pensavo non sarebbe venuto nessuno» disse l’Uzumaki, fermandosi di fronte a lei, il fiato corto come se avesse corso interi chilometri; e negli occhi, tenue, una luce diversa.
Hinata rabbrividì. «Io... lo so, ma volevo salutarvi.»
Una bugia detta per gentilezza – e forse non era fin troppo palese, quando entrambi sapevano quale fosse la verità?
Naruto la guardò attentamente, trasmettendole per una frazione di secondo l’imbarazzo nato da convenevoli dimenticabili, parole non dette che dovevano – volevano – uscire allo scoperto.
La dichiarazione.
Una mano che ne stringeva un’altra, riscaldandola, infondendole il proprio coraggio.
«Senti... io volevo ringraziarti,» mormorò Naruto, grattandosi distrattamente il capo, «credo di averlo già detto una marea di volte, però cavolo, hai fatto così tanto che-»
«Non devi.»
Hinata sospirò e Naruto corrugò la fronte.
«Se dovessi ringraziarti per tutto quello che hai fatto per me senza nemmeno rendertene conto,» la ragazza sorrise, «non finiremmo più. Mi basta sapere che ti sono stata utile.»
Fu talmente spigliata da stupire perfino se stessa e Naruto, che spalancò la bocca, ammutolito.
Solo utile?
Che cosa buffa.
Naruto sentì crescere dentro di sé il disappunto. «Non...»
«Naruto, dobbiamo andare. Vedi di muoverti.»
Le parole di Sasuke sferzarono l’aria, cancellando quelle dell’Uzumaki, che si concesse un rapido sbuffo prima di tornare serio e proseguire.
«Non sarà l’ultima volta... ti ringrazierò sempre, anche quando non lo vorrai. Perché non sei stata ‘solo utile’. Sei stata di più.»
Hinata arrossì, a quelle parole, arrossì così tanto che anche Naruto, per quanto ingenuo, capì di averle detto troppo – e quel troppo era tutto, ora.
Si lanciò un’occhiata alle spalle, cercando di dissimulare l’imbarazzo. «Meglio che vada, o Sasuke...»
«Sì,» Hinata capì subito, «allora... arrivederci.»
Naruto tornò a guardarla, le sorrise intensamente.
Sarebbe stata l’ultima, vera volta.
«Ci rivedremo presto.»
Poi corse via – e solo allora Hinata se ne accorse: sarebbe stata la prima di molte volte.
Non l’ultima, mai l’ultima.

 






Note dell'autrice - per scrivere questa storia mi sono basata sulla prima partenza di Naruto quando aveva 12 anni, con Jiraiya, dopo il ‘tradimento’ di Sasuke. In quella scena, quando Naruto parte, c’è Hinata, nascosta, che lo guarda andare via.
Ho voluto ripetere la scena, mettendo Sasuke al posto di Jiraiya e Hinata non più nascosta ma ben visibile. Differenze che bene o male denotano la crescita di Hinata e rendono più ‘forti’ gli scambi che ci sono stati fra i due prima e durante la guerra.
Il finale lascia intendere una possibile ‘relazione’ futura quando lui tornerà (a me piacerebbe, c’è poco da dire xD).
La citazione che ‘decora’ la flash indica la separazione, l’ho messa perché penso ci stia bene – e poi l’ho amata appena l’ho letta. Ho trovato che per la loro separazione fosse adeguata.
Il prompt ‘ultima volta’ è stato usato più volte e con diversi significati: l’ultima volta in cui Hinata vede Naruto prima della partenza; “non sarà l’ultima volta” in riferimento alla piccola ‘minaccia di Naruto di continuare a ringraziarla; “l’ultima volta” riferito al sorriso tipico dell’Uzumaki.
E poi nel finale… parla da sé x.x
Bene, ho detto tutto!
Un bacione,

Mokochan



   
 
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