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Autore: Arya Tata Montrose    23/07/2014    3 recensioni
Ecco qui il mio "regalo di compleanno" per Sasuke!
Racconta del suo primo compleanno a Konoha dopo la guerra, e, boh, vi lascio un estratto della storia.
~~~
- Naruto… – Sasuke sibilò quel nome nemmeno appartenesse a colui che aveva sterminato la sua famiglia. E il messaggio era chiaro: fuori di qui o ti uccido.
Direte voi, limpido e cristallino, chiunque con un po’ di sale in zucca seguirebbe il “consiglio” di Sasuke. Per esperienza però, noi tutti sappiamo che Naruto, il sale in zucca non c’è l’ha manco se Kishimoto ce lo mettesse.
Un ringhio feroce fu la risposta del moro, piuttosto eloquente per una persona normale, ma per la immensa sfortuna di Sasuke, come già detto, appurato e dimostrato con prove certe e innegabili, suo compagno di squadra non lo era.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Un compleanno particolare
 
 




 
[Quartiere Uchiha, Villa del Capofamiglia. Ore 19:30]
[ 23 Luglio, anno XXXX]
 
- Heilà Teme! Buon compleanno! – Naruto aveva appena fatto irruzione a Villa Uchiha sfondando la leggera porta nell’intento di bussare. 
 
- Naruto… – Sasuke sibilò quel nome nemmeno appartenesse a colui che aveva sterminato la sua famiglia. E il messaggio era chiaro: fuori di qui o ti uccido. 
 
Direte voi, limpido e cristallino, chiunque con un po’ di sale in zucca seguirebbe il “consiglio” di Sasuke. Per esperienza però, noi tutti sappiamo che Naruto, il sale in zucca non c’è l’ha manco se Kishimoto ce lo mettesse. 
 
- Eddai Teme, Sakura-chan ci aspetta da Teuchi-san! – disse appunto il biondo, come se l’Uchiha non avesse nemmeno aperto bocca.
 
Un ringhio feroce fu la risposta del moro, piuttosto eloquente per una persona normale, ma per la immensa sfortuna di Sasuke, come già detto, appurato e dimostrato con prove certe e innegabili, suo compagno di squadra non lo era.
 
- Teme? Perché quella faccia? – domandò il povero idiota Naruto. 
 
Il moro righiò tra i denti un “porco Madara”, il che, ovviamente, era un pessimo segnale: stava per attivare il Magekou Sharingan e con lui il Susano’o. 
 
- Se arriviamo in ritardo Sakura-chan mi farà a fette! – considerò terrorizzato il biondo. Ovviamente l’Imprecazione-avvertimento del compagno di squadra non gli faceva né caldo né freddo, lui aveva paura della rosa che, nonostante tutto ancora lo picchiava. 
 
Senza aspettare oltre dunque, il biondo lo prese per il polso e lo trascinò per le strade di Konoha, che, per Sasuke, si sarebbe ritrovata con un eroe di guerra in meno.
 
 
 
[Quartere commerciale di Konoha, Ichiraku Ramen. Ore 20:00]
[ 23 Luglio, anno XXXX]
 
-Ciao Sakura-chan! Visto chi si è degnato di trascorrere il suo compleanno con noi?- disse Naruto felice per essere arrivato in tempo e, implicitamente, aver scampato l’ira funesta della ninja medico. 
 
-Dobe, mi hai trascinato. – rettificò il moro – Ciao Sakura. – aggiunse con un ghigno, ciò che per lui era più simile ad un sorriso.
 
- Ciao Sasuke-kun, Baka…-  salutò gentilmente la rosa.
 
Si sedettero tutti al bancone e ordinarono. Superfluo è dire che appena portarono i piatti, Naruto cominciò ad ingozzarsi, mentre gli altri due mangiavano con più calma ed educazione, evitando di parlare a bocca piena, come invece il biondo faceva senza porsi alcun problema. Per questo, quando Sasuke e Sakura terminarono i loro piatti, Naruto aveva già lustrato dieci porzioni extra large. 
 
- Bene ragazzi, questo è il conto. – Ayame si presentò da loro con un foglietto che elencava quanto ordinato dal Team, con relativo prezzo e costo totale. 
 
A Sakura caddero di mano le bacchette nel vedere l’esorbitante cifra a tre zeri al terminare del biglietto e Sasuke abbandonò la sua espressione indifferente per sbarrare gli occhi. 
 
Naruto invece era calmissimo. 
 
“Brutto segno.” Pensarono i restanti membri del Team. 
 
Detto fatto, Naruto espose il perché di tanta tranquillità davanti a tale cifra: - Il festeggiato paga. – 
 
- Io ti ammazzo! – Sasuke non ci vide più dalla rabbia e lo scheletro del Susano’o circondò il suo corpo mentre il ragazzo assumeva un’espressione da folle, degna di quelle di Yuno Gasai.
 
Naruto si trovò quindi a dover sborsare l’importo del conto più tutto quello che gli restava nel portamonete a forma di ranocchia per pagare i “danni morali e fisici” – dovuti all’attivazione del Mangekyu due volte in poco tempo – arrecati al compagno di squadra. 
 
Per l’immensa gioia di Naruto, Sakura fece da pacere, evitando al Jinjuriki il pagamento dei danni. 
 
 
Il biondo però non si perse d’animo e propose di andare a bere qualcosa con la solenne promessa di pagare di tasca sua anche tutto ciò che avrebbero ordinato i compagni. 
Sakura e Sasuke acconsentirono rassicurati dal fatto che l’Uzumaki aveva giurato sul suo Nindo. 
 
- A presto, Teuchi-san e Ayame-chan. – si congedarono per poi avviarsi per le strade del Villaggio. 
 
Su quale locale scegliere, Sasuke non si pronunciò e Sakura nemmeno, poiché, il primo per motivi ovvi e oramai fin troppo conosciuti, la seconda per lavoro e studio, non uscivano molto la sera. Le loro uniche uscite erano dettate dagli impegni e qualche volta dai pranzi di Team. 
 
L’Uzumaki dunque poté condurli in uno dei locali frequentati dall’Ero-Sannin, Tsunade e Kakashi. 
 
 
[Quartiere commerciale di Konoha, Buta’s Bar. Ore 22:30]
[ 23 Luglio, anno XXXX]
 
Ovviamente nel pub l'alcol scorreva a fiumi, e nell'aria se ne sentiva l'odore acre e pungente. 
Haruno e Uchiha, appena messo piede in quel posto pieno di ubriachi ridacchianti, fecero per girare i tacchi e andarsene, magari a casa di uno dei due a degustare una tazza di tè caldo, benché fosse la sera del ventitré di un luglio piuttosto afoso e caldo.
 
L'allievo del Sannin pervertito però fu svelto a comprendere le loro intenzioni e li afferrò da dietro per il collo delle maglie, trascinandoli ad un tavolo e ordinando del sakè. 
 
Il figlio dello Yondahime si scolò la prima tazza di sakè appena gliela portarono mentre gli altri due avevano cominciato a parlare della loro imminente missione, snobbando altamente le tazze ripiene di quel liquido trasparente e amarognolo che tanto adorava la Sensei della rosa.
 
-Ehi Teme, da quanto non bevi?- chiese Naruto. 
 
-Idiota, dovresti sapere che in questa squadra tu sei l'unico che beve!- rispose Sakura piuttosto contrariata dall'interruzione. Quella di cui stavano discutendo era una missione di livello S.
 
-Ora capisco perché è così stupido.- intervenne Sasuke. 
 
Dopo questo piccolo scambio di frasi tra i ragazzi scattò una tacita scommessa per vedere chi fosse quello che reggeva di più l'alcol e i due cominciarono a ingoiare un bicchiere dietro l'altro, mentre Sakura si chiedeva se quei due sarebbero mai cambiati.
 
"La risposta ovviamente è no", pensò la ragazza con un piccolo sorrisetto sul volto.
 
Sasuke si fermò prima di ubriacarsi, giusto per non essere costretto a farsi accompagnare a casa, sempre questione di orgoglio, mentre Naruto, da bravo baka quale era, si ubriacò del tutto, come se non ci fosse un domani oppure come se Tsunade avesse usato il Jutsu degli Yamanaka sul suo corpo. 
 
Infatti il biondo, da tanto era brillo, barcollò sulla sedia, cadendo a terra ridente. 
 
Sasuke si passò una mano sulla faccia sconsolata: come faceva un'idiota del genere ad essere un eroe oltre che il suo migliore amico? Questa è una cosa che non si sarebbe mai potuta spiegare.
 
In un moto di compassione invece, Sakura si chinò sul biondo per aiutarlo ad alzarsi, borbottando Jashin solo sa quanti insulti. 
 
Mossa sbagliata per la povera Haruno visto che Naruto le si aggrappò al top, allentandone la chiusura e facendo intravedere il reggiseno a tutti gli occupanti del tavolo, Sasuke compreso, che arrossì impercettibilmente.
 
Con tutto l'alcol che il ragazzo aveva in corpo però, l'influenza dell'Eremita dei rospi cominciò a farsi sentire e il già poco autocontrollo del Jinjuuriki andò a farsi bellamente fottere. 
 
Dunque, come imparato dalle letture ad alto spessore culturale scritte da Jiraya, dai commenti e dalle fantasie fatte dall'uomo stesso, Naruto iniziò a sparare oscenità riguardanti Sakura, che non ci pensò due volte prima di mollargli uno di qui suoi famosi pugni, della serie "devastanti abbastanza da provocare un terremoto". 
 
Il grande eroe Naruto Uzumaki cadde dunque per mano di tanto sakè e un'imbarazzata quanto incazzata Sakura Haruno mentre Kurama ridacchiava allegramente. 
 
Tutto questo ovviamente, sotto gli occhi stralunati di Sasuke, più per quello che Naruto aveva detto e fatto vedere della ragazza che non per la - purtroppo quasi - dipartita - tentata sin troppe volte - del biondo. 
 
Ancora rossa di rabbia e vergogna Sakura si rassettò il top in stile kimono e corse via, balbettando - Gomenasai, Sasuke-kun. - lasciando il ragazzo con un palmo di naso, inebetito a fissare il punto in cui la figura della rosa era sparita.
 
Una volta ripreso il controllo di sé – parziale, dato l’alcol che aveva ingerito -, non ci mise molto a fare il punto della situazione: Sakura era scappata, Naruto era fuori gioco – solo per quanto riguarda le funzioni cognitive, tanto che il biondo ancora blaterava su come Sasuke volesse sbattersi Sakura – e il tavolo con parte della pavimentazione del locale era stato distrutto dal pugno dell’Haruno.
 
Gli si presentò infatti il gestore del pub che gli chiedeva l’immediato pagamento dei danni. L’uomo era troppo arrogante per i gusti del moro che, già provocato a sufficienza, non si fece alcun tipo di scrupolo ad attivare per la terza volta il Mangekyou.
Il proprietario, spaventato dagli occhi rosso sangue del ragazzo, si fece più docile e calmo, continuando però a richiedere l’ammontare dei danni.
 
L’Uchiha, soddisfatto del risultato ottenuto, si fece ben pochi problemi a dare una tappata in testa a Naruto per fargli chiudere la bocca e fregargli il portafogli dal quale prese l’importo dovuto al proprietario.
 
Prese dunque l’Uzumaki per i piedi e lo trascinò per le vie del Villaggio, diretto a casa della Hyuga.
 
 
 
[Monte degli Hokage, Volto di pietra della Godahime. Ore 23:50]
[ 23 Luglio, anno XXXX]
 
Era corsa subito sulla montagna degli Hokage, più precisamente sul volto di Tsunade, la sua adorata maestra.
Si era seduta in una nicchia sopra l'orecchio in pietra della donna, ci le ginocchia strette al petto e circondando gli arti inferiori con le braccia. 
 
Che razza di figura aveva fatto? Assolutamente pessima e per di più davanti al ragazzo cui teneva di più, dando un'immagine di se ancora peggiore di quanto già non fosse. 
 
-Scusa il Dobe, ma a volte è proprio un idiota.- sentì dire poco sopra di lei. Sobbalzò riconoscendone il proprietario ancora prima di voltare la testa verso l'alto. 
 
-Se togli il "a volte", d'accordo.- rispose lei alzandosi e raggiungendolo sul capo della figura scolpita. 
 
Lui ghignò e lei accennò un risolino tornando poi a stringere le gambe al petto e a nascondervi il volto, ancora vergognandosi per l'accaduto di qualche ora prima. 
 
Ora infatti il cielo era coperto di stelle, brillanti in quel cielo di una notte d'estate. 
 
- M-mi dispiace per... - provò a dire, senza riuscire a completare la frase.
 
- Per cosa, Sakura? Perché Naruto ha detto "neh, Sasuke che ti porteresti volentieri Sakura-chan a letto" ? - domandò il ragazzo. 
 
- No... Beh, anche, ma è il primo compleanno che passi a Konoha dopo la Guerra e... È stato un disastro. Insomma, prima Naruto che ti trascina all'Ichiraku Ramen contro la tua volontà, poi il conto, il Sakè e... Questo. - riassunse la rosa non riuscendo a trattenere una lacrima - Mi dispiace. - 
 
Non si spiegava perché nel vederla piangere gli si strinse il cuore. L'aveva vista piangere tante volte, persino la notte in cui gli confessò il suo amore. Poi capì, non c'era nulla di più semplice.
 
- Non sono nemmeno riuscita a darti il regalo di compleanno. - riprese la ragazza con un sorriso amaro - ci avevo messo un mese a sceglierlo. - 
 
Così dicendo prese un rotolo dalla giarrettiera porta kunai che teneva sempre con sé e da esso evocò un piccolo pacco regalo blu, incartato con cura che consegnò a Sasuke con l'invito ad aprirlo. 
 
Si udì solamente il rumore della carta che lentamente veniva aperta senza essere strappata - Mikoto gli aveva insegnato che non si butta via nulla - e trovò una piccola scatola bianca. Al suo interno trovò una piccola lastra di pietra dove erano incise parole che lui non si sarebbe mai scordato. 
 
"Io ti amerò per sempre" e poco più sotto, in lettere d'oro vi era il nome di suo fratello.
 
Sasuke non riuscì a fare altro se non sussurrare - A-Arigatou, Sakura. - 
 
Intanto che il suo cervello elaborava tutto quello che Sasuke provava in quel momento, preso dal più puro istinto, avvicinò il volto a quello della ragazza, ancora in lacrime e lentamente fece congiungere le labbra. 
 
Rimasero così per un tempo indefinito, mentre ancora le loro labbra si toccavano e i loro occhi rimanevano chiusi, atti ad assaporare quel magico momento.
 
Quando si staccarono e riaprirono gli occhi, i loro sguardi si incatenarono e lo smeraldo incontrò l'onice. 
 
- Sasuke, l'Arigatou che mi rivolgesti quelle volta, per-perché? - chiese Sakura, trovando nelle pozze scure del ragazzo un barlume che le parve la risposta. 
 
- Arigatou per avermi amato, nonostante tutto. Quella notte e oggi. - così rispose Sasuke vedendo quanto all'epoca fosse stato cieco riguardo a se stesso. 
 
Anche lui nutriva lo stesso sentimento per quella ragazzina che gliel'aveva urlato in lacrime. E l'aveva ringraziata per quell'incondizionato amore che lui sapeva di non meritarsi.
 
- Ti ho sempre amato, Sasuke-kun. - soffiò la rosa poggiando il Byakyu sulla fronte del ragazzo. 
 
- Anche io. - fu la risposta che si sentì dare, mormorata sulle labbra, mentre il cielo si colorava similmente alle nebulose dell'opale della lastra poggiata ancora nella scatola bianca accanto a Sasuke.
 
 
 
[A pochi passi da Villa Hyuuga. Ore 0:05]
[ 24 Luglio, anno XXXX]
 
Naruto camminava aggrappandosi al muretto che delimitava la strada ridacchiando come un'idiota - quale effettivamente era - e ogni tanto veniva aggredito da un piccolo attacco di singhiozzo, sintomo di tutto il sakè ingerito. 
 
Ridacchiava vittorioso pensando a quanto fosse stato geniale. Portare Sasuke dall'Ichiraku e farlo incazzare in modo che Sakura lo calmasse, andare a bere e far bere Sasuke in modo che fosse un po' brillo, dire un paio di cazzate fingendo di essere ubriaco - perché lui, l'alcol, lo beveva come acqua - e fare in modo che Sakura scappasse per poi essere seguita da Sasuke che, brillo, l'avrebbe baciata e le avrebbe confessato i suoi sentimenti. 
 
Sì, Naruto era un genio felice perché aveva aiutato un Teme a dichiararsi, anche a costo di un paio di ossa. 
 
 
[Quartiere residenziale, verso Villa Hyuuga. Ore 23:35]
[23 Luglio, anno XXXX]
Sasuke sorreggeva un Naruto in preda ad un attacco di singhiozzo aiutandolo a camminare viste le svariate fratture riportate. 
 
- Certo che sei proprio un Baka. Come ti è saltato in mente di dire certe cose? - lo rimproverò il moro. 
 
- Che c'è, Teme, ti da fastidio perché ti piace la nostra Sakura-chan? - domandò il biondo. 
 
Brillo, Sasuke non riusciva a controllarsi come faceva di solito, risultando quindi una persona normale. 
 
- Mia, Dobe. - rispose infatti, facendo ridacchiare l'Uzumaki. 
 
- E che ci fai qui a portarmi a casa, Baka! - esclamò - È triste perché ti ho rovinato il compleanno, va a conolarla, razza di Teme che non sei altro! - 
 
- D'accordo Dobe, ma questa me la paghi. - rispose Sasuke che, sebbene brillo e normale rimaneva pur sempre Sasuke Uchiha. 
 
Detto questo infatti, lasciò la presa e corse dove sapeva avrebbe sicuramente trovato Sakura.
 
Naruto cadde, pestando pesantemente il sedere, conscio che quello era solo un assaggio dell'antipasto. 
 
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Angolino Autrice
Frugando tra le mie vecchie storie ne ho trovato la vecchia versione e mi è venuto un colpo. Ho detto: "È carina, ha bisogno di un ritocco!".
Quindi eccomi qui, sperando che vi piaccia.
Ah, sono passati ben 15 anni dall'inizio di Naruto e, purtroppo, sta per finire. Come non celebrare i diciotto anni di quel teme di Sasuke? :3
Io, personalmente, continuerò a shippare le mie coppie preferite anche dopo la fine del manga.
Comuque, ora do spazio a voi nei commenti!

Mata ne,
Tata-chan <3

 
   
 
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