Anime & Manga > Shaman King
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Autore: Layla    23/07/2014    2 recensioni
“Non voglio che sia uno smidollato.”
“Dubito che lo sia con i tuoi geni, ma smettila di preoccuparti, tra poco lo vedremo.”
“A te non manca?”
Lui tace un attimo.
“Sì, mi manca e molto, purtroppo però era necessario che agissimo così.”
“Spero che il treno si muove più alla svelta.”
Yoh sorride in modo inesplicabile.

Yoh/Anna
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna Kyoyama, un po' di tutti, Yoh Asakura
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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È lunga la strada di ritorno a casa.

Il treno arriva, si sente il suo fischio in lontananza.
In questa piccola città di mare si muove tutto pigramente e anche il treno che sembra così vicino potrebbe essere lontano. Mi guardo i piedi, indosso degli zoccoli un po’ consunti, ci ho camminato parecchio con questi zoccoli.
Yoh, accanto a me, sorride in maniera inesplicabile, anche i suoi zoccoli hanno camminato parecchio. In tutti questi anni siamo stati fuori dal Giappone per far sì che lui assolvesse le sue incombenze come shaman king.
È stato faticoso, ma ora stiamo raccogliendo i risultati.
Chiunque ci vedesse ora non vedrebbe altro che un ragazzo dai lunghi capelli castani con delle cuffie in testa, che indossa i pantaloni di una tuta, una maglietta con il simbolo della cannabis, zoccoli e uno zaino in spalla con accanto una ragazza dai lunghi capelli biondi e con un vestito nero lungo e un po’ consunto, con un foulard rosso al collo e una collana di perle, anche lei con degli zoccoli.
Yoh Asakura e Anna Kyoyama.
Re e regina degli sciamani.
Il vento muove leggermente i nostri capelli, stiamo tornando a casa, stiamo tornando da nostro figlio. Sono sei anni che non vedo Hana e mi chiedo se Tamao abbia fatto un buon lavoro nel crescerlo, io volevo lasciarlo alla signora Kino, ma Yoh ha insistito per Tamao.
Forse ha ragione, sua nonna non ha più le energie per gestire un neonato e poi un bambino piccolo.
Il treno finalmente arriva, si ferma pigro e ci consente di salire su un regionale per Tokyo, le terme Funbari ci aspettano. Loro sono il nostro prossimo progetto, il nostro futuro, la nostra casa.
Ci sediamo in uno scompartimento vuoto, Yoh mi prende la mano e io guardo fuori dal finestrino mentre il treno riparte. Vedo quella distesa d’acqua che è l’oceano, oggi è un giorno di sole e risplende azzurro, leggermente increspato a tratti dal vento.
Tutto il contrario di quando io ho preso il treno per la prima volta. Da Izumo dovevo andare a Tokyo da Yoh, allora c’era la neve e faceva freddo, il  mio chimono non mi teneva abbastanza caldo.
Come sono diversa dalla ragazzina di allora, un po’ addolcita forse. L’Anna di allora aveva in mente un obbiettivo e voleva impiegare tutte le sue energie per farlo avverare: diventare la moglie dello shaman king.
Credevo che Yoh andasse spronato – e in parte avevo ragione – ma lui aveva già in è tutto il suo potenziale quasi sviluppato e non me ne accorgevo.
Che stupida, eppure avrei dovuto saperlo, lui mi aveva salvato da me stessa.
Guardando il mare che lentamente scorre davanti ai miei occhi mi perdo nei ricordi.

{A Izumo l’inverno è duro. Nevica spesso, fa freddo e tira un vento gelido che arriva dritto dalla cima del monte Osore. Sembra un posto fuori dal tempo, le case sono ancora quelle tradizionali in legno, anche la mia è così. Vivo in un tempio con la signora Kino Asakura, un’ itako che mi sta insegnando a controllare i miei poteri e che diventerà mia suocera, dovrò sposare suo nipote Yoh non appena sarò maggiorenne.
Non ho mai visto questo Yoh e non voglio vederlo, così come non voglio sposarlo.
Odio tutto il genere umano, non riesco a sopportarlo, impazzisco quando sono in compagnia di qualcuno che non sia la signora Kino.
Riesco persino a creare degli oni se per caso sono in mezzo alla gente, tanto è profondo il mio rancore.
C’è una ragione dietro a tutto questo ed è che sono dotata di un potere che assomiglia a una maledizione: so leggere nel pensiero della gente
Posso sentire tutto, dalle cose banali come la lista della spesa, alle cose nascoste che si agitano nel fondo dei loro cervelli. Amori, odi, perversione, rabbie antiche, memorie dimenticate, incubi.
Tutto.
Sento e vedo tutto e certe volte mi sembra di impazzire e di non sapere chi sono io, mi sento così unita a queste sensazione non mie che non so più dove finisco io e dove inizia l’altro.
Non è solo questo, in tutti gli uomini e donne ho trovato un fondo di marcio così orribile da togliermi per sempre il desiderio di socializzare con qualcuno.
Voglio rimanere da sola per sempre, lontano da tutti, in modo da non dover più leggere nella mente di nessuno e vedere cose del genere.
Ora che ci penso quello Yoh Asakura è arrivato, speriamo di non incontrarlo.
Speranza delusa, lo incontro al villaggio, ma lo tratto piuttosto freddamente così non si affezionerà a me e se ne andrà, so che c’è un’altra sposa per lui, la sta addestrando Mikihisa.
Lui non se ne va, al contrario è gentile con me in una maniera che mi sorprende, non leggo nulla di negativo in lui.
La seconda volta che c’incontriamo però non siamo così fortunati, creo un oni che mi rapisce e mi porta fino alla cima del monte Osore. Non so se sperare che mi lascino lì o sperare che qualcuno venga a salvarmi.
Fa tanto freddo lì.
Qualcuno viene a riprendermi ed è proprio Yoh che sconfigge l’oni grazie all’aiuto di uno spirito di nome Matamune, io lo guardo sorpresa, provo a leggergli nella mente e non ci riesco.
Vuoi vedere che quel terribile potere è sparito?
Sembra proprio di sì, dopo anni nella mia testa c’è il silenzio, solo io posso parlare, è tornata totalmente mia!
È per questo motivo che l’ultimo dell’anno ho permesso a Yoh di guardare la tv con me, mi ha salvato.}

“Anna?”
“Sì, Yoh?”
“ A cosa stavi pensando?”
“Al monte Osore.”
Gli rispondo sorridendo, lui mi sorride di rimando.
“Era davvero pestifera quella bambina, vero?”
“Molto pestifera.”
“E ora è una magnifica donna.”
Io arrossisco e lui mi bacia, è strano per una donna tutta d’un pezzo come me arrossire, ma solo lui riesce a farlo. È così puro, calmo, dolce.
È perfetto per me, spero che Tamao sarà altrettanto fortunata quando sposerà Hao.

{Sono in un ansia terribile, Yoh e gli altri ce l’avranno fatta o dovremmo tenerci Hao come shaman king?
Cammino avanti e indietro per la stanza, sorvegliata dai miei spiriti, sono curiosi, non mi hanno mai visto nervosa come lo sono ora, si solito sono una ragazza calma al limite della glacialità.
Una principessa di ghiaccio.
Anna, la terribile.
Di solito mi chiamano così quando credono che non li senta, ma oggi Anna, la terribile ha deposto la maschera ed è tornata la bambina spaventata che in un lontano giorno d’inverno aveva permesso a un bambino di guardare la tv con lui.
Tornerà o non tornerà?
Sento un’aura terribile avvicinarsi, è lo shaman king, ma non saprei dire chi è, se Hao o Yoh, non importa perché tra poco lo saprò. Si sta dirigendo verso di me.
Sia Hao che Yoh mi amano, ma io amo solo Yoh, Hao mi infastidisce.
La porta della stanza si apre e mi ritrovo davanti il sorriso smagliante di Yoh, non posso fare a meno di saltargli in braccio.
“Ce l’hai fatta, lo sapevo che ce l’avresti fatta!"
Lui si gratta la testa.
“Sì, sono il nuovo shaman king, strano, eh?”
“No, per niente. È andato tutto come doveva andare.”
Lui mi sorride e si avvicina a me, mi bacia dolcemente, io stringo le braccia intorno al suo collo, finalmente la mia ansia se ne è andata.
“Ora sei la regina.”
“E posso baciare il re!”
Lo bacio un’altra volta,
“Ti amo, Yoh.”
“Ti amo, Anna.”
Ci baciamo ancora e ancora fino quando non ci ritroviamo solo in intimo, mi piace il corpo smilzo ma forte di Yoh. Gli accarezzo i pettorali facendolo fremere, lui annusa una ciocca dei miei capelli.
“Sei bellissima, Anna.”
Mi bacia un’altra volta ed entra in me con una spinta lenta e dolce. Continuiamo così fino a quando diventiamo un solo corpo e una sola anima e poi esplodiamo insieme nell’orgasmo.
Lui si accascia su di me.
“Mi sei mancata, Anna.”
“Anche tu, ma ora non te ne andrai mai più, perché io ti seguirò ovunque andrai.
La regina segue sempre il re.”
Lui mi accarezza i capelli e annuisce.
“Certo, preparati a visitare il mondo con me.”
“Sono pronta.”
Ci sorridiamo e ci rivestiamo.
Che il viaggio cominci.}

“Come credi che sarà Hana?”
“Un bravo bambino, ne sono certo.”
Io batto le unghie sul tavolinetto.
“Ho detto a Tamao di trattarlo come avrei fatto io, speriamo mi abbia dato retta.”
“Povero bambino!”
Yoh ride.
“Sei davvero terribile se ti ci metti.”
Io metto il broncio.
“Non voglio che sia uno smidollato.”
“Dubito che lo sia con i tuoi geni, ma smettila di preoccuparti, tra poco lo vedremo.”
“A te non manca?”
Lui tace un attimo.
“Sì, mi manca e molto, purtroppo però era necessario che agissimo così.”
“Spero che il treno si muove più alla svelta.”
Yoh sorride in modo inesplicabile.

 
Dopo non so quanto tempo viene annunciata la stazione di Tokyo.
Io e Yoh scendiamo e ci confondiamo con la massa educata dei viaggiatori, cerchiamo la nostra stazione della metropolitana e saliamo su una delle carrozze.
La città non è cambiata molto da quando ce ne siamo andati, ma questo mi rassicura, me la fa sentire amica.
“Certe cose non cambiano mai, eh?”
Sussurro a Yoh.
“Sì, non è fantastico, vero?”
“Sì.”
“Ti ricordi quante volte l’abbiamo percorsa questa tratta quando andavamo a scuola?”
“Sì, quando lo shaman fight era solo una cosa lontana.”
Lui mi abbraccia, mi piacciono i suoi gesti di tenerezza improvvisi, solo a lui permetto di avvicinarsi così tanto.
Lui solo ha questo privilegio.
Arriviamo alla nostra fermata e scendiamo, percorriamo la strada che abbiamo fatto mille volte quando abitavamo qui e finalmente arriviamo alle terme di Funbari. Tamao ha fatto del suo meglio, ma si vede che manca la mia mano, ci sarà da lavorare.
“Non mi piace quello sguardo, Anna!”
Mi dice divertito Yoh.
“Quale?”
“Quello che stai facendo adesso, significa che ci sarà molto da lavorare.”
“E hai ragione.”
“Oh, poveri noi!”
Si porta una mano davanti alla faccia.
“Altro che essere lo shaman king! Forza, entriamo.
Tamao e gli altri ci staranno aspettando.”
Mi prende per mano ed entriamo nel vecchio albergo, Yoh bussa e ci viene incontro una giovane donna dai lunghi capelli rosa vestita di bianco.
“Yoh, Anna!”
Esclama felice, prima di abbracciarci entrambi.
“Forza venite! Vi stavamo aspettando!”
Ci fa segno si seguirla e noi la seguiamo fino alla sala del locale, là ci sono: Horo Horo con una ragazza mora che mi viene presentata come Hotaru, la sua ragazza, Pirica, Ren e Jeanne (che adesso fanno coppia fissa a quanto pare),Lyserg e il trio Hanagumi.
Ovviamente è tutto un giro di baci e abbracci.
Ren è finalmente diventato più alto, la sua cresta continua a esserci solo che ora sfoggia anche un pizzetto, Horo Horo ha i capelli più lunghi e ha rinunciato a tirarli su con il gel, solo Lyserg sembra quasi uguale a prima.
Manca qualcuno però. Dove sono Hana, Ryu, Chocolove e Manta?
“Ragazzi, ma mio figlio, Ryu, Chocolove e Manta dove sono?”
Tamao tossisce imbarazzata.
“Hana e Ryu hanno avuto qualche problema a portare Chocolove da noi, così Manta è andato a dare loro una mano.”
“Che genere di problemi?”
“Volevano far evadere Chocolove dal carcere.”
“CHE COSA?!”
Urlo io come una matta.
“Ma sono matti? E Ryu perché l’ha assecondato?
Quando torna mi sente!”
“Sempre soave, vero Anna?”
La voce è quella di Hao, mi volto e lo vedo con i genitori e i nonni di Yoh e con il resto della famiglia Tao: Jun, En, Ran, Ching e un bambino.
“Chi è quel bambino, Ren?”
“Mio figlio Men.”
Mi risponde orgoglioso lui.
“Molto carino, ti somiglia un sacco. Ha ereditato la cresta, ma ha i colori di Jeanne.”
“Sarà un grande sciamano.”
“Non lo metto in dubbio, ma anche Hana lo sarà.”
Lui sogghigna, le famiglie Tao e Asakura hanno uno strano  rapporto di odio e amore.
In ogni caso, voglio vedere mio figlio!
“Tamao, com’è mio figlio?”
“Somiglia molto a Yoh, ma ha i tuoi capelli, Anna.”
“Carattere?”
“Quello di Yoh, ma ho cercato di comportarmi come te nel crescerlo.”
“Spero arrivi presto.”
“Manta mi ha telefonato poco fa, dovrebbero arrivare.”
Poco dopo, infatti, la porta si apre ed entrano Ryu e Chocolove – che è diventato massiccio e pelato – Manta e Hana.
Quando mi vede, guarda prima e poi Tamao confuso.
“Hana, vieni qui!”
Lo chiama lei.
“Sì, mamma?”
Tamao si abbassa fino all’altezza di Hana e gli sorride.
“Hana, non sono io tua madre, sono solo tua zia.
Mi sei stato affidato alla nascita da tua madre e ora lei è tornata insieme a tuo padre.”
La sua faccia si fa sempre più confusa, mi abbasso anche io.
“Hana, sono io tua madre.
Mi chiamo Anna e mi scuso per averti fatto crescere per tutto questo tempo con tua zia Tamao senza dirti nulla, ma è stato necessario.
Potrai mai perdonare me e tuo padre?”
Lui mi abbraccia come risposta, Yoh si unisce all’abbraccio.
“Adesso che siete tornati non ve ne andate più vero?”
Io e Yoh scuotiamo la testa.
“No, siamo tornati per rimanere.
Per te e per le terme.”
Concludono insieme Yoh e Hana, per poi scoppiare a ridere.
“Anche la mamma tiene alle terme come zia Tamao?”
“Peggio di zia Tamao!”
“Qui c’è un sacco di lavoro da fare, ecco perché siete tutti qui!”
“E io che pensavo fosse per la mia compagnia!”
Risponde Horo Horo.
“Nessuno vorrebbe stare in tua compagnia, idiota!”
“Si potrebbe dire la stessa cosa di te, Ren!”
Come ai vecchi tempi Ren tenta di far fuori Horo Horo con la sua spada. Immagino che certe cose non cambino mai, nemmeno se sei padre di famiglia.
Jeanne e la ragazza di Horo Horo ridono, anche se è la prima volta che si vedono sembrano trovare perfettamente normale che i loro ragazzi si comportino così.
Certe cose non cambiano proprio mai.
“Ragazzi, basta! Iniziamo con la cena!”
Urlo per calmare quei due matti, Ryu muove qualche passo in direzione della cucina, ma Tamao lo ferma.
“Oggi tocca a me cucinare, è un giorno speciale.”
Io la seguo e mi siedo su un cuscino che c’è in cucina.
“Com’è stato crescere Hana?”
Lei sta affettando qualcosa.
“Oh, molto bello. Hana è un bravo ragazzo, a volte è un po’ troppo pigro, ma bastano quattro urla e fa quel che deve.”
“Mi dispiace di averti rubato l’adolescenza.”
“Non importa, Anna. Adesso avrò il tempo di pensare a me, voglio diventare una cantante di enka.”
“Buona fortuna.”
“Oh, grazie.”
Tamao mi sorride.
“Non ce l’ho con te, Anna. Te lo giuro.”
Chiacchieriamo un altro po’, poi serviamo la cena, Hana e Yoh stanno giocando e vederli così mi riempie il cuore di gioia.
“Sono belli, non è vero?”
La voce di Mikihisa mi fa sobbalzare.
“Sì, sono belli. Spero che ci perdoni.”
“Vi ha già perdonato. I bambini ricordano tutto, ma perdonano anche più facilmente.”
“Lo spero, deve perdonarci anni di assenza.”
“Non è stata colpa vostra.”
Io sospiro.
“Non ha importanza, non c’eravamo e gli abbiamo fatto credere che sua madre fosse Tamao.”
“A volte i sacrifici sono necessari anche se non sono piacevoli. Guarda adesso Yoh e Hana, sembra che non sia successo nulla.”
“Hai ragione.”
Mi siedo a tavola e il clima è tranquillo e sereno, gli anni per noi non sono passati. Dateci una tavolata, del cibo e torneremo i ragazzini di una volta.
Rimaniamo in piedi fino a notte tarda, poi ognuno va nella propria stanza, compresi io e Yoh.
Ci spogliamo e ci stendiamo sul futon, siamo davvero stanchi, è stato un viaggio sfiancante e ci attende un futuro incerto.
“È stato bello rivederli, vero?”
“Molto bello.”
Un leggero bussare ci fa smettere di guardare, io vado ad aprire il fusuma e mi ritrovo davanti il faccino di Hana.
“Ciao, Hana. Cosa c’è?"
“Visto che siete tornati, ehm, potrei dormire con voi anche se sono grande?”
Alla fine diventa rosso come un papavero, io gli scompiglio i capelli e sorrido.
“Certo che puoi.”
Ci infiliamo, Hana è tra me e io e sorride felice, si è addormenta subito, a me scendono due lacrime.
“Ci ha perdonati.”
“Lo sai che l’avrebbe fatto.”
“Vero.”
Io e Yoh sorridiamo nello stesso momento.
È bella la nostra famiglia e mi impegnerò al massimo per far sì che sia sempre così.
Buonanotte, mondo.

 

   
 
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