Libri > Percy Jackson
Ricorda la storia  |      
Autore: batcamem    23/07/2014    3 recensioni
Cosa succede dopo otto anni dalla fine della guerra contro Gea? E se i ragazzi si incontrassero per un pranzo tranquillo? Ovviamente per dei ragazzi come loro, nulla può andare sempre bene, soprattutto se a tavola c’è una ragazza gelosa pronta a tutto per riprendersi il suo amore perduto, figli impazziti e... un fidanzato struzzo!
[1064 parole]
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Leo Valdez, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Pranzo insieme.

Hotel di lusso che si affaccia sul mare. Sconto del 70% per la terza persona.
Ultimi posti liberi. Affrettatevi!
Mikonos, la meta che tutti gli adolescenti amano alla follia!
Ed era con questa frase e il sorriso ammiccante di un ventenne pompato che si concludeva la pubblicità della meta turistica “più amata dai ragazzi”.
Leo, che non faceva altro che guardare la televisione, si alzò si scatto trascinando per terra la sedia e guardò con il suo solito sorriso da furbetto gli amici che alzarono lo sguardo dal piatto per osservarlo.
- Amici miei! - iniziò a parlare con un tono solenne, neanche fosse l’annuncio del papa. - Habemus Papam! - appunto.
Percy spalancò la bocca facendo cadere dalla sua forchetta gli spaghetti al pesto che Piper e Annabeth avevano preparato con tanto amore per quel pranzo. Storse il naso e posò anche la forchetta.
- Basta, mi rifiuto di vivere in questo modo! - disse alzandosi anche lui e indicando Leo con una mano. Lui era di gran lunga più alto del figlio di Efesto, ma questo non lo faceva assolutamente sembrare più grande o... intelligente. - Ti sei dimenticato di dire: Nuntio vobis, gaudium magnum... HABEMUS PAPAM! Ti devo sempre correggere sulle cose più basilari, ma è mai possibile?!
Nella sala da pranzo regnava il silenzio più totale, tutti li fissavano con gli occhi spalancati domandandosi di cosa si erano fatti poco prima.
- Vi prego, ditemi chi è il vostro pusher! - disse Jason in tono sarcastico.
- Basta. - sussurrò Annabeth. - Mi sono stufata! - alzò la voce prendendo il piatto e lanciandolo contro il muro bianco della casa di Hazel e Frank. In viso era tutta rossa e guardava Percy come per dirgli “se non inizi a correre ora, non inizierai mai più!”.
- Ecco che ci risiamo... - disse Piper mettendosi le mani sulle orecchie, pronta alla sfilata di insulti che aveva da dire al suo ex-ragazzo. - Uno, due, tre.
E proprio quando lei contò fino al terzo numero, la ragazza dai capelli biondi iniziò ad urlare contro il povero ragazzo figlio di Poseidone.
Leo mangiava mentre se la rideva sotto i baffi, alzando ogni tanto lo sguardo per vedere l’espressione della povera ragazza.
Ogni volta che organizzavano un pranzo tutti insieme lei cominciava ad urlare contro Percy, dicendogli quanto lo odiava per averla lasciata per un ragazzo (Nico Di Angelo). Prendeva e lanciava sempre qualcosa, sperando di colpirlo almeno una volta in fronte. Chissà, magari diventava più intelligente e le alghe che aveva in testa si trasformavano in... un riccio di mare?
- Pss! - Nico si sentì tirare i pantaloni e guardò sotto il tavolo, trovando Hazel, Frank, Piper e Jason, che ovviamente mangiava. - Se fossi in te io mi nasconderei qui sotto! - sussurrò Frank incitandolo.
- NO! TU RIMANI QUI DOVE SEI! - urlò ancora più forte la ragazza.
Con due passi era arrivata dal figlio di Ade che ormai la superava di un paio di centimetri (wow, Nico alto!). lo guardò negli occhi furiosa e gli rovesciò il bicchiere d’acqua in faccia.
- TU MI HAI ROVINATO LA VITA! - disse. - MI HAI PORTATO VIA LA MIA UNICA RAGIONE DI VITA! - prese Percy per un braccio prendendolo alla sprovvista e facendolo quasi cadere a terra di faccia.
Leo era ancora seduto tranquillo al tavolo a godersi lo spettacolo con un sorriso stampato in faccia e dei pop-corn tra le mani... aspettate, e quelli da dove venivano fuori?!
- Calmati Annabeth, possibile che ogni volta devi fare sempre la stessa scenata? - disse molto scialla (?) il figlio di Ade infilandosi le mani nelle tasche dei pantaloni.
- TU.HAI.DETTO.A.ME.DI.CALMARMI.?!. - sembrò che stesse prendendo la carica come un toro quando vede il telo rosso e lo insegue. I due ragazzi, comprese le altre persone nascoste sotto il tavolo, temettero che da un momento all’altro potessero spuntare delle corna d’osso sulla testa della ragazza tra i capelli biondi. Iniziò a gridare e si avvinghiò su Nico, buttandolo a terra.
Piper strozzò un grido nella gola trovandosi a pochi centimetri dalla lotta.
- Ci risiamo! - disse esasperato Jason mandando giù l’ultima forchettata di pasta e alzandosi. Si pulì mani e bocca sul tovagliolo di carta che aveva abbandonato vicino al bicchiere, bevve un sorso d’acqua naturale e si avvicinò ai tre ragazzi che si stavano... cosa stavano facendo?
- Ragazzi! Smettetela di fare cose sconce, qui ci sono dei bambini! - indicò i due bambini, figli di Piper e Hazel, che dal divano si erano affacciati a vedere cosa stavano combinando gli zii. Iniziarono a battere le mani e, con grande sorpresa di tutti, iniziarono a muoversi uno contro l’altro ridendo, come se fosse divertente imitare le cose zozze degli adulti.
- Claudius! - esclamò Hazel correndo verso il figlio di quattro anni e prendendolo in braccio. Le sue guance si erano tinte di un colore rosso acceso. - Oh Dei, ma è mai possibile che tu, Frank Zhang, possa permettere che accadano queste cose? La prossima volta, se proprio vuoi vedere certi video, fallo chiuso in bagno!
Tutti si girarono contro il ragazzone dal volto da bambino. Anche lui divenne rosso, più di un peperone ben cotto. - Scusate, io a questo punto mi sotterro! - disse e PUF! in un batter d’occhio si era trasformato in uno struzzo e aveva infilato la testa dentro il parquet.
- Piper, ti prego, prendi il tuo Marcus e digli qualcosa! - disse esasperata la ragazza dai ricci color caramello bloccando a stento il figlio che protendeva le mani verso quello dell’amica.
- Arrivo subito! - disse e corse in suo soccorso.
Alla fine nella sala da pranzo degli Zhang tutti stavano facendo qualcosa: Annabeth, Nico e Percy erano una cosa sola, uno sopra l’altro, Jason dava loro dei consigli su come finire per bene un rapporto a tre, Frank era ancora uno struzzo e aveva la testa dentro il pavimento, Hazel e Piper stavano cercando di mantenere calmi i loro figli in preda agli ormoni (già a quattro anni? Beh, i genitori non erano neanche tanto normali, quindi c’è sempre una prima volta nella vita!).
La morale della favola? Leo era ancora a mangiare i pop-corn, seduto tranquillamente al tavolo ormai semi-distrutto. Quindi, ricordatevi, uno può iniziare una cosa pazza o stupida che sia, ma non sempre deve anche essere l’ultimo a concluderla!



 
Nota dell’autrice: Hola gente! Oggi mi metto a parlare in spagnolo in onore del Valdez! *^*
Bene, sono consapevole della stupidità della mia OS, ma mi ha fatto ridere. Ebbene sì, io rido anche per le cose scritte da me! No, non sono normale.
Spero che vi sia piaciuta e che vi abbia fatto sorridere! Di questi tempi ce n’è proprio bisogno, vero gente?
Beh, che altro posso dirvi? Alla prossima avventura!
Adiossss!
 
P.s. fatemi sapere come vi sembra!
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: batcamem