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Autore: Wild imagination    24/07/2014    10 recensioni
Prendete un liceo qualsiasi a Lima, Ohio. Magari il McKinley.
Adesso trasformatelo in un istituto per ragazzi con... capacità particolari.
Considerate una scuola privata gemellata (perchè no, magari la Dalton) i cui studenti sono cordialmente invitati a trascorrere un anno insieme al nostro Glee Club, che è un po' diverso dal solito.
Aggiungete delle sfide per rendere il tutto più emozionante, una convivenza forzata, e un Kurt che proprio non sopporta Blaine, ricambiato.
Un anno scolastico non vi sarà mai sembrato così interessante.
Genere: Angst, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Niff

 
Kurt fece una smorfia infastidita, sistemandosi meglio sul letto.
Dannazione, è solo un livido! Possibile che faccia ancora così male?
Alzò il busto e lo poggiò alla testiera, in modo da poter avere una buona visuale dei propri arti inferiori. La gamba destra era distesa sul lenzuolo bianco, con i pantaloni della tuta arrotolati sopra al polpaccio, e sul ginocchio pallido era ben visibile un ematoma violaceo. Erano passati due giorni dalla prima sfida, e ancora non riusciva a camminare senza zoppicare visibilmente. Spostò il libro che stava leggendo accanto al cuscino e si protese in avanti, inarcando la schiena. Si concentrò, così da raffreddare solo i polpastrelli, sui quali si creò una patina di ghiaccio. Avvertì un'immediata sensazione di sollievo quando la mano venne a contatto col livido. 
Sbuffò, guardando fuori dalla finestra. Era stato esonerato dal frequentare la lezione di educazione fisica a causa della ferita al ginocchio, per cui aveva un'ora libera. Che ovviamente stava passando nella propria stanza, annoiandosi terribilmente. Di sicuro sarebbe stato più divertente scambiare battute acide con Anderson, ma in quel momento era in giro da qualche parte. 
Probabilmente a fare conquiste. 
Hummel scosse la testa, raddrizzandosi gli occhiali da lettura sul naso. Sperava che qualcuno del GC lo venisse a trovare, più tardi; si sentiva come un ricoverato su un lettino d'ospedale. Con la sola differenza che almeno non era costretto ad indossare ridicoli camici bianchi.
Per un attimo aveva pensato di trascinarsi fino alla riva del lago, ma aveva abbandonato l'idea alla prima fitta lancinante proveniente dal ginocchio. Di sicuro non sarebbe riuscito ad arrivare illeso alla fine della rampa di scale.
Magari potrei procurarmi un bastone figo e andare in giro come Dr. House...
Aveva persino provato a mettersi a riposare, ma la mancanza di risvegli improvvisi delle ultime notti lo stava facendo dormire più ore di quante fosse abituato. Non che non facesse più incubi, ma essi si interrompevano prima di arrivare al momento in cui, solitamente, Kurt si svegliava completamente fradicio e ansimante. Le immagini venivano sostituite improvvisamente da uno schermo nero, e una melodia rassicurante si diffondeva nelle orecchie del ragazzo. Forse la presenza di qualcun altro in stanza stava davvero aiutando...
Una risata ovattata proveniente da dietro la porta della sua camera lo riportò alla realtà. Seguirono alcune voci, e poi il rumore di una chiave inserita nella toppa. Hummel aggrottò le sopracciglia, allontanando la mano dal ginocchio. Era pronto a esplodere se avesse visto il proprio compagno di stanza avvinghiato al biondino di turno. 
Fu alquanto sorpreso di veder entrare Anderson seguito da due ragazzi, che il manipolatore riconobbe come il telecinetico e Duvall... La buona notizia è che non stava limonando con nessuno dei due, la cattiva notizia è che Kurt divenne da subito la nuova attrazione principale. Il riccio lo guardò perplesso, mentre i due dietro di lui sorridevano amichevolmente.
"Oh, ciao. Pensavo che avessi lezione a quest'ora..." iniziò, titubante.
"Sì, dovrei avere palestra. Ma mi hanno esonerato..." spiegò, indicandosi il ginocchio.
"Cavolo, è davvero un brutto livido" intervenne il biondo, sporgendosi oltre la spalla di Anderson senza sforzo.
"Io sono Jeff, comunque." si presentò, stringendogli la mano. "E lui è Nick". Il moro alla sua destra sorrise. Hummel ricambiò: sembravano simpatici. "Io sono Kurt."
"Oh, lo sappiamo" sorrisero i due ragazzi, scoccandosi un'occhiata di intesa.
"E' stata una vera sfortuna che tu abbia incontrato quell'orso". Continuò Sterling, mentre Nick annuiva con sicurezza. "Scommetto che saresti arrivato prima tu, altrimenti. Sai, il nostro hobbit qui ha le gambe parecchio corte". Aggiunse, a bassa voce. Anderson gli lanciò un'occhiata omicida, mentre Kurt ridacchiava di gusto. 
"Oh, andiamo Blaine" intervenne Duvall, sedendosi sul letto libero. "Lo sai che ti adoriamo anche se sei ridicolmente basso." Questa volta fu il turno di Jeff di annuire con decisione, sedendosi accanto a lui. "E se i tuoi capelli sembrano quelli di Frodo".
"Grazie, ragazzi" sibilò il riccio, sedendosi sulla scrivania. Hummel guardava la scena divertito: pensava che, in quanto leader, Blaine dovesse essere rispettato dai suoi compagni, ma a quanto pare si sbagliava. Di nuovo.
La sua attenzione fu richiamata dai due ragazzi seduti sul letto accanto al suo, che si erano presi per mano e si guardavano teneramente. Anderson colse la sua perplessità, e si affrettò a spiegare. "Jeff e Nick stanno insieme. O meglio, i Niff stanno insieme. Da una vita." sogghignò, divertito da quel soprannome. I diretti interessati si girarono verso di lui, piccati, continuando a tenersi per mano.
"Sei solo geloso perché l'ultimo ragazzo che ti è piaciuto non ti s'è filato."
Jeff si girò verso Kurt, con un sorriso enorme stampato in faccia, decisamente eccitato. "Ti ha mai raccontato di quella volta in cui ha fatto una serenata ad un commesso di Gap?"
"E' stato decisamente imbarazzante." continuò Nick, con la sua stessa espressione. "Allora, c'era questo Jason..."
"Jeremiah" lo corresse il fidanzato, paziente.
"Che aveva dei capelli davvero... bizzarri. Blaine aveva una cotta stratosferica per lui, così, a San Valen-- "
"RAGAZZI!" Il riccio era diventato color peperone dall'attaccatura dei capelli ai piedi. "Potremmo cambiare argomento? Magari parliamo di qualche episodio che non mi metta in ridicolo?"
Nick si grattò il mento con aria pensierosa "A me non viene in mente niente che non sia imbarazzante..."  
Hummel scoppiò in una risata cristallina, attirando di nuovo l'attenzione su di sé.
"Aveva ragione: sei davvero molto carino" gli disse improvvisamente Jeff, guardandolo con attenzione. Il castano arrossì violentemente, chiedendosi chi esattamente avesse ragione. Abbassò lo sguardo, farfugliando. "Oh, ehm... grazie..."
Duvall guardò malissimo il proprio fidanzato, tirandogli una gomitata nelle costole. Quello lo rassicurò, girandosi nuovamente verso di lui  "Ovviamente non quanto te, amore. Tu sei bellissimo." I due si scambiarono uno sguardo carico d'affetto, prima di avvicinare i visi e baciarsi dolcemente. Kurt si sentì improvvisamente di troppo, e distolse lo sguardo, puntandolo sulla porta. Non aveva mai visto due gay comportarsi con tanta naturalezza in presenza di estranei. Blaine, al contrario, sembrava abbastanza tranquillo: probabilmente era abituato a scene del genere. 
"Ehm, ragazzi..." tossicchiò infatti dopo qualche minuto. "Qui ci sta venendo il diabete"
I due si separarono con uno schiocco, continuando a guardarsi negli occhi. "Oh, sta' zitto Anderson".
Il riccio ridacchiò, passandosi una mano fra i capelli. "Che ne dite di andare a fare quella partita a basket?"
"Non prima di aver chiacchierato un altro po' con Kurt!" esclamò Jeff.
Anderson sbuffò, frustrato. Temeva che riuscissero di nuovo a metterlo in imbarazzo.
"Non preoccuparti, B." intervenne Nick con una risatina, "non diremo un'altra parola su di te".
"Anche se devi ammettere che i due giorni in cui hai pensato di essere etero sono stati esilaranti." 
"RAGAZZI!"
Ormai Kurt stava piangendo dal ridere.
Quando si fu ricomposto, Jeff si rivolse di nuovo a lui. "Quindi, Kurt... Ci dici come hai fatto a neutralizzare l'orso?" chiese, piuttosto curioso. Nick si sporse leggermente in avanti, interessato.
Il manipolatore rifletté per qualche istante, mordicchiandosi il labbro inferiore; non poteva rivelare di poter controllare il ghiaccio, altrimenti addio effetto sorpresa. Stava ancora rimuginando, quando intervenne il riccio.
"Probabilmente l'ha ucciso a furia di offese sul suo outfit" disse distrattamente, osservandosi le unghie. Hummel lo guardò in cagnesco, per poi girarsi di nuovo verso Jeff e Nick. "A dire la verità, ho usato il metodo-Anderson."
I due lo guardarono perplessi, con le sopracciglia sollevate.
"L'ho strangolato con un papillon".
Questa volta furono i due fidanzati a scoppiare a ridere. Jeff si alzò un attimo e gli batté il cinque.
"Finalmente qualcuno che dà del filo da torcere al nostro capo Warbler!"
Kurt li guardò interdetto, e Nick si affrettò a spiegare. "Abbiamo deciso di soprannominare il nostro gruppo 'Warbler' perché l'usignolo è il simbolo della nostra scuola". Indicò lo stemma appuntato sul blazer. "E anche perché ogni tanto ci piace fare esibizioni canore. Ce la caviamo benino." continuò il biondo, facendo spallucce. "Invece il vostro 'G.C.' per cosa sta?"
"Glee Club" spiegò velocemente Hummel, sorridendo di riflesso. All'inizio era un po' scettico riguardo al nome del gruppo, ma col passare del tempo aveva iniziato ad apprezzarlo. D'altra parte, era ciò che aveva trovato, al Mckinley: la gioia. 
Jeff lo distolse dai suoi pensieri. "Dai, parlaci un po' di te" lo spronò "sei fidanzato?"
Il castano arrossì, spiazzato da quella domanda così diretta. "A dire la verità, no" rispose con sincerità. 
"Ma come, carino come sei non c'è nessun ragazzo che ti fa il filo? O ragazza...?" chiese Nick, con un sorriso ammiccante.
Anderson si mosse nervosamente sulla scrivania; Kurt, se possibile, arrossì ancora di più. "Ragazzo, comunque... No". 
Gli Warbler sembravano sospettosi. "Eppure tra le file della Dalton hai già fatto una discreta impressione, se sai cosa intendo" Altro occhiolino. Blaine fu colto da un attacco di tosse improvvisa.
"Se vi riferite a Smythe, purtroppo lo so" sbuffò Kurt, incrociando le braccia sul petto. Ripensò alla conversazione sentita (origliata) sulle scalinate... 
Jeff e Nick fecero una smorfia "Ovviamente intendevamo oltre a lui. Quello correrebbe dietro a chiunque avesse un bu-"
"Grazie, Nick." intervenne Blaine nervoso, "abbiamo capito l'antifona".
Il moro fece spallucce "Era solo per chiarire. Senza offesa, ovviamente." 
"Non vi sta molto simpatico, vero?" chiese Kurt, interessato. 
"Diciamo che abbiamo i nostri buoni motivi per non sopportarlo..." fece Jeff, cupo, lanciando una strana occhiata ad Anderson. Hummel non si perse quello scambio di sguardi, ma pensò che fosse meglio non indagare.  "E voi? Come vi siete messi insieme?"
"E' una storia abbastanza lunga..." iniziò il più alto, con lo sguardo luminoso.
"E complicata..." continuò Duvall. "Diciamo che siamo diventati migliori amici fin da subito. C'era una sorta di ehm... feeling fra noi. Siamo entrambi gay, quindi praticamente chiunque si chiedeva come mai non stessimo ancora insieme, considerando che eravamo inseparabili. Continuavano tutti a dire che ci guardavamo con gli occhi a cuoricino. Il problema non era che non ci piacessimo..."
"Il problema è che quest'idiota, dopo un anno passato gomito a gomito, non aveva il coraggio di dirmi che aveva una cotta per me!" esclamò Jeff, mollando una pacca sulla spalla del fidanzato. 
"Ehi!" si lamentò quello, massaggiandosi il braccio."Avevo paura di rovinare la nostra amicizia. E poi potevi farlo anche tu, visto che eri sicuro di piacermi!"
"Assolutamente no!" ribatté l'altro, sollevando il mento con aria orgogliosa. "Dovevi essere TU a fare il primo passo."
"Ma dato che nessuno di questi due cervelloni pensava di fare alcunché..." intervenne Blaine, guardando con finta aria di rimprovero i due amici. "noialtri, povere anime, costretti a sorbirci resoconti smielati e lamentele da entrambe le parti, decidemmo di prendere in mano la situazione"
"Quindi?" sbottò Kurt interessato, dopo qualche istante di silenzio.
Jeff gli sorrise, fiero di aver attirato la sua attenzione. "Quindi... Si stava avvicinando Natale e, da tradizione, alla Dalton si tenne la festa 'pre-partenza-di-tutti-gli-studenti'. Ovviamente quella volta i nostri fidati amici" enfatizzò le ultime parole, scoccando un'occhiata a Blaine "si premurarono di riempire la sala di  vischio."
"No, sul serio. Avevamo messo il vischio praticamente ovunque!" commentò Anderson, annuendo con serietà.
"E poi, misteriosamente" continuò Nick "io e Jeff ci siamo ritrovati sotto ad una pianticella vicino al camino. E sai com'è, la tradizione è la tradizione. Ci siamo baciati e da lì è iniziato tutto"
"Inutile dire che si sono sollevate grida di giubilo per tutta la scuola quando quei due animali si sono messi insieme." Il riccio alzò giocosamente gli occhi al cielo, prima di lanciare uno sguardo intenerito ai due fidanzati, che gli fecero la linguaccia.
"Quindi state insieme da--" iniziò Kurt. Jeff lo interruppe "un anno, nove mesi e ventisette giorni". "Un anno, nove mesi e ventisette fantastici giorni" lo corresse il fidanzato, baciandolo leggermente sulla guancia. Il biondo sorrise beato a quel contatto. 
Hummel stava letteralmente andando in brodo di giuggiole. Quei due erano perfetti insieme; sperava anche lui, un giorno, di trovare la propria anima gemella...
Il suo sguardo si spostò casualmente su Anderson, che guardava fuori, assorto. 
La luce che entrava dalla finestra gli illuminava il viso, rendendo le iridi color ambra più chiare...
Un bussare delicato riportò i quattro ragazzi alla realtà. Dalla porta fece capolino un ragazzo orientale con la divisa della Dalton. "Ehm, mi dispiace disturbare" cominciò, rivolgendosi in particolare a Kurt. "Ma è una vita che vi stiamo aspettando, e avevamo paura che vi foste persi per la scuola".
"Sì, Wes, arriviamo" rispose Anderson per tutti, "è che ci siamo fermati a chiacchierare"
A quel punto Wes entrò in camera, stringendo calorosamente la mano al manipolatore.
"Wesley Montgomery" si presentò educatamente. Avvicinò il viso a quello del suo interlocutore, bisbigliando. 
"Aka: quello-normale-del-gruppo" Kurt ridacchiò, mentre Jeff lanciava un cuscino sulla testa del membro del consiglio, indignato.
"Noi SIAMO normali!" esclamarono i Niff in contemporanea.
"Certo, certo" commentò accondiscendente l'orientale, avviandosi alla porta. "E' stato un piacere conoscerti, Kurt."
"Finalmente, aggiungerei" commentò Nick. Anderson gli rivolse uno sguardo omicida.
"Spero di rivederti presto!" esclamò Jeff. Gli Warblers si chiusero la porta alle spalle, lasciando un Kurt estremamente perplesso dietro di loro. Lui non aveva mai detto il proprio nome a Wes...

Una decina di minuti dopo, da quella stessa porta entrò Rachel. O meglio, quella stessa porta fu attraversata da Rachel, ancora in tuta e con i capelli legati in una stretta coda di cavallo.
"Ehy, Kurtie! Come va?" esordì la ragazza con aria ansiosa, sedendosi sul letto. Quello si sistemò un po' meglio sotto le coperte, con una leggera smorfia. "Insomma, il ginocchio fa ancora un po' male, ma niente di insopportabile" la rassicurò. Lei lo squadrò con occhio critico. 
"Gli altri ragazzi saranno qui tra poco. Io sono venuta appena abbiamo finito palestra" continuò, leggermente infastidita, passandosi una mano sulla fronte sudata.
"Sono contento di vederti." sorrise lui, sincero. "Ma non ti preoccupare, ho avuto compagnia" aggiunse, con un occhiolino. Poté vedere i meccanismi del cervello di Rachel iniziare a lavorare febbrilmente, mentre un sorriso malizioso le si dipingeva sul viso.
"Vuoi dire che tu e Anderson..." insinuò, con un sopracciglio eloquentemente sollevato. 
Kurt quasi saltò sul letto, intuendo dove la ragazza stesse andando a parare. Il ginocchio urlò il proprio dissenso. "Dio, Rachel! Ma sei peggio di Santana!"
"Quindi niente pomiciata con il-compagno-di-stanza-gnocco?" chiese conferma, delusa. 
"No, Rach: niente pomiciata col compagno-di-stanza-insopportabile" ribadì Hummel, incrociando le braccia al petto con aria di rimprovero. "Ma che vi prende a tutti, ultimamente?" borbottò, più a se stesso che a lei. 
L'amica non rispose, cambiando argomento. "Quindi cos'hai fatto tutto il tempo?"
"Anderson--" fece finta di non accorgersi della scintilla che comparve negli occhi di Rachel quando pronunciò quel nome "è entrato con due ragazzi... No, non preoccuparti: non stava per organizzare un'orgia". Il volto dell'amica si distese nuovamente. "Così ci siamo messi a chiacchierare. Si chiamano Jeff e Nick, e stanno insieme."
"Te l'avevo detto che se non erano gay quando sono entrati, lo sono diventati per istinto di sopravvivenza," lo interruppe l'amica, con aria saputa. Hummel ridacchiò. "Sono davvero simpatici, non so come mai siano amici di Anderson, in effetti..." continuò, con aria pensierosa. 
"Magari perché non è tanto male come pensi...?" propose l'amica. L'occhiata del manipolatore la fece desistere da quella crociata in favore di Blaine. 
"Va bene, va bene. Stavo solo vagliando le varie ipotesi" si giustificò, alzando le mani in segno di resa. 
"Comunque" continuò l'altro come se non fosse mai stato interrotto, "sono rimasti qui per un po'. Poi è arrivato Wes, sai, uno del consiglio" spiegò, gesticolando; l'amica annuì  "e sono andati a giocare a basket nel campetto..."
Dopo qualche istante Rachel spalancò gli occhi, illuminandosi improvvisamente. "Vuoi dire che, in questo esatto momento, Blaine sta giocando a basket completamente sudato in pantaloncini corti?!" iniziò a saltellare sul letto battendo le mani. Kurt tentò di scacciare l'immagine che gli era appena comparsa in mente, mentre le guance gli si tingevano di rosso porpora.
L'amica sogghignò, notando la sua reazione. "Ma non avevi detto di detestarlo?"
"Infatti lo detesto" ribatté l'amico, tentando di recuperare il controllo di sé "ma questo non mi impedisce di osservare un bel vedere" Rachel gli fece la linguaccia, riconoscendo le parole che aveva usato lei stessa qualche settimana prima. Poi si batté una mano sulla fronte, ricordandosi improvvisamente di qualcosa di importante "Quasi dimenticavo! Hanno deciso la seconda sfida!"
Hummel affondò il viso fra le mani, mugolando sconsolato. Ecco, questa volta i draghi non me li toglie nessuno...
"Si terrà il 31, durante il ballo di Halloween" continuò l'amica, ignorandolo.
Il manipolatore sollevò la testa, incuriosito. "Ed è... -momento di suspense- una gara per scegliere la maschera più originale!"
Finalmente qualcosa per esprimere la mia passione per i vestiti!
"Rachel, prova a lamentarti perché questa sfida non è abbastanza pericolosa e io ti metto le mani al collo, chiaro?"
L'amica lo guardò leggermente spaventata.
In quel momento si sentì un deciso bussare alla porta. "Avan--"
"Ehy, Porcellana. Ti ho mai detto di quanto sei sexy con gli occhiali?" Santana entrò nella stanza senza troppe cerimonie, seguita dagli altri ragazzi del GC, che si sistemarono davanti al letto. Kurt alzò giocosamente gli occhi al cielo, sorridendo. Tutti iniziarono a squadrarlo con occhio clinico. Neanche fossimo in una puntata di Grey's Anatomy....
"Come stai, Kurtie?" chiese Finn apprensivo, poggiandogli una mano sulla spalla.
"Decisamente meglio, da quando ho scoperto della prossima sfida!" si sporse oltre il fratello per poter rivolgersi alle ragazze presenti nella camera "Questo week-end andiamo a fare compere" annunciò solennemente. "Sìsì, d'accordo" si intromise Rachel, impaziente. "Ma adesso andiamo a fare un giro nei pressi del campo da basket." Kurt la guardò male.
"Perchè?" chiese Brittany, con aria spaesata.
"Mah, così. Mi è venuta improvvisamente voglia di una boccata d'aria fresca" ribatté la Berry, con un sorrisetto malizioso stampato in viso.

Kurt non era sicuro che andare al campetto fosse una buona idea.
Non che avesse paura di vedere Anderson senza maglietta, certo. Che stupidaggine.
Perchè mai avrebbe dovuto preoccuparsi di una cosa del genere?
Per lo meno, era quello che continuava a ripetersi per autoconvincersene mentre se ne stava tranquillamente seduto sul prato, la schiena adagiata contro il tronco di un albero per evitare di fare leva sul ginocchio. 
Al contrario delle ragazze sistemate attorno a lui -che si stavano divertendo anche troppo-, Hummel si limitava a stare ad occhi chiusi, godendosi quel poco ma piacevole calore dei raggi di fine ottobre.
"Kurtie," Rachel lo punzecchiò sul braccio, con voce petulante. "penso che troveresti la partita molto interessante se ti degnassi di guardarla"
Il manipolatore si limitò a sollevare pigramente una palpebra. "Non mi è mai piaciuto il basket"
"Ah, ma neanche a me" intervenne Mercedes, stranamente concentrata sul campo da gioco. "Ma penso che potrei iniziare ad apprezzarlo"
Le ragazze ridacchiarono.
In quel momento si alzò un vociare confuso dal gruppo di studenti della Dalton, seguito da fischi di approvazione e qualche sparuto applauso.
Kurt si ritrovò, suo malgrado, ad aprire gli occhi per osservare la scena. 
Molti suoi compagni di squadra stavano battendo affettuosamente delle pacche sulla schiena di Anderson che, evidentemente, aveva appena fatto canestro. Il manipolatore tentò di non concentrarsi sulla solitaria gocciolina di sudore che era riuscita a sfuggire dai suoi capelli ricci, e che stava lentamente scivolando lungo quel collo ambrato.
Come ha fatto a fare canestro? E' alto un metro e un tappo!
Jeff si avvicinò impercettibilmente a Blaine per sussurrargli qualcosa all'orecchio, una mano poggiata sulla sua spalla e un sorrisetto soddisfatto dipinto sulle labbra. Il leader sollevò le sopracciglia con aria confusa, prima di girarsi in un lampo verso il gruppetto del GC radunato a pochi metri dal campo di basket.
Quando i loro occhi -inevitabilmente- si incontrarono, Kurt si irrigidì, concedendosi solo qualche secondo per osservare la figura dell'altro ragazzo, il cui torace, fasciato dalla maglietta ormai zuppa di sudore, si alzava e riabbassava convulsamente. 
Tentò di mantenere un'espressione perfettamente neutra e disinteressata, prima di chiudere nuovamente le palpebre e appoggiare la testa al tronco dell'albero dietro di lui.
Le sue dita, strette a pugno, non si rilassarono prima della fine della partita. 






-Note dell'autrice-
Perdonate il ritardo, ho avuto una giornata un po' impegnata...
Che dire di questo capitolo?
Incontriamo due personaggi (i Niff) che avranno un picollo ruolo in questa storia... Come sostenitori accaniti della Klaine, ovviamente v.v
Come al solito, un grazie enorme a chi legge e recensisce! Non mi aspettavo che così tante persone potessero appassionarsi a questa storia. Siete meravigliosi!
Alla prossima!



  
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