Siamo tutti matti qui, non credi?
Chi ti dice che quello che vedi e senti è realtà e non frutto della tua pazzia?
Questo coltello che ti sta entrando nelle viscere, tagliando la tua carne, fondendosi con il tuo sangue.
E' vero?
La senti? Senti la mia voce?
Guardami!
Sono qui, eppure non ci sono.
Le menti umane sono come i castelli con le carte, fragili e incredibilmente facili da distruggere.
Lo senti il mio respiro sulla tua pelle?
E' l'alito di vento che abbatterà il tuo castello.
Li vedi i miei occhi?
Che colore ti sembrano?
Te lo dico io, sono rossi, rossi come il sangue che ti scorre sulle mani.
O forse, rossi come il fuoco che brucia.
Lo senti il calore? E' lo stesso che ti sta divorando.
Non tentare di scappare, non ti puoi nascondere da me.
Ti sono sempre accanto.
So chi sei, so cosa vuoi.
Posso darti la libertà, se mi lascerai il controllo della tua anima.
Le senti queste grida?
Sono urla di dolore di coloro che ami.
Sono grida strazzianti di esseri in agonia.
Sai chi ha provocato quelle urla?
Sono stato io. Sei stato tu.
Ti chiedi chi sono?
Guardati allo specchio, i tuoi occhi sono rossi. Rossi come i miei.
Sei solo un altro essere che ho fatto mio, frutto della pazzia.
Sei solo un altro castello di carte crollato.
Anche tu ormai sei condannato all'oblio.
Vieni.
Siamo tutti matti qui.
Angolino autrice: avviso che ho pubblicato questa storia anche nell'app "storie spaventose".
Accetto qualsiasi tipo.di recensione.
Tanto, alla fine, siamo tutti matti qui.
gigiua