Storie originali > Generale
Segui la storia  |      
Autore: inomniaparatus77    24/07/2014    1 recensioni
Un nuovo ragazzo a scuola, una lunga serie di scoinvolgimenti, il cuore di una ragazza, l'assurdo modo in cui lui riesce ad entrarci.
Spero di avervi incuriositi.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
(psst, scusate! non so se continuare o meno questa storia, anche se ho un po' di capitoli sul pc da un po'.. quindi se leggete e mi lasciate un commento sincero capirò se continuarla o meno! grazie!)

“Non hai sentito di quello nuovo?”

 

Frase epilogo della disgrazia della sottoscritta.

 

Piacere, sono Savannah, e adesso vi racconterò nel dettaglio tutta la storia.

 

 

 

E' iniziato tutto il primo giorno del terzo anno di scuola superiore, quando, al rientro dalle vacanze, Io, Amy e Mia, ci stavamo raccontando i soliti pettegolezzi estivi. Premetto di non essere né la più popolare, né la più emarginata nella mia scuola, sto nel mezzo diciamo.

 

Insomma, Amy stava raccontando del ragazzo che aveva abbordato e conseguentemente scopato sulla spiaggia di Malibu, quando, in quella terza ora del primo giorno, la campanella dell'allarme anti-incendio suonò. Pensavamo tutti che fosse una prova di evacuazione, ma a giudicare dalle facce degli assistenti e dei professori, capimmo che non si trattava di una prova, e quindi uscimmo tutti nella direzione dei campi sportivi scolastici. Passò un quarto d'ora prima che ci facessero rientrare nell'edificio e ci spiegassero cosa fosse successo: il fumo di uno spinello nel bagno aveva fatto scattare il sensore rilevatore di fumo.

 

 

 

-Pensavo che dopo due anni dall'ultima volta non sarebbe più ricapitato!- disse sbigottita Amy.

 

-Io proprio non li capisco, come fai a fumarti uno spinello durante le ore scolastiche? Almeno aspetta di essere fuori! Sarà qualcuno del primo anno che vuole farsi cacciare subito..- le rispose Mia.

 

-Io ho sentito dire che è uno del terzo, invece!- disse Jey Sterling, quel coglione dell'ultimo anno, per il quale l'intera scuola e le persone che la frequentavano, non avevano segreti.

 

-Del terzo!?- sbottai. -Chi può essere questo furbone?-

 

-Non hai sentito di quello nuovo?- si avvicinò Camille, la troia della scuola.

 

-No, già te lo sei fatto per caso?- Amy le lanciò una frecciatina. E' terribile quella ragazza.

 

-Purtroppo no, ma in caso ti farò sapere, forse a quel Marcus, Matthew o come si chiama, potrebbero piacere le cose a tre..- Camille le fece l'occhiolino e continuò a camminare tra la folla che tornava alle lezioni.

 

-Troia.- fu l'unica cosa che potemmo dire, all'unisono.

 

 

 

Le lezioni del prof. Culligan sono sempre state una palla, ma quel giorno, dopo lo scompiglio dato da rientro dalle vacanze estive, il suono dell'allarme, e i conseguenti 15 minuti di nullafacenza, starlo ad ascoltare mentre parlava del cosmo fu davvero un'impresa ardua. Tutti bisbigliavano a proposito del banco vuoto che presenziava nell'aula. Non sarebbe stato nulla di “scandaloso” se non avessimo dedotto tutti a chi potesse appartenere. Al ragazzo dello spinello, ovvio.

 

Un bigliettino mi arrivò sul banco: “Secondo te è figo?”. Mi girai verso Amy che fece finta di nulla, e sorrisi. “Secondo me lo scopriremo”, scrissi, e dopodiché con un sonoro schiocco delle dita il bigliettino tornò al mittente. Amy lesse e rise, passandolo a Mia.

 

 

 

La campanella suonò, stavolta quella che segnava la fine delle lezioni, e dopo aver raccolto i libri da riporre nell'armadietto, uscimmo dalla classe. Dopo la ricerca dei nuovi armadietti che ci erano stati assegnati, rigorosamente uno accanto all'altro, io e le mie amiche lasciammo i libri e dopo aver ripreso le borse, andammo verso l'uscita principale. Passando di fronte all'ufficio del preside, Amy mi diede una gomitata. C'erano dei genitori che cordialmente stringevano la mano al dirigente, e si scusavano per il disagio. “Perfetto” pensai. Poi ad un tratto, non pensai più. Il mio sguardo si era posato su di lui. Seduto sulle scalette vicino all'uscita, sguardo fisso nel vuoto, occhi rossi, vans, levis, t-shirt bianca e chiodo di pelle, capelli neri tirati su alla rinfusa, e quella pelle chiara che dava ancora più risalto alle occhiaie scavate e scure.

 

Guardai le mie amiche, che erano intente anche loro a fissarlo dalla testa ai piedi.

 

-Andiamo, Matt.- disse la donna che poco prima avevo visto parlare col preside, con tono severo e quasi spento.

 

L'uomo, invece, in silenzio, diede uno strattone al ragazzo per esortarlo ad alzarsi.

 

Mi ero bloccata lì davanti e i suoi occhi per due secondi, incrociarono i miei, prima di abbassarsi e rimanere impassibili.

 

 

 

“Ciao, Matt.”

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: inomniaparatus77