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Autore: shoeplay    24/07/2014    1 recensioni
Un gioco innocente inaugura il primo vero amore
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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“Speriamo, speriamo, speriamo!!!” Sofia si ripeteva mentalmente, mentre la bottiglia in vetro vuota, ricordo rimasto di una coca-cola bevuta chissà da chi, girava nello spazio lasciato libero dai ragazzi seduti in circolo.
In quel pomeriggio di luglio, alcuni dei ragazzi del campo estivo si erano riuniti nella stanza di Sabrina: a causa della pioggia la giornata in piscina era saltata ed ora, per ingannare il tempo, non avevano trovato nulla di meglio che fare il gioco della bottiglia.

Sofia, dopo aver iniziato a far girare la bottiglietta vuota, teneva gli occhi chiusi aspettando di ricevere il responso dalle urla dei compagni.
“Davideeeeeee!” gridarono in quattro o cinque in coro.
Sofia riaprì gli occhi e tirò un sospiro, stando attenta a non tradire l’emozione; il suo desiderio era stato esaudito. Aveva finalmente l’occasione per dare un bacio al suo migliore amico, un suo coetaneo del quale, da anni, era segretamente innamorata.

I due ragazzi si alzarono e, rispettando le regole del gioco, si misero in piedi uno di fronte nel mezzo della stanza. Davide era parecchio più alto di Sofia che, quindi, si alzò in punta di punta di piedi e avvicinò il suo viso a quello del compagno per dargli il fatidico bacio.

Ma fu a quel punto che accadde l’imprevedibile: Davide con una mossa fulminea girò leggermente la testa e le labbra di Sofia, mancando il bersaglio stabilito, lo sfiorarono sulla guancia sinistra.

“E no!” protestò subito Luca “così non vale! Le regole sono chiare: alla prima uscita bacio sulla bocca. Alla seconda bacio con la lingua!”
“E’ vero” intervenne Simona “Sofia lo devi baciare sulla bocca!”
A quel punto Davide sbottò: “gioco di merda! Roba da bambini piccoli” mi avete stufato con ste stronzate!” e uscì dalla stanza, sbattendo la porta.

I ragazzi rimasero ammutoliti a guardarsi in faccia. Non capivano la reazione di Davide. Poco prima, quando era toccato a lui, aveva dato un bacio a Cristina senza farsi problemi e ora, davanti a Sofia, aveva avuto quello scatto.

Sofia, con le lacrime agli occhi, era rimasta in piedi in mezzo alla stanza, silenziosa. Per quanto potesse sembrare indifesa, era determinata ad andare in fondo alla questione, a capire perché Davide aveva rifiutato quel bacio.
Uscì a sua volta dalla stanza, con l’intenzione di andare a cercare l’amico. Non dovette fare molta strada, perché Davide era lì in fondo al lungo corridoio, seduto per terra con una mano fra i suoi capelli castani.

Sofia lo raggiunse senza fare il minimo rumore e si sedette vicino a lui. Dopo un attimo si decise a rompere il silenzio: “adesso questa però me la spieghi” esordì la ragazza.
“Lascia perdere” rispose Davide con un filo di voce.
“Non lascio perdere proprio un cazzo” ribattè Sofia, tradendo la delusione mista al nervoso “che cavolo hai? Ti faceva schifo il mio bacio? Abbiamo bevuto un miliardo di volte dalla stessa bottiglia, pensi che abbia qualche malattia o cosa??” insistette la ragazza.
“Ecco appunto. O cosa…” le fece eco Davide.
“Mica capisco…” ora il tono di Sofia si era fatto più dolce.
“Te l’ho detto, lascia perdere…” ripetè il ragazzo alzandosi in piedi.
A quel punto anche Sofia si raddrizzò appoggiandosi al muro. “Sei uno stronzo” gli disse.
“Talmente stronzo che non mi è sembrato giusto baciarti” rispose subito Davide, mettendosi di fronte alla compagna.
Sofia lo guardava negli occhi, anche se farlo le costava uno sforzo enorme: “io ti avviso, non ci sto capendo niente!” lo ammonì seria.
“Ok! Vuoi davvero che ti spieghi perché non ho voluto baciarti? Sei sicura? Però ti avviso: si potrebbe rovinare tutto!” ora Davide aveva alzato il tono della sua voce e il suo sguardo si era fatto duro.
“Dai sentiamo!” rispose pronta Sofia con aria seria.

Davide la spinse contro il muro appoggiando le proprie mani sulle spalle di Sofia. “Perché, cazzo, io ti amo!” disse il ragazzo con un’espressione decisamente poco adatta ad una simile dichiarazione.
Sofia avvertì un tuffo al cuore. Nonostante la t-shirt lunga che le arrivava sino alle ginocchia, coprendole almeno parzialmente le gambe nude, si sentiva completamente esposta.
“Continuo a non capire. E se mi ami, perché non ti sei fatto baciare?” gli chiese nuovamente.
“Perché se tu lo avessi fatto, io lo avrei corrisposto e tutti si sarebbero accorti che quello non era un bacio qualsiasi. Ecco perché! E poi avevo paura della tua reazione” concluse Davide.
“Sei il solito deficiente” gli disse la ragazza con un filo di voce, “E ti avviso: se adesso non ti lasci dare il bacio, puoi considerata finita qui la nostra amicizia!”

Davanti ad un simile ultimatum, Davide non oppose più alcuna resistenza. Avvicinò il suo viso a quello di Sofia e chiuse gli occhi in attesa di un bacio a stampo. Le labbra della ragazza di appoggiarono alle sue e Davide le avverti distintamente schiudersi. Rimase incredulo quando sentì la lingua di Sofia cercare la sua per accarezzarla, ma ricambiò il gesto.

“Sei un proprio un deficiente” ripetè Sofia “sono anni che ti amo anche io”.
Questa volta fu Davide a sentirsi tremare le gambe e, senza aggiungere nulla, baciò nuovamente l’amica, senza alcun tipo di esitazione. Mentre le loro bocche erano incollate, il ragazzo iniziò ad accarezzare Sofia sulla schiena, sui fianchi e sulla pelle delle gambe. Sofia sentiva distintamente che Davide era eccitato.

“Andiamo in camera mia?” suggerì la ragazza con un filo di voce. “Direi che è il caso” rispose Davide strizzandole l’occhio e prendendola per mano.
Una volta giunti nella stanza di Sofia, i due ragazzi presero a baciarsi sempre più avidamente, come se volessero recuperare tutto il tempo perduto. Le mani di Davide non stavano ferme e si erano fatte strada sotto la t-shirt di Sofia, impossessandosi dei seni turgidi della ragazza.
“Sofia, io ti voglio” le disse il ragazzo con un filo di voce.
“Ti voglio anche io, ma lo sai, per me è la prima volta” rispose Sofia arrossendo un pochino.

Si stesero sul letto e Davide tolse gli occhiali e la t-shirt a Sofia. Quindi si tolse la sua maglia esibendo un torace perfetto e ben definito.
Ripresero a baciarsi e questa volta le labbra di Davide non si fermarono su quelle della ragazza, ma ne esplorarono tutto il corpo prestando particolare attenzione alla sua intimità.

Quando sentì che Sofia era pronta, con tutta la dolcezza di cui era capace si fece strada dentro di lei.
Sofia si contrasse leggermente.
“Ti faccio male?” sussurrò Davide. “Un pochino, ma nello stesso tempo è bellissimo. Non ti fermare” rispose Sofia.
Davide continuò a muoversi dentro a Sofia la cui naturale resistenza si faceva sempre più flebile. L’iniziale sensazione di dolore, sparita del tutto, lasciò spazio al puro piacere.
Sofia si sentiva a suo agio, tanto che chiese a Davide di poter stare sopra di lui, venendo immediatamente accontentata.
In quella posizione i ragazzi si presero per le mani e l’orgasmo di Sofia arrivò come un fiume in piena. Davide fece appena in tempo a spostare il suo nuovo amore e si lasciò andare a sua volta.

Si abbracciarono sul letto; i loro corpi, nudi e caldi, avvinghiati fra loro.
Davide fece scorrere la punta del proprio indice lungo il profilo del viso di Sofia e poi iniziò ad accarezzarle i capelli con una dolcezza infinita. “Ti amo da morire” le disse.
“Io anche di più” rispose Sofia con gli occhi velati da lacrime di gioia.
 
   
 
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