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Autore: clif    24/07/2014    0 recensioni
il 4° capitolo della serie "Twilight-Silent Hill". questa storia sarà un Cross over tra Twilight e Silent Hill Home coming. nonostante ciò però la trama non seguirà fedelmente gli avvenimenti del gioco. sarà presente un personaggio secondario di Twilight e i personaggi del videogame, anche se i ruoli in alcuni casi saranno stravolti. preparatevi a visitare la città nebbiosa attraverso gli occhi di un solitario e giovane vampiro.
da una parte della storia:
Stava mentendo, non poteva essere -Stai
mentendo! "lui" è morto e con esso sono morti tutti i mostri creati da lui- L’unica
alternativa e che "lui" fosse ancora vivo, ma io lo avevo visto morire con i miei
occhi. -Non è creato dall'imperatore questo mostro! Lui non era l’unico! C’è
un'altra persona che ti odia per ciò che hai fatto 35 anni fa!-
ATTENZIONE: ho scritto la bozza di questa storia prima di leggere "la seconda breve vita di Bree Tanner" perciò i caratteri dei personaggi e gli avvenimenti potrebbero non essere quelli canonici.
Genere: Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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- Questa storia fa parte della serie 'Twilight-Silent Hill'
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POV FRED

Dato che quella stranissima nebbia continuava a inibirmi sia la vista che i sensi

vampireschi, decisi di proseguire cauto e raggiungere il centro città seguendo

l’autostrada. Dopo aver fatto qualche centinaio di metri mi ritrovai davanti uno

spettacolo agghiacciante, a tal punto che se non ero già morto avrei rischiato

l’infarto. La strada davanti a me era interrotta, ma non interrotta in modo

normale, era completamente scomparsa, davanti a me vi era un baratro, il vuoto,

come se tutto fosse stato inghiottito. Credo che neanche saltando avrei potuto

fare qualcosa, decisi così di prendere un’altra direzione. Credo che quella fosse la

prima volta, da quando ero vampiro, che avevo perso il senso dell’orientamento:

ma da quando ero entrato in quella città le novità sembravano non finire. Mi

incamminai verso sinistra: il sentiero non era cementato, segno che quella non

fosse una vera e propria strada. Qualche metro più in la vi era un cartello -5 km

miniera di Silent Hill – 8 km central city Silent Hill- perfetto! Passando attraverso

la miniera mi sarei ritrovato in città. Passai attraverso una fitta boscaglia, non

riuscivo a distinguere niente, ma dovevo assolutamente trovare la strada giusta. In

mezzo al bosco e alla nebbia sentivo boati di versi sconosciuti, provenire da chissà

dove; vedevo anche di sfuggita qualche ombra aggirarsi nella zona: ma nessuna

corrispondeva alla sagoma che avevo visto prima, chissà cos’era! A distogliermi dai

miei pensieri fu un urlo di donna, proveniente dalla direzione che stavo seguendo.

Mi precipitai alla massima velocità ritrovandomi fuori dal bosco, in un’ampia

radura. Nonostante la visibilità fosse scarsa, riuscii a vedere benissimo la siluette

di un essere gigantesco. -AIUTO!!- Nuovamente quella voce, questa volta sentii

che proveniva dalla stessa direzione della creatura. Senza pensarci due volte mi ci

precipitai e potei mettere a fuoco la scena: una ragazza era a terra terrorizzata e

sporca di sangue, mentre un enorme mostro la stava per colpire. Non so perché,

ma senza pensarci, mi frapposi tra l’umana e quell’immonda creatura,

per difenderla. Il mio dono mi permetteva di tenere la bestia a distanza senza

problemi: era alto almeno dieci metri, i suoi arti erano piuttosto esili in

proporzione al suo enorme corpo, le mani sembravano due enormi macigni

mentre la testa era di acceso colore cremisi. Dopo l’ennesimo tentativo di attacco

andato male, la creatura fece alcuni passi all’indietro: non riuscivo a capire cosa

volesse fare, forse stava tentando di prendere la rincorsa e sfondare il mio muro.

Intanto dietro di me non sentivo più alcuna voce, volevo voltarmi per vedere come

stesse la donna, ma era troppo pericoloso deconcentrarmi in quel momento: e

comunque riuscivo a sentire ancora il battito del suo cuore. Dopo aver

indietreggiato, il mostro si fiondò sul terreno e in pochi secondi penetrò sotto

terra attraverso un tunnel. A quel punto capii: stava cercando di aggirare il mio

dono, attaccandomi da sotto.  Così lo annullai e rimasi concentrato per alcuni

secondi: volevo essere pronto e anticipare il suo attacco. Dopo infiniti attimi

di silenzio, la creatura sbucò da sotto  i miei piedi, tentando di afferrarmi, ma io mi

ero preparato. Con una prontezza incredibile lo evitai e poi mi fiondai con un

calcio sul suo collo, rompendoglielo. La bestia emise un ultimo inquietante verso

per poi accasciarsi pesantemente al suolo.

  
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