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Autore: RedDisposition    24/07/2014    1 recensioni
Ho unito la mia passione per i romanzi della Rowling e la passione per le mie due monelle preferite di glee, e ho creato una storia che, boh, non so come definirla. Pezberry con accenni Brittana e Finchel, il mio stile insomma.
#Dal Testo
–lo so che sei sveglia- sbuffò e si girò verso la ragazza –che c’è Berry? Sono le cinque di mattina, domani ho le audizioni per la squadra di Quiddic, squadra di cui fai parte anche te, lasciami dormire- la guardò, con la testa poggiata sul cuscino mentre fissava il soffitto con la sua gatta in mano, trovò per la prima volta quegli occhi, così concentrati a fissare qualcosa che neanche esisteva, per la prima volta scoprì la bellezza che celava sotto quella facciata egocentrica –perché non riesci a dormire?- le chiese la ragazza ebrea iniziando ad accarezzare il gatto –non è ora di fare conversazioni Berry- Santana si rituffò fra le coperte –io lo so che non sei così- .
Genere: Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Finn Hudson, Rachel Berry, Santana Lopez, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt, Brittany/Santana, Finn/Rachel, Rachel/Santana
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1

Penultimo anno alla scuola di Magia e stregoneria di Hogwards, le nostre ragazze sono cresciute in fretta, sviluppando amicizie e amori diversi. Brittany e Santana erano diventate amiche molto strette con il tempo, e Santana provava qualcosa di più, solo che la bionda non lo sapeva, le altre ragazze del suo stesso anno, Rachel e Kitty erano amiche con Brittany, ma Santana non aveva allacciato mai i rapporti con le due, le stavano simpatiche e tutto, ma non riusciva a rapportarsi, non le conosceva, non sapeva neanche com’è che la pensavano, Rachel aveva fatto amicizia con la ragazza del corvonero, Mercedes, con Tina e con un ragazzo dei Grifondoro arrivato al secondo anno dalla scuola russa, dato che era gay si era dovuto trasferire, Kurt si chiamava, Santana lo ammirava tantissimo, era stato coraggioso ad ammettere la sua diversità, mentre lei proprio non riusciva ad ammetterlo, non riusciva neanche a dire a Brittany di essersi innamorata di lei. Erano appena scese dal treno, Santana e Brittany come sempre camminavano e ridacchiavano da sole, mentre Rachel le fissava da lontano con Kurt alle sue spalle –quella Lopez è davvero strana- Mercedes annuì all’affermazione di Kurt –io credo che sia semplicemente triste- Rachel ricevette degli sguardi incuriositi da parte dei suoi amici –hei Berry attenta con quel nasone- un ragazzo molto alto dei serpeverde la spinse –hei Karofsky lasciala in pace!- urlò una voce, ma nessuno sapeva di chi fosse, nessuno tranne il ragazzo, che appena la sentì se ne andò, si girarono e dietro di loro apparvero due ragazzi –Ciao, scusami in anticipo lui è un po’ cretino, io sono Finn- un ragazzone alto con la divisa dei serpeverde le porse la mano –io sono Blaine- un ragazzo dei tassorosso la porse a Kurt sorridendogli, quando i ragazzi andarono via Rachel rimase a fissare il ragazzone per un bel po’ di tempo –cosa ci fa quello lì nei serpeverde?- Kurt guardò l’amica –si dice che l’abbiano incastrato, è uno dei migliori giocatori di Quiddic della scuola e l’hanno voluto loro- Rachel spalancò la bocca –non è come gli altri- Rachel si avviò verso l’entrata –ti piace- Tina la prese un po’ in giro.
Iniziarono a mangiare dopo aver assistito alle assegnazioni della casa, era sempre bello vedere il modo in cui lo facevano, Rachel era seduta accanto a Kurt e Mercedes, che si era seduta accanto ai ragazzi dato che aveva già finito la sua cena, Rachel  guardava il ragazzone alto dall’altro lato della stanza che giocava con il cibo nel piatto, Kurt e Mercedes parlavano con Brittany difronte a loro, mentre Santana era imbambolata a guardare il profilo di Rachel, le labbra carnose e grandi, il naso esposto, gli occhi castani e profondi, intenti a guardare qualcuno, Santana si sporse verso la ragazza e vide che fissava un ragazzone alto dei Serpeverde arrivato l’anno prima, diede un calcio leggero alla ragazza per non farle del male, Rachel si girò di scatto guardando Santana che le fece un gesto con la testa, Rachel si girò verso Kurt che la stava guardando –Rachel mi stai ascoltando?- Santana rise senza farsi vedere –scusa Kurt stavo pensando ad altro, dicevi?- Kurt alzò gli occhi al cielo –ti ho chiesto che hai fatto durante le vacanze- tutti gli occhi erano puntati su di lei –niente le solite cose, sono stata a casa e ho girato per New York- tornò  a guardare il ragazzo, non fece neanche caso alle storie fantastiche che raccontavano gli altri sulle loro vacanze, ascoltò involontariamente il racconto di Santana –sono stata dai miei nonni, mi hanno raccontato dei miei, e sai tutte quelle cose così- Rachel si girò verso la ragazza che aveva abbassato la testa sul piatto cercando di mangiare qualcosa, giurò di aver visto una lacrima scorrerle su viso –Rachel posso parlarti?- sentì qualcuno che le punzecchiava una spalla, si girò e si ritrovò a sorridere vedendo il ragazzo che fino a poco fa aveva guardato intensamente –volevo chiederti se- si guardò intorno, sentendo gli occhi degli altri ragazzi addosso –se ti andava di andarci a prendere una burrobirra un giorno di questi- il ragazzo sorrise –certo, perché no, che ne dici di domani?- Finn annuì –ci vediamo domani allora- Rachel gli sorrise e gli schioccò un bacio sulla guancia. Il ragazzo andò a sedersi –stai arrossendo Berry sei imbarazzante- la guardò divertita Santana –hei Lopez!- la latina alzò la testa verso un ragazzo dei corvonero  -cosa vuoi Puck?- disse scocciata, il ragazzo si aggiustò la cresta che aveva in mezzo alla testa e le sorrise –conosco un amico, Puckzilla, mi ha detto che vorrebbe conoscerti- Santana alzò un sopracciglio –di al tuo amico Puckzilla di stare lontano da me e dalla mia casa, altrimenti ti strappo quello scoiattolo morto che ti ritrovi sulla testa- si alzò con fare minaccioso –va bene ho capito, ciao Lopez- il ragazzo tornò al suo tavolo e appena Santana si sedette ci fu silenzio, finchè non scoppiarono tutti a ridere –osso duro la Lopez- disse Mercedes facendola sorridere –non sapete con chi state parlando- si indicò un dito al petto con fare superiore.
Dopo un’ora tutti erano tornati al dormitorio, tutti tranne Santana che stava nella sala di ritrovo dei Grifondoro, leggeva un libro di babbanologia, o meglio cercava di leggerlo, aveva gli occhi puntati sulle parole, ma si limitava semplicemente a guardarlo il libro, aveva troppi pensieri, lei, Brittany, la sua sessualità, i suoi genitori, Rachel, perché mai poi stava pensando a quella ragazza? Tutto era troppo per lei, si perse nei suoi pensieri e si svegliò solo quando il fuoco che aveva creato con la magia si era spento, si rese conto che era tardi, era notte inoltrata, quindi chiuse il libro con un tonfo e lo posò sulla scrivania, stava per tornare nel dormitorio, quando un miagolio la fece voltare –chi c’è?- di nuovo un rumore –Professoressa McGranitt?- Santana si girò di nuovo intorno, sussultò quando sentì qualcosa di peloso farle le fusa vicino la sua gamba, abbassò lo sguardo e sorrise –Barbra che ci fai qui?- prese la gatta e iniziò ad accarezzarla –farai preoccupare Rachel se scappi all’improvviso- la gatta non faceva che farle le fusa –appunto, mi sono preoccupata- Santana sussultò guardando il gatto per essere sicura che non avesse parlato –scusa ti ho spaventata- sentì di nuovo quella voce dolce e si girò alle sue spalle, sorrise quando vide la sua compagna di  “casa” stropicciarsi gli occhi, aveva un pigiama rosa con i cuoricini, mentre Santana indossava ancora la divisa –tieni Berry- le porse la gatta –io ho un nome Santana, lo sai vero?- la latina le sorrise e alzò un sopracciglio –davvero credevo che il tuo nome fosse Berry e il tuo cognome Hobbit- Rachel alzò gli occhi al cielo –prima di tutto lo so che sai come mi chiamo, secondo non ho i piedi pieni di peli quindi non sono un Hobbit, terzo..- Santana sbuffò –mi sono persa al “prima di tutto”- si massaggiò il collo e fece per andare nei dormitori –Babbanologia? Che stupidaggine quella materia- Rachel lesse il titolo del libro che Santana aveva posato poco prima –cosa? È la materia migliore del mondo!- Santana si girò scattando –è la più noiosa Santana- sghignazzò Rachel –ora se non ti dispiace vado a dormire- passò accanto alla ragazza sorridendole, Santana rimase a fissarle i capelli che ondeggiavano perfettamente al tempo con i suoi fianchi –ah, Santana- la latina scosse la testa e fissò la faccia di Rachel –credo che dovresti dirlo a Brittany- la ragazza ebrea sorrise e si chiuse la porta del dormitorio alle spalle, lasciando Santana imbambolata a pensare le parole che le aveva appena detto Rachel, rimase con la bocca spalancata, non poteva crederci, era leggermente impossibile che lo avesse capito, scosse la testa e la seguì nel dormitorio, entrò giusto in tempo per vederla entrare nel piccolo bagno che c’era nel dormitorio, la seguì e chiuse il bagno a chiave –chi te l’ha detto?- le si avvicinò minacciosa –Santana esci dal bagno!- le urlò imbarazzata –shh le altre si sveglieranno- la rassicurò –chi te l’ha detto Be..Rachel- la ragazza ebrea sorrise –in questi cinque anni non siamo mai state legate io e te- Santana alzò gli occhi al cielo, si sedette sapendo che il racconto di Rachel sarebbe andato per le lunghe –ma ho imparato a capirti tramite gli occhi, le espressioni, i movimenti- Santana sbuffò –vai al punto- Rachel la guardò scocciata –ho visto come guardi lei e ho visto come guardi le altre persone, tutto qua- Santana sospirò –quindi lo sai solo tu?- Rachel annuì –scusa ma ora vorrei andare a dormire- Santana annuì e la lasciò andare. Si sdraiò sul suo letto e cercò di chiudere gli occhi, cercò di dormire ma non ci riuscì, così si limitò a guardare Brittany e alcune volte Rachel.
-Santana?- la latina alzò gli occhi al cielo e fece finta di dormire –lo so che sei sveglia- sbuffò e si girò verso la ragazza –che c’è Berry? Sono le cinque di mattina, domani ho le audizioni per la squadra di Quiddic, squadra di cui fai parte anche te, lasciami dormire- la guardò, con la testa poggiata sul cuscino mentre fissava il soffitto con la sua gatta in mano, trovò per la prima volta quegli occhi, così concentrati a fissare qualcosa che neanche esisteva, per la prima volta scoprì la bellezza che celava sotto quella facciata egocentrica –perché non riesci a dormire?- le chiese la ragazza ebrea iniziando ad accarezzare il gatto –non è ora di fare conversazioni Berry- Santana si rituffò fra le coperte –io lo so che non sei così- disse distratta l’altra ragazza –davvero? Allora come sono? Non lo so neanche io, dimmelo te come sono- sbottò Santana innervosita, guardò l’espressione dell’altra ragazza e si pentì di aver parlato in quel modo –scusa- disse sotto voce per non farsi sentire –non importa- Rachel si girò dandole le spalle, Santana sbuffò, le diede le spalle anche lei, però le dispiaceva, non voleva trattarla in quel modo, poi neanche sapeva perché le importava tanto di Rachel, quella ragazza che non aveva mai conosciuto per davvero.
 Le prime luci dell’alba arrivarono prima che Santana potesse rendersene conto, aprì gli occhi, aveva dormito pochissimo quella notte, si ritrovò subito un peso sullo stomaco, ridusse gli occhi ad una fessura e riconobbe una palla di pelo appallottolata sulla sua pancia, sorrise e si mise a sedere cercando però di non svegliare la gatta, l’accarezzo dolcemente, guardò verso Brittany, la sua espressione beata in un sonno tranquillo, i capelli biondi lasciati sul cuscino, un braccio sotto la testa e l’altra mano accanto alle labbra con il pollice in bocca, sorrise e quasi involontariamente, come se non lo avesse detto il cervello ma il cuore si girò verso Rachel, continuando ad accarezzare Barbra, si ritrovò gli occhi della ragazza cioccolato addosso, in un espressione concentrata, un labbro più esposto di un altro andava a creare un broncio dolcissimo, Santana voleva dirle qualcosa di acido, ma incantata da quei occhi si limitò a sorriderle, mostrando le sue fossette, Rachel sorrise di rimando –le piaci- indicò con la testa la gatta per poi stiracchiarsi –no, credo solo che abbia bisogno di coccole, io non piaccio a nessuno- Santana guardò avanti a sé –se ti mostrassi per quella che se veramente credo che piaceresti a molte persone- Rachel si alzò dal letto e le prese la gatta dalle braccia –ancora con questa storia Berry?- la latina tornò acida di botto –scusa, vado ci vediamo sul campo di Quiddic fra mezz’ora- la ragazza le sorrise  e si chiuse la porta del bagno alle spalle, Santana si gettò sul letto affondando la testa nel suo cuscino, pensò alle parole dette dalla ragazza, possibile che Rachel riuscisse a leggerle dentro?
 
-va bene, dopo una lunga riflessione durata un’ora fra me e la Berry- Rachel sbuffò –mi chiamo Rachel- disse acida –si come ti pare, fra me e Rachel, abbiamo stabilito che a far parte delle squadra saranno- Santana prese un pezzo di carta e iniziò a leggere –Faccia da tricheco Spoling a porta- un ragazzetto sorridente andò accanto a Rachel –cacciatori :l’Hobbit accanto a me- Rachel alzò gli occhi al cielo –Kurt Porcellana Hummel e quella sotto specie di zucchina- due ragazzi si avvicinarono a Rachel –come battitori i gemelli Stuart e come cercatore io- Santana smise di leggere –mi dispiace per tutti quelli che non sono stati presi, potrete sempre riprovare il prossimo anno- Santana accennò un sorriso e si girò verso Rachel –abbiamo finito- sbuffò massaggiandosi la fronte –Kurt! Hey Kurt!- un ragazzetto abbastanza basso con delle sopracciglia a trapezio e i capelli pieni di gel si avvicinò alla squadra –Blaine!- Kurt gli andò vicino abbracciandolo –sei stato magnifico, giocheremo contro allora- il ragazzo con gli occhi azzurri  annuì –Kurt dobbiamo andare a lezione- Santana si avvicinò al ragazzo –Piacere Blaine, sono un amico di Kurt- Santana lo fissò da testa a piedi –avrei giurato che fossi un parente della Berry- Blaine la fissò un po’ interrogativo –va bene Santana, andiamo, Kurt ci seguirà dopo- Rachel la prese per le spalle –non farci caso- disse sotto voce verso il ragazzo arrivato da poco.
-lasciami Berry, non voglio andarci con te a lezione- Rachel alzò gli occhi al cielo –sembri una bambina, muoviti che facciamo tardi- Santana sbuffò –ma io odio divinazione- si fermò in mezzo al corridoio –ti prego Santana muoviti- la prese per un braccio e la tirò –ciao Brittany convinci questa caprona ad andare a lezione- Rachel bloccò la bionda che salterellava per il corridoio sorridente –andiamo Sannie, ti spieghiamo tutto io e Rach, forza vieni, non è la stessa cosa senza di te- appena la ragazza si avvicinò per lasciarle un bacio sulla guancia Santana si sciolse e si aprì un sorriso immenso sul volto, sentì Rachel sghignazzare e le diede una gomitata rivolgendole uno sguardo di fuoco.
La lezione si era svolta proprio come Santana se lo aspettava, una noia assoluta per tutto il tempo, vedere quella professoressa strana che parlava a tazze piene di caffe e a sfere di vetro la faceva sentire come se fosse la cosa più ridicola del mondo, l’unica cosa positiva era che Brittany si stringeva a lei ogni volta che la professoressa leggeva una tazza, Rachel invece per tutta la lezione era rimasta a fissare Finn dall’altro lato della stanza che cercava di capirne qualcosa dato che girava e rigirava la sua tazza –Berry smettila di sbavare- Santana le diede un piccolo calcio e la fece tornare a guardare le ragazze, il suo sguardo cadde sulla mano di Brittany, intenta a fissare la prof, che stringeva quella di Santana, Rachel sorrise e guardò Santana –no, nessuna domanda- sussurrò continuando a stringere la mano della bionda accanto a lei. Ora si ritrovava da sola con Brittany nella sala di ritrovo dei Grifondoro, a quell’orario la sala era vuota, per lo più i ragazzi si recavano a cena ma Santana e Brittany si persero fra i libri e le scartoffie da studiare –non ci capisco niente di questa roba babbana- chiuse il libro di botto andando con la testa all’indietro –vuoi che ti aiuti?- Santana alzò la testa dal libro e le sorrise, Brittany si limitò ad annuire e si avvicinò alla ragazza –ecco vedi, questa è una lavatrice- Santana puntò il dito verso la figura –serve a lavare i tessuti con una forza centrifuga- Santana aveva la testa abbassata verso il libro –è come quando fai una capriola in acqua Britt- Santana alzò lo sguardo ritrovandosi persa negli occhi azzurro cielo della ragazza, rimase per un attimo a guardarla, desiderava tanto avvicinarsi  e schioccarle un bacio, era talmente innamorata che neanche la sua corazza riusciva ad allontanarla da lei –è come quando hai le farfalle nello stomaco?- domandò Brittany a bassa voce avvicinandosi al viso della ragazza –si una cosa del genere- Santana si ritrovò così vicina alla ragazza che poteva sentire il suo profumo dolce, sembrava quasi zucchero –Britt io devo dirti una cosa- Santana si avvicinò un altro po’, la ragazza bionda puntò i suoi occhi azzurri prima sulle labbra della latina e poi verso i due pozzi neri che aveva come occhi, sembrava quasi che anche lei volesse baciarla –io da un po’ ho capito che..- non riuscì a continuare perché si sentì un tonfo, la porta posta dopo il quadro con la parola d’ordine sbatte fortissimo, rivelando una ragazza bassina in lacrime tutta sporca , Santana si spostò di scatto dal viso di Brittany e puntò lo sguardo verso la ragazza che era appena entrata – Rachel?- Santana si alzò per fissare meglio la ragazza che alzò la testa –scusate ragazze- la ragazza ebrea corse verso i dormitori, Santana guardò Brittany che fece per alzarsi –no, vado io- le sorrise –cerca di capire cos’è questa lavatrice- le fece un occhiolino e si avviò al dormitorio. Appena si chiuse la porta trovò la ragazza seduta a terra con le ginocchia al petto e la testa sulle gambe, Santana le si sedette accanto, non disse una parola, si limitò semplicemente a farle capire con la sua presenza che lei ci sarebbe stata –scusa se vi ho interrotte, ho visto come vi guardavate- Santana si fece rossa di botto –io.. cioè noi.. non fa niente Rachel- rispose impacciata –ma che ti è successo?- la guardò meglio, i capelli pieni di liquido rosa come i vestiti –stavo andando all’appuntamento con Finn, ma dei ragazzi del serpeverde mi hanno bloccata e con la magia hanno fatto comparire delle granite- Rachel scoppiò di nuovo a piangere –io non so perché mi fanno questo, non gli ho fatto niente, dicono che voglio uscire con Finn per fargli una magia e per evitare che giochi bene- Rachel alzò per un attimo lo sguardo verso Santana, la vide concentrata verso qualcosa, abbassò di nuovo lo sguardo ma un braccio sulla sua spalla la fece sorridere, Santana le aveva allungato un braccio a cingerle le spalle e l’aveva stretta facendo attenzione a non sporcarsi, dopo qualche minuto Rachel sentì che quel calore proiettato dal braccio sulla sua spalla era sparito, alzò la testa e si ritrovò Santana in piedi che le tendeva una mano con un sorriso sul viso –Berry alzati, datti una ripulita e poi andiamo a farci un giro per il castello- Rachel le sorrise –l’ho già visitato tutto- Santana si chinò –anche io, ma l’ho fatto da sola- si alzò di nuovo e le tese la mano –allora?- Rachel sorrise e le prese la mano andando a farsi una doccia. Santana si era seduta sul letto ad aspettare Rachel, non sapeva quello che stava facendo, non sapeva perché, sapeva solo di aver lasciato la bionda di cui si era innamorata a studiare mentre lei si era precipitata ad aiutare una ragazza che sapeva solo si chiamasse Rachel e che venisse da New York, sentì la porta aprirsi leggermente e una ciocca bionda apparire –San dov’è Rachel?- Brittany si sedette accanto alla ragazza –in bagno, quando finisce andiamo a farci un giro per il castello, vuoi venire?- chiese timida –no grazie, sono stanca, buona notte- le schioccò un bacio e corse a letto, Santana si toccò la guancia per assicurarsi che quel bacio fosse stato reale, qualcosa iniziò a muoversi nel suo petto, forse era il suo cuore che tremava, sapeva solo che Brittany era la sua vittoria in una vita di sconfitte –sono pronta- Rachel uscì dal bagno sorridente, Santana come risposta si mise un dito sulle labbra e indicò Brittany, Rachel alzò le mani e si diresse verso i corridoi seguita da Santana.
 
-stavi per dirglielo vero?- Rachel sbottò quando si ritrovarono al corridoio del terzo piano –cosa?-  Santana fece finta di non capire –lo sai cosa- rispose ovvia la ragazza al suo fianco –oddio Berry, mi stai facendo il lavaggio del cervello, sei una ficcanaso, mi stai infastidendo, che ti importa della mia vita, ti basta già la tua- Santana gesticolò nervosamente –tu non sai niente di me!- Rachel la puntò e iniziò a camminare più svelta stringendosi alla sua tunica, Santana sbuffò e la rincorse –aspetta- la bloccò per un braccio e la fece girare –in cinque anni io e te ci siamo limitate al buongiorno, qualche offesa durante gli allenamenti e alla buonanotte, non ci conosciamo, ma vorrei che lo facessimo, vogliamo iniziare da capo- Santana le sorrise –inizio io?- chiese sorridente Rachel –la solita prima donna- la latina la prese un po’ in giro facendola ridere –mi chiamo Rachel Berry, vengo da New York, un quartiere vicino Broadway dove vivevano delle streghe, mia madre era una di loro, una grande strega, era un auror,  smise di esserlo però quando dovette partorire me, avevo due sorelle,  Megan e Madison. Un giorno loro e mia madre stavano andando a diagon alley, mia sorella sbagliò a pronunciare e si ritrovarono in un quartiere malfamato, mia madre cercò di difendere le mie due sorelle, ma qualcuno le colpì con l’avada kedavra . Da quel giorno ho vissuto con mio padre e il suo compagno, sì era gay e in un momento di debolezza insieme a mia madre mi avevano concepito, i miei due padri mi tennero allo scuro dalla magia fino ai miei dodici anni, poi a tredici sono arrivata qui e, beh, ho incontrato una ragazza, è bellissima, i suoi occhi sono neri come un pozzo, il naso perfetto diversamente dal mio, le labbra carnose e due fossette dolcissime che si rivelano ogni volta che mi sorride, la pelle ambrata e i capelli lunghi corvini. La prima sera che la vidi all’assegnazione non potei fare a meno di vedere il suo viso preoccupato e sentii le sue parole “non serpeverde”, il capello parlante l’accontentò e la ragazza finì nella mia stessa casa- fece una pausa per riprendere fiato –quella sera nei dormitori cercammo di conoscerci, però di quella ragazza sapevo solo il nome e le origini, e sapevo che i suoi genitori erano morti. Dopo cinque anni ho imparato a conoscerla solo guardandola, quando si imbarazza gira lo sguardo e scaccia via i pensieri con una mano come fosse una mosca, quando ride mette la lingua fra i denti e quando è nervosa si mangia il labbro. Ho notato che non mostra mai a nessuno com’è fatta davvero, si nasconde sempre, però io l’ho capito sai, lo so che lei è una vera grifondoro, gentile e tenera, follemente innamorata della sua compagna di “casa”, non lo ammette perché ha paura di come possa reagire le persone e per questo ogni giorno lotta contro sé stessa, demolendosi- Rachel finì il suo racconto girandosi verso Santana che guardava il pavimento e nascondeva il sorriso –hai raccontato tutto tu, ma non sai tutto di me- Rachel alzò un sopracciglio, vide la ragazza sedersi su uno degli archi posti lungo il porticato che dava nel cortile –quando avevo sei anni i miei genitori, babbani, vennero presi d’ostaggio in una rapina, mio padre era un medico e mia madre un’infermiera, c’ero anche io con loro e quando mi dissero di non muovermi io feci l’effetto contrario, corsi verso un telefono e chiamai la polizia, sentii mia madre urlare il mio nome, poi tre colpi di pistola, rientrai nella banca correndo e vidi il corpo di mia madre e quello di mio padre stesi a terra, con un colpo alla testa per mio padre e due al torace per mia madre, i ladri fuggirono e io corsi verso di loro, cercai di svegliarli ma come risposta ebbi una carezza e del sangue sulle mani. Da quel giorno ho imparato  a cavarmela da sola, non ho più dimostrato come sono davvero- Santana singhiozzò asciugandosi una lacrima –è la prima volta che la racc..- non finì di parlare perché Rachel l’aveva stretta in un abbraccio, Santana per un attimo esitò a ricambiare, ma poi sorrise alla ragazza e la strinse forte quasi sollevandola da terra. Durante i racconti non si erano accorte di essere arrivate davanti al quadro della donna che chiedeva la parola d’ordine Rachel borbottò qualcosa e il quadro come per magia, si fa per dire, si aprì. Santana e Rachel andarono nei dormitori, Kitty e Brittany già dormivano, così decisero di spogliarsi e addormentarsi.
Poco prima di chiudere gli occhi Santana sentì un calore sulla sua guancia –ora ti conosco davvero la ragazza strana dei grifondoro. Buona notte - sentì la voce di Rachel e sorrise –Buona notte Rachel Osservatrice Berry- sentì ridere l’altra ragazza e si addormentò.
  
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