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Autore: Rowena Ollivander    05/09/2008    16 recensioni
Una dolce Ron/Hermione, dedicata agli amanti di questa bellissima coppia. Non tiene conto degli avvenimenti del settimo libro.
- E che cosa vorresti dirmi, RONALD?!?! Che sei un emerito imbecille?! Perché in quel caso sarei disposta a starti a sentire. - - Sì. -
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Direi che è superfluo dire che questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di J.K. Rowling e questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro. 

Ancora una volta Buona Notte…

“ Buona notte, buona notte!
Lasciarti è dolore così dolce che direi buona notte fino a giorno.”
Romeo e Giulietta - W. Shakespeare

Disteso nel suo letto, Ron cercava di prendere sonno da un po’ ormai, senza successo. Non ci riusciva, aveva troppi pensieri per la testa, o meglio solo uno fisso.
Da due settimane ormai era arrivato a Grimmauld Place, ancora quartier generale dell’Ordine della Fenice, con la sua famiglia ed Hermione, e lì aveva rincontrato gli altri componenti dell’ordine.
Lui ed Hermione non avevano passato molto tempo insieme. Entrambi con la scusa di dare una mano in casa tentavano in un certo senso di farsi perdonare la loro imminente partenza per la ricerca degli Horcrux; lui cercava di trascorrere più tempo possibile insieme ai suoi fratelli e ai suoi genitori, mentre Hermione trascorreva molto tempo soprattutto in compagnia di Ginny, quando non faceva da “tappa buchi” per il suo migliore amico. Alla sera poi però, loro due rimanevano soli nella sua stanza a fare ipotesi su cosa sarebbe successo di lì a qualche settimana, a parlare o semplicemente a godere in silenzio, un silenzio piuttosto imbarazzante per entrambi, a dir la verità, della compagnia dell’altro. E così avevano fatto anche quella sera, solo che ad un certo punto l’atmosfera si era incrinata fino a spezzarsi del tutto quando le voci avevano cominciato ad alzarsi ed erano volate parole che non si sentivano da tanto tempo, un po’ troppo grosse.
La cosa che assillava Ron era che tutte quelle parole erano uscite dalla sua bocca.
Ed ora lì, girato sul fianco sinistro, guardava senza realmente vederla, la finestra di fronte a lui, perso nei suoi pensieri, cercando un modo per farsi perdonare l’ennesima stronzata che aveva portato ancora una volta Hermione sull’orlo delle lacrime.
La porta della camera si aprì piano, cigolando leggermente. Ron poté vedere nel riflesso del vetro la sagoma della sua migliore amica che entrava cercando di non far rumore; lui rimase fermo immobile continuando ad osservare il suo riflesso. Solo una volta che Hermione si fu accertata di non averlo svegliato, rimanendo un po’ sulla porta dopo averla chiusa, e fu nei pressi della cassettiera allora le parlò senza voltarsi
- Cosa pensi che succederà quando arriverà Harry? -
La ragazza sobbalzò non realizzando subito da dove provenisse quella voce. Quando poi Ron si voltò a guardarla, seduto sul letto, rispose quasi seccata, cercando di troncare sul nascere la conversazione
- Oh. Io… non lo so… -
- Nemmeno un’idea? -
- No, sul momento no, Ronald. - rispose con le mani sui fianchi, iniziando ad irritarsi.
Ma lui insistette, stringendosi le ginocchia al petto
- Ma non è possibile! Un presentimento, una paura almeno… -
Hermione lo fissò estremamente seccata; quella conversazione stava cominciando a darle sui nervi
- Senti, Ronald, ne abbiamo già parlato tante volte e non mi sembra il caso di riprendere il discorso proprio adesso. -
- Perché no? - chiese innocentemente. La ragazza rimase spiazzata; per la prima volta Ron non si era curato minimamente del fatto che lei fosse arrabbiata con lui!
- Beh… perché… non è il momento. -
- Perché scusa? -
Ahhh, ancora! Ma si divertiva a metterla alle strette?!
- Beh ma perché… perché… tu stavi dormendo ed io sono solo venuta a riprendermi le mie cose prima di andare in camera. - cercò di giustificarsi, indicandogli il libro e il blocco per gli appunti sulla cassettiera.
Ron chinò la testa ed Hermione pensò che fosse ormai tutto finito. Fece per riprendersi le sue cose quando Ron le parlò di nuovo con lo stesso tono serio
- Credi che passeremo ancora molto tempo qui prima di partire? -
- Hah…! Ti ho detto che non ne voglio parlare ora, ok?! Non mi va affatto di parlare. - specialmente con te in questo momento, pensò Hermione - Buona notte. - disse scocciata, voltandogli di fretta le spalle e dirigendosi verso la porta. Ron balzò immediatamente giù dal letto e la raggiunse
- Senti Hermione, aspetta! -
- Cosa vuoi ancora? -
- A proposito di oggi… -
No, ne aveva abbastanza, lo era stata a sentire fin troppo quel pomeriggio e non aveva intenzione di farlo ancora
- Ascolta Ronald, voglio andare a dormire… -
- Volevo dirti una cosa ancora. - provò a insistere pacatamente lui.
Ma a quel punto Hermione non ci vide più e fu il suo turno di alzare la voce
- E che cosa vorresti dirmi, RONALD?!?! Che sei un emerito imbecille?! Perché in quel caso sarei disposta a starti a sentire. -
- Sì. -
- Sì? Sì, cosa?! - domandò Hermione non avendo colto ciò che voleva dire il ragazzo
- Sì sono un idiota, cioè… un emerito imbecille… - Ron sospirò per farsi coraggio e andò avanti per - Io… lo so di essere insopportabile certe volte. Il più delle volte dico le prime cose che mi passano per la testa senza nemmeno pensarci sopra. È che… proprio non ce la faccio a trattenermi, è più forte di me, quando sono arrabbiato proprio non ci vedo più e sparo parole a caso e… mi dispiace vederti che stai male per le cose che dico. Io… io non le penso nemmeno tutte le cose che ti dico su di te! È che ci sono cose che mi fanno uscire dai gangheri e proprio non posso trattenermi e mi dispiace. Tutto qui, insomma… scusa. - le rispose timidamente a capo chino.
Hermione rimase impressionata da tutto quel discorso; Ron non le aveva mai fatto delle scuse più belle
- Io… io ti perdono, Ron. E… scusa per tutte le cose che ti ho detto, mi dispiace… -
- Oh non importa… -
- Ma sì invece, scusa! Dobbiamo essere in due a litigare per questo genere di cose, non lo puoi fare da solo , quindi siamo in due a sbagliare se la cosa finisce per degenerare! - insistette lei
- D’accordo, allora ti perdono anch’io. - le rispose in tono dolce sorridendole.
Rimasero per un istante fermi sulla porta a fissarsi. Dopo un po’ però Hermione, imbarazzata da quella situazione, si schiarì la voce
- Beh buona notte, Ron. - si alzò in punta di piedi e gli diede un bacio sulla guancia prima di correre su per le scale
- Buona notte… - sussurrò Ron mentre la ragazza era già lontana, sfregandosi sognante il punto in cui le labbra di Hermione lo avevano sfiorato.

* * * * * * * *

Era passata circa un’ora e Ron era punto e a capo. Nuovamente sdraiato con le braccia incrociate dietro la testa, fissava il soffitto e non riusciva a smettere di pensare a lei. A quel bacio, insignificante in effetti, ma così piacevole, che aveva avuto l’effetto di una bomba per lui che ora si ritrovava a rodersi il fegato perché non era riuscito a confessarle i propri sentimenti.
Nonostante quella morsa allo stomaco ogni volta che lei gli sorrideva, quella sensazione di puro paradiso dentro di lui tutte le volte che restavano insieme da soli…
La porta si aprì lentamente per la seconda volta quella notte
- Sai dormendo? -
La vocina appena udibile di Hermione lo fece voltare
- No… Che ci fai qui? -
La ragazza chiuse la porta
- Scusa, è che… beh con tutte le cose che mi hai detto prima, adesso non riesco a dormire, Sono agitata… -
- Hai paura? - le domandò tirandosi a sedere.
Hermione si avvicinò e si sedette verso il fondo del letto
- Io… un po’. Ma non è proprio paura, è che quando ci penso… -
- Sembra incredibile, vero? Che sia successo a noi intendo. -
La ragazza annuì e tornò a fissarsi le mani; un singhiozzo le sfuggì  Ron le fu subito accanto
- Ehi, non… non piangere! Cosa c’è? -
- È che… So che non è giusto pensarlo, però… vorrei tanto non essere qui adesso… a questo punto, dico, con il rischio di… di non… - ammise tra i singhiozzi. Ron le accarezzò la schiena, quasi impaurito da quella reazione; sembrava così fragile in quel momento
- ‘Mione… -
- Insomma perché a noi? Non poteva succedere a qualcun altro? È orribile da idre, lo so, però… -
- Lascia stare. Puoi dire tutto quello che vuoi qui, nessuno ti punterà il dito contro. Tutti lo pensiamo, credo… perlomeno, io lo penso, è normale. Però non possiamo cambiare il passato, possiamo… soltanto andare avanti e provarci. - le disse stringendola dolcemente a sé mentre lei piangeva. Quando si accorse che piano piano i singhiozzi diminuivano cercò di sdrammatizzare e tirarla su di morale
- Non ci pensare adesso, ok? Distraiti. Pensa a… mmm, che so, al libro che leggerai più o meno fra un paio giorni, visto che sei già a metà di quel mattone di 400 pagine che hai cominciato l’altro ieri… -
- Dai non fare lo stupido… - disse sorridendo, spingendolo - Sono 465. -
- Ah beh allora! - Entrambi scoppiarono in una sana risata ed istintivamente Ron la riabbracciò. Quando però le risate si esaurirono e si resero conto di essere stretti l’uno all’altra, si staccarono immediatamente, imbarazzatissimi
- Ah… -
- Credo sia meglio che io vada. - tagliò corto Hermione alzandosi in piedi - È tardi.  Così tu puoi… tornare… a dormire, e io… anche. -
- Già. - fece Ron, imitandola
- Già. Allora… eh, buona notte. - disse dirigendosi verso la porta
- Buona notte… ‘Mione?! - la richiamò raggiungendola per la seconda volta quella notte.
Non voleva che andasse via di nuovo. Quella poteva essere una delle ultime occasioni che aveva per parlarle, per stare ancora solo e non voleva lasciarsela sfuggire; ci teneva troppo a lei
- Sì? -
- Ah ecco, io pensavo… - cominciò alternando lo sguardo dagli occhi di Hermione ai propri piedi
- Sì, cioè stavo pensando che… se non riuscivi a dormire magari… non so… magari potevi, ecco… fermartiadormirequi! -
Lei lo guardò interrogativa
- Scusa, non ho capito… -Ron iniziò a diventare molto rosso e tornò a fissare il pavimento, che gli sembrava la cosa più interessante che avesse mai visto, in quel momento
- Dicevo che, se volevi, magari - potevi - fermarti - a dormire - qui… -
Hermione rimase in silenzio, guardandolo negli occhi, piuttosto confusa da quella… proposta.
Ron notando la sua reazione si affrettò a spiegarsi
- C’è… c’è il letto di Harry! Così magari… se hai ancora bisogno… -
- D’accordo. Grazie. - lo interruppe gentilmente lei.
Ron le sorrise, leggermente imbarazzato. Non riusciva a staccarle gli occhi da dosso; il suo sguardo così profondo ed il suo sorriso gli facevano perdere completamente la testa. Sentiva d potersi sciogliere davanti a lei. Ed in realtà, troppo distratto dai suoi pensieri, stava quasi rischiando di farlo per davvero! Soltanto l’espressione leggermente stranita di Hermione lo riportò alla realtà; cavolo che faccia da ebete doveva avere avuto!
- Eh ehm, ehm… Allora, vediamo… - cominciò affrettandosi a girarsi, prima di diventar color pomodoro
- Ehm, magari possiamo… avvicinare un po’ i letti. Almeno se ti sveglio non ti devi… alzare. - aggiunse lei con un filo di voce.
Ron si girò di scatto, colto di sorpresa da quella proposta. Oh ma piantala! Mica ti ha detto che vuole dormire con te! Si è semplicemente preoccupata di non disturbarti più, si ripeté nella testa
- Oh. Ehm, sì, certo! Mm levo il… comodino, ecco… - le rispose spostandolo ed avvicinandosi al letto di Harry; Hermione lo imitò per dargli una mano - Ecco, spingi di… là! - Ma la spinta fu forse un po’ troppo forte ed i due letti finirono attaccati
- Oh! Miseriaccia! È un po’… un po’… troppo? . chiese timidamente Ron.
Hermione diventò rossa in viso, ma rispose cercando di dare un tono normale alla sua voce, anche se in effetti era forse un po’ troppo agitata
- NO! Cioè, va bene. Non.. non mi da fastidio. Se per te… va bene. -
- Certo! Sì sì! Sicuro! - rispose immediatamente lui allo stesso modo.
A quel punto ognuno si infilò sotto le proprie coperte
- Ehm, allora… buona notte. -
- Buona notte. - rispose Hermione.
Entrambi si sistemarono girandosi sul fianco sul quale erano soliti addormentarsi e con loro grande stupore, si ritrovarono a guardarsi ancora una volta negli occhi; si scambiarono un sorriso carico di imbarazzo prima di chiudere gli occhi.
Ma nessuno dei due aveva seriamente intenzione di dormire o meglio, sapeva di non poterci riuscire con il costante pensiero che l’altro potesse guardarlo, ma che soprattutto gli fosse così vicino.
Hermione in special modo era agitatissima; avrebbe tanto voluto chiedergli una cosa, ma… No, l’avrebbe presa sicuramente per una bambina piccola. Però era sicura, sarebbe servito a farla riposare almeno un po’, il fatto di sapere, anche incosciente, di non essere sola, l’avrebbe aiutata.
Oppure semplicemente aveva bisogno di inventarsi una scusa per quell’improvvisa voglia.
Prese un bel respiro, molto in silenzio e aprì gli occhi
- Ron? - sussurrò lievemente, temendo che fosse già addormentato.
Il ragazzo aprì lentamente le palpebre e la guardò, come per esortarla a parlare
- Posso… posso tenerti la mano? Solo finché non mi addormento… - disse quasi balbettando Hermione.
Ron le rispose sorridendo dolcemente e ringraziando ogni santo del Paradiso di aver esaudito il suo desiderio - S - sì… -
Le loro mani si incontrarono nell’esatta metà dei materassi, segno che entrambi avevano lo stesso bisogno di quel contatto
- Buona notte… - ripeté Hermione. Ma la voce di Ron le impedì di chiudere gli occhi e tornò a guardarlo
- ‘Mione, io… ti devo dire una cosa. -
Ecco, adesso sì che non poteva più tornare indietro. Ma perché glielo aveva detto? Qualcosa dentro di lui si era mossa, gli aveva detto che quello era il momento giusto, che le parole sarebbero uscite da sole, che tutto era pronto. Ma lui non si sentiva affatto pronto! Che cosa sarebbe successo quando le avrebbe confessato tutto? Avrebbe rovinato la magia di quella serata. Ma se invece non glielo dicessi finirei per rovinarmi la vita, si ritrovò a pensare.
E così, quando lei lo incoraggiò con lo sguardo, lui non riuscì a trattenersi
- Io… ‘Mione… ti amo. - sussurrò
- Cos’hai detto? - chiese Hermione altrettanto piano.
 Ron, leggermente intimorito, pensando che la ragazza credesse che la stesse prendendo in giro, si rifece avanti
- Io… io… io ti amo, per davvero! -
Sentì la mano di Hermione stringere di più la sua, mentre il suo sguardo si faceva sempre più dolce e sembrava che le sue guance si imporporassero
- Io… anche io, ti amo Ron. -
Ron la guardò incredulo, ma speranzoso
- Davvero? - chiese ingenuamente
- Davvero. - gli sorrise Hermione.
E così, lentamente Ron si chinò su di lei e dolcemente la baciò, come per rendere ancora più vero tutto quello che si erano appena confessati
- Non sai quanto ho sognato di farlo. - le disse a fior di labbra quando si furono separati
- Più o meno quanto ho sognato io che tu lo facessi, probabilmente. -
Sorrisero e Ron tornò ad appoggiare la testa sul cuscino
- Beh ora forse è meglio dormire sul serio. -
Hermione annuì
- Allora, buona notte. -
- Buona notte Ron. - questa volta fu lei a spostarsi per dargli un ultimo bacio, prima che entrambi chiudessero nuovamente gli occhi.
Ma ancora una volta i loro sguardi tornarono ad incatenarsi
- ‘Mione? -
- Mmm? -
- Ti amo. -
- Anch’io. Buona notte. -
- ‘Notte ‘Mione. -

Fine

Rowena (Viky)

Volevo aggiornarvi sul vero collegamento tra il Patronus di Hermione e Ron. Grazie a iaina ancora. Il Patronus di Hermione è una Lontra (Otter) e gli Weasley abitano vicino un villaggio chiamato 'Ottery St Cathpole' e vicino al fiume Otter.

Volevo ringraziare tutti coloro che hanno recensito le mie precedenti fan fiction, soprattutto lily_94 che le ha lette tutte: Tvumdb!!!!!! ^^
Ma anche tutti gli altri: siete fantastici!

 Beh non so che dire, a me sembra tanto tenera! Ma io non faccio testo, quindi… Lascio a voi i commenti. Ricordate: solo critiche costruttive; è inutile che sprecate tempo a scrivere se vi fa schifo.
Un Bacio!
  
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