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Autore: Akami92    05/09/2008    5 recensioni
Un campus universitario pieno di studenti è l'ideale per fare amicizia, chiacchierare e fare strani incontri con persone bizzarre.
Questo, Sasuke Uchiha lo sa bene. Molto bene.
Tre incontri. Tre momenti diversi di guardare la giornata. Due protagonisti.
#1. “Okay, okay…” acconsentì il biondo, sorridendo imbarazzato “Ricordi cosa ti stavo dicendo ieri?”
L’Uchiha sbadigliò. Parlare con Naruto a quell’ora di mattina non era l’ideale per cominciare bene una giornata.
“Sì, mi parlavi di quella ragazza che hai adocchiato, Sakura, giusto?” recitò mnemonicamente il giovane. Si era preparato alla perfezione la sera prima.

#2. “Hai adocchiato qualcuna?” chiese lo Hyuuga, seccato dall’interruzione. Aveva fame e voleva andare a mangiare al più presto possibile.
“Haruno Sakura” scandì l’Uchiha attentamente, indicando col mento una ragazza dai capelli rosa.

#3. Sasuke rimase incantato. Era lei. Era l’Haruno vestita con attillati pantaloncini corti, una maglietta bianca che le metteva in evidenza il seno e le lunghe gambe nude. Cominciò a sudare.
[SasuSaku][A te, Rory]
Genere: Generale, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Incontri

 

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# 1 – Incontri mattutini

 

 

Il campus universitario era affollato come ogni mattina alle sette e trenta. Studenti correvano qua e là, attraversando il cortile per raggiungere l’aula dove si sarebbe tenuta la lezione. Alcuni sfruttavano il bel tempo per uno studio dell’ultimo minuto, mentre i fortunati studenti che non avevano alcuna lezione bighellonavano tranquillamente. Tra questi c’era un ragazzo biondo sui diciotto anni. Una matricola.

“Ehi, Sasuke!” disse questo, sbracciandosi vistosamente in direzione di un suo coetaneo che sembrava dirigersi verso di lui. Il caffè che aveva nel bicchiere gli sbrodolò leggermente la maglietta arancione.

Sasuke, in tutta risposta, sbuffò seccato portandosi una mano sul viso. Si era rassegnato ad avere un amico come Naruto: più era esuberante, più diventava seccante ed insopportabile.

“Naruto-baka, buongiorno” sospirò Sasuke Uchiha, la matricola più attraente del campus.

“Sempre gentilissimo, vero?” replicò Naruto, dandogli un’amichevole pacca sulla spalla.

“Che vuoi?”

“Come sei antipatico, teme” borbottò Naruto, bevendo un sorso del caffè “devo per forza avere bisogno di qualcosa per essere gentile con un amico?”

Sasuke lo fulminò con uno sguardo che faceva benissimo intendere cosa stesse pensando.

“Okay, okay…” acconsentì il biondo, sorridendo imbarazzato “Ricordi cosa ti stavo dicendo ieri?”

L’Uchiha sbadigliò. Parlare con Naruto a quell’ora di mattina non era l’ideale per cominciare bene una giornata.

“Sì, mi parlavi di quella ragazza che hai adocchiato, Sakura, giusto?” recitò mnemonicamente il giovane. Si era preparato alla perfezione la sera prima.

“Sì, Sakura!” il ragazzo biondo cominciò a camminare, trascinando Sasuke verso gli alloggi femminili. “Voglio presentartela!” esclamò, tutto un sorriso.

“Naruto… tra poco ho lezione” lo pregò il moro, con voce sofferente.

“Taci! Ti piacerà, vedrai. È calma, composta, elegante… una vera…”

“… noia?” completò per lui.

“… meraviglia. Sai, sto riconsiderando l’idea di trascorrere il tempo con te: è deprimente”

Sasuke si lasciò sfuggire un altro sbuffo e seguì l’amico fino al secondo piano del residence, finché uno strillo acuto non li costrinse a fermarsi.

“Dannazione, Ino-pig! Quando vuoi scopare con Shikamaru, avvisami! Ho dovuto dormire da Tenten e Hinata senza preavviso! E non voglio che la scena di ieri notte si ripeta: è stato imbarazzante! E ora fammi entrare, razza di idiota!”

Una bella ragazza dai capelli rosa stava imprecando ad una porta, tirandole contro pugni piuttosto potenti. Era scarmigliata e indossava una maglietta da basket due taglie più grande che le arrivava fino alla coscia, tranquillamente scoperta. Dietro la maglia vi era un numero ed un nome: Tenten.

Sasuke, rapito dalla visione selvaggia, si voltò verso Naruto, allibito quanto lui.

“Ehi, conosci anche quella sventola?” gli bisbigliò ad uno orecchio, incapace di levarle gli occhi di dosso.

“Ehm…” Naruto si torturò le mani, inumidendosi le labbra con la lingua. “Sas’ke, ti presento Sakura.”

E da quel momento Sasuke decise che sarebbe stato lui a riconsiderare l’idea di trascorrere il tempo con Naruto: dopotutto non era tempo buttato via a caso.

 

 

 

 

# 2 – Incontri pomeridiani

 

 

Cercò con gli occhi la sua borsa per riporre il libro di testo e il quaderno degli appunti, ma non la trovò. Naruto doveva avergliela rubata, tanto per cambiare.

Uscì, sospirando, dalla classe dove si era appena tenuta la lezione del suo corso, dirigendosi verso la mensa. Sicuramente avrebbe trovato lì Naruto in compagnia di Kiba e Shikamaru, le matricole più svogliate dell’intero istituto. Avranno sicuramente marinato la lezione, si trovò a pensare, ormai avvezzo ai loro modi di fare.

Camminò tranquillo lungo il corridoio e giunse alla conclusione che era gremito di gente strana. Alcuni chiacchieravano tranquillamente, altri a voce talmente alta che sembrava stessero declamando i propri successi scolastici. Comari pettegole conversavano davanti alla fontanella, coppiette che tubavano negli angoli e alcuni tra i migliori studenti che discutevano coi relativi professori del loro profitto o del corso che stavano seguendo.

Sasuke salutò l’amico Neji Hyuuga che gli era venuto incontro dopo essersi trattenuto qualche minuto in più in classe, probabilmente per dibattere, da bravo studioso, della lezione. Conosceva Neji dal liceo: era un anno più avanti, molto intelligente e serio. Con lui aveva un rapporto tranquillo, l’esatto contrario di Naruto.

“Hyuuga”

“Uchiha”

Proseguirono fianco a fianco per qualche minuto, nel completo silenzio.

“Cosa ti ha trattenuto?” domandò Sasuke all’improvviso, salvando in extremis i libri che gli stavano per cadere.

Lo Hyuuga non rispose subito, ma distolse velocemente lo sguardo quando vide sfrecciare davanti a loro una ragazza dai capelli color cioccolato legati in due chignon alti.

L’amico seguì con gli occhi la ragazza finché non ebbe svoltato l’angolo, poi si rivolse a Neji con un sorriso che non prometteva nulla di buono.

“Fammi indovinare: lei?” lo punzecchiò, facendo un cenno col capo nella direzione dov’era scomparsa la ragazza.

“M-mi ha fermato alla fine della lezione chiedendomi di aiutarla nello studio” spiegò subito il ragazzo, molto incerto sulle parole da dire.

“Neji Hyuuga che dà ripetizioni. Questo è uno scoop! Come si chiama?”

“Tenten”

“È carina”

“Ma se l’hai vista di sfuggita!”

“Se piace all’irraggiungibile Neji Hyuuga…” inneggiò Sasuke, lasciando la frase in sospeso, ma il senso del discorso era comunque piuttosto chiaro.

Neji scosse la testa, sbuffando e svoltando a sua volta l’angolo che aveva preso prima Tenten. La vide poco davanti, ferma a chiacchierare con le sue amiche, e si sentì subito il cuore in gola.

Percepì Sasuke fermarsi bruscamente alla sua destra, lo sguardo fisso sul gruppo di ragazze.

“Hai adocchiato qualcuna?” chiese lo Hyuuga, seccato dall’interruzione. Aveva fame e voleva andare a mangiare al più presto possibile.

“Haruno Sakura” scandì l’Uchiha attentamente, indicando col mento una ragazza dai capelli rosa.

“Appariscente” commentò Neji, laconico.

“Gnocca” rilanciò Sasuke, sistemandosi un ciuffo di capelli corvini dietro l’orecchio, con fare seducente. Vedeva Sakura ridere calma con le altre ragazze e le sembrò un angelo, tutto l’opposto di come l’aveva vista quella mattina prima della lezione.

“E quella bionda non è quella che si fa Nara?” Neji si sporse leggermente per osservare meglio la scena.

“Sì, è lei” asserì Sasuke. “È bella, ma non me la farei mai” commentò subito, senza pensarci due volte.

I due ragazzi le sorpassarono, spiandole sottecchi e raggiunsero gli amici alla mensa, dove gli avevano tenuto il tavolo.

Riempirono i due vassoi con il loro pranzo, pagarono e subito si sedettero con loro, che stavano discutendo su chi fosse la ragazza più carina del loro corso.

“A me piace Sasame” affermò Naruto. “Ha due tette…” aggiunse subito, facendo un gesto molto poco educato a voler imitare la scollatura prosperosa della giovane.

“Nah, non capisci niente” lo interruppe Kiba, colpendolo sulla nuca. “La più bella è Hinata: chissà che corpo sotto quei vestiti vaporosi… oh, scusa Neji!” si corresse subito, fulminato dallo sguardo assassino dello Hyuuga, che non sopportava si parlasse così volgarmente della cugina.

“Voi immaginate pure la ragazza più bella, la mia le batte tutte” borbottò Shikamaru, sbadigliando e stiracchiandosi, appoggiando il panino mezzo mangiucchiato sul vassoio. Ricevette occhiate d’odio dagli amici, invidiosi.

“A me piace l’Haruno” se ne uscì Sasuke dopo qualche minuto. “L’ho vista prima, mi sembra un tipo dolce e molto intelligente. Forse Naruto ed io l’abbiamo beccata nel momento sbagliato”

In quell’istante si sentì un forte rumore provocato dalla caduta d un vassoio, i ragazzi si voltarono verso la fonte del fracasso e videro un chioma rosa sporsi verso la signora che serviva alla mensa.

“Cosa significa che il prezzo dello yogurt è aumentato, eh? Non m’interessano le tue ragioni! Non lo pagherò mai più di quanto non lo pagassi prima, vecchia!” strillò Sakura Haruno, afferrando la povera donna per il colletto della camicia e parlandole a pochi centimetri di distanza dal volto.

Sasuke sprofondò nella propria sedia; ma chi era quella ragazza?

 

 

 

# 3 Incontri notturni

 

 

La luna piena rischiarava il cielo scuro col suo bagliore pallido. Era la serata ideale per i lupi mannari e gli studenti esausti che volevano concedersi qualche minuto d’aria prima di dormire e ricominciare subito il giorno dopo con impegni, esami e lezioni.

Sasuke Uchiha aveva sfruttato al massimo l’opportunità e passeggiava lungo il cortile dell’istituto con le mani in tasca, beandosi dell’arietta frizzante che rendeva quella notte assolutamente perfetta.

Aveva dedicato tutto il pomeriggio a studiare mentre Naruto e gli altri bighellonavano per la città e ora si trovava libero di andare a letto presto e farsi una lunga e riposante dormita, alla faccia di quegli sfaticati dei suoi amici che avrebbero dovuto studiare.

Tirò un calcio ad un sasso e lo spedì dentro un cespuglio.

“Ahi! Chi è il dannatissimo pirla?” sbottò una voce maschile seccata. Uno studente che Sasuke sapeva frequentasse l’ultimo anno emerse da dietro il cespuglio, evidentemente seccato dall’essere stato interrotto. Una donna dai capelli biondo opaco gli cinse la vita, cominciando a slacciargli i pantaloni.

“Ferma, Temari! Abbiamo un ammiratore” sputacchiò il ragazzo, incrociando le braccia al petto e fissando Sasuke con astio.

“Hidan?” esclamò l’Uchiha confuso. Hidan era uno dei componenti del gruppo di suo fratello Itachi.

“Sas’ke-chan!” trillò Hidan, cambiando subito espressione e aprendosi in un sorriso che somigliava più ad un ghigno divertito.

Sasuke diventò subito rosso. “Hidan! Non chiamarmi così anche tu, ti prego!” lo supplicò, con gli occhi lucidi.

“Oh, ma è Sasuke!” si aggiunse la giovane chiamata Temari, uscendo anch’ella allo scoperto. “Buonasera, Sas’ke-chan!”

Il giovane moro sbuffò, al limite della pazienza, e si lasciò la coppia alle spalle, proseguendo per la sua strada.

Camminava a passo di marcia; la testa bassa, il broncio e le mani in tasca gli conferivano un’aria burbera e inavvicinabile.

Preso com’era dai suoi pensieri non si accorse che una ragazza dall’espressione persa in chissà quali fantasie le stava correndo incontro.

L’impatto fu immediato e molto doloroso. Sasuke cadde a terra, sbattendo violentemente il sedere; la ragazza venne sbalzata indietro, finendo anch’ella nell’erba.

“Ohi, ohi, ohi…” si lamentò l’Uchiha, massaggiandosi la parte lesa.

“Ma sei rimbecillito?! Guarda dove vai la prossima volta, baka!” gli urlò contro la giovane, scuotendo furiosamente la chioma rosata.

Sasuke rimase incantato. Era lei. Era l’Haruno vestita con attillati pantaloncini corti, una maglietta bianca che le metteva in evidenza il seno e le lunghe gambe nude. Cominciò a sudare.

Sakura si rialzò dolorante e scoccò un’occhiataccia al ragazzo. Subito cambiò atteggiamento alla vista della persona contro la quale era andata addosso.

“U-Uchiha?” sussurrò arrossendo vistosamente e torturandosi le mani. “Sono terribilmente dispiaciuta! Ti prego di perdonarmi!” disse, presa da una parlantina nervosa, inchinandosi nello stesso istante in cui Sasuke si stava alzando. Il risultato fu uno scontro di teste.

“Ahi!” il moro ricadde indietro a braccia aperte e rimase per qualche secondo sdraiato a guardare il cielo nero. Perché andava sempre a impegolarsi in quelle situazioni?

“Uuuuh…” mugolò Sakura, tenendosi la testa tra le mani.

Si lanciarono un’occhiata indecifrabile, allontanandosi l’uno dall’altra di qualche passo, evitando così altri colpi non programmati.

Una volta in piedi, Sasuke mosse qualche passo verso la ragazza, che era emozionata che un ragazzo come l’Uchiha volesse parlare con lei.

Il giovane la guardò. Com’era fragile ed angelica in quel momento, eppure qualche secondo prima sembrava essersi trasformata in una belva assetata di sangue.

Era una ragazza davvero incredibile. Lo stava facendo impazzire.

Tese la mano verso di lei. “Uchiha Sasuke, piacere.”

“Sakura Har-” tentò di rispondere, ma le labbra di Sasuke, ormai, avevano preso possesso delle sue.

 

f

 

 

A/N

Una pazzia. Mi è venuta in mente nella notte tra mercoledì e giovedì e ho scritto la prima dall’una e mezza alle due circa. XD

Non ci sarà un continuo. Finisce qui, con Sasuke che perde il controllo sul proprio corpo. Diciamo che poi finisce l’università con Sakura, la sposa e avrà dei bambini, va bene?

 

La fantasia dei titoli è mia, sì. E trovo che siano geniali. Sìsì ù_ù. E le flashfic sono tutte legate da un unico filo logico, quindi le ho tenute tutte insieme.

 

La dedico a Rory_chan perché gliel’avevo promesso ù_ù. E perché è la mia alter-ego SasuSakurosa e mi travia con SasuSaku.

 

Uno speciale ringraziamento a Eleanor perché, lei non lo sa, parlare con lei mi dà ispirazione! **

 

Ja ne

 

Akami/AtegeV

   
 
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