Incontri
f
# 1 –
Incontri mattutini
Il
campus universitario era affollato come ogni mattina alle sette e trenta.
Studenti correvano qua e là, attraversando il cortile per raggiungere l’aula
dove si sarebbe tenuta la lezione. Alcuni sfruttavano il bel tempo per uno
studio dell’ultimo minuto, mentre i fortunati studenti che non avevano alcuna
lezione bighellonavano tranquillamente. Tra questi c’era un ragazzo biondo sui
diciotto anni. Una matricola.
“Ehi,
Sasuke!” disse questo, sbracciandosi vistosamente in direzione di un suo
coetaneo che sembrava dirigersi verso di lui. Il caffè che aveva nel bicchiere
gli sbrodolò leggermente la maglietta arancione.
Sasuke,
in tutta risposta, sbuffò seccato portandosi una mano sul viso. Si era
rassegnato ad avere un amico come Naruto: più era esuberante, più diventava
seccante ed insopportabile.
“Naruto-baka, buongiorno” sospirò Sasuke Uchiha, la matricola più
attraente del campus.
“Sempre
gentilissimo, vero?” replicò Naruto, dandogli un’amichevole pacca sulla
spalla.
“Che
vuoi?”
“Come
sei antipatico, teme” borbottò Naruto,
bevendo un sorso del caffè “devo per forza avere bisogno di qualcosa per essere
gentile con un amico?”
Sasuke
lo fulminò con uno sguardo che faceva benissimo intendere cosa stesse
pensando.
“Okay,
okay…” acconsentì il biondo, sorridendo imbarazzato “Ricordi cosa ti stavo
dicendo ieri?”
L’Uchiha
sbadigliò. Parlare con Naruto a quell’ora di mattina non era l’ideale per
cominciare bene una giornata.
“Sì,
mi parlavi di quella ragazza che hai adocchiato, Sakura, giusto?” recitò
mnemonicamente il giovane. Si era preparato alla perfezione la sera
prima.
“Sì,
Sakura!” il ragazzo biondo cominciò a camminare, trascinando Sasuke verso gli
alloggi femminili. “Voglio presentartela!” esclamò, tutto un
sorriso.
“Naruto…
tra poco ho lezione” lo pregò il moro, con voce
sofferente.
“Taci!
Ti piacerà, vedrai. È calma, composta, elegante… una
vera…”
“…
noia?” completò per lui.
“…
meraviglia. Sai, sto riconsiderando l’idea di trascorrere il tempo con te: è
deprimente”
Sasuke
si lasciò sfuggire un altro sbuffo e seguì l’amico fino al secondo piano del
residence, finché uno strillo acuto non li costrinse a
fermarsi.
“Dannazione,
Ino-pig! Quando vuoi scopare con Shikamaru, avvisami! Ho dovuto dormire da
Tenten e Hinata senza preavviso! E non voglio che la scena di ieri notte si
ripeta: è stato imbarazzante! E ora fammi entrare, razza di
idiota!”
Una
bella ragazza dai capelli rosa stava imprecando ad una porta, tirandole contro
pugni piuttosto potenti. Era scarmigliata e indossava una maglietta da basket
due taglie più grande che le arrivava fino alla coscia, tranquillamente
scoperta. Dietro la maglia vi era un numero ed un nome: Tenten.
Sasuke,
rapito dalla visione selvaggia, si voltò verso Naruto, allibito quanto lui.
“Ehi,
conosci anche quella sventola?” gli bisbigliò ad uno orecchio, incapace di
levarle gli occhi di dosso.
“Ehm…”
Naruto si torturò le mani, inumidendosi le labbra con la lingua. “Sas’ke, ti
presento Sakura.”
E da
quel momento Sasuke decise che sarebbe stato lui a riconsiderare l’idea di
trascorrere il tempo con Naruto: dopotutto non era tempo buttato via a
caso.
#
2 – Incontri pomeridiani
Cercò
con gli occhi la sua borsa per riporre il libro di testo e il quaderno degli
appunti, ma non la trovò. Naruto doveva avergliela rubata, tanto per
cambiare.
Uscì,
sospirando, dalla classe dove si era appena tenuta la lezione del suo corso,
dirigendosi verso la mensa. Sicuramente avrebbe trovato lì Naruto in compagnia
di Kiba e Shikamaru, le matricole più svogliate dell’intero istituto. Avranno sicuramente marinato la lezione, si
trovò a pensare, ormai avvezzo ai loro modi di
fare.
Camminò
tranquillo lungo il corridoio e giunse alla conclusione che era gremito di gente
strana. Alcuni chiacchieravano tranquillamente, altri a voce talmente alta che
sembrava stessero declamando i propri successi scolastici. Comari pettegole
conversavano davanti alla fontanella, coppiette che tubavano negli angoli e
alcuni tra i migliori studenti che discutevano coi relativi professori del loro
profitto o del corso che stavano seguendo.
Sasuke
salutò l’amico Neji Hyuuga che gli era venuto incontro dopo essersi trattenuto
qualche minuto in più in classe, probabilmente per dibattere, da bravo studioso,
della lezione. Conosceva Neji dal liceo: era un anno più avanti, molto
intelligente e serio. Con lui aveva un rapporto tranquillo, l’esatto contrario
di Naruto.
“Hyuuga”
“Uchiha”
Proseguirono
fianco a fianco per qualche minuto, nel completo silenzio.
“Cosa
ti ha trattenuto?” domandò Sasuke all’improvviso, salvando in extremis i libri che gli stavano per
cadere.
Lo
Hyuuga non rispose subito, ma distolse velocemente lo sguardo quando vide
sfrecciare davanti a loro una ragazza dai capelli color cioccolato legati in due
chignon alti.
L’amico
seguì con gli occhi la ragazza finché non ebbe svoltato l’angolo, poi si rivolse
a Neji con un sorriso che non prometteva nulla di buono.
“Fammi
indovinare: lei?” lo punzecchiò, facendo un cenno col capo nella direzione
dov’era scomparsa la ragazza.
“M-mi
ha fermato alla fine della lezione chiedendomi di aiutarla nello studio” spiegò
subito il ragazzo, molto incerto sulle parole da dire.
“Neji
Hyuuga che dà ripetizioni. Questo è uno scoop! Come si
chiama?”
“Tenten”
“È
carina”
“Ma se
l’hai vista di sfuggita!”
“Se
piace all’irraggiungibile Neji Hyuuga…” inneggiò Sasuke, lasciando la frase in
sospeso, ma il senso del discorso era comunque piuttosto
chiaro.
Neji
scosse la testa, sbuffando e svoltando a sua volta l’angolo che aveva preso
prima Tenten. La vide poco davanti, ferma a chiacchierare con le sue amiche, e
si sentì subito il cuore in gola.
Percepì
Sasuke fermarsi bruscamente alla sua destra, lo sguardo fisso sul gruppo di
ragazze.
“Hai
adocchiato qualcuna?” chiese lo Hyuuga, seccato dall’interruzione. Aveva fame e
voleva andare a mangiare al più presto possibile.
“Haruno
Sakura” scandì l’Uchiha attentamente, indicando col mento una ragazza dai
capelli rosa.
“Appariscente”
commentò Neji, laconico.
“Gnocca”
rilanciò Sasuke, sistemandosi un ciuffo di capelli corvini dietro l’orecchio,
con fare seducente. Vedeva Sakura ridere calma con le altre ragazze e le sembrò
un angelo, tutto l’opposto di come l’aveva vista quella mattina prima della
lezione.
“E
quella bionda non è quella che si fa Nara?” Neji si sporse leggermente per
osservare meglio la scena.
“Sì, è
lei” asserì Sasuke. “È bella, ma non me la farei mai” commentò subito, senza
pensarci due volte.
I due
ragazzi le sorpassarono, spiandole sottecchi e raggiunsero gli amici alla mensa,
dove gli avevano tenuto il tavolo.
Riempirono
i due vassoi con il loro pranzo, pagarono e subito si sedettero con loro, che
stavano discutendo su chi fosse la ragazza più carina del loro
corso.
“A me
piace Sasame” affermò Naruto. “Ha due tette…” aggiunse subito, facendo un gesto
molto poco educato a voler imitare la scollatura prosperosa della
giovane.
“Nah,
non capisci niente” lo interruppe Kiba, colpendolo sulla nuca. “La più bella è
Hinata: chissà che corpo sotto quei vestiti vaporosi… oh, scusa Neji!” si
corresse subito, fulminato dallo sguardo assassino dello Hyuuga, che non
sopportava si parlasse così volgarmente della cugina.
“Voi
immaginate pure la ragazza più bella, la mia le batte tutte” borbottò Shikamaru,
sbadigliando e stiracchiandosi, appoggiando il panino mezzo mangiucchiato sul
vassoio. Ricevette occhiate d’odio dagli amici, invidiosi.
“A me
piace l’Haruno” se ne uscì Sasuke dopo qualche minuto. “L’ho vista prima, mi
sembra un tipo dolce e molto intelligente. Forse Naruto ed io l’abbiamo beccata
nel momento sbagliato”
In
quell’istante si sentì un forte rumore provocato dalla caduta d un vassoio, i
ragazzi si voltarono verso la fonte del fracasso e videro un chioma rosa sporsi
verso la signora che serviva alla mensa.
“Cosa
significa che il prezzo dello yogurt è aumentato, eh? Non m’interessano le tue
ragioni! Non lo pagherò mai più di quanto non lo pagassi prima, vecchia!”
strillò Sakura Haruno, afferrando la povera donna per il colletto della camicia
e parlandole a pochi centimetri di distanza dal
volto.
Sasuke
sprofondò nella propria sedia; ma chi era quella ragazza?
#
3 Incontri notturni
La
luna piena rischiarava il cielo scuro col suo bagliore pallido. Era la serata
ideale per i lupi mannari e gli studenti esausti che volevano concedersi qualche
minuto d’aria prima di dormire e ricominciare subito il giorno dopo con impegni,
esami e lezioni.
Sasuke
Uchiha aveva sfruttato al massimo l’opportunità e passeggiava lungo il cortile
dell’istituto con le mani in tasca, beandosi dell’arietta frizzante che rendeva
quella notte assolutamente perfetta.
Aveva
dedicato tutto il pomeriggio a studiare mentre Naruto e gli altri bighellonavano
per la città e ora si trovava libero di andare a letto presto e farsi una lunga
e riposante dormita, alla faccia di quegli sfaticati dei suoi amici che
avrebbero dovuto studiare.
Tirò
un calcio ad un sasso e lo spedì dentro un cespuglio.
“Ahi! Chi
è il dannatissimo pirla?” sbottò una voce maschile seccata. Uno studente che
Sasuke sapeva frequentasse l’ultimo anno emerse da dietro il cespuglio,
evidentemente seccato dall’essere stato interrotto. Una donna dai capelli biondo
opaco gli cinse la vita, cominciando a slacciargli i
pantaloni.
“Ferma,
Temari! Abbiamo un ammiratore” sputacchiò il ragazzo, incrociando le braccia al
petto e fissando Sasuke con astio.
“Hidan?”
esclamò l’Uchiha confuso. Hidan era uno dei componenti del gruppo di suo
fratello Itachi.
“Sas’ke-chan!”
trillò Hidan, cambiando subito espressione e aprendosi in un sorriso che
somigliava più ad un ghigno divertito.
Sasuke
diventò subito rosso. “Hidan! Non chiamarmi così anche tu, ti prego!” lo
supplicò, con gli occhi lucidi.
“Oh,
ma è Sasuke!” si aggiunse la giovane chiamata Temari, uscendo anch’ella allo
scoperto. “Buonasera, Sas’ke-chan!”
Il
giovane moro sbuffò, al limite della pazienza, e si lasciò la coppia alle
spalle, proseguendo per la sua strada.
Camminava
a passo di marcia; la testa bassa, il broncio e le mani in tasca gli conferivano
un’aria burbera e inavvicinabile.
Preso
com’era dai suoi pensieri non si accorse che una ragazza dall’espressione persa
in chissà quali fantasie le stava correndo incontro.
L’impatto
fu immediato e molto doloroso. Sasuke cadde a terra, sbattendo violentemente il
sedere; la ragazza venne sbalzata indietro, finendo anch’ella
nell’erba.
“Ohi,
ohi, ohi…” si lamentò l’Uchiha, massaggiandosi la parte
lesa.
“Ma
sei rimbecillito?! Guarda dove vai la prossima volta, baka!” gli urlò contro la giovane, scuotendo furiosamente la
chioma rosata.
Sasuke
rimase incantato. Era lei. Era l’Haruno
vestita con attillati pantaloncini corti, una maglietta bianca che le metteva in
evidenza il seno e le lunghe gambe nude. Cominciò a
sudare.
Sakura
si rialzò dolorante e scoccò un’occhiataccia al ragazzo. Subito cambiò
atteggiamento alla vista della persona contro la quale era andata
addosso.
“U-Uchiha?”
sussurrò arrossendo vistosamente e torturandosi le mani. “Sono terribilmente
dispiaciuta! Ti prego di perdonarmi!” disse, presa da una parlantina nervosa,
inchinandosi nello stesso istante in cui Sasuke si stava alzando. Il risultato
fu uno scontro di teste.
“Ahi!”
il moro ricadde indietro a braccia aperte e rimase per qualche secondo sdraiato
a guardare il cielo nero. Perché andava sempre a impegolarsi in quelle
situazioni?
“Uuuuh…”
mugolò Sakura, tenendosi la testa tra le mani.
Si
lanciarono un’occhiata indecifrabile, allontanandosi l’uno dall’altra di qualche
passo, evitando così altri colpi non programmati.
Una
volta in piedi, Sasuke mosse qualche passo verso la ragazza, che era emozionata
che un ragazzo come l’Uchiha volesse parlare con lei.
Il
giovane la guardò. Com’era fragile ed angelica in quel momento, eppure qualche
secondo prima sembrava essersi trasformata in una belva assetata di
sangue.
Era
una ragazza davvero incredibile. Lo stava facendo
impazzire.
Tese
la mano verso di lei. “Uchiha Sasuke, piacere.”
“Sakura
Har-” tentò di rispondere, ma le labbra di Sasuke, ormai, avevano preso possesso
delle sue.
f
A/N
Una
pazzia. Mi è venuta in mente nella notte tra mercoledì e giovedì e ho scritto la
prima dall’una e mezza alle due circa. XD
Non ci
sarà un continuo. Finisce qui, con Sasuke che perde il controllo sul proprio
corpo. Diciamo che poi finisce l’università con Sakura, la sposa e avrà dei
bambini, va bene?
La
fantasia dei titoli è mia, sì. E trovo che siano geniali. Sìsì ù_ù. E le
flashfic sono tutte legate da un unico filo logico, quindi le ho tenute tutte
insieme.
La
dedico a Rory_chan perché gliel’avevo
promesso ù_ù. E perché è la mia alter-ego SasuSakurosa e mi travia con
SasuSaku.
Uno
speciale ringraziamento a Eleanor perché,
lei non lo sa, parlare con lei mi dà ispirazione!
**
Ja ne
Akami/AtegeV