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Autore: Himeko _    24/07/2014    4 recensioni
[BlueMoon | partecipa a “La sfida dei 200 prompt” indetta da msp17 | raccolta mista]
#02. Come Giulietta Capuleti • «Aspettami Shade», sussurri prima di chiudere gli occhi e ricongiungerti al tuo amato. [Angst]
#04. Tentazione • Doveva essere Rein a donargli il suo primo bacio, non lui a rubarlo – per una sua debolezza – come un vigliacco.
#05. Sposami • Dannazione!, si disse, mentre colpiva il muro alla sua sinistra con un pugno, facendo sussultare Rein.
#07. Ossessione • Doveva rassegnarsi; quel viso gli si era impresso a fuoco, non solo nella mente, ma anche nel cuore.
#08. Lacrime silenziose • Lentamente poggia il palmo della sua mano sul suo volto, cancellando con una delicata pressione del pollice le tracce umide che rigano la sua guancia.
#09. Padre • Sto per diventare padre, concretizza per la prima volta da quando Rein gli ha detto di essere incinta, abbassandosi a baciarle la fronte coperta dalla frangia sbarazzina.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rein, Shade
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Autore: Himeko Kuroba
Personaggi: Bright, Rein, Shade.
Pairing: BlueMoon.
Prompt: #27. Pugnale
Note: questa fanfiction partecipa a La sfida dei 200 prompt indetta da msp17.






 
Fili color oceano
 
 
Come Giulietta Capuleti.



Osservi il corpo di Shade cadere a terra, mentre Bright vi guarda dall’alto di quell’unico scalino che conduce ai troni, con la spada grondante di sangue tesa davanti a sé.
«Rein», ti chiama affannando il principe della Luna e tu ti abbassi al suo cospetto, reprimendo – con tutte le forze – quelle lacrime che premono per uscire. Perché se tu ora piangessi, sarebbe come ammettere che Shade stia morendo. E tu non vuoi. Non vuoi – non puoi – vivere in un mondo senza il tuo salvatore.
«Ti ... ti amo» mormora con il poco fiato rimastogli, mentre ti accarezza delicatamente una guancia, asciugando quella piccola goccia che è sfuggita dai tuoi occhi socchiusi.
Le lacrime cominciano a sgorgare liberamente dalle tue perle verde-acqua, mentre afferri la sua mano tra le tue – più piccole – baciandola con estrema dolcezza.
Lui ricambia la stretta guardandoti negli occhi come a voler dire che tutto andrà bene, che lui ti proteggerà ancora.
Poi senti la presa venir meno, secondo dopo secondo, battito dopo battito.
E quando lui chiude gli occhi – con un sorriso sulle labbra –, ti lasci andare ad un pianto disperato, stringendo al petto la sua mano ancora calda.
Senti Bright ridere per quella che definisce una scena pietosa.
Una rabbia che non avevi mai provato prima ti assale.
Alzi lo sguardo verso l’artefice del tuo dolore, vedendo solo una figura sfocata a causa delle lacrime che scorrono imperterrite lungo le tue guance.
Cominci a tremare, incontrollata.
Chiudi gli occhi e tutto ciò che senti è la risata divertita di quello che rimane del principe del Regno dei Gioielli.
Apri gli occhi, osservando il tuo amore, sentendo il suo corpo farsi minuto dopo minuto sempre più freddo.
La chioma cobalto ricade disordinata come sempre, la sua espressione rasenta la serenità, il suo mantello, solitamente giallo, è color rosso.
E poi lo vedi.
Un piccolo pugnale.
Agisci d’istinto, lasciando la sua mano, che cade sulle pieghe della tua gonna, per afferrare quella piccola arma legata alla cintura.
Come ipnotizzata la osservi in ogni suo minimo dettaglio; dall’impugnatura blu con impresso il simbolo del Regno della Luna alla fondina dai ricami argentei.
Con mani tremanti togli la custodia che avvolge la lama, mentre Bright smette di ridere, osservandoti con paura.
«Rein, cosa …?» domanda il biondo disorientato, senza riuscire a concludere la frase.
Punti gli occhi verde-acqua in quelli color cremisi del principe – caduto sotto il potere del Cristallo Nero anni addietro – che tanto hai amato quando ancora eri una ragazzina e di amore non ci capivi niente.
Sorridi all’espressione di puro orrore dipinta sul suo volto.
Forse, in questo Bright che stenti a riconoscere, è rimasto ancora qualcosa di quel principe gentile innamorato della tua gemella. Rafforzi la presa sull’arma, per non rischiare che cada a terra a causa del tremore che si è propagato in tutto il corpo.
Chini il capo per posare un lieve bacio sulle labbra del tuo fidanzato, del tuo futuro sposo, della tua anima gemella.
Ti allontani quanto basta per poter vedere un’ultima volta il suo volto e, con decisione, affondi il pugnale nella tua carne.
Perché un mondo senza Shade non può essere chiamato Mondo.
Mentre ricadi sul corpo esanime di Shade, pensi che dopotutto Camelot aveva ragione: somigli a Giulietta Capuleti più di quanto immagini.
E comprendi che quel gesto, apparso così romantico ai tuoi occhi, non era altro che un gesto dettato dalla disperazione del dolore.
«Aspettami Shade», sussurri prima di chiudere gli occhi e ricongiungerti al tuo amato.
 
 
 
[581 parole]





 


Note dell’Autrice:
Buon pomeriggio,
e nel poco tempo che mi rimane prima di andare a lavoro, eccomi qui a proporvi una One shot dal retrogusto amaro. Purtroppo questa settimana non faccio altro che scrivere fanfiction deprimenti, perdonatemi! ç__ç
Quando ho letto il prompt, mi è subito venuta in mente la tragedia di Shakespeare “Romeo e Giulietta”, ed inizialmente volevo scrivere sul relativo fandom.
Poi, mentre scrivevo, nella mia mente è uscita fuori una bozza molto scarna della One shot che avete appena letto, e ho deciso di scrivere sulla Shein, rifacendomi agli eventi della prima serie. I personaggi che ho immaginato, nella mia mente non sono dodicenni e quindicenni, ma sono tutti maggiorenni. Ho provato ad immaginare cosa sarebbe successo se il Cristallo Nero si fosse impossessato di Bright qualche anno dopo e la mia mente ha pensato che il potere oscuro dovesse avere preso completamente il sopravvento sul ragazzo, lasciatosi sopraffare anche dai continui rifiuti – indiretti e non – della bella principessa Fine. Ho pensato che, in un momento di rabbia, avrebbe anche potuto uccidere l’eterno rivale Shade e così … eccomi qui a pubblicare lo scritto.
Per la scena della morte di Shade, del pugnale e della conseguente morte di Rein, ho preso ispirazione dalla scena della tragedia: Romeo, non avvisato in tempo del piano di Giulietta – bere una pozione, che rallenta i battiti cardiaci, causando una morte apparente –, la raggiunge alla cripta e decide di porre fine alla sua vita. Giulietta risvegliatasi trova il corpo esanime di Romeo, ed in un gesto disperato, prende il suo pugnale e si toglie la vita.
Non potete immaginare quanta fatica ho fatto a scuola a trattenere le lacrime, mentre la professoressa parlava ed io mi mordevo il labbro.
Sinceramente nei panni di Giulietta ci vedo meglio Fine, per molte caratteristiche simili, partendo dai capelli rossi, però anche la Shein non può sempre vivere momenti felici, giusto? *cerca in qualche modo di pararsi il coccige*
Dimenticavo: Rein definisce Shade salvatore perché l’ha salvata innumerevoli volte da brutte situazione – un esempio? La salva quando cade da un precipizio.
E questo è un altro scritto sperimentale. Ci tenevo a provare a scrivere qualcosa in cui io fossi onnipresente, ma temo di non esserci riuscita granché, e non sono nemmeno sicura di avere dato la giusta importanza al pugnale, perciò confido nei vostri giudizi e suggerimenti. ;)
Spero di non avervi fatto deprimere troppo, in ogni caso vi domando scusa.
Ringrazio Helen Ward ed UnaScuotitriceDiParole per avere recensito lo scorso capitolo ed avere inserito la raccolta tra le seguite, lamasi per averla inserita tra le preferite e tutti i lettori silenziosi.

Himeko
  
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