La sveglia suona, sono le 6:30. Mi sveglio perche devo andare a scuola. A si, non mi sono presentata. Io mi chiamo Erika, ho 15 anni, vado in seconda liceo.

Vivo con mia madre in un piccolo appartamento nel centro città. Mio padre abita con la sua ragazza, la quale a due figli: America di 15 come me e Alessandro di 8.

La famiglia da parte di mio padre non mi vuole un granchè. Infatti non vado mai abbastanza bene per nessuno. Sono uscita dalle medie con 10 e non si sono limitati neanche a farmi il più piccolo complimento.

Comunque torniamo alla storia. Sono le sei e mezzo di lunedì e devo andare a scuola. Mi alzo, jmi vesto, maglietta nera lunga che copre le cosce troppo grandi, felpa nera, leggings e una giacchetta. Si perchè è pieno inverno. Mi sembra ieri che andavo in giro in shorts.

Vado in soggiorno e trovo mia mamma mezza addormentata a bere il suo caffè. Io prendo qualche biscotto, una tazza di latte e inizio a fare colazione.

Mentre mangio mia mamma mi chiede:

-Cosa fai 'sto pomeriggio?

-Credo che andrò a farmi un giro con Francesca.

-Ok.

Francesca è la mia migliore amica. É bella, alta, magra, occhi castani e capelli quasi nero. Il contrario di me che sono bassa, bruttina, grassa , con occhi azzurri e capelli biondi. Immaginate che coppia siamo.

Siccome ho finito il mio latte mi alzo e esco di casa, quasi scordandomi lo zaino.

Per andare a scuola non devo prendere nessun autobus ma vado a piedi.

Entro a scuola proprio mentre suona e penso che ho avuto una fortuna micidiale perchè alla prima ora ho la Barelli che ti da 4 se entri in ritardo.

Vado a sedermi al mio solito posto vicino a Francesca e iniziamo a parlare mentre la Barelli spiega cose che entrano da un orecchio ed escono dall'altro.

Finita la lezione dei ragazzi della mia classe si avvicinano al mio banco.

Iniziano a prendermi le cose e buttarle per terra mentre mi ripetono:

-Perchè non ti sei ancora fatta una plastica. Sei orribile. Non meriti di essere qui. Faresti meglio a farci i compiti se non vuoi che ti roviniamo quei bei capelli lunghi.

Per fortuna Francesca è andata in bagno e non vede la scena che si ripete ogni santo giorno.

Quando la situazione sta per diventare seria entra la professoressa di musica, una delle uniche materie che mi piacciono. Infatti io suono il pianoforte e mi piace cantare, ma questo non lo sa nessuno.

Oggi a musica facciamo coro. Come al solito farò finta di cantare.

Per fortuna le ore dopo passano abbastanza in fretta. Prima di andarmene saluto Francesca e le chiedo se ha voglio di vedermi questo pomeriggio e così decidiamo di incontrarci al Duomo alle 3.

Siccome non ho voglia di andare a casa mando un messaggio a mia mamma e le dico che vado a mangiare in un bar.

Entro nel primo che vedo e ordino un panino come insalata e pomodori.

Mentre aspetto il mio panino noto un ragazzo molto, molto carino in fondo alla sala. Ha gli occhi nocciola e i capelli color del caramello, è alto e muscolo, e molto figo. Mi viene la tentazione di andargli a parlare ma la mia timidezza me lo impedisce.

Lui mi guarda, io lo guardo.

Proprio mentre mi sta arrivando il panino lui si alza. Un pensiero mi passa per la testa “Se lui se ne va non lo vedrai più”.

Ma invece di dirigersi verso la porta prende la tazzina che aveva ordinato e si siede proprio vicino a me. Capite? VICINO A ME.

Non ci diciamo una parola e li per li non capisco perchè abbia deciso di sedersi lì, ma poi, capisco perchè.

Infatti quando se ne va per davvero vedo una cosa per terra, un foglietto giallo...