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Autore: FairyQueen78    24/07/2014    17 recensioni
Secondo voi potevo risparmiarvi l'ennesima FF-sequel di Inuyasha? Ovviamente no! :-P
In tanti prima di me hanno detto la loro e io non potevo essere da meno! ;-)
Si fa presto a dire “E vissero tutti felici e contenti”, ma che succede in realtà dopo la parola FINE di una storia. Ciò che sulla carta è una fine, nella vita reale è un nuovo inizio e allora perché non provare a dare una sbirciatina in quello che ci è stato presentato come “il futuro” dei nostri personaggi preferiti? Sarà davvero tutto rose e fiori?! Felici e contenti per tutta l'eternità?! O dietro l'angolo li aspetterà qualche nuova avventura?!
Mettetevi comodi perché, vi avviso, non sarà una storia breve! Questa volta ho proprio voglia di fare le cose con calma. Spero di non annoiarvi troppo. ^_^
RATING ARANCIONE a partire dal capitolo 12.
Genere: Avventura, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: Lemon, Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Mentre Kagome era priva di sensi, anche Jinenji era arrivato al villaggio e si era subito prodigato a curare le vittime di quell'assalto. Il gigantesco mezzodemone era già stato al villaggio, a trovare Kagome e ad aiutarla con il suo orto di erbe medicinali, così gli abitanti avevano imparato a conoscerlo e ormai non lo temevano più.

Inuyasha impedì categoricamente a Kagome di muovere anche solo un dito per il resto della giornata così lei si trovò costretta a lasciare tutto il lavoro agli altri.

- Ma ti dico che sto bene! - gli ripeteva disperata: con tutto quello che c'era da fare era una tortura non poter dare una mano – E' stato solo un capogiro. -

- Capogiro un accidente! - la rimproverò Inuyasha – Hai perso i sensi per più di tre ore! Credevo di impazzire!!! Eri così pallida... e fredda... respiravi appena... - la voce gli morì in gola al ricordo.

Kagome emise un lungo sospiro

- E va bene! Me ne starò buona... - capitolò alla fine sorridendogli, non l'aveva mai visto così preoccupato – Tu però datti da fare anche per me! -

- Sì, ma non ti lascio! Se ti perdo di vista anche solo per un secondo ti metterai a fare qualcosa, lo so! - la rimproverò minaccioso.

Si era piazzato vicino al suo giaciglio con un mortaio, per continuare a pestare erbe senza allontanarsi da lei.

- Tieni, mettici anche questa. - gli disse lei passandogli distrattamente un rametto

- Kagomeee! - la rimproverò

- Uffa! Che c'è?! Non posso nemmeno parlare?! - sbottò lei, ma un po' le scappava da ridere

- No! Mettiti giù e dormi! - le intimò Inuyasha

- Ma non ho sonno! Ti sei appena lamentato che non mi svegliavo e adesso vuoi vedermi dormire di nuovo. Dai, ti faccio compagnia... - insistette lei sporgendosi a dargli un bacio su una guancia

- Guarda che non mi lascio corrompere... - mormorò poco convinto arrossendo leggermente

- Sì, sì... lo so... - rispose lei sorridendogli


 

Sesshomaru, li osservava da lontano, perso in chissà quali pensieri, insieme a Rin, che iniziava lentamente a riprendersi e aveva insistito per mettersi seduta ai piedi di un albero.

- Rin, tu... passi molto tempo con loro? - le chiese impassibile

- Intende dire con suo fratello e sua cognata?! Beh, sì, quasi tutti i giorni. La Signora Kagome è l'apprendista della nonna Kaede... in realtà io la trovo già fortissima ma lei dice che deve ancora imparare tante cose e che vuole migliorare. E il Signor Inuyasha viene spesso con lei, quando non è impegnato in altri lavori. - spiegò tranquilla la bambina, guardando anche lei quei due.

Suo fratello e sua cognata... a quelle parole Sesshomaru le aveva rivolto un'occhiata strana ma non aveva commentato.

- E cosa fa un mezzodemone in un villaggio di umani? - le chiese ancora

- Aiuta molto gli altri, soprattutto nei lavori più faticosi... altre volte va a caccia e di solito divide le sue prede un po' con tutti... o va col Signor Miroku a caccia di demoni. Ma appena può è sempre insieme alla Signora Kagome. Si vede che sono molto innamorati! - concluse Rin con un sorriso

- Innamorati... - mormorò Sesshomaru tornado ad osservarli


 

Inuyasha aveva messo una mano sulla fronte di Kagome e una sulla sua e rifletteva dubbioso, mentre Kagome continuava a protestare

- Ti dico che sto bene! - ripeteva esasperata

- Meglio chiamare la vecchia! - diceva lui ignorandola

- Insomma mi vuoi ascoltare! - gridò Kagome afferrandogli il viso con le mani e costringendolo a guardarlo in faccia – Sono viva, respiro, sono calda e rosa... non ti vado bene calda e rosa?! Amore, sono contenta che tu ti preoccupi per me, ma cerca di non esagerare, ok?! O finirai per soffocarmi... - proprio in quel momento fu interrotta da un leggero colpo di tosse

- No, no... non ti soffoco, non ti soffoco! - balbettò lui allarmato

- Che sciocco! - sorrise lei avvicinandogli la guancia alla sua e anche lui le sorrise.


 

Sesshomaru distolse di nuovo lo sguardo alzando leggermente un sopracciglio

- E perché pensi che lei sia... “fortissima”? - chiese ancora a Rin

- Perché riesce a fare cose eccezionali senza nemmeno rendersene conto! Lo dice anche la nonna: la Signora Kagome è molto più forte di lei e di quella sacerdotessa morta. - rispose entusiasta, poi si fece di colpo triste - Signor Sesshomaru, io lo so che a lei non piacciono gli umani ma sono sicura che non avrà motivo di vergognarsi di sua cognata. -

- E chi ha detto che non mi piacciono gli umani? - chiese serio

- Jaken... e comunque si vede, sa?! - mormorò Rin – Non le piace nemmeno suo fratello perché è mezzo umano. -

- E' questo che pensi? - le chiese ancora

Rin annui abbassando lo sguardo.

- Tu pensi troppo... - mormorò alzandosi – Rin, devo fare una cosa! Tornerò domattina, tu resta con... mio fratello e... mia cognata. - concluse non senza una certa riluttanza.

Quando Rin tornò da loro e gli riferì le parole di Sesshomaru, Inuyasha e Kagome si guardarono un attimo perplessi.

- Lo sapevo, se l'è svignata! - sbottò Inuyasha – Non ci dirà un bel niente! -

- No... - mormorò Kagome – Io non credo... non c'era bisogno di questa messinscena, se fosse così -


 

- Allora, Kagome, come ti senti adesso? - le chiese timidamente Jinenji, più tardi, sedendosi vicino a lei e porgendole una ciotola di zuppa.

- Molto meglio, grazie! - gli rispose lei con un sorriso

- Inuyasha! Hai finito con quelle erbe?! - gridò Sango poco lontano

- Sì, arrivo... - rispose il mezzodemone – Ehi! Mi raccomando, non farla alzare, daccordo?! - disse rivolto a Jinenji – Io torno subito. -

Il grosso mezzodemone annuì con un sorriso mentre Inuyasha si allontanava.

- Scusa, Jinenji. Per colpa sua sto lasciando tutto il lavoro a te – mormorò Kagome rammaricata.

- Ma no, non c'è problema, tu riposati, ne hai bisogno. - rispose lui tranquillo - La Venerabile Kaede dice che hai usato troppo i tuoi poteri spirituali: hai resistito all'aura maligna, hai creato una barriera enorme e l'hai mantenuta in piedi per ore, hai spedito in giro due shikigami, hai accudito i feriti e infine hai affrontato e ucciso quel mostro... è stato troppo persino per te! - le spiegò – Se ti fossi vista, Kagome... ci hai spaventati tutti a morte... soprattutto Inuyasha... non si è allontanato da te nemmeno per un secondo, sai?! Temeva di perderti, era terrorizzato... ha continuato a chiamarti... a supplicarti di aprire gli occhi... non l'avevo mai visto in quello stato... - mormorò

- Davvero?! - chiese Kagome stupita e imbarazzata – Sono stata così male?! -

Jinenji annuì

– E-e gli altri come stanno?! - chiese ancora Kagome cercando di cambiare argomento

- Meglio ma temo che ci vorrà ancora un po' perché si riprendano del tutto. Non mi spiego cosa sia successo! - confessò Jinenji

- Credo siano gli effetti del canto del Nue – spiegò Kagome – A quanto pare quelle creature sono in grado di provocare vere e proprie malattie negli esseri umani anche solo con quello. La mia barriera aveva bloccato l'aura maligna ma non poteva fare niente contro quel suono quasi impercettibile ma... letale... Non oso immaginare le conseguenze se fosse continuato ancora a lungo! - “O se si fosse messo a gridare, come l'altra volta.” pensò “Già... il loro canto annienta gli uomini... e il loro grido persino i demoni!” pensò allarmata Kagome


 

Il mattino successivo, l'allarme sembrava rientrato. Le persone colpite dall'aura e dal canto del Nue iniziavano lentamente a migliorare, sembrava che il villaggio fosse stato colpito da un'epidemia ma che adesso fossero tutti in via di guarigione. Per ogni evenienza fu comunque approntato una sorta di campo base al tempio, dove furono riunite tutte le persone ancora bisognose di cure, così che, in caso di un nuovo attacco, fossero già tutti riuniti in un'area limitata in cui fosse più facile erigere una barriera.

Sesshomaru fece ritorno al villaggio con Ah-Un al seguito.

- Andiamo! - ordinò senza giri di parole rivolto a Inuyasha e Kagome

- Andiamo dove? - chiese Inuyasha seccato – Perché dovremmo venire con te? -

- Volete saperne di più su quel Nue o no? - ribatté lapidario Sesshomaru – Avanti salite in groppa! - ordinò di nuovo

- Ma... - ribatté Kagome

Sesshomaru le lanciò uno sguardo glaciale

- Non crederai che porti di nuovo io, sacerdotessa – sibilò con una voce più fredda dei suoi occhi

- No... no... certamente – rispose Kagome imbarazzata – Vorrei solo avvisare gli altri che ci allontaniamo per un po' - disse con più convinzione

- Allora digli anche che non sarà una cosa breve – ribatté il demone

- Signor Sesshomaru, posso venire con voi? - chiese Rin supplicante

- No, Rin, non ti sei ancora ripresa e poi... non è un posto per te. - tagliò corto lui

- Si può sapere cos'hai in mente, Sesshomaru?! - gli chiese di nuovo Inuyasha sospettoso, ma lui non gli rispose – E comunque Kagome la porto sempre io, non ci serve il tuo animaletto! -

- Ci serve invece! Non è un posto che un mezzodemone possa raggiungere tanto facilmente. - rispose infine gelido

- Eccomi! Sono pronta! - disse Kagome tornando a passo spedito con arco e faretra in spalla.

Si sistemarono in sella ad Ah-Un insieme a Jaken che non osava dire una parola, nemmeno lui riusciva a capire che cosa avesse in mente il suo padrone e non capiva nemmeno la sua reazione di fronte a quelle strane parole, si limitò ad assecondare il suo Signore anche per non fare figuracce agli occhi di quegli esseri inferiori.

Spiccarono il volo con un balzo allontanandosi dal villaggio e dirigendosi lentamente sempre più in alto, fino quasi all'altezza delle nuvole. Volarono a lungo senza dire una parola, Kagome iniziava a sentirsi a disagio per quel silenzio forzato, così alla fine si azzardò a chiedere:

- Manca ancora molto? -

Sesshomaru non la degnò nemmeno di uno sguardo

“Possibile che non mi abbia sentito?!” si chiese Kagome che cominciava ad essere stufa di quell'atteggiamento

- Dove stiamo andando? - chiese di nuovo, questa volta urlando

Finalmente Sesshomaru la guardò con la coda dell'occhio

- A casa mia – rispose semplicemente

- A... a ca-casa... tua?! - balbettò Kagome presa alla sprovvista – T-tu... hai una... casa? -

- Naturalmente! - rispose quasi offeso pur restando impassibile – Non crederai che mio padre mi abbia cresciuto sotto un ponte! -

- A me sì! - sbottò Inuyasha risentito da quella disparità di trattamento

- Qu-quindi è la casa di tuo... cioè... vostro padre? - balbettò sempre più stupita Kagome

- Esatto! Se vuoi sapere la vera storia di quel Nue è meglio che tu la veda con i tuoi occhi, sacerdotessa. - spiegò tornando a guardare davanti a sé – Siamo arrivati. - aggiunse poi semplicemente.

Davanti a loro le nuvole si diradarono e sopra un enorme cumulo comparve uno splendido, immenso castello. Atterrarono ai piedi di una lunga scalinata e affidarono Ah-Un a un servitore che si era prontamente materializzato al loro fianco.

- Da questa parte. - disse loro Sesshomaru iniziando lentamente a salire.

Inuyasha e Kagome si guardavano intorno spaesati, senza osare pronunciare una parola.

“E così è qui che viveva mio padre...” pensò Inuyasha

Il castello era sorvegliato da numerose guardie ma nessuna di loro sembrò degnarli di uno sguardo... dopo tutto erano col padrone di casa.

In cima alla scalinata c'era un grande trono

“Dev'essere qui che Sesshomaru riceve i suoi ospiti” pensò Kagome, credeva si sarebbero fermati invece aggirarono il trono e si diressero verso l'edificio principale. Stavano per salire l'ultima rampa di scale quando una porta si aprì e una splendida donna dai capelli d'argento raccolti in due lunghi codini, uscì sulla veranda; sulla fronte aveva una mezzaluna come quella di Sesshomaru e i suoi zigomi erano segnati da due linee rosse.

- Sesshomaru! - mormorò stupita – Da quanto tempo! Hai finalmente deciso di fare visita alla tua povera madre?! -

Il suo sguardo freddo e indifferente si spostò dal figlio alle due figure alle sue spalle.

- Cos'è ti sei fatto dei nuovi amichetti?! - chiese ironica – Non ti bastava quella cucciola umana? O finalmente te la sei mangiata? -

- Rin sta benissimo, madre. - rispose Sesshomaru indifferente – Non sono qui per voi. -

- Ma questo ragazzo... - mormorò la donna soffermandosi su Inuyasha e scrutandolo con attenzione – Hai un aria familiare... ci siamo forse già visti da qualche parte?! - gli chiese

- Non penso proprio! – rispose secco Inuyasha guardandola storto.

- Sesshomaru, chi è questo ragazzo così maleducato?! Sembrerebbe un demone eppure... -

- Lui è Inuyasha, madre. - rispose semplicemente Sesshomaru – E adesso, se volete scusarci, abbiamo da fare -

- Inu...yasha... - mormorò meditabonda, poi all'improvviso sembrò capire il senso di quella parola – Che cosa??!!! - gridò furibonda – Sesshomaru, questo scherzo non è divertente! -

- Vi risulta che sia avvezzo a fare scherzi, madre?! - ribatté Sesshomaru che iniziava a spazientirsi

- Come osi presentarti davanti ai miei occhi, in casa mia, con...con... quello!!! Mi odi, dunque, fino a questo punto?! - il suo bel volto sembrava completamente sfigurato dalla rabbia

- Io non vi odio affatto, madre. - rispose piatto Sesshomaru

- E allora perché mi offendi in questo modo?! Cosa ci fa mio figlio insieme a un tale... abominio! Il fatto stesso che tu sia con lui mi ferisce profondamente. Cos'hai a che spartire con quest'essere? -

- Quali questioni mi leghino a mio fratello sono affar mio, madre. - rispose di nuovo lui

- Fra-fratello???!!! E' dunque questa la considerazione che gli dai?! Hai perso la ragione?! Tu sei il mio unico figlio! Tu non hai fratelli!!! - urlò furibonda

- Adesso basta! - tuonò Sesshomaru – Ci state solo facendo perdere tempo! -

- Oh non preoccuparti! Non resterò qui a farmi insultare un minuto di più! - gridò voltandosi – Quando tornerai in te mi troverai nelle mie stanze dove, mi auguro, non arriverà l'orrendo fetore di questo sporco mezzodemone! - e così dicendo si incamminò a passo spedito lungo la veranda.

- E' stato un piacere anche per me – ringhiò Inuyasha offeso – Carina... persino più di te, Sesshomaru! -

- Inuyasha – lo rimproverò Kagome a mezza voce

- Jaken, seguila. - ordinò Sesshomaru

- Ma-ma-ma P-Padron Sesshomaru... vi-vi ricordate che avete già usato Tenseiga su di me?! - balbettò il demone terrorizzato.

Sesshomaru si limitò a lanciargli un'occhiataccia.

- Co-come desiderate, mio Signore. - mormorò chinando il capo

- Andiamo – disse Sesshomaru avviandosi nella direzione opposta

Camminarono un bel po', quel palazzo era veramente immenso, poi Sesshomaru si fermò davanti ad una porta scorrevole e la aprì con un gesto deciso.

- Questa è la Sala dell'Arazzo. - spiegò entrando

Quel nome le calzava a pennello: era una stanza ampissima, molto più alta di una stanza normale, e sulla parete infondo capeggiava un gigantesco arazzo.

Kagome si avvicinò incuriosita: sull'arazzo era raffigurato un castello, piccole figure si agitavano nel cortile, sembravano soldati armati di tutto punto, nel cielo sopra il castello c'era un'enorme nuvola nera e sopra quella nuvola c'era un Nue, a zanne sguainate, che stava lottando contro un enorme cane bianco.

- Possibile che... - mormorò Kagome incredula

- Esatto, sacerdotessa. La storia che conosci tu è vera solo in parte. Non fu certo la banale freccia di un misero essere umano ad abbattere quel Nue, ma mio padre. - concluse Sesshomaru

- Beh, adesso si spiega perché quel Nue ce l'avesse tanto con voi! Se non erro al Nue della mia storia non fu riservato un bel trattamento: venne messo su una barca e gettato in un fiume e, quando finalmente arrivò al mare, la corrente lo trascinò a riva, dove venne raccolto e sepolto sotto una collina. - spiegò Kagome – Ma perché vostro padre attaccò quel Nue? -

- Perché stava attaccando un suo alleato. - spiegò atono Sesshomaru

- Vuoi dire... l'Imperatore Konoe???!!! - chiese sconvolta Kagome

- La predilezione di mio padre per gli esseri umani non è un mistero per nessuno. A quanto pare quel ragazzino gli era simpatico. - ammise laconico Sesshomaru

Kagome deglutì a fatica e tornò ad osservare quell'arazzo, notò che in un angolo in alto erano riportate alcune parole, erano per la maggior parte cancellate dal tempo o dall'usura, forse, ma una frase era ancora chiara e leggibile.


 

Restare uniti e insieme lottare

questo è il destino dei demoni cane.


 

- Cos'è successo al resto del testo? - chiese Kagome

- E' un mistero! - rispose Sesshomaru – E' sempre stato così, da quando fu realizzato, secoli fa. Il demone ragno che ha tessuto questa tela è morto ormai da tempo e non ci ha mai dato spiegazioni... non a noi almeno... forse, a mio padre. - concluse dubbioso

Kagome osservò meglio le parole consunte e le sembrò di riconoscere alcuni frammenti.

- Forse ho io la risposta. - disse convinta – Credo siano proprio le parole che ho ascoltato nella mia divinazione -

- C'era dell'altro, dunque?! - chiese Sesshomaru contrariato

- Te l'ho detto che mia moglie non è seconda a nessuno! - esclamò Inuyasha con orgoglio – Tanto meno a uno stupido demone ragno -

Kagome recitò quelle parole che ormai aveva imparato a memoria


 

Sangue di demone e sangue regale

daranno origine a una stirpe speciale.

Del patriarca incrociare le lame,

sangue dei figli per farlo tornare

Nuova alleanza insieme guidare,

la distruzione per sempre fermare.

Misto di sangue ed un'aura sacrale

son destinati a sconfiggere il male.

Restare uniti e insieme lottare

questo è il destino dei demoni cane.


 

Mentre Kagome pronunciava quella profezia i pochi frammenti di kanji presenti sull'arazzo iniziarono a risplendere e le parti mancanti comparvero lentamente, come tracciate da una mano invisibile, con un inchiostro di luce.

- Ma cosa... - gridarono tutti e tre all'unisono stupiti

- Beh... a quanto pare non mi sbagliavo... - mormorò Kagome appena riavutasi dalla sorpresa

- Sacerdotessa, sei stata tu a fare questo?!! - le chiese irato Sesshomaru

- No, non ho questo potere, credo sia stato l'arazzo a reagire da solo. - si giustificò preoccupata

- Ha ragione lei, Sesshomaru! - la voce di sua madre si materializzò alle loro spalle e tutti si voltarono a guardarla.

- Il piccolo demone mi ha raccontato tutto. Dunque i Nue sono tornati e bramano vendetta. - proseguì avvicinandosi anche lei all'arazzo, si sollevò in aria leggera e si portò davanti a quella nuova scritta, sfiorandola con la mano, per poi tornare lentamente a terra. Nel far questo, a Kagome non sfuggì lo sguardo fugace che rivolse al ritratto del suo defunto marito; cos'era? Dolore? Tristezza?

- Il momento è infine giunto, allora! - dichiarò decisa – Sesshomaru, sarà necessario riunire di nuovo l'intero clan. Spetterà a te, in quanto erede di tuo padre, guidarci in questa nuova battaglia. Ti avviso che non sarà una cosa facile. - batté leggermente le mani e due servitori si precipitarono immediatamente nella stanza – Komainu, mandate dei messaggeri a mio fratello e agli altri capi famiglia. Ci aspetta una nuova battaglia. - ordinò

I servitori si inchinarono e uscirono rapidi per eseguire gli ordini.

- Bene! Direi che a questo punto i tuoi “graditi ospiti” hanno esaurito il loro compito. A mai più rivederci! - sibilò con astio

- Già... una volta tanto siamo daccordo. Andiamo Kagome! Che se la sbrighino i grandi e potenti demoni cane! - ribatté Inuyasha, quella donna era veramente insopportabile!

- Ma Inuyasha non possiamo! - protestò Kagome – Anche tu sei un demone cane, anche se solo per metà e poi... La profezia fa riferimento alle lame del patriarca... a questo punto potrebbe significare che serviranno sia Tessaiga che Tenseiga. -

- Che cosa???!!! - gridò scandalizzata la madre di Sesshomaru che non era certo abituata ad essere contraddetta

- Temo che la sacerdotessa abbia ragione, madre – dichiarò atono Sesshomaru osservando di nuovo la scritta – E poi, che vi piaccia o meno, non sono l'unico erede di mio padre... - concluse

- Stai scherzando,vero? Tuo padre era l'unico che riusciva a mettere daccordo quella massa di cani sciolti, farai già una bella fatica da solo, figurati con un mezzodemone tra i piedi, non ti prenderanno nemmeno in considerazione! - rise sprezzante sua madre

- Senti Sesshomaru, io posso anche restare, se questo è necessario per sbarazzarci di quei mostri fastidiosi, ma non ci tengo a guidare nessuno. Io sono abituato a combattere da solo. - ammise calmo Inuyasha

- Saresti quindi disposto a prendere ordini da tuo fratello? - chiese quasi stupito Sesshomaru

- L'idea non mi fa impazzire, lo ammetto, ma... vorrei tornarmene al più presto alla mia vita tranquilla con mia moglie e miei amici. E poi... se Kagome dice che è necessario... - concluse semplicemente Inuyasha.

- E sia, dunque! Vi farò preparare una stanza. Domani il resto del clan sarà qui e decideremo come muoverci. -

Kagome guardò stupita Inuyasha: era proprio cambiato, fino a pochi anni fa non sarebbe stato disposto a farsi mettere i piedi in testa da Sesshomaru.

- Fa' come vuoi, figlio ingrato! - commentò acida la madre di Sesshomaru – Ma poi non dire che non t'avevo avvisato! -


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Angolo dell'autrice

Eccomi qua! Eccezionalmente con un giorno d'anticipo visto che domani rischio di non poter aggiornare. ;)

Arazzo... perché un arazzo?! O.o Che manco so se esistevano nel Sengoku... Perché non un semplice dipinto e tanti saluti?! O.o Misteri del mio cervello su cui è meglio non indagare... ^^' Cmq avete presente quei quadri che si vedono spesso nei ristoranti cinesi?! Dipinti ma con i panda o i bambù ricamati?! Ecco è una roba del genere che avevo in mente quando mi è uscita la parola “arazzo”. Immaginatevelo così! XD

Lo so, la madre di Sesshomaru forse vi sembrerà un po' OOC, ma ho pensato che (per quanto si fosse mostrata tutto sommato tollerante nei confronti del “vizietto” di suo marito, e si limitasse a guardare gli umani in generale dall'alto in basso, ignorandoli caldamente) trovandosi davanti la prova vivente dell'infedeltà di suo marito forse forse non l'avrebbe presa molto bene... cmq work in progress! ;)

Allora?! Vi ho stupito almeno un pochino?! Ebbene sì, dal pentolone della Fairy sta per saltare fuori un intero clan di demoni cane... e non solo... Siete pronti?! Reggetevi forte! ^_^

Alla prossima ^_^

   
 
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