Oramai era abituato a guardare di spalle i suoi amici.
Ogni volta, riusciva a tenere il loro passo solo per breve tempo: poi, immancabilmente, veniva distanziato sempre più...
[Toboe centric]
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Era una normale giornata come le altre, durante il lungo e faticoso
viaggio verso il Raquen.
Un piccolo branco composto da soli quattro lupi procedeva senza sosta
verso l'agognato obiettivo.
Come sempre, il capobranco procedeva spedito e imperterrito, sempre
parecchi metri avanti rispetto il resto del gruppo.
Dietro di lui, più o meno allo stesso passo, un lupo grigio
con
un grande sfregio a forma di croce sul petto, e uno marrone, chiusi nel
loro silenzio.
E dietro di tutti, sempre arrancando visto che non riusciva a tenere il
passo, il “piccoletto”, un lupo poco più
che
cucciolo, che teneva i denti stretti, cercando di non cedere alla
fatica.
Oramai era abituato a guardare di spalle i suoi amici.
Ogni volta, riusciva a tenere il loro passo solo per breve tempo: poi,
immancabilmente, veniva distanziato sempre più, fino a che
poteva vedere i suoi amici
solo molti metri più in
là, e quasi non vedeva più il loro capo, troppo
avanti per tutti.
E il piccolo ogni volta si rattristava, perché sapeva bene
quanto era inutile e debole rispetto agli altri, e spesso –
mentre camminava con la sola compagnia dei suoi pensieri –
spesso
si chiedeva come mai gli altri avessero deciso di continuare a
portarselo dietro.
Lo riprendevano in continuazione e anche se lo facevano con tono
scherzoso, mano a mano che il viaggio procedeva, il piccolo sentiva che
la situazione si faceva sempre più pesante e insostenibile.
Aveva una gran voglia di urlare alla foresta la sua frustrazione!
Ma non voleva in alcun modo che gli altri venissero a conoscenza di
questa sua ennesima debolezza, per cui continuava a tenere duro,
cercando di non lamentarsi mai.
E in fondo ne valeva la pena, perché a fine giornata, quando
il
buio e il freddo cominciavano ad essere pesanti anche per loro Lupi, i
quattro si fermavano in qualche grotta, o al riparo sotto grandi alberi
secolari.
E il piccolo Toboe era davvero felice quando finalmente vedeva i suoi
compagni non più di spalle, ma che lo guardavano in faccia,
sorridendo, mentre lo aspettavano davanti la grotta, in attesa che li
raggiungesse.
Perché anche se non ne parlavano, Toboe sapeva che tutti gli
volevano bene.
Anche se era ancora piccolo, inesperto e impacciato, era come una
mascotte per tutti quanti.
E davvero ne valeva la pena, di rimanere tutto il giorno indietro, solo
per vedere che tutti gli rivolgevano un sorriso - anche stentato - ma
pur sempre un sorriso quando finalmente anche lui raggiungeva gli altri.
Era piccolo, sì, ma battagliero, e non si voleva arrendere
mai.
Salve a tutti.
La mia prima fiction su Wolf's Rain.
Piccola Drabble senza pretese.
Scritta chissà quando e ritrovata solo di recente nei
meandri del mio computer. ^_^"
Dedicata al piccolo Toboe, che in fondo in fondo al suo essere
inutile...è molto tenero!
Per favore, fatemi sapere i vostri commenti,
pareri o critiche!
Grazie a chi vorrà lasciare una recensione e a quanti
leggeranno e basta.