UN'ESTATE AL LAGO


 

D’estate venivo sempre alla casa sul lago, mi piaceva allontanarmi dal mondo che già conoscevo e non mi importava di essere da sola, volevo solo stare in mezzo la natura.

Era una casa grande: si affacciava sul lago,dove nascevano le montagne. Dalla finestra di camera mia si vedeva il paese dall’altra parte dove c’era un ponte per pescare o fare il bagno.
"io credo che andrò a pesca,vuoi venire?" mi chiese mio padre.."no resto qui", "no vai a fare la spesa in paese allora" sbuffai. Non mi piaceva il paese,era un posto piccolo e affollato,dove si conoscevano tutti. Ma presi la bici e partì. Arrivata parcheggiai la bici vicino al mercato. Dopo 10 minuti avevo le tasche piene e le mani occupate e mentre stavo salendo sulla bici un ragazzo mi passò di fianco facendomi cadere dei sacchetti.

"oh scusa!" esclamò chinandosi per raccoglierli. "ti piace il cioccolato eh?,come ti chiami?"
 insistette. "veramente è mio padre,comunque Jessica."

Quella sera ero felice ma arrabbiata, sapevo che la promessa che avevo fatto  a inizio estate sarebbe stata infranta. -niente guai.- ripetei al mio riflesso con il vestito per domani. Il giorno dopo mi svegliai presto e iniziai a prepararmi.."unghie,capelli,scar.." "e tu dove vorresti andare?" mi interruppe mio padre alzando le sopracciglia come faceva di solito,scrutandomi da cima a fondo. "a comprare un giornale" mentì,sorrisi.
"divertiti allora" rispose. "non sai quanto" sussurrai.


 

Raggiunsi la piazza principale e parcheggiai. "oh no" mi morsi il labbro. Notai una decina di ragazzi seduti sulle scalinate della chiesa. "ora cosa faccio? Vado là? Oh nononono passo davanti e vado dritta in farmacia." pensai. E così feci. Stavo per entrare, quando sentì Jonny che mi chiamava. Mi voltai fingendomi anche troppo sorpresa,lo guardai e feci il sorriso più bello di quelli che avevo provato ieri allo specchio,o almeno che ci assomigliasse. "vieni qui!"mi fece cenno.
Mi avvicinai di scatto. "questa è la ragazza che abita dopo il lago,si chiama Jessica." mi presentò agli altri. Silenzio. "piacere Giulia" si alzò una ragazza. "Questi sono:  Tina ,Vito ,Caterina,Alessio ,Elisa,J e Marco." "piacere" si sforzarono in coro. Riuscì a smettere di sorridere come un’idiota e mi sedetti vicino a Vito. "sei nuova?" mi chiese."è la seconda estate che vengo.." "strano,posso chiamarti Jess?" , "si che puoi."
"vi va di andare al ponte per un bagno?" chiese Alessio. "ma,non ho il costume." sussurrai."meglio" ammiccò Marco. "che idiota,te lo presto io" mi abbracciò Giulia. Ci avviammo lungo la via stretta che portava al ponte. Alessio si buttò per primo,"cazzo è gelata" urlò."che sega" gli gridò Caterina di rimando buttandosi su di lui.
Io mi feci un po’ indietro per allontanarmi ma Jonny mi vide e mi prese per un braccio stringendomi a lui.
Si buttò. "stai bene?" mi chiese lui quasi sottovoce. "sei sempre a provarci Jonny caro" commentò Vito tuffandosi di capriola. "taci e vatti a vedere la tua" gli rispose. "perché io sarei tua?" lo guardai come faceva mio padre con me. "esatto" rispose Jonny schizzandomi l’acqua negli occhi. Ovviamente feci finta di essere arrabbiata e lo spinsi sott'acqua.
"è stato bello" esclamò Elisa a fine giornata. "bellissimo" rispose Jonny.