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Autore: fra_atlas    24/07/2014    10 recensioni
[everlark♥] [post-mockingjay]
Era da molto tempo, moltissimo tempo che non ti sentivo ridere. E di te, Peeta, mi è mancato anche il sorriso. Quel sorriso che m’inonda e mi culla, che rimane impresso nella mia testa e mi scalda le membra.
Ora è la sua voce roca e decisa a riportarmi indietro e... ho paura.
-Tu mi ami. Vero o falso?-
-Vero.- dico senza riflettere neppure un secondo, senza un attimo pensarci.
Butto fuori quella parola, una sola parola che racchiude tutto. Racchiude tutte le lacrime che ho versato quando lui non era accanto a me, racchiude i baci che ogni notte mettevano a tacere i miei incubi, le nostre parole sussurrate tra le lenzuola sfatte, tutto quello che abbiamo condiviso e che credo sia amore.
Perché se amare significa soffrire tanto per la lontananza di qualcuno, non poterne fare a meno; se significa sentirsi parte di quella persona, sentire che il suo sorriso è anche il tuo e i suoi occhi vedono come i tuoi... allora credo di averlo provato. E ora ne sono sicura, Peeta è amore.
Genere: Drammatico, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!
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Reflection
 
L'arte non è ciò che si vede, ma ciò che consenti agli altri di vedere (Edgar Degas)
 
POV Peeta
 
La mia mano vaga velocemente sul foglio, come se agisse seguendo un istinto. Sembra quasi possedere vita propria.
Traccia linee velocemente. A tratti delicate e morbide come la sua pelle, a tratti decise e nette come ciò che instancabilmente vive dentro me. Una sensazione dolorosa, una sensazione di vuoto. Come se una tempesta avesse spazzato via tutto, come se ogni cosa fosse stata cancellata.
La mano, il polso, ogni articolazione e ogni muscolo sembrano muoversi allo stesso ritmo e mi sorprendo a constatare che è lo stesso del mio cuore, che batte forte alle mie orecchie.
Sono emozionato alla sola idea di lei che trova il libro, che con il cuore in gola lo sfoglia, che trova questa pagina...
Dorme la mia Katniss, dorme tranquillamente tra le mie braccia.
I nostri corpi sono entrambi cullati dal ronzio del treno. Un cullare incessante ma lieve. Qualcosa ricordo di quel periodo, il periodo in cui dormivamo insieme per salvarci. Io già l’amavo, già succedeva che la notte restassi sveglio per osservarla, e non mi stancavo mai di quelle notti insonni. Notti di luce in un periodo di tanta sofferenza.
Notti in cui l’ho osservata tanto da averla ormai impressa nella testa; la conosco a  memoria. Come se oltre ad esserci io qui ci fosse anche lei, proprio dentro me.
Tra le mie mani ci sono le sue, nei miei occhi riflettono i suoi. Come se fossimo uno stesso essere; come se i nostri respiri fossero uno solo e la nostra mente pensasse allo stesso modo. O almeno per me è così, perché se lei è felice lo sono anch’io, se lei soffre soffro anch’io...
La matita vaga sul foglio lentamente ora, ripassa i suoi lunghi capelli scuri e le ciglia che celano gli occhi grigi. Le labbra carnose, le sopracciglia perfette.
La ricordo perfettamente, e la disegno proprio come se fosse qui con me.
Coloro la sua pelle olivastra, leggermente illuminata dalla luna. Il lenzuolo bianco presenta forti contrasti di luce e quasi ho voglia di toccarlo, di allungare un dito e afferrarlo. Spostarlo, per sentire meglio la sua pelle sulla mia.
Continuo a dar colore alla sua pelle, ad ogni angolo del suo corpo, ma resto sempre deluso. Non riuscirò mai a dare quella morbidezza, quella dolcezza, quella bellezza che è soltanto la sua pelle ad avere. Ogni cosa di lei su questo foglio non sarà mai altrettanto bella, e di questo io non posso farci nulla.
Posso soltanto dirle che c’è, che è sempre qui. Nella mia testa, nel mio corpo, in ogni mio atomo.
 
Infine, a caratteri sconnessi ma il più possibile ordinati scrivo:
 

Sei parte di me....
 


POV Katniss
 
Con la mia scrittura illeggibile lo ringrazio. Una semplice parola su un foglio strappato con la speranza che lui possa aprire la porta, stringermi tra le sue braccia e dirmi che tutto tornerà come prima.
Mi accovaccio davanti alla sua porta e delicatamente busso. Ci sarà tanto silenzio in casa che pure un lieve battito sarà udibile alle sue orecchie, ne sono certa.
Faccio scivolare il foglio sotto la porta e aspetto. Aspetto una risposta.
Scandisco il tempo col piede, battendolo ritmicamente sull’asfalto bagnato. Conto almeno fino a mille poi sento lo strusciare di qualcuno contro la porta alle mie spalle. Faccio per alzarmi, spostando la schiena dalla porta nella speranza che questa si apra; ma nulla.
Passano altri minuti e sono ormai intenzionata a parlare, consapevole che lui sia dietro questo legno e possa sentirmi. Consapevole però che una semplice parola sbagliata potrebbe ulteriormente rovinare ogni cosa.
Qualcosa passa sotto la porta e rimango nuovamente sbalordita da ciò che vedo. Io, seduta a terra, la testa tra le mani e la schiena poggiata sul legno; quasi come se fosse qui e non al di là di questa stupida porta; anzi, è proprio qui... con me. Con la mente, con il cuore mi sta dicendo che c’è... che è parte di ciò che sono.
Ma ha disegnato tutto con una disperata urgenza e questo mi rattrista. Non vi è armonia e tranquillità, è tutto buttato lì. La linea calcata e disordinata.
Il suo stato d’animo riflette in ogni disegno che fa, qui vedo tanto dolore e tanta rassegnazione.
Scrivo ora dietro il foglio:
 
 
Ricominciamo insieme.
 
 
Lo lascio scorrere a terra e il piccolo foglio viene subito inghiottito dal buio.
Sono le sue parole a giungere poco dopo alle mie orecchie. Tenui ma disperate.
-Se fosse per me Katniss, aprirei subito questa maledetta porta e dimenticherei tutto. Non avrei problemi a ricominciare, perché è ciò che più desidero in questo istante. Ma ho paura, tanta paura di farti del male e se accadesse di nuovo so che non me lo perdonerei mai...-
-Peeta, possiamo farcela. Ti darò tutto il tempo necessario per capire, per guardarti dentro e risolvere ogni cosa, abbiamo tutta la vita davanti.- affermo e un barlume di speranza cresce dentro me.
-Ma non lo capisci? Katniss, io sono sbagliato. Non servirà il tempo a guarirmi o cambiarmi. Non tornerò mai il ragazzo di un tempo. Neppure ricordo com’era quel ragazzo... quindi, com’è possibile che riesca a tornare?- la sua voce è disperata e spezzata, immagino stia piangendo.
-Ci sono io, amore mio. Ti prego... non abbandonarmi. Sarò io a ritrovare quel ragazzo, ricordo ogni dettagli di lui, ogni sua sfaccettatura. Insieme possiamo tutto.- dico tutto quello che il cuore mi comanda, come mai sono stata in grado di fare.
E mi sembra di sentirlo più vicino, come se acconsentisse. Come se mi dicesse ti credo, e un calore inaspettato sento sulla superficie contro cui sono appoggiata. Un calore rassicurante che presto mi pervade.

 
Scusatemi per il ritardo,
spero mi farete sapere cosa ne pensate..
conto di aggiornare prestissimo.
Grazie
Fra
  
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