Non aveva molti amici e per un qualche miracolo era riuscita a farsene una. Sì, una puella magi come lei; si capivano, si aiutavano e quindi ritenne normale vedere alla porta del suo modesto (aggettivo sul quale l’amica non concordava) appartamento la figura della ragazza che prepotentemente era entrata dicendo: “Passiamo il pomeriggio insieme?” domanda che forse le avrebbe dovuto porre prima di irrompere, così che lei avrebbe potuto invitarla ad entrare e tutto sarebbe rientrato nei normali canoni dell’ospitalità; ma non importava conoscendo bene il soggetto, per cui aveva chiuso la porta con un sorriso gentile, e con altrettanta gentilezza le aveva detto di fare come fosse a casa sua, aggiungendo che le avrebbe tagliato una fetta di torta che aveva preparato circa un’ora prima il suo arrivo. La ragazza acconsentì più che contenta, mettendosi seduta su di un morbido cuscino porpora davanti la televisione, affiancata da una busta di nailon piena di chissà quali schifezze. La padrona di casa allora andò nella cucina, prese la torta e la tagliò impiattandola con cura, preparando persino il tè. Era una semplicissima torta madeira ripiena di crema alla vaniglia e ricoperta con della glassa rosa, come elementi decorativi aveva aggiunto dei lamponi rossi; tutti ingredienti particolari che amava tenere da parte proprio per certe occasioni. Sedeva al tavolo, con i lunghi e mossi capelli biondi che ricadevano sulla spalla, le mani intrecciate fra di loro, guardando intensamente e con una certa soddisfazione il suo piccolo capolavoro che sperava con tutta se stessa che l’altra avrebbe apprezzato, ben sapendo che la sua amica mangiava di tutto, e quando diceva di tutto non scherzava, probabilmente conosceva tutti i tipi di merendine che vendevano nei combini; sorrise ricordando quando l’aveva vista con cinque tipi differenti di pocky in bocca: fragola, cioccolato, pistacchio, vaniglia e pesca, se non ricordava male. Quando sentì il bollitore fischiare si limitò a spegnere il fuoco, decidendo di portare prima in sala la torta, tanto solo lei avrebbe preso il tè, molto probabilmente. Felice, tenendo all’altezza del petto il piatto, tornò nel salone dove aveva lasciato l’altra… E forse era meglio se non l’avesse fatto. Inorridì nel vedere la felpa verde acqua lanciata sul televisore, la busta rovesciata e tutti gli snack in terra, cartacce a destra e a sinistra, persino un distributore di fazzoletti a forma di teschio, le patatine rovesciate. L’altra si voltò a guardarla solo dopo aver finito di cantare la sigla di Doraemon con metà barretta alle nocciole fra le labbra che finì in un boccone per invitare l’altra a sedere accanto a lei.
“Kyoko… Con ‘fa come se fossi a casa tua’ non intendevo, ‘fa diventare questa casa tua’.” Sbottò la ragazza bionda che per la prima volta era seriamente arrabbiata dal comportamento dell’altra. Era un tipo esuberante, magari anche eccentrico e di certo un po’ disordinato, ma fino a quel punto non lo accettava e non l’avrebbe perdonata con poco. “Niente torta!” Disse per vendicarsi, girandosi per riportarla in cucina. Per quell’attimo Kyoko sbiancò non riuscendo in alcun modo a ribattere; si lanciò su di lei non appena questa si stava allontanando, cingendole con entrambe le braccia i fianchi.
“Non farlo, Mami-san!” Esclamò. Ovviamente quello che accadde dopo fu una spiacevole reazione a catena: Kyoko fece perdere l’equilibrio alla povera Mami che cadde a faccia avanti... Sulla torta. La glassa le ricoprì il viso, come anche la maglietta nuova che si era comprata il giorno prima.
“Kyoko.” Ringhiò, provando sentimenti che mai prima di allora avrebbe immaginato di sentire così intensi per una tale sciocchezza. La ragazza soffiò per spostarsi la ciocca della frangetta rossa dagli occhi, strisciando sul corpo dell’altra, per poi affiancarla e guardarla bene in volto e sorridere. Le passò un dito sulla guancia, leccando via la glassa mischiata alla crema che aveva raccolto su questo, con gusto. “Veramente buona, complimenti.” E le diede un bacio sulla guancia… Che per giunta leccò. Mami quasi involontariamente arrossì, abbassando lo sguardo, per poi borbottare qualcosa.
Come andò a finire il tutto? Che Kyoko ripulì contro il volere di Mami tutto il suo viso, e la ragazza, in imbarazzo, dimenticò l’arrabbiatura offrendole un’altra fetta di torta per la libertà.
E quella fu un'altra grande vittoria per Kyoko Sakura. Altro che grief seed.



Angolo dell'autrice:
E' bello ritornare in un fandom abbandonato! E ho giusto in mente altre due fan fiction con cui sfondare... Ma anche no x'D Non punto allo sfondare di certo, ma sarebbe bello... A parte ciò, tornando alla fan fiction, come ho scritto nella trama è dedicata a Alganori, questo è il link dell'immagine: 
https://www.facebook.com/alganorisart/photos_stream
E questa la sua pagina: 
http://www.facebook.com/alganorisart
Come potete vedere dal disegno ho tentato di tenermi fedele x'D E' stata molto veloce, ho impiegato circa mezz'ora, ma mi è piaciuta tutto sommato e così ho deciso, per l'appunto, di pubblicarla qui!
Di fatti non ho molto da dire, ma spero sia stata gradita. Lasciate recensioni! 
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