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Autore: Walter Simmons    24/07/2014    3 recensioni
Che poi non è che tu non abbia idee, anzi.
Ne hai milioni. Miliardi. Frasi poetiche, incipit di storie, finali strappalacrime.
Ma sono inutili. Inconsistenti. Turbinano nella tua mente senza un senso, senza mai farsi acchiappare.
Manco ci fosse il tornado, quello di Dorothy in Kansas.
Genere: Commedia, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccoti qui.  

Sei seduto alla scrivania, con la penna in mano.

(Non ti sei ancora deciso a comprare uno di quei fantastici laptop che ti farebbero tanto comodo.)
Dicevo, sei seduto alla scrivania ma non stai scrivendo. Perché?

Perché tutto quello a cui riesci a pensare è che sei un completo fallimento, e ne sei pienamente consapevole.

Cosa te ne fai, pensi, di una testa con dentro un cervello se poi non sai nemmeno come usarlo?
Che poi non è che tu non abbia idee, anzi.

Ne hai milioni. Miliardi. Frasi poetiche, incipit di storie, finali strappalacrime.

Ma sono inutili. Inconsistenti. Turbinano nella tua mente senza un senso, senza mai farsi acchiappare.
Manco ci fosse il tornado, quello di Dorothy in Kansas.

Sei ad un passo dallo strapparti i capelli per la frustrazione, quando ti squilla il telefono.
Chi può essere a quest’ora, pensi.

Poi guardi l’orologio, e ti accorgi che sono le quattro del pomeriggio.

Va bene telefono, hai tutte le ragioni per poter squillare, te lo concedo, continui a pensare.

Cosa fare? Il trillo comincia a darti sui nervi. Ora sei anche un po’ curioso.

Finalmente, ti alzi dalla scrivania (senza lasciare la penna, non si sa mai) e raggiungi il telefono.

Pronto, dici.

Pronto? ti risponde una voce.

Pronto, ripeti tu.

Salve, parlo con lo scrittore con il blocco? dice la voce.

Rimani in silenzio.

La voce dall’altro capo del telefono deve essere abituata alle pause, perché resta in silenzio anche lei. Aspetta.

Pronto? ripeti tu, per essere sicuro di non esserti immaginato tutto.

Sì, pronto, sono ancora qui, dice lei. (Lei?)

Penso di essere io lo scrittore con il blocco, dici tu.

Cioè, non sono un vero scrittore, non mi sembra la parola giusta, ecco, solo che mi piace scrivere e… continui tu, ingarbugliandoti.

Lei ti interrompe.

Non si preoccupi, siamo qui apposta per lei.

(Siamo? pensi tu)

La nostra agenzia si occupa di blocchi di tutti i tipi. Tubature intasate? Ci pensiamo noi! Blocco intestinale? Nessun problema! Il nostro motto è Quel che si blocca si sblocca.

Tu, intanto, pensi ancora di stare sognando.

Che dovresti dire? Cosa si fa questi casi?

Intanto la voce continua a parlare, imperterrita, tu capisci solo una parola ogni quindici per quanto va svelta, ma non hai il coraggio di interromperla perché non sai cosa potresti dirle.

Capisce, signore, quant’è fortunato? Presto il suo blocco scomparirà e lei si sentirà come se nulla al mondo fosse successo. E’ contento? Eh? Eh?

S- Sì, sono contento, balbetti tu, ma cosa devo fare? E soprattutto, quanto mi verrà a costare?

Ma è questa la parte migliore! Non le verrà a costare proprio niente, e non dovrà fare assolutamente nulla! La nostra agenzia è assolutamente lieta di rimuovere gratuitamente qualsiasi blocco mentale. Inoltre, siamo anche specializzati in blocchi stradali, sessuali, scolastici…

Ah, ecco, ti dici, sembrava troppo bello per essere vero.

Nella tua vita hai imparato che tutto ciò che è gratis o è inutile, o ti fa perdere tempo.

Però non vuoi essere maleducato, e ti dici che vuoi aspettare fino a che la voce abbia finito di parlare prima di annunciarle che non sei interessato.

Ma lei continua a srotolare informazioni, continua, continua, il doppio più svelta di prima, e tu provi a seguirla, davvero, ci stai provando, ma dopo dieci minuti non ce la fai più e la interrompi.

Senta, la ringrazio, però non sono interessato. Buona giornata.

D’accordo, risponde lei, non si preoccupi! Anzi, pensavo che non mi avrebbe più fermato e che avrei dovuto continuare a parlare per tutto il giorno. Si diverta, mi raccomando!

Clic. Chiamata conclusa.

Chissà perché ti ha detto di divertirti.

Torni alla tua scrivania, ma non trovi più la penna.

L’avevi portata con te, ricordi?

Vai verso il telefono, e l’occhio ti cade sulla finestra aperta. E’ una bellissima giornata.

Decidi di andare a fare una passeggiata.



Torni la sera, sei stanco. Hai camminato tutto il giorno e hai anche incontrato quella vecchia amica.

Ti siedi alla solita scrivania. La penna è accanto al foglio.

Come ci sei finita tu qui? le chiedi.

Lei non ti risponde.

Allora la prendi in mano e cominci a scrivere.








 

Nda:
Salve a tutti, prometto che non vi tedierò a lungo.
Volevo solo farvi sapere che questa storia (che poi chiamarla così è anche un po' offensivo per le storie vere) è più che altro un esperimento stilistico.
Spero che si capisca quello che ho scritto!

Baci a tutti,
Too alive for labels 

  
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