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Autore: Calice    05/09/2008    5 recensioni
"Calmati Casey, sorrise a sè stessa giusto per darsi coraggio, devi solo cucinare! Si accasciò depressa sul pavimento, le gambe fasciate da un paio di jeans scuri ripiegate e il sorriso di poco prima svanito dal viso pallido. _Ma io non so cucinare!_" Come fate quando promettete qualcosa che non potete portare a termine e i vostri familiari hanno la tendenza a fare l'onda quando chiedete loro di aiutarvi?
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ecco qui la mia prima Casey/Derek

Ecco qui la mia prima Casey/Derek! Mi ero ripromessa di scriverne una e perciò

A voi…

 

Cooking

 

Passò un braccio bianco di polvere di farina sulla fronte. Sospirò sconsolata spostando lo sguardo fra i ripiani della cucina e il tavolo. Difficile decidere fra quali dei due fosse messo peggio. Scosse la testa mentre la consapevolezza prendeva forma nella sua testa in un’immagine dai contorni semi-sfocati. Non ce l'avrebbe mai fatta. Ma come le era venuta in mente quell'idea assurda!

_Tranquilla mamma. Penso a tutto io mamma. Vai pure via con George. Non ti preoccupare mamma. Non c'è problema se tornate per cena_ ripeteva a se stessa come una cantilena. _Ma no! Ti farò una sorpresa!_ Come le era venuto in mente di, non riusciva nemmeno a pronunciarlo, cucinare?

Il piano cottura sembrava una riproduzione del campo di guerra della battaglia di Waterloo ed il pavimento non era da meno. Non ce l'avrebbe mai fatta! Mai!

Naturalmente tutti i familiari appena appreso della promessa che Casey aveva fatto si erano innocentemente dati alla fuga: Edwin per primo aveva deciso di segnarsi alla gita scolastica organizzata dalla scuola alla cui inizialmente non voleva categoricamente andare, Lizzie aveva tempestivamente progettato di fare un pigiama party denominato "Salviamo gli animali! Gli animali sono la salvezza del mondo!" con la sua amica del cuore, Marti era andata al letto da un pezzo con la scusa _Ma Casey io non posso cucinare! Tutti quei coltelli! Sai che Nora si arrabbierebbe molto?_ armata del suo visetto angelico e dei suoi occhioni aveva sbattuto due volte innocentemente le ciglia e si era dileguata. E per ultimo, ma non meno importante, il grande Derek Venturi si era affrettato a chiamare un numero a caso nel suo esteso elenco di ragazze carine e popolari e a ottenere un appuntamento da una certa Amber (sicuramente un’ochetta) che con una vocetta stridula e terribilmente fastidiosa l'aveva salutata con un delizioso _Ciao Callie o come cavolo ti chiami!_. Il ragazzo invece le aveva gentilmente chiuso la porta in faccia dopo un dolcissimo _Cas, io non torno per cena! Cucina tu per Nora e papà!_ accompagnato da un odioso sghignazzare.

Sì, era decisamente fritta... O meglio bruciata come quel poco che restava della'cena'per i genitori. Respirò. Calmati Casey, sorrise da sola giusto per darsi coraggio, é solo cucinare! Si accasciò depressa sul pavimento, le gambe fasciate da un paio di jeans scuri ripiegate e il sorriso di poco prima svanito dal viso pallido.

_Ma io non so cucinare!_

__Sapevo che tu fossi nei guai ma, sinceramente non credevo che fossi ridotta così male_ una voce maschile decisamente familiare le giunse all'orecchio ferma e leggermente sorpresa. Alzò lo sguardo.

_Bè, non credevo che una McDonald si lasciasse intimorire così da una semplice cenetta! Non mi dire che ti vuoi arrendere Cas... _ continuò il ragazzo persuasivo.

_Le McDonald non si arrendono MAI! Sia ben chiaro Venturi non una parola di più_ lo guardò negli occhi. Errore madornale. Quelli di lui l'avevano già incatenata al suolo stringendola in una morsa letale. Scordava il potere che Derek avesse sulle persone. Magnetico, certo. A volte credeva di essere immune a questo suo 'fascino' ma, troppo spesso, se abassava le sue difese arrivava a cedere come avrebbe fatto qualsiasi altra.

Continuando a puntare lo sguardo su di lei le si avvicinò e le porse la mano.

_Rialzati. Sembri lo Yeti_ rise divertito. Lei scostò l'aiuto ed era già in piedi. Si avvicinò lentamente ai fornelli per poi recuperare una pentola fra le sue mani. Sentì la sua presenza alle spalle che si avvicinava. La schiena di lei premeva contro il suo petto.

_No, Cas_ un sussurrò impercettibile all'orecchio. Le mani di Derek presero le sue, per poi risalire sulle braccia, lentamente prese i lembi delle maniche dello scaldacuore chiaro a maniche lunghe che lei indossava e li rigirò fino ai gomiti fermandosi forse dei secondi di troppo sulla sua pelle. Casey sentì un peso togliersi all'altezza della gola per poi accorgersi di aver trattenuto il respiro fino a quel momento.

Derek si allontanò di qualche passo, tolse le mani dalle sue spalle e le poggiò dietro al collo. Che cosa stai facendo Derek Venturi? Fermati! Ora! Troppo tardi.

Prima che se ne fosse reso conto si era di nuovo mosso verso di lei e le aveva mormorato _Cas, tu non sai neanche cosa sia stare in cucina giusto?_.

Lei si era limitata ad annuire con un cenno della testa così le aveva domandato di nuovo _Vuoi che ti aiuti?_. Stava già per muovere la testa e rispondere con un secco no quando sorrise e rifiutò _Le McDonald non si fanno aiutare! Tantomeno dai Venturi!_ decise soddisfatta.

_Ah si? Nemmeno dai Venturi carini come il sottoscritto?_ chiese piano.

_Non fare lo strafottente con me Derek. E tu ti reputi carino?_

_Io non mi reputo carino, io sono carino. E'un dato di fatto_ ammise tranquillo _e so cucinare _ .

_Tu cosa?_

_Al contrario di te. Ricordi che disastro hai causato alla cena per tuo padre? Mah... vediamo... Avevo promesso ai pompieri che non ti avrei mai più fatto entrare in cucina_ le ricordò contento. Lei rabbrividì al pensiero.

Irrazionalmente aveva già preso tra le dita quella pasta appiccicosa che avrebbe dovuto essere il dolce e l'aveva buttata addosso al fratellastro.

_E' così? Se vuoi la guerra, guerra sia!_

Innescata la bomba, la cucina divenne peggio di come fosse all'inizio. Casey si bloccò.

_Derek possibile che tu debba ogni volta combinare disastri?!_

_Che ho fatto stavolta?_ fece annoiato. Era abituato che gli si desse la colpa di tutto.

_Sei arrivato e io..._ si interruppe. Sentiva agli angoli degli occhi... Si rifiutava di pensare che fossero lacrime.

_No_ lo sentì lontanamente sospirare _Mi sembra di averti già detto che odio quando piangi _ . Di nuovo superò la barriera. Asciugò le lacrime di lei e continuò _Ehi, sono un Venturi. Io non consolo le ragazze_

Le alzò il viso e la baciò.

_Ora. Si cucina!_

 

Vi è piaciuta? Speriamo di sì. Grazie a tutti quelli che leggono e, se avete tempo, commentate! (Così saprò se non mi devo far più vedere qui!)

  
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