Fanfic su artisti musicali > Mejibray
Segui la storia  |      
Autore: AliceBaskerville    24/07/2014    0 recensioni
[Mejibray]
ATTENZIONE.
Questa sarà una raccolta di one-shot, per un totale di quattro storie.
Le coppie di questa storia sono essenzialmente crack pairings, visto che i membri dei gruppi in question non hanno nulla a che fare l'uno con l'altro, quindi non odiatemi per questi scempi.
Si tratta dei gruppi giapponesi Mejibray e Kalafina.
Saranno suddivisi, in ordine, così.
Tsuzuku X Wakana.
Koichi X Keiko.
Meto X Hikaru.
MiA X Maya.
Frutto di un'idea stupida, spero vi piaccia comunque.
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Summary:
ONE SHOT NUMBER 1/4
PAIRING Tsuzuku X Wakana
WORDS 974
TYPE Fluff

Gli ingredienti per una storia perfetta sono questi, essenzialmente: un principe eroico, la sua bella principessa in pericolo, una strega cattiva da combattere e un bel lieto fine dove l’amore trionfa sul male.
Bene, se cercate questo, mi sa che vi trovate nel posto sbagliato: la nostra principessa è una cantante lirica amante del cibo e, purtroppo, non abbiamo una strega, a meno che il nostro ‘principe’ non valga come tale.
 
<< Wakana-chan, non è che ti andrebbe di aiutarmi a finire la nuova canzone che ho scritto per il prossimo album? >>
Se non fosse stato per quel messaggio totalmente inaspettato, sicuramente Wakana sarebbe rimasta a a casa a mangiare biscotti al cioccolato e a cambiare continuamente canale senza mai guardare davvero qualcosa, come del resto faceva il 90% delle serate, da un po’ di tempo a questa parte.
Una persona normale avrebbe preso il cellulare e tranquillamente risposto con qualcosa come: “Certo, Tsuzuku-kun, mi piacerebbe aiutarti, sarò da te tra qualche minuto.”, ma, per nostra sfortuna, Wakana Otaki non è del tutto normale.
Stava tranquillamente sgranocchiando uno di questi suoi famosi biscotti, quando il cellulare, in quel momento adagiato sul tavolo, aveva preso a squillare per pochi secondi, facendo quasi strozzare Wakana dallo shock.
Il suo cellulare squillava soltanto per tre ragioni: Keiko aveva litigato con Hikaru, Hikaru aveva litigato con Keiko, Kajiura-san aveva in programma qualcosa di nuovo. Erano da escludere tutte, visto che aveva parlato con entrambe le amiche pochi minuti prima e sembravano molto tranquille e Kajiura-san non chiamava mai in serata, ma soltanto durante il giorno. Inutile dire che perciò il suo cellulare squillava molto di rado.
Si avvicinò ancora un po’ scossa dall’improvviso suono e controllò il cellulare.
E dopo, il caos.
Urla, squittii, e svariati ‘Tsuzuku mi ha invitata da lui’ risuonarono per l’appartamento, mentre lei correva e saltellava attorno al tavolo della cucina, fermandosi solo nel momento in cui la sua vicina bussò alla porta per lamentarsi del troppo rumore.
Si sedette sul divano e inspirò profondamente, prima di decidersi a rispondere al messaggio.
<>
Corse in camera sua a cambiarsi e rifarsi il trucco, per poi prendere il primo taxi disponibile e ritrovarsi, in un batter d’occhio, davanti alla porta del giovane.
Non realizzò completamente di essere a casa della persona per cui aveva perso la testa circa un anno prima finché non si trovò seduta su una poltrona ad ascoltare Tsuzuku canticchiarle una canzone appena scritta, per avere un suo parere e sapere se avesse avuto qualche consiglio da dargli per perfezionarla. Non penso di dover precisare che la nostra Wakana somigliava più a un pomodoro con le gambe che a una ragazza, tanto che era arrossita.
D’altro canto, neppure Tsuzuku era del tutto in sé, in quel momento.
Continuava a pensare che avrebbe dovuto strozzare Meto nel momento stesso in cui gli aveva fatto venire la brillante idea di invitare Wakana a casa sua con una scusa per potersi dichiarare, finalmente.
Sicuramente, però, era molto più difficile di come Meto la faceva, visto che non sapeva dove trovare il coraggio per confessarle il suo amore, né sapeva esattamente cosa dirle. Non poteva certo dire: “Hey, Wacchan, credo di amarti, vorresti essere la mia ragazza?”. No, ci voleva il momento giusto, le parole giuste, l’atmosfera, e non era proprio un asso in questo tipo di cose.
Lui era un ragazzo riservato, che esprimeva i propri sentimenti solo attraverso la musica, e non era di certo il tipo da smancerie romantiche, gli veniva il diabete solo a pensare di fare un gesto romantico.
Voleva riservarle una dichiarazione memorabile, che avrebbe ricordato con gioia, ma non ci sarebbe mai riuscito, e questo lo scoraggiava non poco.
Continuava semplicemente a canticchiare e a suonare contemporaneamente la tastiera davanti a lui, lanciandole di tanto in tanto qualche occhiata furtiva, che però non passarono inosservate allo sguardo vigile di Wakana, che rimaneva concentrata sulla figura del ragazzo.
Keiko le continuava a ripetere che era sicura che Tsuzuku la ricambiasse, che si vedeva da come la guardava e da come cambiava atteggiamento ogni volta che era vicino a lei, e Wakana sperava che avesse ragione, con tutte le sue forze.
Ormai ogni cosa le ricordava lui, non faceva che pensare a lui, non riusciva a impedire che la sua mente associasse qualsiasi cosa a lui.
Senza neppure accorgersene, si era messa a canticchiare insieme a lui. Se ne rese conto soltanto quanto lui si ammutolì, continuando soltanto a riprodurre la melodia sulla tastiera.
“Cosa fai?” gli chiese, rendendosi conto di essere la sola a cantare.
“Hai una voce così bella… volevo ascoltarla.” Rispose in assoluta sincerità, mantenendo però il suo solito tono di voce serio, calmo e pacato.
Quell’affermazione la riempì di felicità. Le capitava spesso di sentirsi dire che aveva una splendida voce, dopotutto cantare era il suo lavoro, ma sentirlo dire da lui era tutt’altra cosa, era un’emozione ben diversa.
“Wacchan…” disse lui quasi in un sospiro, rompendo il silenzio che si era creato tra i due, riempito solo dalla melodia proveniente dalla tastiera.
Si voltò verso di lei, guardandola fisso negli occhi per qualche istante. Voleva togliersi il pensiero, una volta per tutte, correre il rischio.
“Dimmi che mi ami.” Rispose a mezza voce, senza neppure pensarci. Avrebbe voluto rimangiarselo immediatamente, ma pur troppo quel che è fatto è fatto, sapeva che Tsuzuku non avrebbe creduto a una scusa, era come se riuscisse a capire quando mentiva.
Lui, invece, era rimasto senza parole per qualche secondo, immobile, a fissarla. Si sarebbe aspettato di tutto, ma non questo. Era come se gli avesse tolto le parole di bocca. Riuscì soltanto a sorridere, prima di sporgersi verso di lei e baciarle le labbra per un lungo attimo.
“Ti amo.” 


ANGOLO AUTRICE
Questa qui è un'idea che mi è venuta l'altro giorno pensando a una nuova fanfic da scrivere. Mi sarebbe piaciuto scrivere qualcosa sui Mejibray o sulle Kalafina, quindi ho deciso di conciliare le due cose e scrivere queste one shot, scusatemi, so che sono delle crack pairings stranissime. (La colpa è anche della mia amica Bummie che mi ha dato la sua benedizione, prendetevela con lei.)
Quindi, so che fa schifo, ma spero comunque che possa piacervi.
Alla prossima one shot!
 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Mejibray / Vai alla pagina dell'autore: AliceBaskerville