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Autore: manifredde    24/07/2014    8 recensioni
Un incontro.
Un incontro che può cambiare tutto o non cambiare niente.
Potrebbe far cambiare le vite di Louis e Paige?
Magari si, magari no. Sta a loro scoprirlo.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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So kiss me kiss me kiss me
And tell me that I'll see you again
'Cause I don't know if I can let you go

Kiss Me Kiss Me - 5 Seconds Of Summer
 

Più mi guardavo intorno più vedevo fiumi di gente a destra e sinistra, stordita dalla puzza di alcool e la musica a palla. Velocemente fui trascinata da Niall nella cucina, stracolma di bicchieri rossi usati e bottiglie di alcolici già mezza vuote buttati ovunque.

“Mi spieghi perchè avete organizzato questo casino? sai che odio le feste di compleanno” incrociai le braccia sotto il seno guardandolo, nascondendo comunque un piccolo sorriso, sapendo che lui e Louis avevano organizzato tutto questo per me.

“Smettila di far finta che ti dia fastidio, è solo una festa di compleanno Peepe”

“Dio Nì non chiamarmi così, sai che lo odio. Quanta gente avete invitato?” mi avvicinai velocemente al tavolo e agguantai un bicchiere pulito dal piano, per poi prendere una bottiglia e versarne il contenuto rosato nel bicchiere, prima di portarlo alle labbra e bere a piccoli sorsi.

“In realtà non lo so, non ho organizzato io, ha pensato a tutto Louis”

“Che cosa?!” allora la cosa era proprio fuori controllo, quello era peggio di un pazzo sfuggito alla legge ”sei pazzo? avrà invitato anche la regina!” sbuffai sonoramente,non sentendo la presenza di una nuova persona accanto a me.

“In realtà la regina era occupata, mi dispiace nanetta” un Louis con un sorriso strafottente mi si parò davanti, con in mano un bicchiere in plastica rossa uguale al mio. Brava Paige, un'altra figura di merda da aggiungere alla tua già grande collezione. “Comunque auguri,eh!” neanche il tempo di rispondere che era già sparito di nuovo dietro la porta, tra il caos del salone.

“Che poi, di chi è questa casa?” girai di nuovo il viso verso Niall, guardandolo con un espresione interrogativa. Non ebbi neanche una risposta, ma solo un bicchiere pieno di un liquido colorato contro il petto “bevi e basta, divertiti, e non pensare”

“Ma non conosco nessuno qui, avete invitato almeno un mio amico?” nonostante continuassi a guardarmi intorno non riuscivo a trovare neanche un viso conosciuto nel grande via vai continuo di gente sotto i miei occhi.

“Si, qualcuno, e dovrebbe arrivare proprio ora, in effetti” Niall guardava tra la folla insieme a me, fino a quando due mani grandi e calde si posarono sui miei occhi, oscurandomi la visuale. Istintivamente posai le mani su quelle posate sul mio viso,confusa.

“Indovina chi sono” due labbra calde sfiorano il mio orecchio sinistro, mentre un sussurro mi arriva al cervello tra il rumore ovattato di sottofondo.

Quella voce vellutata era cosi familiare, dolce calda, non potevo crederci, era lì.

Le lacrime inziarono a scendere sul mio viso appena le braccia forti del ragazzo dietro di me mi intrappolarono in una stretta dolce e forte.

“Mi sei mancata piccolina” era cresciuto tanto, in sei mesi di università.

“Anche tu, Zayn, da morire”

 

“Come ti trovi a Seattle?” La terrazza di quella enorme casa era totalmente vuota, oltre a me e Zayn seduti su una piccola panca appoggiata al muro

"Mi piace studiare li, solo che mi manca sempre casa, e sono ancora al primo anno, non so se continuerò"

"Studiare li è sempre stato il tuo sogno, da quando eri bambino"

"Non so se vale davvero la pena continuare li, le persone cambiano, e anche prospettive e priorità cambiano con gli anni"

"Sicuro che sia solo per la scuola?" Il suo silenzio confermò che c'era altro dietro quella scusa,ovviamente. Dopo più o meno diciassette anni di convivenza ancora non aveva capito che era inutile inventare scuse con me.

"Cos'altro c'è di mezzo Zayn?"

"Niente" neanche il tempo di rispondere che era di nuovo tornato dentro,lasciandomi sola nel silenzio.

Sfilai velocemente dalla borsa il pacchetto di Marlboro rosse, per poi sfilare una sigaretta da esso e poggiarla tra le labbra, mentre continuavo a cercare l'accendino, che sembrava sparito.

"Dovresti smette,lo sai?" un sospiro leggero dietro di me mi fece sobbalzare.

"Liam, cosa ci fai qui?" Si era avvicinato e seduto vicino a me, lentamente.

"Ti fa male" disse prima di sfilarmi la sigaretta dalle labbra e posarla di nuovo nel pacchetto, mentre io ero totalmente inerme vicino a lui.

"Liam é pieno di gente, sai che ti stanchi subito, perché si qui?"

"Credevi che mi sarei perso il tuo compleanno, piccola paige? Non mi importa del resto" era qui per me, nonostante tutta la gente al piano di sotto e le sue già scarse forze.

 

"Se volevi vedermi potevo venire da te, bastava una telefonata"

"Ho preferito venire qui da solo, non ho sei anni"

"Ma hai un'altra cosa Liam" si formò un imbarazzante silenzio, smorzato solo dal ticchettio del mio tacco a terra.

"Sai che odio quando fai così"

"Così come? Anche tu conosci la situazione , e queste cazzate pensate sul momento non fanno bene a te e tantomeno a me, mi fai sentire in colpa"

"Quello che ho non é colpa tua"

"Ma sei qui per colpa mia"

"Voglio vivere la mia vita finché posso, non ho neanche più il diritto di scegliere cosa fare adesso?"

"Sono solo preoccupata per te"

"Non dovresti, non così, e adesso chiudiamola qui che non mi va di litigate con te il giorno dei tuoi diciotto anni"

"Continuo a credere che era meglio se fossi venuta da te"

"É solo una festa di compleanno" il suo tono era sempre più esasperato.

"Scusa" mi alzai velocemente e iniziai a camminare verso la portafinestra che portava dentro a passo veloce. Non andava ne a me ne a lui di rovinarci la serata.

"Balla con me" mi fermai di colpo e mi girai verso di lui, per guardarlo con un espressione confusa in viso.

Si era avvicinato e mi stava porgendo la mano sorridendo insicuro. Un ballo? Sul terrazzo? Senza musica?

Senza esitazione afferrai la sua mano e mi avvicinai a lui di un passo.

"Perché queste idee strane vengono solo a te?" Intrecciai le braccia dietro il suo collo mentre le sue mani si posavano delicatamente sui miei fianchi.

"Da quanto mi risulta però non ti stai rifiutando" avevamo iniziato a muoverci lentamente sul posto, guidati da una musica esistente solo nelle nostre teste, ma comunque in sincronia con i nostri passi.

"No,neanche a me" era così rilassante, eravamo soli sul terrazzo, sotto un cielo tappezzato di stelle, stretti in un abbraccio dolce. Era sempre stato così tra me e lui, non serviva quasi nulla per stare bene l'uno con l'altra. D'un tratto però lui si fermò. 

"É il momento del tuo regalo piccola" lo guardai leggermente accogliate mentre infilava la mano nella tasca posteriore dei suoi jeans per afferrare qualcosa.

"Mi auguro tu stia scherzando Liam, te lo avevo detto di non farmi regali"

"E tu sapevi che non ti avrei dato ascolto,come sempre d'altronde" aveva estratto la mano dalla tasca posteriore dei jeans e la aveva allungata verso di me,per porgermi un sacchetto dorato, appoggiato sulle sue dita " tanti auguri, piccola paige" presi contrariata tra le mani il sacchetto accuratamente chiuso che mi stava porgendo, per poi rivolgergli un nuovo sguardo di disapprovazione, ma prima che potessi parlare, lui mi incitò ad aprire con un grande sorriso.

Slacciai piano il fiocco e apri lentamente il sacchetto,per poi girarlo piano e far scivolare il contenuto fresco a contatto con le mie dita. Era una piccola collana argentata, con un ciondolo a forma di cuore, con incise dietro una piccola L accanto a una P.

"Oh, Liam, é bellissima" prese la collana dalle mie dita sorridendo,per poi posizionarsi dietro di me e spostarmi delicatamente i capelli da un lato.

"Sono felice che ti piaccia" fece passare la collana aperta davanti il mio viso, per poi allacciarla dietro il collo e risistemare piano i miei capelli scuri sulla schiena, prima di girarmi verso di lui ed avvolgere le braccia intorno al suo busto per stringerlo in un abbraccio. Schiusi le labbra per parlare ma non ebbi il tempo di dire parola perché aveva posato due dita sotto il mio mento prima di alzarmi il viso e posare le labbra contro le mie.


Salve a tutti, ecco il sesto capitolo dopo più o meno due mesi.
Lasciamo perdere che non avevo mai voglia, tempo,ho rischiato materie fino alla fine dell'anno e poi sono partita.
Lasciatemi nelle recensioni qualche suggerimento e parere,bello o brutto che sia, per migliorare la storia.
Comunque, spero il capitolo vi piaccia, un bacio
Manifredde :)

potete trovare questa FF anche su wattpad, insieme a tutto il resto pubbicato qui, vi lascio il link del profilo: manifredde

crediti per il banner a @weareallmad :)

(Se volete contattarmi questo è il mio Twitter)
   
 
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