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Autore: Lacus Clyne    25/07/2014    3 recensioni
Piccola one-shot sul momento di Brave in cui Mai torna a essere Viole Mai. I tormenti, i pensieri che si affollano. I ricordi del passato, ancora troppo vividi. Una scelta difficile maturata in seguito al duello tra Dan e Barone. Cosa significa tornare a duellare, quando il tuo cuore è afflitto dal dolore?
Buona lettura!
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Mai Viole/Shinomiya, Moonlight Barone/Barone Chiaro di Luna, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Mai continuava a fissare la figura che si stagliava nello specchio e che in quel momento, le restituiva l’immagine di una se stessa spezzata. Un tempo, troppo lontano anche soltanto per essere ricordato provando un qualsiasi sentimento positivo, avrebbe indossato fieramente quella nuova tenuta. Tornare a essere Viole Mai, il Guerriero Viola, nel futuro creato dal tirannico Re del Mondo Altrove, colui che aveva strappato senza pietà la vita della principessa farfalla, l’essere immondo che aveva distrutto l’innocenza dei Maestri della Luce, aveva assunto un significato nuovo. La Viole Mai di due anni prima combatteva per se stessa, per il suo orgoglio. La Shinomiya Mai di quel momento era disillusa, fin troppo sommersa dalle preoccupazioni.

Inspirò, quando la mazoku con fattezze feline che le era stata assegnata finì di comporre gli odango dell’elaborata acconciatura sistemandole il copricapo dorato.

“Tutto bene, Mai-sama? Non è di suo gradimento?”, domandò.

Mai ne scrutò il riflesso preoccupato nello specchio. A giudicare dall’aspetto, doveva avere circa quindici anni, sebbene fosse soltanto l’età apparente. I mazoku, evoluzione degli umani di Grand Rolo, godevano di longevità e giovinezza. Scosse la testa e si sforzò di sorriderle. Ormai, le veniva difficile anche farlo. Dopo l’ultimo duello di Dan, si era resa conto di quanto si fosse sentita inutile in tutto quel tempo. Anche dopo che Kazan l’aveva chiamata nel futuro, dopo essere salita a bordo della Magnifica Sophia, si era sentita impotente. E tornò con la mente a due giorni prima, quando aveva preso la decisione più rischiosa e difficile dalla sua vita, andare a Oct, assieme a Barone. Lasciare la Sophia. Lasciare Dan.

Non si era premurata nemmeno di portare con sé i suoi effetti personali. Non c’era tempo. Le rivolte non aspettavano certo i comodi di una signorina perbene. Non aveva neanche lasciato un biglietto. A che serve scrivere? - si era domandata – Quelli come noi si capiscono meglio sul campo di battaglia, si era poi risposta. Era così per tutti. Dan, Barone, Clackey. Un tempo, anche per lei.

Aveva preso con sé solo il suo deck.

Per due anni, dopo la separazione dei Maestri della Luce e dopo la morte di Yuki, era rimasto in un cassetto. E Mai si era ripromessa di non toccarlo più. Da allora, la sola cosa a cui si era dedicata, più del suo adorato blog, ormai chiuso, era stata far crescere i capelli. Dicono che quando una ragazza cambia acconciatura, le è successo qualcosa, mormoravano tra loro le compagne di scuola. Mai non aveva legato con nessuno, dopo ciò che era accaduto. Le voci non davano tregua. Le opinioni non davano scampo. Gli eroi che avevano salvato il mondo dal Re tiranno erano diventati i nemici da distruggere. Suzurin prima, poi era toccato a Kenzo. I più fragili avevano ceduto, prede dei pescecani al soldo di poteri invisibili che ne avevano distrutto reputazione e felicità. Clackey era andato via. Poco meno di due anni più tardi, Mai l’aveva ritrovato, nel futuro in cui il biondo capitano sperava di avere una seconda chance. E alla fine anche lei non se l’era sentita di continuare a combattere, schiacciata dal peso di tante responsabilità e delle falsità dilaganti che avevano finito col metterle contro la sua stessa famiglia. O noi o loro. Mai aveva ricevuto quell’ultimatum che l’aveva sconvolta. E aveva dovuto decidere in fretta. Ironicamente, aveva pensato che all’inferno, il Re del Mondo Altrove stava ridendo di loro. Anche se Dan l’aveva sconfitto, per nessuno di loro ci sarebbe più stata pace.

Pochi mesi più tardi, aveva appreso con orrore della morte del Guerriero Bianco. Un cadavere ritrovato negli anfratti di un sottopasso. Suicidio, l’avevano etichettato. Un colpo solo, ben assestato. Aveva cercato di contattare gli altri, fuori di sé, senza alcun successo. E si era resa conto che quelli che s’erano inimicati erano troppo potenti anche per loro. Poi tra le lacrime, davanti alla tomba del Re del Mondo di Diamante, aveva pregato Dio di permettere a Yuki di ricongiungersi alla sua Kajitsu. E aveva giurato a se stessa che un giorno, sarebbe diventata forte abbastanza da cambiare quel mondo crudele che li aveva traditi.

E così vuoi venire a Oct assieme a me? Per quale motivo?

La domanda di Barone era precisa. In realtà, nell’avanzare la sua proposta, Mai si aspettava di dimostrarsi risoluta abbastanza da non dover dare spiegazioni ulteriori. Avrebbe significato aggiungere nuovo dolore a quello che già provava da lungo tempo. Lisciava nervosamente una ciocca dei lunghi capelli viola e aveva distolto lo sguardo, mentre il biondo mazoku attendeva, impaziente. Mai non voleva essere un peso. Se n’era resa conto, mentre seguiva, con apprensione, il duello tra lui e Dan. Si era resa conto di quanto ciò che avevano passato l’avesse resa più fragile e spaventata. E aveva paura. Quello era il futuro nato dal sangue innocente. Era teatro di una lunga e cruenta guerra tra esseri umani che non erano in grado di comprendersi tra loro. Eppure in quell'epoca, poco alla volta, gli ex Maestri della Luce avevano ritrovato la voglia di duellare. Chi per se stesso, chi per dare qualcosa al mondo, chi per vendetta. Chi per dare un senso alla propria vita. E lei? Mai se l’era domandato, in quel momento. Già, per quale motivo?

L’espressione soddisfatta di Dan, nel momento in cui si era reso conto di poter contare ancora una volta sul suo avversario, Barone Chiaro di Luna, ora votato alla causa della pace e alla cattura dei dodici X-Rare dello Zodiaco, aveva fatto breccia tra i suoi timori. Mai rialzò lo sguardo, spostando la mano sulla gemma che portava al collo, la chiave per aprire il portale spazio-tempo.

Nel passato, abbiamo perso i nostri amici. Compagni di duelli, compagni di vita. Eppure, sembra che il destino abbia voluto sorridere, per una volta, mentre noi avevamo dimenticato come si faceva, e inaspettatamente, ha reso possibile un miracolo. Quando sono arrivata in quest’epoca, ero sola, confusa, spaventata all’idea di perdere ancora qualcuno a cui ero legata. Poco a poco, ritrovando Clackey e Kenzo prima, e poi Suzurin e Dan, infine… vedendo che loro si stavano impegnando per ritrovare la voglia di vivere e di combattere… mi sono resa conto che è giunto il momento anche per me di realizzare il mio destino nel solo modo che conosco. Non posso garantirti di essere la persona più adatta a condurre incontri diplomatici. Non sono mai stata particolarmente brava a mediare. Ma so che in certe circostanze, il solo modo per comprendersi efficacemente è duellare. E’ per questo motivo che voglio venire con te a Oct. In questo momento, umani e mazoku si stanno affrontando senza tregua. L’anarchia regna sovrana e penso che tu sia la persona più adatta a renderli in grado di confrontarsi, perché tu per primo hai compreso la tua stessa natura di essere umano, in fondo al cuore. Ma avrai bisogno di una spada. E sarò io quella spada, se me ne darai l’opportunità”.

Aveva pronunciato quelle parole sentendo rinascere in sé la consapevolezza delle sue capacità. Da qualche parte, nel cuore che era stato tanto martoriato, il Guerriero Viola si stava risvegliando. E Barone, dopo aver ascoltato attentamente il discorso di Mai, aveva infine sorriso, porgendole la mano. Non c’era tempo per sindacare. La situazione rischiava di precipitare da un momento all’altro. Il tempo avrebbe dato conferma alle sue intenzioni.

Benvenuta a bordo, Shinomiya Mai”.

Rincuorata, Mai strinse saldamente la presa, per poi prepararsi ad affrontare la prova più difficile. Sulla Sophia, si sarebbero accorti ben presto della sua assenza. Come spiegare ai ragazzi la sua decisione? E soprattutto, come giustificarsi con Dan? Ogni volta che lui le era accanto, Mai si sentiva forte, al sicuro. Ma per essere in grado di ricominciare a volare con le sue ali, doveva affrontare il suo sguardo senza batter ciglio. Prima o poi, le loro strade di sarebbero incrociate di nuovo. Da rivali, come lo erano stati durante il tempo lontano in cui sulla Limoviolet non facevano altro che discutere. Quei tempi così spensierati, quanto le mancavano…

Mai si fece forte ripensando a quei momenti, prima di congedarsi, con poche e vane spiegazioni, dai suoi amici. L’ultimo atto di Shinomiya Mai. Queste sono le ultime lacrime che verso, si era detta dopo aver interrotto il collegamento, preferendo non conoscere le reazioni nella sala comando della Sophia.

Sarò forte, Dan. Per Kajitsu, Yuki. Per tutti coloro che hanno creduto in noi. Per te, che ho portato in quest’epoca. Vedrai, Dan, quando ci rincontreremo, sarò in grado di affrontare anche te.

“Mai-sama?”

La voce incerta della mazoku riportò Mai alla realtà.

“Scusami. E’ tutto perfetto. Ti ringrazio”, rispose, incrociandone lo sguardo e rassicurandola dell’esito del lavoro. Poi, dirigendosi verso la porta della cabina, si fermò a osservare il deck che aveva portato con sé. Scrollando di dosso l’ultima esitazione, sollevò la prima carta. Darkwurm-Nova Drago Annientatore di Stelle. Mai sorrise, pensando che presto, sarebbe giunto il momento di scendere in campo. Per la prima volta dopo tanto tempo, si trovò a desiderare che accadesse presto. E quando lasciò la stanza, trovò Barone e Gaspard ad attenderla.

“Viole-sama.”

Il fedele attendente, che tanto le ricordava il suo caro Serjou, si inchinò.

Barone, al suo fianco, elegante e sofisticato nella sua tenuta da signore di Roma, le rivolse uno sguardo compiaciuto. Dopotutto, un esteta come lui non poteva non avere gusto per certi particolari e l’abito di Mai era una perla rara che ne metteva in risalto la bellezza più matura.

“Atterreremo tra poco meno di mezz’ora. Ti senti pronta, Mai?”

Non si lasciò trarre in inganno dal tono premuroso. Quella domanda era a tutti gli effetti un’affermazione. Il tempo dei dubbi e delle incertezze era scaduto nel momento stesso in cui la nave di Barone aveva preso quota, puntando verso il continente Oct.

“Sono pronta ad affrontare questa sfida. Chiunque cercherà di mettersi sulla nostra strada farà meglio a essere consapevole di avere davanti a sé il Guerriero Viola”, rispose, con fiera determinazione.

“Mi fa piacere. Degno della compagna di Bashin Dan”, ribattè Barone, rivolgendole un inchino.

Un sussulto dritto al cuore le ricordò che un tempo, avrebbe con tutta probabilità, lanciato senza mezzi termini un guanto di sfida al ragazzo che aveva di fronte per essersi impudentemente rivolto a lei in quel modo e soprattutto, accostandola a una certa testa calda. Ma quella era la Viole Mai ragazzina. In quel momento, il rossore sulle sue guance le servì per ricordare che la Viole Mai del futuro non era solo una guerriera. Era anche una ragazza innamorata.

Ma l’amore avrebbe dovuto attendere.

Oct la aspettava.

Il presente.

Il suo destino.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Ed ecco anche Lacus/Aramis a postare nel fandom di Battle Spirits! <3 Ok, ho in mente questa fanfiction da quando ne ho parlato con Shawn, ma per una cosa o per l'altra, non avevo avuto modo di mettermi all'opera! Ok, diciamo pure che l'ispirazione era lì a fornire brulicamenti vari, ma non avevo bene in mente cosa scrivere... in realtà, mi piaceva molto affrontare il momento in cui, in Brave, la nostra Mai decide di tornare a essere Viole Mai. Penso sia stato uno dei momenti più difficili di Brave, soprattutto per i tormenti che la affliggevano, povera puccia... e così, è venuta fuori questa storia, a cavallo tra il momento in cui Mai lascia la Sophia e quando arriva a Oct, già in versione Viole-sama, compresi di eventuali ricordi del passato... ç_ç Comunque secondo me Yuki è proprio morto, sì sì! ç_ç 

Spero che sia di vostro gradimento! :)

Uno per tutti, tutti per uno!! *____*/

  
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