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Autore: KiarettaScrittrice92    25/07/2014    5 recensioni
Ho deciso di raccogliere qui tutte le mie vecchie e future one-shot di Detective Conan.
Chiedo scusa se ho eliminato quelle vecchie con tutti gli splendidi commenti dei miei lettori, ma spero che questa raccolta riceverà altrettanti commenti e consigli stupendi.
P.S. Alcune informazioni della ff le ho messe in evenienza a one-shot future, quindi non vi scandalizzate XD
Genere: Romantico, Sentimentale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Kaito Kuroba/Shinichi Kudo, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Sorpresa di Tanabata

Era il 7 Luglio, il giorno della festa di Tanabata. Ran aveva insistito che quell’anno facessero un albero di bambù anche a casa. Quella mattina perciò in un angoletto dell’agenzia Mouri c’era un piccolo albero di bambù, piantato nel suo bel vaso marrone e decorato di tanti cartoncini dai mille colori.
La ragazza aveva invitato tutti gli amici e parenti a festeggiare quella festa assieme, sapeva che quella casa era un po’ piccola per tutti quegli ospiti, ma per una volta voleva godersi quella giornata, senza andare a quelle sfavillanti fiere piene di gente in cui ti perdi e non sai che fare per la troppa folla. 
Tutti perciò avevano scritto il loro desiderio sul foglietto colorato, appendendolo all’albero. L’ultimo a sistemare il suo desiderio fu Genta, a cui cadde lo sguardo su un cartoncino rosa, firmato dalla sua piccola amica.

Ieri avrei scritto di voler riavere Conan tra noi, ma oggi voglio solo che tutti siano felici!

Il bambino robusto si avvicinò all’amica e gli chiese il motivo di quel cambio d’idea.
«Ma come? Hai letto il mio desiderio?» chiese Ayumi offesa.
«Sì, scusami… Non l’ho fatto apposta…» borbottò imbarazzato, facendola sorridere.
«Non importa, comunque non posso dirtelo, è un segreto mio e di Conan-kun.» disse lei facendo l’occhiolino all’amico.
«Uffa… Ho capito...» protestò con tono deluso Genta allontanandosi.
«Allora avete appeso tutti i vostri desideri per stanotte?» chiese poco dopo Ran entrando insieme a Sonoko, Kazuha e Amuro con dei vassoi pieni di stuzzichini e patatine, al seguito c’era Eri con due bottiglie di bibite e i bicchieri.
Solo i tre bambini risposero con un sonoro ed estasiato sì, mentre Ai e gli adulti guardavano divertiti la loro reazione.
La giornata passò veloce, tra chiacchiere, risate e giochi da tavolo e la sera arrivò altrettanto velocemente. Si affacciarono tutti alla grande vetrata dell’agenzia, un po’ pigiati per quanti erano. 
Il cielo limpido di quella sera di luglio permetteva di vedere tutte le stelle, comprese Altair e Vega, che quella sera erano luminose come non mai. Mentre erano tutti assorti ad ammirare quello spettacolo, come il resto della città, arrivò un messaggio al cellulare di Amuro: lesse veloce quella breve mail sul suo cellulare poi, rimettendoselo in tasca, si rivolse a tutti i presenti.
«È ora di festeggiare sul serio, che ne dite se andiamo al piano di sopra?» propose.
Prima di mettersi a guardare le stelle avevano infatti preparato un piccolo buffet post cena, per passare la notte di Tanabata insieme. Molti accettarono la proposta e iniziarono ad allontanarsi dalla vetrata.
«Ran, tu non vieni?» chiese Sonoko, vedendo l’amica che non voleva muoversi da lì.
«Sì sì, andate, vi raggiungo subito, voglio solo stare un po’ da sola.» disse quasi con un sussurro.
Amuro a quella frase sorrise, era proprio la reazione che si aspettava; anche Ai e Ayumi si guardarono con aria complice. 
Salirono tutti, tranne loro tre, che appena usciti dalla porta d’ingresso dell’agenzia si fermarono alle scale, per vedere scomparire gli amici oltre la porta di casa Mouri. Quando anche l’ultimo degli invitati di Ran fu in casa, Amuro scese velocemente le scale, per poi mettere la testa fuori in strada: sul lato destro dell’ingresso all’agenzia c’era un ragazzo dai capelli castani che appena vide il ventenne lo salutò con un sorriso, per poi risalire le scale con lui.
Ayumi aspettò di vedere il ragazzo apparire all’uscio della porta, appena lo vide lo salutò con un sorriso dolcissimo, muovendo la mano e senza fiatare, lui ricambiò, facendole poi l’occhiolino. Dopo quel breve saluto Ai, Ayumi e Amuro proseguirono verso il terzo piano, raggiungendo gli altri, mentre il ragazzo aprì lentamente e senza fare rumore la porta dell’agenzia.
Ran era ancora affacciata, l’aria fresca le accarezzava il viso e muoveva leggermente i suoi lunghi capelli castani: era talmente assorta nei suoi pensieri che non si accorse che qualcuno si era affacciato vicino a lei ad ammirare le stelle.
«Finalmente Altair e Vega sono di nuovo assieme…» disse, facendola voltare di scatto non appena riconobbe la sua voce. 
Quel sorriso divertito per la sorpresa riuscita, quei capelli ribelli e castani, quegli occhi azzurri come l’oceano.
«Shi… Shinichi…!» lui per tutta risposta, aumentò l’estensione del suo sorriso.
Ran senza più parole, buttò le braccia al collo del ragazzo, scoppiando a piangere. Shinichi non disse nulla, rimase in silenzio, ricambiando solo quel disperato abbraccio, cingendola con le braccia. Aspettò che Ran, da sola, smettesse di sfogare tutta quella disperazione e tristezza che aveva accumulato in quell’anno.
Solo quando lei si staccò da quell’abbraccio e si asciugò le lacrime che ancora le rigavano il viso, le rivolse la parola.
«Scusami. Scusa per quello che ti ho fatto passare… Ma ti prometto che da ora in poi non me ne andrò più.»
A quella frase la ragazza non diede una risposta: semplicemente lo guardò per qualche secondo, con quegli occhi violetti e l’espressione seria; poi si allontanò da lui dirigendosi verso il piccolo albero di bambù e togliendo da esso un foglietto rosso.
Solo allora tornò alla finestra, con quel desiderio in mano.
Shinichi ebbe appena il tempo di leggere la frase scritta sul quel cartoncino che Ran lo lanciò fuori dalla finestra, lasciandolo in balia del leggero vento di quella sera, che lo fece volare solo un po’ più in là, facendolo atterrare sotto la luce gialla di un lampione.
Dopodiché si voltò di nuovo verso di lui e, sempre con quello sguardo serio, gli prese il viso tra le mani e lo baciò.

Vorrei solo rivedere il “mio” Altair, per potergli dire ciò che provo.
Ran


Angolo dell'autore:
25/02/14
Mi chiedo da quanto tempo questa one-shot era sopita nella mia testa, senza avere la possibilità di uscire.
Devo ringraziare la pagina di FaceBook "L'universo di Detective Conan" che grazie al suo concorso "La domenica delle leggende" è riuscita a farmela scrivere.
Spero di continuare a partecipare a questo concorso in modo che io possa darvi altre chicche del genere ^^
Un bacione da me e dal mio onii-san Kaito ;)
KiarettaKid

  
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