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Autore: Kade    25/07/2014    9 recensioni
Rin è una giovane avvocato di Tokyo che adora il suo lavoro. Ha un ragazzo che la ama, una casa tutta sua e tanti amici. Ha tutto quello di cui ha bisogno e ha intenzione di vivere la sua vita in tranquillità. La sua esistenza, però, viene sconvolta dalla comparsa di Sesshomaru, uomo d'affari arrogante e freddo come il ghiaccio, che ha bisogno di lei per risolvere alcune controversie giudiziarie e per mettere a tacere per sempre il suo più acerrimo nemico: Naraku. Fra aule di tribunale, incertezze, amori e incomprensioni, ecco a voi la mia storia.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rin, Sesshoumaru | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 5
Capitolo 5
Cuori infranti, cuori in costruzione





Rin uscì dalla caffetteria antistante l'ufficio dove lavorava, un bicchiere di caffè macchiato in una mano e un settimanale dall'alto contenuto trash nell'altra. La sua attenzione era stata totalmente attirata dall'articolo di prima pagina, in cui figurava Sesshomaru Taisho, vestito con un completo nero di Armani e affiancato dalla sua bellissima ex-moglie, Kagura Wakahisa. Il volto diafano e bellissimo di lui sembrava quasi annoiato e le luci dei flash gli avevano fatto assottigliare leggermente gli occhi dorati. La donna al suo fianco, invece, sembrava totalmente a suo agio coi paparazzi: le sue labbra rosse e carnose, gli zigomi alti, il trucco pesante sugli occhi e le sue curve fasciate da un abito rosso di Balenciaga la facevano apparire come il sogno di tutti gli uomini. Rin era convinta che tutte le dive e le donne famose in genere avessero un qualche strano segreto di bellezza, che, se fosse stata una di loro, si sarebbe premurata di condividere con tutte le altre donne del mondo. Lei, che era sempre stata una ragazza normale, la classica ragazza della porta accanto, non vedeva queste persone come dei modelli da seguire, ma non poteva fare a meno di invidiare la loro eterea bellezza. 
Jakotsu avrebbe definito Kagura un "tenero esemplare di cagna in calore", ma Rin non poteva fare a meno di porsi altri dubbi, molto più esistenziali e molto più infantili. Non faceva altro che chiedersi come Sesshomaru avrebbe mai potuto guardare una come lei. Insomma, tra la sua ex-moglie e lei c'era un abisso più profondo della Fossa delle Marianne. Sospirò, osservando per un'ultima volta la ex-coppia al tempo (forse) felice, e stava per buttare il quotidiano in un cestino della spazzatura, quando una frase catturò il suo sguardo.


'SESSHOMARU NO TAISHO - TALE PADRE, TALE FIGLIO?
PARLA KAGURA WAKAHISA, L'EX-MOGLIE'

Sesshomaru Taisho, rampollo dell'azienda fondata quarant'anni fa da Inu no Taisho, vecchia volpe dai tanti nemici ormai in pensione,
è ai ferri corti. Le accuse di speculazione sull'edilizia e di favoreggiamento alle attività della Yakuza sembrano
aver portato il giovane imprenditore sul lastrico sociale: la sua credibilità è sul filo del rasoio e, da quanto abbiamo
scoperto attraverso fonti note del mondo imprenditoriale, il numero delle recessioni dai contratti stipulati col direttore della Taisho
Industries sarà quanto mai elevato qualora venisse condannato. Lo stesso, come i nostri lettori ricorderanno di certo, era capitato anche al padre di Sesshomaru Taisho. "The Big Boss", come si era soliti chiamarlo quando teneva ancora le redini dell'azienda, era stato accusato a sua volta di speculazione nel campo edile e, nonostante non si siano mai trovate prove, anche di contatti "intimi" con la Yakuza.
Sembra che quest'anno non abbia portato bene all'imprenditore: tra il
divorzio dalla moglie, la nota top-model Kagura Wakahisa, e quest'ultima vicenda pare che la vita di Sesshomaru Taisho stia per crollare
come un castello di carte. La nostra giornalista, Yura Kita, esperta come poche di gossip sulle celebrità, si è recata presso la villa
in cui abita proprio l'ex-moglie di Sesshomaru per porle alcune domande.

D: Signora Wakahisa, il riappropriarsi del suo cognome di famiglia è un modo per tagliare definitivamente i ponti con Sesshomaru Taisho?
R: Esattamente. La relazione con Sesshomaaru è stata travagliata e questi ultimi cinque anni hanno messo alla prova la mia pazienza
in una maniera in cui nessuno aveve mai fatto. Ora sono felicemente single e pronta per dedicarmi alla mia carriera di modella.

D: E ci sono già delle novità piccanti in arrivo? Il nostro giornale, "Good Morning, Japan", sarebbe lieto di svelare la news in anteprima mondiale.
R: (risatina) Beh, per ora non c'è nulla in vista... diciamo. Ma preferirei non parlare della mia vita privata.

D: Per stavolta la lasceremo libera di astenersi dal rispondere. (risatina) Piuttosto, potrebbe darci una sua opinione rispetto alle accuse
che sono state imputate al signor Taisho? Avrà sicuramente sentito la novità...
R: Certo, ne ho sentito parlare. Le posso soltanto dire che, per quanto non faccia fatica a credere che il mio ex-marito possa
aver fatto le cose di cui è stato accusato... beh, non sapevo molto sui suoi affari. Ma sono certa che la giustizia farà tutto il possibile per
scoprire la verità. In ogni caso, se si scoprisse che è realmente coinvolto in tutto ciò, non nego che per me sarebbe una sorta di "rivalsa" e anche un bel bottino sul conto in banca.


Rin non finì nemmeno di leggere l'articolo e buttò il quotidiano nel cassonetto, luogo quanto mai appropriato, visto che era tutta spazzatura. Scoprì di avere le mani strette a pugno. Quella zoccola d'alto borgo di Kagura Wakahisa aveva gettato ulteriore fango sull'immagine già compromessa di Sesshomaru, peggiorando ulteriormente le cose. Ora non solo si doveva fronteggiare un processo abbastanza complesso, ma anche l'opinione pubblica che riteneva l'imprenditore una specie di criminale. Attraversò la strada ed entrò nel palazzo dove si trovava lo studio legale in cui lavorava. Entrò nell'ascensore e premette il pulsante del 22esimo piano. Attese con pazienza che quella scatola metallica salisse fluidamente fino al piano prescelto e poi uscì. Salutò con un cenno Ayame, segretaria dello studio e sua amica, e si avvicinò a lei.

"Eih, Rin! Come te la passi? Ho saputo della bella notizia... E sappi che sei una stronza, non mi hai neanche chiamato per dirmelo! Gran bell'amica..."

Rin strabuzzò gli occhi e scosse la testa, un sopracciglio sollevato ad indicare la sua confusione.
"Mi son persa qualcosa? Di che bella notizia parli?"

"Ma del matrimonio, scema! Guarda qui..." e mise sotto il naso della giovane una partecipazione di matrimonio. Il cartoncino bianco era adornato da ghirigori dorati e una scritta in corsivo nera compariva al centro del foglietto.


Rin Ogawa e Kohaku Shizuka
FINALMENTE SPOSI

La cerimonia si celebrerà il 22 Gennaio 2013
nella Cattedrale di Santa Maria (Bunkyo, Tokyo).
Gli invitati sono attesi nello Sheraton Miyako Hotel per il pranzo.



Rin era senza parole. Come si era permesso quell'idiota del suo fidanzato? Come diavolo aveva osato? Era sconvolta, stupita e mostruosamente incazzata. Era quasi tentata di prendere il telefono, chiamare Kohaku e urlargli contro che non voleva sposarlo, mai, né in questa vita né nella prossima. Ma si disse che doveva stare calma, fare un bel respiro e provare a ri-allineare i suoi fottutissimi chakra.
Dopo aver calmato i nervi per qualche istante, si accorse che Ayame la osservava con uno sguardo a metà tra l'interrogativo e il felice.

"Oh, Rin, sono così felice per te! Ma... perché fai quella faccia?"

Ayame era una sua grande amica, ma era anche amica di Kohaku e, proprio per questo motivo, Rin faticava a confidarsi con lei. Ma, dal momento che Jakotsu non era presente in quel momento, aveva deciso di aprirsi un pochino di più con la rossa.

"È solo che... insomma, non abbiamo concordato la data assieme... e... non pensavo, insomma..."

"Beh, ma era anche ora, no? State insieme da cinque anni, era scontato che prima o poi vi sposaste. E meglio prima che poi!"
Le fece il segno di vittoria con l'indice e il medio della mano destra, accompagnandovi un'occhiolino complice. Sì, sembrava decisamente che Ayame fosse mille volte più felice di Rin, la quale appoggiò nuovamente la partecipazione di matrimonio sul bancone dietro il quale lavorava l'amica.

"Sì sì... Ora credo che andrò in ufficio..."

Avete presente i cartoni animati in cui il protagonista viene colto dalla depressione e cammina a testa bassa, con mille righine blu e un mega-gocciolone sulla testa? Ecco, ora immaginate la stessa situazione con Rin. Camminò tristemente, trascinando i piedi, verso il suo ufficio e, una volta arrivata, si fiondò dentro e sprofondò nella poltrona in pelle nera. Sembrava quasi che nulla potesse risollevarla dalla brutta situazione in cui si era cacciata. Decise di catapultarsi con tutta se stessa sul lavoro, perciò afferrò la sua valigetta e depose sulla scrivania in legno di tek una pila di scartoffie. Si mise a leggere, un'estremità della penna in bocca e la mano destra che reggeva la testa bruna. Forse era passata una mezzoretta quando qualcuno entrò nel suo ufficio senza neanche degnarsi di bussare. Sollevò lo sguardo e trovò davanti a sé niente meno che Jakotsu. I suoi occhi mandavano lampi e le sue labbra erano strette in una linea dura. Aveva la fronte patinata da un velo di sudore, come se avesse corso... il che era grave, dal momento che il ragazzo odiava correre perché gli faceva venire le vampate come se fosse in menopausa.

"Che. Cazzo. Significa?"
Si avvicinò con uno scatto alla scrivania e sventolò il cartoncino bianco della partecipazione proprio davanti agli occhi di Rin, che, a causa della vicinanza, erano diventati leggermente strabici.
"Due mesi? Due mesi?!"

"Jako... Lascia che ti spieghi..."

"La mia migliore amica si sposa tra due mesi e io non sono stato messo al corrente della cosa?!" cominciò a respirare forte, cercando di riprendere aria. "Cazzo, Rin..." fece ora, in tono più calmo, prendendo posto su una delle poltroncine color crema di fronte alla scrivania dell'amica. "Non gli hai ancora detto che non lo ami più? Non capisci che ti stai rovinando con le tue stesse mani?"

Rin sospirò, la testa china. Sì, era perfettamente consapevole di tutto ciò, ma, come si era detta più volte nel giro di quei giorni, era una codarda fatta e finita. Non riusciva minimamente a trovare il coraggio di confessare al suo ragazzo che non lo amava più, che non voleva sposarlo e che, tra l'altro, nella sua testa vagava ineluttabilmente il volto di un altro uomo.
"Lo so... Sono una perfetta idiota. Anzi, sono una vera stronza..." aggiunse, rendendosi conto di quanto calzasse meglio quell'appellativo. "È solo che ho una tremenda paura di ferirlo in modo così profondo da spezzare il suo cuore in mille pezzi, Jako..."

"E il tuo cuore? A quello non ci pensi?!" ribattè l'amico, incrociando le braccia al petto fasciato da una maglietta aderente lilla. "Tesoro, sei una delle persone più buone e gentili che io conosca, ma so anche che meriti di essere felice. E se Kohaku non ti fa sentire in questo modo, allora significa che non è l'uomo per te." La guardò con comprensione, una mano che andò rapida a stringere quella dell'amica. "Rin, devi dirglielo. Devi farti forza e confessare tutto quanto. Prima che sia troppo tardi..."

Rin annuì, consapevole. Doveva smettere di essere una vile codarda e tirare fuori gli attributi.
"Hai ragione, Jako! Giuro che stasera glielo dirò. Quando tornerò a casa, gli dirò tutto quanto. Promesso."

"Così ti voglio." sorrise il ragazzo, dandole un colpetto d'approvazione sul dorso della mano. "Ora devo andare, ho lasciato un bel ragazzo prestante in totale nudità nel mio appartamento solo per venire a sgridarti... e poi dici che non ti voglio bene."
Si alzò, fece il giro della scrivania e strinse Rin in un abbraccio. Erano quelli i bei momenti di cui la ragazza faceva tesoro, quegli attimi fuggenti in cui Jakotsu metteva da parte le cazzate e le dava tutto l'affetto che le serviva per tirarsi su. Lui c'era sempre e di questo lei gliene era immensamente grata.

"Grazie, Jako!" disse Rin, sorridendo sulla sua spalla. Si sciolsero dall'abbraccio nello stesso momento e lui, dopo averle donato un ultimo sorriso, andò via, lasciandola ai suoi pensieri.







"Non voglio sposarti."

Il volto di Kohaku fu attraversato da varie emozioni diverse nel giro di un istante: prima speranzoso, poi stupito, sconvolto, triste, rassegnato, arrabbiato, incazzato come una iena.
"Cosa significa?"

"Significa quel che significa, Kohaku. Non sono più innamorata di te..."
Rin cercò di non abbassare lo sguardo e di mantenere le iridi fisse in quelle del suo fidanzato (o, se vogliamo essere più precisi, ex-fidanzato). Fece fatica a sostenere la delusione perfettamente visibile negli occhi e nel volto del giovane, ma, chissà come, ci riuscì. Fu un'impresa titanica.

"Tu... mi stai lasciando... quando tra due mesi dobbiamo sposarci?"
Kohaku quasi balbettava dalla rabbia che scuoteva come un terremoto il suo animo solitamente calmo.
"Tu mi stai dicendo che non mi ami più? DOPO TUTTO QUELLO CHE HO FATTO PER TE?! CAZZO!"

Rin ora era spaventata, dal momento che non aveva mai visto il ragazzo così infuriato in tutta la sua vita. E poteva dire di conoscerlo come le sue tasche, visto che in cinque anni avevano avuto modo di scoprire ogni lato l'uno dell'altra. Si sentì in colpa, ma decise di restare ferma nelle sue decisioni.
Ma, in un attimo, sembrò che Kohaku avesse riacquistato un minimo di lucidità. Ora nei suoi occhi c'era solo tristezza.

"Rin... Ho fatto qualcosa di male? Qualcosa per cui ti sei arrabbiata e non me ne hai voluto parlare? Possiamo rimediare... Come abbiamo sempre fatto..."

"No, Kohaku..." rispose la ragazza. "Non è nulla di tutto questo. Io... non provo più amore nei tuoi confronti. Ti voglio bene e-"

"Sai che cosa ci faccio con il tuo bene?" la interruppe lui, ora un sorrisetto sprezzante sul volto. "Non voglio più sentire altro... me ne vado."
Non lo fermò. Osservò un punto preciso del muro, mentre lui prendeva il cellulare, il portafoglio e le chiavi della sua macchina. Non lo guardò neanche quando lui le lanciò un'ultimo sguardo, triste e speranzoso al contempo, ma sentì solo il tonfo forte della porta che si chiudeva alle sue spalle.

E cominciò a piangere, il sorriso di Kohaku ormai un ricordo lontano.










Centellinava il whiskey d'annata, le iridi dorate fisse sulla tv a schermo piatto 46 pollici. Il notiziario delle 20:30 era appena terminato e così anche la giornata di Sesshomaru. Quella ragazza lo aveva stancato... Si sentiva prosciugato, come se tutte le energie accumulate in quei giorni chiuso in casa lo avessero abbandonato del tutto. Era sdraiato sul divano del salotto, il petto totalmente visibile grazie alla camicia bianca sbottonata. La testa era altrove, tra le preoccupazioni e i drammi portati da quella settimana così infausta per la sua carriera. Quel pomeriggio aveva ricevuto una telefonata da un suo socio in affari, ex-amico di suo padre, che lo aveva educatamente mandato a fanculo, dicendogli di non voler più intrattenere rapporti d'affari con lui, vista la sua reputazione e le nuove accuse che gli erano state rivolte. Si sentiva davvero a pezzi, ma il suo volto di ghiaccio non era anatomicamente capace di esprimere qualsiasi tipo di emozione, perciò sembrava quello di sempre.
Si alzò dal divano e si recò in cucina, dove prese la bottiglia di whiskey e ne versò ancora nel bicchiere.

Chissà cosa stava facendo il suo avvocato... Sperava che si stesse seriamente occupando del caso, comunque. Sakamoto, quell'idiota, gliel'aveva raccomandata caldamente, dicendogli che era estremamente zelante, precisa e brava nella sua professione. Le aveva chiesto espressamente di cercare di portare a termine il tutto entro due mesi. Le aveva anche detto che era necessario finire in fretta perché voleva liberarsi al più presto di tutto questo stress. 
In realtà la vera motivazione era un'altra, ovvero il fatto che in quei giorni si era soffermato spesso a pensare a lei.

Non poteva negare quanto fosse incredibilmente bella. I suoi capelli bruni sembravano morbidi al tatto e aveva desiderato toccarli per saggiarne la consistenza soffice; gli occhi erano allungati, grandi e profondi, capaci di far trasparire tutte le emozioni; il suo profumo era pregnante, tanto che lo aveva sentito con estrema precisione in quell'ultimo tragitto in macchina insieme; e le sue labbra... carnose, morbide, rosse e perfette.
Si sentiva pateticamente attratto da lei, come un quindicenne in piena crisi ormonale, e aveva fatto una grande fatica nel trattenersi dallo spogliarla e dal toccarla in quella limousine.
Chiariamo, quella di Sesshomaru era una pura e semplice infatuazione fisica. Nulla di più. Ma sembrava così permeante e incalzante dal far sì che i suoi pensieri si soffermassero su di lei più del dovuto.

"Sesshomaru... Perché ti sei alzato?"

Una voce interruppe il filo della sua immaginazione, ma non si voltò verso la fonte. Quella ragazza, quella Sara, gli si avvicinò e gli circondò la vita con le braccia esili, stringendosi a lui e facendogli sentire i senti piccoli e sodi sulla schiena muscolosa.
"Arrivo. Tu vai."

Ma lei non se ne andò. La mano percorse il suo ventre, carezzandolo, fino a giungere alla sua virilità. Cominciò a praticare un massaggio molto sensuale e lui, senza volerlo, lasciò che un sospiro varcasse le sue labbra sottili.
"Oppure potremmo stare qui... Che ne di-"

Non le fece terminare la frase. Si voltò di scatto, la prese per i fianchi e la sollevò di scatto, spalmandola sul piano in marmo dell'isola. La fece stendere, scostò quella misera camicia da notte, trovandola nuda e pronta per lui. La penetrò senza aspettare, facendola gemere.


Una minima parte del suo cervello aveva un'altra donna in testa. E per questo, nel più profondo del suo cervello, si sentì in colpa.









Angolo dell'autrice

Buonsalveee! :D
Ho aggiornato decisamente prima del previsto. L'esame è andato benissimo e ho concluso la sessione estiva nel migliore dei modi. Ora mi aspettano due mesi di puro divertimento e relax, visto che il 27 Settembre partirò per l'esperienza Erasmus Studio in Polonia. Ovviamente, qualora decidessi di prolungare la storia per più capitoli del previsto, farei di tutto per poterla portare avanti anche durante la permanenza all'estero. Mi sento incredibilmente orgogliosa anche di questo capitolo, che è un po' un aggiornamento di transizione e di anticipazione per il prossimo, dove ci saranno risvolti più consisenti che potrebbero potenzialmente soddisfare qualche lettore (spero). :D
Ma passiamo ai ringraziamenti :)


rafxsulfusxsempre »  Ciaaaao! :)
Ahahah diciamo che un rospo morto è più sensuale di Kohaku, ecco! Ho riso davvero tanto scrivendo lo scorso capitolo e mi fa piacere sapere che ho fatto comparire un sorriso anche sul tuo volto. Adoro le storie comiche e spero di essere riuscita nell'intento di farvi divertire sul serio! Sono orgogliosa del modo in cui ho fatto mollare quei due. Eh sì, perché non se ne poteva più di vedere Rin depressa e infelice e l'ameba antisesso circondato da angioletti volanti e confetti da matrimonio. Dovevamo darci un taglio netto.
Sesshomaru spera di finire presto perché si sta rendendo seriamente conto del fatto che Rin lo sta attraendo sempre di più. Ovviamente solo a livello fisico, ma è pur sempre un inizio. Era una motivazione un po' diversa dalla tua, ma spero che ti abbia soddisfatto comunque. :)
Un bacione e grazie mille per la recensione! <3


thequeenofdarkness »   Hello, dear! :D
Oddio, mi fa davvero piacere leggere certe parole. *-* Mi sento rincoglionita come un Kohaku (credo diventerà un nuovo modo di dire o chissà che)! E sapere che secondo te la trama è una tra le più avvincenti che tu abbia mai letto... beh, sappi solo che mi sento orgogliosa come poche volte mi son sentita nella vita. Potrei mettermi a spargere petali e zucchero, ma penso che sarebbe una visione troppo rivoltante anche per un leccalecca umano come Kohaku. Ahahahahahah giuro che ho riso moltissimo per l'epiteto "ananas senza ciuffo"! Sei troppo forte, mia cara! :D
La tifoseria ci sta sempre, soprattutto se parteggia per quel bel cannellone di Sesshomaru, schierato contro l'arancino di riso di nome Kohaku.
Sesshomaru è il God of Sex. E' il Brad Pitt dei manga. E' il vibratore umano più famoso dell'Ovest. Non si può non amarlo, davvero! <3
Jakotsu è da galera, ma fa ridere come pochi. La sua arguzia e il suo intelletto gay lo rendono un personaggio versatile e amatissimo dalla sottocritta.
Eeeeh, qui qualcuno "ha fatto all'amore", ma non con la nostra Rin. Sara, come in tutte le belle SesshomaruxRin che si rispettino, è la zoccolona vogliosa e repressa che cerca di conquistare il nostro bel Polaretto, il quale, dal canto suo, la usa per spegnere il fuoco dei suoi lombi (e che lombi!). :D
Detto questo, tesoro mio, sappi che ti adoro immensamente e che le tue recensioni mi fanno quasi urinare addosso dalle risate e mi procurano un sorriso a trentadue denti stile Kohaku after-propostadimatrimonioindesiderata. <3
Un bacione eeeenorme!


heart »  Ma ciao! :3
Kohaku, pace all'anima sua, è un personaggio odiato dal 99,9% della popolazione, purtroppo. Soprattutto se in coppia con la nostra Rin. Jako ha le idee ben chiare su ciò che vuole la sua migliore amica e, come abbiamo avuto modo di vedere, non ha paura di aprire bocca. C'è da dire che se non ci fosse lui probabilmente a quest'ora quei due sarebbero infelicemente sposati. :/ 
E Sesshomaru... Beh, lui è Sesshomaru. Un dio greco sceso in terra per tentare Rin.
Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto! Fammi sapere! Un besito :)


chiara_chan 
»   Eih! :D
Ti ringrazio dal più profondo del cuore per avermi fatto sapere che la storia ti piace. Tutte queste gratificazioni potrebbero farmi sciogliere come una medusa lasciata al sole. :3 Jakotsu è epico: se non esistesse, bisognerebbe davvero inventarlo! Ottimo confidente e migliore amico, siamo certi che senza di lui Rin sarebbe probabilmente ricoverata in un ospedale psichiatrico in seguito alla sovraproduzione di zuccheri causa vicinanzadikohaku :D
Un bacione e alla prossima!


serin88
»   Ciao, bella! :3
Il mio intento, per quanto forse imbarazzante quanto i calzini di Kohaku, era proprio quello di farvi sorridere per un po'. A quanto pare con te ci sono riuscita e questa è la gratificazione migliore che potessi ricevere! :D Sì, in effetti quella specie di opossum saltellante si sarebbe dovuto svegliare un attimino e cominciare a farsi qualche domanda, ma si sa, i maschi non sono esattamente la rappresentazione della furbizia. Soprattutto se ingenui come Kohaku. :)
Chissà che intenzioni ha Sesshomaru... Per ora abbiamo visto che comincia a pensare a Rin in modo vago e superficiale e che preferisce spassarsela con Sara, la bitch per eccellenza di tutte le SesshomaruxRin che si rispettino. Tranquilla, non sei l'unica che sbava dietro il Polaretto! ahahahah è davvero troppo sensuale per passare inosservato.
Ci hai preso, cara :3 Da brava autrice stronza e calcolatrice, non dirò aaaassolutamente nulla della storia! Ma mi piacerebbe ricevere le vostre supposizioni sul proseguio di "Amori in tribunale", sarebbe interessante.
Un bacione e a presto! <3


blackgirl91
»   Carissima! :3
Prima di rispondere alla tua recensione, ti ringrazio per avermi aggiunta sul gruppo di Facebook e anche per aver messo la storia tra le Seguite. E' una gioia sapere di scrivere, di produrre, di ideare qualcosa che possa piacere, soddisfare, allietare i lettori. Quello di InuYasha, purtroppo, è un fandom caduto in rovina da qualche anno e (parlo da lettrice) sono trascorsi letteralmente anni dall'ultima volta che ho letto qualcosa di decente qui. E mi dispiace, perché fino a qualche tempo fa c'erano autrici che davvero meritavano di essere definite tali e storie che catturavano il mio animo di lettrice come poche volte era successo!
Sesshomaru in versione AU è il mio preferito, così come il suo fare coppia con Rin. :D Ahahahah Kohaku è un pene messo in piedi (traduzione di un detto sardo che si usa per indicare l'inutilità di qualcuno :3) e penso che in coppia con Rin diventi un essere umano detestabile quanto un ago in un occhio ahahah :D E c'è anche Jako, sì! Sempre pronto a fare battute e a fornire a Rin una spalla su cui piangere.
Che ne pensi della rottura tra la nostra protagonista e l'ameba saltellante? Mi raccomando, fammi sapere presto! Un bacione <3












   
 
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