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Autore: Hitsuki    25/07/2014    2 recensioni
{ based on Death should not have taken thee! by JesusP feat. Kagamine Rin&Len | comico, fantasy, avventura | accenni Rin/Len, Kaito/Meiko e alla fine Rin/Miku/Meiko, Kaito/Miku e Len/Miku, varie altre }
«…  Un attimo, dov’è Kaito? E mio padre?».
Meiko, che fino a quel momento non era stata affatto interessata al discorso – come di solito -, fece spallucce.
«Boh, non li troviamo più».
E il bello è che erano molto affiatati. Indubbiamente.
×
L'Eroe sbagliato che combatte nel momento sbagliato in compagnia dei suoi fidati - più o meno - compagni. Riuscirà a riportare la pace in nome di Sua Maestà, possibilmente non nel momento sbagliato?
[ • new character: Giangiovanni Kagamine ]
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Len Kagamine, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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P R E F A Z I O N E;
Ecco qui il nuovo capitolo nuovo di zecca, dedicato quasi interamente a Giangiovanni e Kaito! Essì, Len, Meiko e Kiyoteru verranno solo accennati. Naturalmente spero che le note non siano offensive; si sono dimostrate utili per smorzare alcune parti un po’ serie, dato che voglio mantenere comunque una certa leggerezza nella fanfiction – infatti anche il mio stile è piuttosto spontaneo, ma spero comunque nulla di rozzo o che so io. Poi tre piccole annotazioni:
  1. ed arbitro s’assise in mezzo a lor”: sì, l’ho presa dal Cinque Maggio di Manzoni, per rendere più comico il testo.
  2. Robespierre: l’ho voluto affiancare sempre comicamente a Kaito. Anche se come arco temporale la fanfiction sarebbe da ambientare nel Medioevo, è un “appunto” del narratore, quindi l’ho inserito lo stesso. Non so come spiegarlo, quindi sorbitevi la cosa e fine.
  3. E insieme combattete per unire il mondo sotto il vostro Regno?”: palese, innocuo riferimento al Team Rocket dei Pokémon con una loro citazione parodizzata (“Insieme uniremo il mondo sotto la nostra Nazione!”).
E ora passiamo a ciò che mi ha aiutato nella stesura, in un modo o nell’altro.

  • Music: questa e questa. Fanno benire i brividi dalla figaggine.
  • Videogames: The Legend of Zelda – Spirit Tracks, senza dubbio, mi ha aiutato molto e m’ha fatto venir voglia di scrivere il nuovo capitolo di DD!. Non rientra fra i miei Zelda preferiti ed anzi a tratti è un po’ noiosetto, ma è tanto piccipicci e poi Link e Zelda piccoli Q__Q sì, sono la mia OTP. La Link/Zelda è troppo canon in tutte le salse, dai.
  • Animangas: continuo a vedere gli anime citati precedentemente, ma sono in fissa con il manga 7 Shakespeares di Harold Sakuishi. Non vedo l’ora del seguito, non riesco ad attendere blrghblrgh-
  • Books; in lettura Dieci Piccoli Indiani della magnifica Agatha Christie, perché i suoi libri ti prendono in un modo pazzesco.
Buona lettura come al solito e ci vediamo di sotto!

 dd

 

~ Start: Continue

Level 5 – Indiani poco raccomandabili e soci non molto affiatati

Qualcuno aveva fatto irruzione nella tenda e molto probabilmente, c’è da aggiungere, nella tenda che le apparteneva. Era una ragazza non troppo alta, ma neppure esageratamente bassa come Sua Altezza[1] e indossava un abito biondo cenere – pareva non soffrisse il freddo dato che la gonna in tessuto grezzo finiva poco sopra le ginocchia e le maniche coprivano solo poco oltre le spalle. I boccoli vaporosi racchiusi in due codini spiccavano sulla pelle chiara per via dell’acceso colore magenta, e parevano due ampie spirali[2] che incorniciavo il sorriso via via sempre più sorpreso.
Giangiovanni subito puntò l’indice verso Kaito scuotendolo vigorosamente con un braccio, per poi tentare di cercare delle scuse e svignarsela; Kaito a sua volta lo minacciava dicendo cose del tipo “Guarda che ricorro alla mia magia!” e usando termini che nemmeno il padre di Len avrebbe mai immaginato tanto erano coloriti[3]. Ma prima che una violenta lotta costellata da botte e insulti potesse iniziare, la ragazza fece silenzio ed arbitro s’assise in mezzo ai tre.
«Chi siete?» pareva innocua e anzi si tratteneva dal ridere portando una mano alle labbra, ma gli occhi brillavano di divertimento. Meglio però non fidarsi delle apparenze, si dissero i due complici mentalmente – no, non s’erano messi d’accordo.
Sia Giangiovanni che Kaito balbettavano – sapevano collaborare solo quando si parlava di cercare scuse – e poi quest’ultimo divenne rosso ancor più della ormai defunta armatura di Meiko: nemico o amico doveva sempre far bella figura, ma per colpa di quel grullo di Kagamine Senior[4] appariva come un Illusionista che si fingeva Mago! E lui era un borghese d’alto rango. Per un attimo ebbe la macabra voglia di ghigliottinare il suo socio, proprio come un Rivoluzionario… ah, sì, Robespierre. Proprio come Robespierre.
Poi smisero di pronunciare parole che all’interlocutore apparivano solo mugugni arcaici e si presentarono, sempre lanciandosi occhiate fulminee.
«Io sono Giangiovanni» disse il padre di Len sorridendo e poggiando delicatamente – si fa per dire – la sua mano sul volto di Kaito per presentarsi per primo. Il ragazzo, liberatosi dalla mano, prese fiato per all’incirca cinque minuti e poi finalmente disse il suo nome.
«E io Kaito». S’inchinò platealmente.
La ragazza azzardò una battuta sarcastica: «E insieme combattete per unire il mondo sotto il vostro Regno?».
Sia Giangiovanni che Kaito si guardarono interrogativi e la ragazza rinunciò a fare altri commenti divertiti.
«Nulla, nulla. Comunque sono Teto, Kasane Teto! Piacere!». Prese i lembi della gonna indiana e sorrise contenta. «E’ da tempo che non arrivavano turisti, qui. Siete i benvenuti, al Villaggio Sotteranneo!».

***

Piko e Miki stavano ancora discutendo sul suono misterioso.
«Hai sentito questo rumore?» aveva chiesto Piko, e da lì Miki cominciò a parlare delle sue avventure fra giganti e tazze a pallini rosa XXL. Dopotutto, il ragazzo era figlio del sindaco della città e amava ascoltare le storie dell’altra, benché imbottite talvolta in modo esagerato ma con basi reali. Era contento che una delle addette, anche se secondaria, della scuderia del Castello fosse stata inviata proprio lì a Brilliant City – e ancor più quando scoprì che era una ragazza terribilmente carina, ma dal carattere così energico che lottò con le unghie e con i denti per lavorare alla scuderia. In fondo la cosa era reciproca e Miki, nonostante le lamentele iniziali inviate a Sua Maestà, ormai spesso si rifiutava di andare al Castello anche se sotto forte richiesta.
Decisero di aprire la porta per indagare maggiormente e la risposta arrivò così in fretta che i due erano stupiti di ciò che gli si stagliava davanti: la luce irradiata dal Cielo aveva coperto tutta la città, che finalmente era ritornata Brillante sotto gli occhi del Sindaco[5] e di suo figlio – nonché sotto quelli attoniti e meravigliati dei cittadini e scudiera, ed ancora di animali ed alberi più splendidi che mai – ancor più del decennio precedente. E’ proprio vero che dopo il buio arriva la luce rinnovata da maggiore forza, ed allora la fine della guerra e un giorno più felice si fecero più vicini ai loro cuori.

***

Kaito era talmente confuso che poggiò una mano sul capo alla ricerca di chiarimenti. Villaggio Sotteraneo? Allora, come avevano fatto ad entrare sotto terra? Dallo sguardo di tale Teto non erano stati soccorsi da lei o qualcun altro del villaggio… ed inoltre, perché era tutto luminoso tanto che pareva Brilliant City dieci anni fa? Decise di porre le domande direttamente a quella ragazza, dopo aver spiegato brevemente chi erano lui e Giangiovanni – non molto oggettivamente. Lei rispose immediatamente, dopo aver ascoltato attentamente.
«Andiamo dal capo del villaggio, così tutto sarà più chiaro. Anche noi siamo abbastanza scossi… tutti ci siamo riuniti nella sua tenda per discutere civilmente».
Giangiovanni azzardò anche lui una domanda: se riusciva a farle Kaito, allora doveva farle pure lui.
«E com’è che tu non sei ancora alla tenda del vostro Capovillaggio?».
«Sarà pur Sotterraneo, ma il nostro rimane un Villaggio ed è tradizione la gara di sasso carta forbice: sai, il figlio ormai adulto del Capo aveva dimenticato di portare la pipa e abbiamo fatto una partita per stabilire chi sarebbe andato a prenderla».
«… E tu hai perso» disse sicuro Kaito, ma Teto lo guardò incuriosità.
«No, ho vinto. Chi vince, da noi, deve andare perché è ritenuto il più intelligente. Ed io vinco sempre…». Rise imbarazzata.
«Proporrò alla mia famiglia di trasferirci qui, mi piace questa tradizione» disse Giangiovanni ripensando al suo essere negato in morra cinese.
Kaito invece commentò il più galantemente possibile. «Credo proprio che fra tutti tu sia l’unica con un briciolo di maturità… senza offesa agli altri popolani, ecco!». Be’, in parte c’era riuscito. Per cambiare argomento fece un’altra domanda. «Cosa rappresentano i disegni sul tuo vestito?».
«Stavo per chiederlo io!».
Teto ignorò l’aria di sfida fra i due e sorridendo guardò il suo abito rappresentante un’ampia cinta muraria e una meravigliosa città a metà fra architettura Mesopotamica e Indiana.
«Era il nostro villaggio tanti anni fa, prima ancora che io nascessi» sospirò, si bloccò un attimo e poi sorrise. «Spero capiate, ma devo avere il consenso del Capovillaggio per dirvelo. E’ una cosa un po’ complicata, e delicata… meglio non raccontarvela, per adesso!». E non fecero in tempo a ribattere che si stagliò davanti a loro una meravigliosa tenda non grande quanto il Castello ma dalla medesima bellezza – benché dallo stile completamente differente.

***

Un’altra impresa eroica era stata compiuta dall’Eroe del Regno e dai suoi nuovi accompagnatori, tanto che già si pensava che due di loro si fossero sacrificati per il bene di tutto il popolo. Sua Altezza era stupita e una piacevole sensazione rese più luminosi i suoi pensieri proprio come la luce fece con Brilliant City. Ma c’era qualcosa che non andava e Luka non tardò a farglielo notare – nonostante non volesse frantumare la già poca sicurezza dell’amica.
«Kiyoteru…».
«Lo so, Megurine, lo so». Ad ampie boccate inspirò ed espirò l’aria fattasi pesante, mentre Luka si stupì; la chiamava per cognome solo in gravi casi. Decise però di continuare.
«Signorina, siamo sicuri che sia una persona affidabile? Questi incidenti non quadrano, e non lo dico per cattiveria. Anch’io mi fido» pausa «mi fidavo di lui».
I pezzi di scacchi nella testa della fanciulla si muovevano contro la sua volontà, sfatando regole e rendendola ancora più confusa. Tentò però di trovare una scusa un po’ convincente. «Be’, forse voleva fin da subito riportare la luce alla sua città natale, Brilliant City! E la morte di Giangiovanni e Kaito non rientrava nei suoi piani!» le lacrime le pizzicavano gli occhi e perse il suo comportamento da persona superiore. Luka non s’arrese.
«Signorina, ragioni! Non cerchi scuse! Non voglio che nessuno le faccia del male, plausibile alleato o meno».  Abbassò lo sguardo, triste.
Sua Maestà era dispiaciuta, ma rimase ostinata. «Non ti preoccupare per me, sono matura abbastanza. Insomma, sono al trono del Regno!» e tentò di sorridere con scarsi risultati «… Luka, ti capisco, ma vediamo cosa succede. Non credo che Kiyoteru passi da una sponda all’altra[6] tanto facilmente. E anche se fosse, è nostro alleato da anni».
E così venne liquidata dalla stanza.[7]

***

L’interno della tenda aveva un fascino ancora più esotico, ricca di disegni sempre raffiguranti quella misteriosa città nell’abito di Teto, ma non ebbero modo di osservarla maggiormente dato che subito vennero fatti sedere sue due cuscini – Kaito su uno blu e Giangiovanni su uno giallo scuro, mentre Teto su uno naturalmente magenta.[8]
Il Capovillaggio, il Mago del duo lo poteva percepire, non possedeva arti Magiche; ma sentiva che i suoi occhi scrutavano qualcuno leggendolo nella mente più di qualsiasi altro. Era una sensazione però rassicurante, tanto che sia Giangiovanni che Kaito si trovarono subito a loro agio e Teto ridacchiò, cosciente di questa cosa. Poi presentò velocemente i due, con tanto di battutine che purtroppo nessuno comprese a parte il Capovillaggio – che rise di gusto, con la gioia della ragazza.[9]
Fecero poi passare di persona in persona, in senso antiorario, la pipa che Teto aveva dovuto andare a prendere.
«Ehi, è buonissima! Che erba avete usato?». Chiese Giangiovanni.
Il figlio del Capovillaggio s’intromise. «Non lo vuoi sapere, fidati!». Ed infatti Kaito, che essendo Mago aveva compreso qual’era ed inoltre odiava il fumo, si trattenne dallo sputarla.[10] Inoltre, certo non apprezzava pensare al fatto che quella pipa fosse passata su più di mille labbra.
Dopo ciò, Teto chiese al Capovillaggio sotto gli sguardi molto confusi[11] di Giangiovanni e Kaito: «Sapete come sono arrivati qui?».
Egli fumò di nuovo la pipa per un attimo, con le palpebre socchiuse, poi scosse lentamente la testa. «Ahimè, il tutto è offuscato da un’aura oscura». Poi spalancò di scatto gli occhi facendo spaventare Kaito, che saltò in braccio a un seccato Giangiovanni fra urla e gridolini.[12] Il Capovillaggio continuò, fingendo di non vedere – o forse non aveva visto proprio, dato che a quanto pare aveva delle visioni. «Aspettate! Il tutto è emanato da… da un uomo… alto e castano… sorridente… un drago… non vedo altr---». E non fece in tempo a completare il suo discorso pieno di pause che Kaito e Giangiovanni s’osservarono preoccupati esclamando all’unisono “Kiyoteru!”[13] e correndo – a dir la verità correva solo il padre di Len, dato che Kaito era ancora in braccio a lui – alla ricerca di una via d’uscita.
Teto tentò di bloccarli infastidita dal loro comportamento, ma il Capovillaggio l’ammonì alzando una mano ed esclamando ai due – ora più del solito – soci: «L’uscita per andare sulla terraferma è in alto a destra, ovvero dove troverete il nostro parcheggio!». Si bloccarono e lo ringraziarono, sebbene – vivendo nel Medioevo – non avessero la più pallida idea di cosa fosse un parcheggio, per poi continuare la corsa.
«E dire che erano così interessati alla storia del Villaggio…».
«Non dirmi che gliene hai parlato!».
«Eh--- ah, no, no! Stavo per farlo, ma per fortuna ho avuto abbastanza lucidità dal fermarmi in tempo».
«Meno male!». E il Capovillaggio rise e a poco a poco tutti lo seguirono a ruota.

***

«Secondo me è merito mio se Brilliant City è ritornata luminosa: insomma, grazie al mio arrivo, magari…».
«Miki, sei proprio la modestia fatta persona certe volte».
«… Scusami, ma io lo dico seriamen---».

«Miki!».

 

~ Fine quinto livello.

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notes;

[1] racchiudete mentalmente la parola “altezza” in circa venti virgolette. 
[2] ma se il lettore è un giocherellone, possono apparire come delle trottole. 
[3] per intenderci, da narratore a lettore, più coloriti dei capelli di Kaito stesso o della nuova arrivata. Fluo, ecco.
[4] per non spaventare nessuno, l’addetto alla censura Kiyoteru ha sostituito la parola originale con questa.
[5] che finalmente era ritornato felice e saltellava gridando nel procinto di fare una strana danza indiana. Forse era parente di Teto.
[6] perché state ridacchiando? Trovate divertenti le parole dell’eccelsa Maestà?
[7] a grande richiesta ritorna un film della Yamaha Production: Dramma nel Regno, nel millesettecontoeuno al cinema! … Ah, è vero, il cinema non esiste ancora. Nel millesettecentoeuno a teatro! Se ve lo potete permettere, dato che siamo nel Medioevo.
[8] appena Giangiovanni notò anche un cuscino giallo banana rivide in lui suo figlio e sentì la sua mancanza.
[9] sì, molto probabilmente fra tutti erano gli unici con le rotelle a posto, o forse il contrario.
[10] i popolani si astengono da qualsiasi pensiero sospetto del lettore.
[11] traduzione: poco intelligenti.
[12] se tutti adesso facevano le battute sarcastiche di Kaito, lui era diventato mascolino come Kiyoteru.
[13] … ritiro tutto ciò che ho detto su di lui.

 

L’angolo di quella dei colpi di scena;
TANTANTAAN! Uhm, non è che abbia molto da scrivere. La verità è che non ho voglia. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, blablabla, per colpa di
internet /lo indica stile Giangiovanni/ ho dovuto attendere prima di pubblicare, prrt, scrivo sempre i capitoli di ‘sta long in un giorno, frogijkfbnkm, non sto
facendo key smashing anche se sembrasdfghkl e gra zi mille. Anche perché adesso metto pure gLI AMICI DEGLI INDIANI Mi sono fuMATA LA LORO PI pa
anch’io mi sa orz blgjgkhj 
adesso ho paura che qualcuno shippi Kaito con Giangiovanni. No, vabbè, shippate ciò che vi pare. Però è preoccupante.
 Hitsuki

  
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