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Autore: Stephanie86    25/07/2014    4 recensioni
“Ho sparato a Will mentre era sotto simulazione... Stava per spararmi... L’ho ucciso...”
Una parte di me vuole odiarla.
Una parte di me vuole odiarla e farle del male. Una parte di me desidera metterle le mani al collo e strangolarla.
Una parte di me vuole umiliarla, vuole rinfacciarle il suo gesto assurdo, vuole chiederle perché, perché l’ha ucciso, anche se già so che cosa l’ha spinta.
Perché. Perché. Perché. Perché.

[Insurgent; i pensieri di Christina dopo che Tris ha confessato di aver ucciso Will]
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Christina, Uriah
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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“I don’t know how to hate you,

I don’t know how to forgive you”

 

“I’m sorry that I hurt you

It’s something I must live with everyday

And all the pain I put you through

I wish that I could take it all away”

[Hoobastank, The Reason]

 

 

 

 

 

 

“Era armato. Stava per spararmi. Era sotto simulazione”.

La voce di Tris rimbomba nella mia testa. In una testa ormai troppo affollata di pensieri e sensazioni.

“Beatrice Prior, qual è il tuo più profondo rammarico?”. Niles che la interroga. Niles che, dentro di me, ripete quella domanda. Mille volte. Un milione di volte.

E un milione di volte Tris risponde: “Will. Ho sparato a Will mentre era sotto simulazione. L’ho ucciso. Lui stava per spararmi ma io l’ho ucciso. Ho ucciso il mio amico”.

“Grazie per la tua sincerità”.

Sincerità.

Una parola che mi sembra vuota. Priva di significato.

Sincerità.

Dico a mia sorella di andarsene, di lasciarmi sola. Non voglio nessuno tra i piedi.

Poco dopo, sono di nuovo nell’anfiteatro dove si è svolto l’interrogatorio. È deserto. Le panche sono ancora là e pure la sedia sulla quale si erano accomodati i due sospettati qualche ora prima.

“Ho sparato a Will mentre era sotto simulazione”.

Will.

Oh, Will.

Perché, Tris? Perché proprio tu? Perché l’hai ucciso proprio tu?

La mia migliore amica. Tris. Beatrice.

Ho come l’impressione di non sapere più chi sia, questa Beatrice. Ho l’impressione di non sapere con chi ho chiacchierato per tutto questo tempo, con chi mi sono confidata, con chi ho vissuto. Beatrice Prior per me è sempre stata Tris. Una ragazza coraggiosa. Una ragazza testarda. Una ragazza da ammirare, anche.

Una Divergente.

Quasi impossibile da credere. Da piccola sentivo spesso parlare dei Divergenti.

“Ci sono persone con poteri speciali tra di noi!”, mi avevano detto, una volta.

Tris. E Quattro. Due Divergenti. Mai e poi mai avrei pensato di incontrare qualcuno... Così.

Tris.

Divergente e assassina.

Scuoto il capo e mi prendo la testa tra le mani. Inizio a piangere. Non ho versato neppure una lacrima in presenza di Tris, non ho potuto. Sono rimasta a guardarla, con i pugni serrati e una marea di cose da dirle.

“L’hai ucciso”. É stata l’unica frase che ho pronunciato.

“Ho sparato a Will mentre era sotto simulazione”.

Già. Ecco. Eravamo tutti sotto simulazione. Will non era più Will. Will era un fantoccio nelle mani dei traditori. Will era una marionetta. Non aveva più alcuna capacità decisionale.

Il mio Will.

“Stava per spararmi”.

È questo il punto. È questo che non riesco ad accettare.

Non riesco ad accettare che sia stata Tris. Non riesco ad accettare che fossimo tutti ridotti in una stato pietoso. Non riesco ad accettare che ci abbiano fatto questo. Non riesco ad accettare che Tris non me l’abbia detto subito, che abbia avuto bisogno del siero della verità. O forse... Forse non è stato neppure il siero della verità. Tris è una Divergente. Può benissimo sconfiggere gli effetti di quel siero, se lo vuole. Magari, in quel momento, durante l’interrogatorio non lo voleva. Magari...

Tris.

Will.

Quattro.

Una girandola di volti. Facce che vorticano come spinte da una forza centrifuga.

“Ho sparato a Will mentre era sotto simulazione... Stava per spararmi... L’ho ucciso...”

Una parte di me vuole odiarla.

Una parte di me vuole odiarla e farle del male. Una parte di me desidera metterle le mani al collo e strangolarla.

Una parte di me vuole umiliarla, vuole rinfacciarle il suo gesto assurdo, vuole chiederle perché, perché l’ha ucciso, anche se già so che cosa l’ha spinta.

Perché. Perché. Perché. Perché.

Una parte di me prova rabbia, una furia cieca e quasi incontrollabile, rammarico, frustrazione, dolore.

Una parte di me si sente a pezzi. Dilaniata. Presa a calci dalla persona di cui più si fidava, insieme a Will. Una parte di me è rotta. Non riesce a raccogliere i frammenti.

Una parte di me sente che non riuscirà mai a perdonarla.

Una parte di me... non vuole farlo.

Una parte di me si sente tradita.

Tuttavia...

Tuttavia, c’è un’altra parte che fatico ad ascoltare anche se so che c’è. Ed è una parte che spinge per farmi comprendere.

“Era armato. Stava per spararmi. Era sotto simulazione”.

Ed è vero. Will era sotto simulazione come tutti. Non avrebbe mai potuto riconoscere Tris. Lui non era un Divergente, ovviamente. Non era capace di opporsi. E nemmeno io.

L’ha ucciso perché non aveva altra scelta, Christina, mi sprona una vocetta interiore. Credi davvero che Will avrebbe voluto vivere così? Credi davvero che tu, al posto di Tris, non avresti fatto la stessa cosa, se una persona sotto simulazione avesse tentato di ammazzarti? Se ci fosse stato Tobias al posto di Will e tu fossi stata al posto di Tris? Cos’avresti scelto? La vita o la morte? Uccidere o essere uccisa?

Non so cos’avrei fatto. Come avrei reagito.

Ma l’ha ucciso. L’ha ucciso lei. Ha ucciso Will!

Will, che era il mio ragazzo. Il primo ragazzo a trovarmi veramente attraente. Il primo ragazzo per il quale ho provato qualcosa di forte, di intenso. Will che era anche amico di Tris. Will che tante volte si era seduto accanto a lei, in mensa, quando ancora vivevamo in mezzo agli Intrepidi e lottavamo per riuscire a superare l’iniziazione. Will, l’Erudito. Il trasfazione, come noi. Will che non la dava vinta a Molly, Peter e Drew, ma combatteva contro di loro. Will con i suoi bei capelli biondi, nei quali avevo passato le dita. Will e i suoi baci. Le sue carezze.

“Era armato. Stava per spararmi...”

La faccia di Tris. I suoi occhi. I suoi occhi che cercavano i miei, a fatica. I suoi occhi che volevano chiedermi scusa, che volevano chiedermi perdono, mentre la bocca diceva altro, per discolparsi, perché “scusa” non sarebbe stata la parola giusta, in quel momento. “Scusa” era una parola altrettanto vuota. “Scusa” non è niente. È solo un altro schiaffo. Altro sale su ferite aperte.

Mi dispiace per quello che sono, dicevano gli occhi di Tris. Scusami per quello che ho dovuto fare. Ma di scelte non ne avevo. Vorrei tornare indietro. Vorrei cambiare le cose. Essere diversa. Non uccidere Will. Vorrei non essere costretta a gettarti addosso tutta questa sofferenza.

Quella parte di me, quella che non prova risentimento... La ammira. Ammira Tris e il suo coraggio. Ammira la sua Divergenza. E ora sono inquietata da questa ammirazione.

Risentimento e ammirazione che vanno a braccetto?

“Stava per spararmi”.

Christina, qual è il tuo più profondo rammarico?

Chiudo gli occhi. Non aver salvato Will? Non aver potuto fare niente per aiutarlo? Non poter odiare Tris e non poterla nemmeno giustificare? Non aver capito prima cos’avevano intenzione di farci gli Intrepidi e gli Eruditi?

C’è qualcuno vicino alla mia branda. Un’ombra su di me. Per un attimo penso che si tratti di Tris... Ma Tris non è così alta e nemmeno così robusta.

- Christina... Posso?

- Uriah?

- Come ti senti?

Lo fisso. Ha un’aria corrucciata. Anche lui sembra combattuto. Ho visto che, dopo l’interrogatorio, una delle prime cose che ha fatto è stata andare da Tris.

- D’accordo, non è la domanda giusta – dice Uriah, passandosi una mano nei capelli.

- Cosa fai qui? – gli chiedo, sperando di sfuggire a ciò che vorrebbe dirmi. Glielo leggo in faccia che è venuto apposta per confidarmi ciò che pensa. Ciò che pensa di quello che è accaduto a Will.

- Volevo parlarti.

Non rispondo. Lascio che il silenzio riempia lo spazio che ci separa.

- So che sei furiosa... Ma questa è la guerra, Christina. E in guerra molti muoiono.

Questa è una cosa che direbbe Lynn, pensai, sgomenta.

- E allora? Cosa vorresti dire con questo, Uriah? Che dovrei andare da Tris e abbracciarla? Che dovrei dirle che non è successo niente, che va tutto bene? Che non importa se ha ucciso Will?! – La mia voce è acuta e spezzata.

- No – Lui scuote la testa, energicamente. – No, certo che no. Ma vorrei almeno che cercassi di capire.

Non lo guardo. Mi mordo il labbro.

- Will... Non sapeva quello che faceva. Non ha riconosciuto Tris. Eseguiva gli ordini e non poteva opporsi.

- Ma Tris ha riconosciuto lui... – mormoro.

- Certo. Ma secondo te che cos’avrebbe dovuto fare? Lasciare che Will la uccidesse? Perché l’avrebbe uccisa, Christina. Avrebbe ucciso Tris e Dio solo sa quanto abbiamo bisogno di una come Tris, adesso... In questa guerra. Ma a parte ciò... Tris non aveva scelta. Se non avesse sparato, sarebbe morta. Tutto quello che ha fatto, l’ha fatto per impedire agli Eruditi di renderci schiavi. E sono abbastanza convinto che persino Will avrebbe voluto essere fermato. È con loro che devi prendertela, Christina. Con quelli che ti hanno tolto la volontà! Con quelli che hanno tolto la volontà a Will. Con...

- E infatti li odio.

- Già. Infatti.

Li odio. Tantissimo.

Eppure non riesco ad andare oltre. Non riesco ad odiare anche Tris, così come non riesco ad andare oltre e capirla.

“Stava per spararmi. Era sotto simulazione”.

“Ho sparato a Will”.

La voragine del dolore pare troppo profonda. Troppo radicata. Brucia. Mi morde. Mi lacera il cuore.

E lui sembra intuire quello che mi passa per la testa.

- Lo capirai. Presto il dolore si attenuerà e tu capirai – continuò Uriah. – Pensi davvero...?

- Penso cosa?

Uriah rivolge lo sguardo alle panche dell’anfiteatro. Rivolge lo sguardo alla sedia vuota. – Pensi davvero di poter odiare Tris?

Stavolta mi giro e lo osservo. Incrocio i suoi occhi e ho l’impressione che, in qualche modo, scavino dentro di me e arrivino in fondo. E cercano di costringermi a guardare in fondo. In fondo alla voragine. In fondo al cuore. In fondo alla mente. In modo tale da permettermi di ricordare i momenti belli trascorsi con Tris.

“Ho sparato a Will mentre era sotto simulazione. L’ho ucciso. Lui stava per spararmi ma io l’ho ucciso. Ho ucciso il mio amico”.

“Era sotto simulazione”.

“Stava per spararmi”.

“L’ho ucciso. Ho ucciso il mio amico”.

“Grazie per la tua sincerità”.

“Pensi davvero di poter odiare Tris?”.

- Non lo so – rispondo, abbassando la testa e serrando le palpebre. Forte. – Non lo so, Uriah. 

______________________________

 

 

 

Angolo autrice:

Salve a tutti! Ed ecco che finalmente esordisco anche in questo fandom!

La storia l’ho scritta di getto. Spero che vi piaccia, anche se è solo una One Shot introspettiva incentrata su ciò che, secondo me, ha provato Christina dopo aver saputo cos’è davvero accaduto a Will.

Grazie a chiunque la leggerà.

 

Nel testo sono presenti citazioni tratte da Insurgent.

 

 

   
 
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