“I
don’t know how to hate you,
I
don’t know how to forgive you”
“I’m
sorry
that I hurt you
It’s
something I must live with everyday
And
all the
pain I put you through
I
wish that I
could take it all away”
[Hoobastank,
The
Reason]
“Era
armato. Stava per spararmi. Era sotto simulazione”.
La voce di Tris
rimbomba nella mia
testa. In una testa ormai troppo affollata di pensieri e sensazioni.
“Beatrice
Prior, qual è il tuo più profondo
rammarico?”. Niles che la
interroga. Niles che,
dentro di me, ripete quella domanda. Mille volte. Un milione di volte.
E un milione di
volte Tris risponde: “Will. Ho
sparato a Will mentre era sotto
simulazione. L’ho ucciso. Lui stava per spararmi ma io
l’ho ucciso. Ho ucciso
il mio amico”.
“Grazie
per la tua sincerità”.
Sincerità.
Una parola che
mi sembra vuota. Priva
di significato.
Sincerità.
Dico a mia
sorella di andarsene, di
lasciarmi sola. Non voglio nessuno tra i piedi.
Poco dopo, sono
di nuovo nell’anfiteatro
dove si è svolto l’interrogatorio. È
deserto. Le panche sono ancora là e pure
la sedia sulla quale si erano accomodati i due sospettati qualche ora
prima.
“Ho
sparato a Will mentre era sotto simulazione”.
Will.
Oh,
Will.
Perché,
Tris? Perché proprio tu? Perché l’hai
ucciso proprio tu?
La mia migliore
amica. Tris.
Beatrice.
Ho come
l’impressione di non sapere
più chi sia, questa Beatrice. Ho l’impressione di
non sapere con chi ho
chiacchierato per tutto questo tempo, con chi mi sono confidata, con
chi ho vissuto.
Beatrice Prior per me è sempre stata Tris. Una ragazza
coraggiosa. Una ragazza
testarda. Una ragazza da ammirare, anche.
Una
Divergente.
Quasi
impossibile da credere. Da
piccola sentivo spesso parlare dei Divergenti.
“Ci
sono persone con poteri speciali tra di noi!”, mi avevano
detto, una volta.
Tris. E Quattro.
Due Divergenti. Mai e
poi mai avrei pensato di incontrare qualcuno... Così.
Tris.
Divergente
e assassina.
Scuoto il capo e
mi prendo la testa
tra le mani. Inizio a piangere. Non ho versato neppure una lacrima in
presenza
di Tris, non ho potuto. Sono rimasta a guardarla, con i pugni serrati e
una
marea di cose da dirle.
“L’hai
ucciso”.
É stata l’unica frase che ho pronunciato.
“Ho
sparato a Will mentre era sotto simulazione”.
Già.
Ecco. Eravamo tutti sotto
simulazione. Will non era più Will. Will era un fantoccio
nelle mani dei
traditori. Will era una marionetta. Non aveva più alcuna
capacità decisionale.
Il mio Will.
“Stava
per spararmi”.
È
questo il punto. È questo che non
riesco ad accettare.
Non riesco ad
accettare che sia stata
Tris. Non riesco ad accettare che fossimo tutti ridotti in una stato
pietoso. Non
riesco ad accettare che ci abbiano fatto questo. Non riesco ad
accettare che
Tris non me l’abbia detto subito, che abbia avuto bisogno del
siero della
verità. O forse... Forse non è stato neppure il
siero della verità. Tris è una
Divergente. Può benissimo sconfiggere gli effetti di quel
siero, se lo vuole. Magari,
in quel momento, durante l’interrogatorio non lo voleva.
Magari...
Tris.
Will.
Quattro.
Una girandola di
volti. Facce che
vorticano come spinte da una forza centrifuga.
“Ho
sparato a Will mentre era sotto simulazione... Stava per spararmi...
L’ho ucciso...”
Una parte di me
vuole odiarla.
Una parte di me
vuole odiarla e farle
del male. Una parte di me desidera metterle le mani al collo e
strangolarla.
Una parte di me
vuole umiliarla, vuole
rinfacciarle il suo gesto assurdo, vuole chiederle perché,
perché l’ha ucciso,
anche se già so che cosa l’ha spinta.
Perché.
Perché. Perché. Perché.
Una parte di me
prova rabbia, una
furia cieca e quasi incontrollabile, rammarico, frustrazione, dolore.
Una parte di me
si sente a pezzi. Dilaniata.
Presa a calci dalla persona di cui più si fidava, insieme a
Will. Una parte di
me è rotta. Non riesce
a raccogliere
i frammenti.
Una parte di me
sente che non
riuscirà mai a perdonarla.
Una parte di
me... non vuole farlo.
Una parte di me
si sente tradita.
Tuttavia...
Tuttavia,
c’è un’altra parte che
fatico ad ascoltare anche se so che c’è. Ed
è una parte che spinge per farmi comprendere.
“Era
armato. Stava per spararmi. Era sotto simulazione”.
Ed è
vero. Will era sotto simulazione
come tutti. Non avrebbe mai potuto riconoscere Tris. Lui non era un
Divergente,
ovviamente. Non era capace di opporsi. E nemmeno io.
L’ha
ucciso perché non aveva altra scelta, Christina, mi sprona una
vocetta interiore. Credi davvero che Will
avrebbe voluto vivere
così? Credi davvero che tu, al posto di Tris, non avresti
fatto la stessa cosa,
se una persona sotto simulazione avesse tentato di ammazzarti? Se ci
fosse
stato Tobias al posto di Will e tu fossi stata al posto di Tris?
Cos’avresti
scelto? La vita o la morte? Uccidere o essere uccisa?
Non so
cos’avrei fatto. Come avrei
reagito.
Ma
l’ha ucciso. L’ha ucciso lei. Ha ucciso Will!
Will, che era il
mio ragazzo. Il primo
ragazzo a trovarmi veramente attraente.
Il primo ragazzo per il quale ho provato qualcosa di forte, di intenso.
Will
che era anche amico di Tris. Will che tante volte si era seduto accanto
a lei,
in mensa, quando ancora vivevamo in mezzo agli Intrepidi e lottavamo
per
riuscire a superare l’iniziazione. Will, l’Erudito.
Il trasfazione, come noi.
Will che non la dava vinta a Molly, Peter e Drew, ma combatteva contro
di loro.
Will con i suoi bei capelli biondi, nei quali avevo passato le dita.
Will e i
suoi baci. Le sue carezze.
“Era
armato. Stava per spararmi...”
La faccia di
Tris. I suoi occhi. I
suoi occhi che cercavano i miei, a fatica. I suoi occhi che volevano
chiedermi
scusa, che volevano chiedermi perdono, mentre la bocca diceva altro,
per
discolparsi, perché “scusa” non sarebbe
stata la parola giusta, in quel
momento. “Scusa” era una parola altrettanto vuota.
“Scusa” non è niente. È solo
un altro schiaffo. Altro sale su ferite aperte.
Mi
dispiace per quello che sono, dicevano gli
occhi di Tris. Scusami per quello che ho
dovuto fare. Ma di scelte non ne avevo.
Vorrei tornare indietro. Vorrei cambiare le cose. Essere diversa. Non
uccidere
Will. Vorrei non essere costretta a gettarti addosso tutta questa
sofferenza.
Quella parte di
me, quella che non
prova risentimento... La ammira. Ammira Tris e il suo coraggio. Ammira
la sua
Divergenza. E ora sono inquietata da questa ammirazione.
Risentimento e
ammirazione che vanno
a braccetto?
“Stava
per spararmi”.
Christina,
qual è il tuo più profondo rammarico?
Chiudo gli
occhi. Non aver salvato
Will? Non aver potuto fare niente per aiutarlo? Non poter odiare Tris e
non
poterla nemmeno giustificare? Non aver capito prima
cos’avevano intenzione di
farci gli Intrepidi e gli Eruditi?
C’è
qualcuno vicino alla mia branda. Un’ombra
su di me. Per un attimo penso che si tratti di Tris... Ma Tris non
è così alta
e nemmeno così robusta.
- Christina...
Posso?
- Uriah?
- Come ti senti?
Lo fisso. Ha
un’aria corrucciata. Anche
lui sembra combattuto. Ho visto che, dopo l’interrogatorio,
una delle prime cose
che ha fatto è stata andare da Tris.
-
D’accordo, non è la domanda giusta –
dice Uriah, passandosi una mano nei capelli.
- Cosa fai qui?
– gli chiedo,
sperando di sfuggire a ciò che vorrebbe dirmi. Glielo leggo
in faccia che è
venuto apposta per confidarmi ciò che pensa. Ciò
che pensa di quello che è
accaduto a Will.
- Volevo
parlarti.
Non rispondo.
Lascio che il silenzio
riempia lo spazio che ci separa.
- So che sei
furiosa... Ma questa è
la guerra, Christina. E in guerra molti muoiono.
Questa
è una cosa che direbbe Lynn, pensai, sgomenta.
- E allora? Cosa
vorresti dire con
questo, Uriah? Che dovrei andare da Tris e abbracciarla? Che dovrei
dirle che
non è successo niente, che va tutto bene? Che non importa se
ha ucciso Will?! –
La mia voce è acuta e spezzata.
- No –
Lui scuote la testa,
energicamente. – No, certo che no. Ma vorrei almeno che
cercassi di capire.
Non lo guardo.
Mi mordo il labbro.
- Will... Non
sapeva quello che
faceva. Non ha riconosciuto Tris. Eseguiva gli ordini e non poteva
opporsi.
- Ma Tris ha
riconosciuto lui... –
mormoro.
- Certo. Ma
secondo te che cos’avrebbe
dovuto fare? Lasciare che Will la uccidesse? Perché
l’avrebbe uccisa,
Christina. Avrebbe ucciso Tris e Dio solo sa quanto abbiamo bisogno di
una come
Tris, adesso... In questa guerra. Ma a parte ciò... Tris non
aveva scelta. Se
non avesse sparato, sarebbe morta. Tutto quello che ha fatto,
l’ha fatto per
impedire agli Eruditi di renderci schiavi. E sono abbastanza convinto
che
persino Will avrebbe voluto essere fermato. È con loro che devi prendertela, Christina. Con
quelli che ti hanno tolto
la volontà! Con quelli che hanno tolto la volontà
a Will. Con...
- E infatti li
odio.
-
Già. Infatti.
Li odio.
Tantissimo.
Eppure non
riesco ad andare oltre.
Non riesco ad odiare anche Tris, così come non riesco ad
andare oltre e capirla.
“Stava
per spararmi. Era sotto simulazione”.
“Ho
sparato a Will”.
La voragine del
dolore pare troppo
profonda. Troppo radicata. Brucia. Mi morde. Mi lacera il cuore.
E lui sembra
intuire quello che mi
passa per la testa.
- Lo capirai.
Presto il dolore si
attenuerà e tu capirai – continuò
Uriah. – Pensi davvero...?
- Penso cosa?
Uriah rivolge lo
sguardo alle panche
dell’anfiteatro. Rivolge lo sguardo alla sedia vuota.
– Pensi davvero di poter
odiare Tris?
Stavolta mi giro
e lo osservo.
Incrocio i suoi occhi e ho l’impressione che, in qualche
modo, scavino dentro
di me e arrivino in fondo. E cercano di costringermi a guardare in fondo. In fondo alla voragine. In
fondo al cuore. In fondo alla mente. In modo tale da permettermi di
ricordare i
momenti belli trascorsi con Tris.
“Ho
sparato a Will mentre era sotto simulazione. L’ho ucciso. Lui
stava
per spararmi ma io l’ho ucciso. Ho ucciso il mio
amico”.
“Era
sotto simulazione”.
“Stava
per spararmi”.
“L’ho
ucciso. Ho ucciso il mio amico”.
“Grazie
per la tua sincerità”.
“Pensi
davvero di poter odiare Tris?”.
- Non lo so – rispondo, abbassando la testa e serrando le palpebre. Forte. – Non lo so, Uriah.
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Angolo
autrice:
Salve a tutti!
Ed ecco che finalmente
esordisco anche in questo fandom!
La storia
l’ho scritta di getto.
Spero che vi piaccia, anche se è solo una One Shot
introspettiva incentrata su
ciò che, secondo me, ha provato Christina dopo aver saputo
cos’è davvero
accaduto a Will.
Grazie a
chiunque la leggerà.
Nel testo sono
presenti citazioni
tratte da Insurgent.