Prima di iniziare ci tenevo a ringraziare Vi-chan che nella
sua recensione mi ha avvertita di alcuni errori presenti nel testo che ora ho
cercato di correggere spero di non averne lasciati alcuni!
LA FINE DI BLOODY AGUST
Capitolo 3: Scontro finale
Buio.
Intorno a se non riusciva a vedere altro.
All’improvviso
udì una voce provenire dalle sue spalle, si girò vide una forte luce bianca che
lo abbagliò. Quando riuscì ad aprire gli occhi lo scenario che lo circondava
era completamente cambiato; non si trovava più immerso nell’oscurità, ma in un
immenso campo fiorito. Non aveva la più pallida idea di quello che gli stava
capitando ne di dove si trovasse ed iniziò a vagare senza menta per quel campo.
Poi una voce, proveniente da chissà dove, lo chiamò. Subito si guardò intorno
con aria confusa, ma non vide nessuno.
“Forse
me lo sono immaginato…” pensò.
Ma
evidentemente si sbagliava, infatti sentì di nuovo quella voce.
-Orphen!
Ehi Orphen sono qui!-
Improvvisamente
dal nulla proprio davanti a lui, comparve la figura di una ragazza dai lunghi
capelli biondi che se stava seduta a terra intenta ad intrecciare i vari tipi
di fiori.
Oprhen
rimase a bocca aperta appena la vide: era Kriou.
Continuava
a fissarla, sul viso aveva un espressione molto simile a quella che aveva una
persona che aveva appena visto un fantasma.
-Sei
ancora li? Allora ti sbrighi a raggiungermi?- disse la ragazza quando si
accorse che lo stregone non aveva ancora mosso un passo.
Ancora
incredulo, Orphen iniziò a muovere qualche passo nella direzione della ragazza.
-Kriou…
ma tu cosa ci fai qui?- riuscì a dire a malapena.
-Come
sarebbe a dire cosa ci faccio qui?-
-Ma
non eri vittima dell’incantesimo di Azalee?-
Lo
stregone non sapeva più cosa pensare, era sicuro di ciò che diceva, si
ricordava benissimo di quando aveva trovato il corpo della ragazza steso inerme
sulla roccia… ma ora la vedeva li davanti a lui, allegra e spensierata, come se
niente fosse successo.
-Ma
di che incantesimo parli? Orphen sei sicuro di sentirti bene?-
Ma
non ebbe il tempo di rispondere. Il cielo iniziò a tingersi di nero, e dal
nulla si materializzò niente meno che Bloody Agust.
Subito
il drago afferrò Kriou e la sollevò.
Orphen
non sapeva cosa fare, si sentiva completamente paralizzato, cosa doveva fare?
Salvare Kriou, di questo ne era sicuro, ma per farlo avrebbe dovuto sconfiggere
Bloody Agust… ed era questo che lo bloccava…
Subito
la sua attenzione fu richiamata dal fortissimo urlo del drago seguito dalle
urla di Kriou che chiedevano il suo aiuto.
-Orphen,
aiutami!-
-Kriou!-
Iniziò
a correrle incontro ma ormai era troppo tardi, il drago era troppo fuori
portata.
-Orphen!-
-Kriou!-
-Kriou!-
Si
alzò di scatto, diede un occhiata intorno e vide che non si trovava più in quel
giardino bensì in un letto.
“Era
solo un incubo…”
Pensò
prima di riappoggiare la testa al cuscino.
Si
sentiva ancora scosso… tutto gli era sembrato così reale… Bloody Agust, Kriou…
subito al pensiero della ragazza una domanda gli venne in mente… ma lui ora
dove si trovava? Cosa ci faceva in un letto? E che fine aveva fatto Kriou?
Come
per rispondere alle sue domande, subito da dietro la porta comparve Majic.
-Oh,
vedo che vi siete svegliato signor maestro!-
-Majic…
ma dove siamo? Non ci trovavamo nella foresta? Come ci siamo arrivati qui?-
-Al
villaggio… questa è la casa di un amico di Childman che ci ha gentilmente
ospitato… voi non vi ricordate nulla solo perché avete perso i sensi
all’improvviso mentre Childman cercava di capire che razza di incantesimo fosse
quello che ha colpito Kriou…-
-Sono
svenuto?-
-Si,
deve essere stato per la troppa tensione accumulata per tutto quello che è
successo ultimamente… si vedeva che, da quando Kriou è stata rapita, non
stavate molto bene…
-Kriou…
dove si trova ora?-
-E’
in una stanza qui vicino, non si deve preoccupare, Childman ha fatto chiamare
un vecchio mago esperto che dovrebbe riuscire a capire di quale incantesimo è
vittima …-
-Devo
andare a vederla- disse Orphen cercando di alzarsi dal letto, ma fu prontamente
fermato da Majic.
-Maestro,
lei è troppo debole per alzarsi! Non vorrà che le accada di nuovo come ieri
sera nella foresta? Riposi ancora un po’…-
In
effetti Orphen non si sentiva affatto bene, e non oppose alcuna resistenza alla
proposta del ragazzo.
-E
va bene… ma voglio essere presente quando arriverà quello stregone…-
-Va
bene, ma ora riposatevi- E così dicendo Majic lasciò la stanza.
Quando
fu di nuovo solo, Orphen si ristese sul letto e si riaddormentò quasi subito.
-Signor
maestro, signor maestro, si svegli!-
Orphen
si sentì scuotere, aprì leggermente gli occhi per vedere cosa stava succedendo
e vide che Majic era in piedi vicino a lui e lo stava chiamando.
-Majic,
cosa ci fai qui?- chiese con aria assonnata –non dovevi svegliarmi quando
sarebbe arrivato quello stregone?-
-Infatti
è qui!- disse Majic.
Orphen
sembrò non afferrare subito le parole dette dal ragazzo. Lo guardò per un breve
attimo con uno sguardo completamente confuso… ma non ci mise molto a capire le
parole di Majic.
-Cosa
è qui?- chiese riprendendosi –ma quanto ho dormito?-
-Circa
quattro ore… ora lo stregone è di sotto, sta parlando con Childman-
-Presto
andiamo!-
-Sono
felice che siate arrivato maestro…- disse facendo un piccolo inchino al vecchio
che aveva appena varcato la porta.
-Come
potevo non venire in aiuto di uno dei migliori allievi che ho avuto?-
Il
vecchio non era molto alto, aveva una lunga barba bianca, cammina reggendosi ad
un bastone ed era vestito come un civile, non aveva niente indosso che avesse
potuto far pensare che si trattasse di uno stregone… sembrava un comunissimo
vecchietto.
-Allora
dimmi qual è il problema Childman- chiese.
Ma
lo stregone non ebbe il tempo di rispondere, Orphen era appena entrato nella
stanza dove si trovavano lui ed il vecchio maestro.
-E
questo sarebbe il potente stregone?- chiese dopo averlo guardato.
-Lo
perdoni signor maestro, Kiriranshero, potresti essere un po’ più gentile con
chi è venuto per aiutare la tua amica?-
-Sigor
maestro? Childman vuoi forse dire che quello è il tuo maestro?-
-Si,
devi sapere che quando io ero solo un allievo alla torre della Zanna, Bokar era
uno degli stregoni più potenti… tutto ciò che so lo devo a lui-
-E
così ti chiami Bokar…- disse iniziando a guardarlo più attentamente cercando di
trovare in lui qualcosa che gli facesse capire che era uno stregone, ma non ci
riuscì, sembrava un vecchietto come
tanti altri…
-Se
non hai niente da obbiettare, Kiriranshero, potremmo portarlo da Kriou…-
La
voce di Childman gli fece distogliere lo sguardo dal vecchio.
-Eh?
Ah, si va bene, andiamo-
Childman
e Bokar si avviarono verso la stanza della ragazza.
-So
cosa stai pensando…- disse Hatia passandogli accanto –non riesci a credere che
sia uno stregone vero?-
-Già…-
si limitò a rispondere Orphen.
-Avanti
ora andiamo se no ci perderemo la dimostrazione della sua abilità!- disse in
tono scherzoso Hatia incamminandosi nella direzione presa dai due stregoni,
seguito da Orphen.
Quando
entrarono nella stanza dove si trovava Kriou, Bokar sembrava già essersi messo
all’opera; stava esaminando il corpo della ragazza attentamente e in rigoroso
silenzio, sotto lo sguardo vigile, ma anche curioso di Childman.
Orphen
rimase immobile sulla porta; avrebbe voluto avvicinarsi e chiedergli cosa fosse
successo a Kriou, ma aveva paura che così facendo potesse disturbare Bokar, così
non gli rimase che starsene lì e aspettare pazientemente.
L’attesa
era straziante, Orphen, che fino a quel momento era riuscito a resistere alla
tentazione di avvicinarsi al vecchio, non riusciva più a starsene lì sulla
soglia della porta con le braccia conserte un cenno che gli permettesse di
muoversi. Voleva assolutamente sapere cosa fosse successo a Kriou, se la
ragazza fosse in pericolo di vita… questo pensiero rendeva l’attesa ancora più
straziante; se così fosse stato non potevano perdere ancora del tempo, dovevano
assolutamente fare qualcosa…
Con
questo pensiero che ogni secondo si radicava sempre di più nella sua mente, si
decise, non sarebbe stato li ad aspettare un secondo di più. Stava per
dirigersi verso il letto di Kriou, quando fu proprio Bokar ad andargli incontro
con un’espressine grave in volto che fece nascere nel giovane stregone un forte
senso di ansia e di agitazione.
-Cosa
hai scoperto?- chiese con una voce che faceva capire quanto importante fosse il
ricevere in fretta una risposta.
-Devo
dire che capire da che incantesimo fosse stata colpita la tua amica è stato
molto difficile…- disse accarezzandosi la candida barba –… ma posso dire di
esserci finalmente arrivato…-
-Allora,
ci dica cosa è successo alla nostra amica- intervenne Majic, anch’esso
preoccupato, spuntato da dietro Orphen.
-Quello
che ha colpito la vostra amica è un incantesimo potentissimo, io ne ho sentito
parlare molto tempo fa… si dice che la persona che usa questo incantesimo leghi
la sua vita con quella della vittima…-
-Ma
cosa sarebbe successo di preciso a Kriou?- chiese confuso Majic.
-In
pratica è caduta in un sonno profondo dal quale non può svegliarsi…-
-Ma
ci deve pur essere un modo per svegliarla!- intervenne Childman.
-Come
ho detto, chi lancia l’incantesimo lega il suo destino a quello della vittima…
questo significa che per salvare la ragazza…-
-…Dobbiamo
uccidere chi le ha lanciato l’incantesimo…- continuò Orphen con lo sguardo
fisso sul pavimento, comprendendo fin troppo bene la soluzione.
-Esatto…
ma non avete molto tempo… l’incantesimo dura al massimo 2 giorni, perciò dovete
sbrigarvi-
-Due giorni?- ripeté Hatia –uno ormai è finito… ci rimangono un giorno per scoprire dove si nasconde Bloody Agust e… eliminarlo…-
Dopo
quelle parole nella stanza scese il silenzio. Ad un certo punto l’unico rumore
che si sentì fu quello dei passi di Orphen che lentamente stava lasciando la
stanza.
Majic,
che aveva capito lo stato d’animo del maestro, stava perseguirlo, ma fu
prontamente fermato da Childman.
-Cosa
c’è? Perché mi ha fermato?- chiese il ragazzo voltandosi verso lo stregone.
-In
questo momento è meglio se lo lasci stare da solo, ha bisogno di capire ciò
che, in questo momento, è meglio fare-
-Se
lo dite voi…- rispose sconsolato Majic.
Orphen
entrò nella sua stanza, si diresse verso il letto e vi si buttò di peso sopra.
“Cosa
posso fare ora? Ci dovrà pur essere un modo per salvare Kriou senza sacrificare
Azalee…”
Il
tempo che strascorse lo passo a rigirarsi nel letto pensando e ripensando ad
una soluzione che permettesse ad entrambe le ragazze di salvarsi, ma non gli
venne niente in mente.
Ad
un certo punto si alzò e si diresse verso il balconcino che c’era fuori dalla
finestra della camera per prendere un po’ d’aria.
“Chissà
magari stando un po’ all’aria aperta riuscirò a concentrarmi meglio…”
Si
sedette a terra con la schiena appoggiata al muro guardando le stelle, in quel
momento molti ricordi si affollarono nella sua mente; ripensava a quando era
ragazzino e si trovava alla Torre della Zanna; i primi tempi nonostante si
applicasse tanto, non vedeva grandi risultati e spesso i suoi tentativi di
scagliare degli incantesimi fallivano. Fortunatamente accanto a lui c’era
Azalee che riusciva sempre ad incoraggiarlo infondendogli la voglia di andare
avanti. Ma dopo l’incidente di Azalee con Bartoanders il suo unico obbiettivo
diventò quello di farle riprendere le sue sembianze umane…
Per
questo motivo aveva deciso di abbandonare la scuola, e proprio durante quel suo
viaggio aveva incontrato Kriou… ed ora doveva salvare anche lei… ma come?
Sarebbe riuscito a trovarlo un modo per evitare che una delle due potesse
rimetterci la vita?
Proprio
in quell’istante sentì aprire la porta; si affacciò dentro la stanza e vide che
Hatia gli si stava avvicinando lentamente per sedersi poi accanto a lui.
Passarono
un po’ di tempo a guardare le stelle,
entrambi in rigoroso silenzio.
Ad
Orphen la presenza del vecchio amico, lo fece nuovamente perdere nei suoi
ricordi. Con la mente ritornò di nuovo, alla torre della Zanna, questa volta
vedeva due ragazzini che si divertivano a giocare imitando un personaggio di
alcune favole che conosceva bene, Black Tiger.
Questi
ricordi fecero apparire un leggero sorriso sulle labbra di Orphen, che ora
sembrava avere un aria più serena. Hatia lo notò subito e pensò di
approfittarne per parlargli.
-Kiriranshero,
come mai quel sorriso?-
-Niente,
stavo solo pensando ad una cosa che mi ha messo di buon umore…- rispose con
voce serena.
-Meno
male, non ce la facevo più a vederti con quell’espressione preoccupata sul
volto…-
Ci
fu un altro breve silenzio, che, questa volta, fu Orphen a spezzare.
-Ma
dimmi Hatia, se sei venuto qui ci sarà un motivo…-
-Kiriranshero,
volevo chiederti cosa hai intenzione di fare contro Bloody Agust… voglio dire,
ora devi scegliere per forza… è impossibile che tu riesca a salvarle entrambe…-
Orphen
aggrottò la fronte, l’espressione serena che era comparsa in precedenza sul suo
volto, ora era di colpo sparita.
-Hatia,
se sei venuto qui per smontare i mie piani o scoraggiarmi, puoi andartene
subito-
-No,
non voglio fare niente di tutto questo, voglio solo aiutarti a ragionare! Ora
la tua mente è confusa perciò non capisci perché Azalee abbia deciso di fare
quell’incantesimo a Kriou, lo so, ma non puoi permettere che questo ti impedisca
di fare la scelta giusta…-
-E
quale sarebbe secondo te la scelta giusta?-
-Dovresti
pensare a salvare Kriou…-
-Hai
ragione, ma come posso abbandonare Azalee? Lei è stata l’unica persona che si è
presa cura di me quando ero piccolo… è la mia famiglia… se non fosse stato per
lei ora non sarei quello che sono adesso… è così che la ricambio?- Orphen aveva
la testa bassa, tratteneva a stento le lacrime, non avrebbe mai voluto
scoppiare in lacrime davanti a qualcuno, non era da lui mostrare agli altri le
sue debolezze, e nell’oscurità di quella sera sapeva che Hatia non sarebbe
riuscito a notare i suoi occhi lucidi… ma quelle parole lo avevano tradito, i
flebili singhiozzi che lo avevano interrotto in alcuni punti del suo discorso,
avevano fatto capire ad Hatia quanto profondo fosse l’affetto che lo legasse ad
Azalee .
-So
bene che non posso capire quello che provi… e non vorrei dovertelo dire, ma
questa è la realtà: se decidi di continuare in questa tua fantomatica ricerca
al rimedio per far riprendere ad Azalee le sue sembianze umane, sarà Kriou a
farne le spese-
-Ti
sbagli! Io vi dimostrerò che posso riuscire a salvarle tutte e due…-
-Sei
sicuro che sia questo il desiderio di Azalee?-
A
questa domanda Orphen non rispose. Eppure sapeva bene cosa dire, era logico che
Azalee voleva essere salvata… ma allora perché esitava tanto a rispondere?
Forse c’era una parte in lui che la pensava come Hatia? Nella sua mente
iniziarono a formarsi delle domande che fino a quel momento non si era mai posto;
se veramente Azalee come diceva lui voleva tornare umana, perché allora
rifiutava di farsi aiutare da lui?
-Kiriranshero…
penso che anche tu, come tutti, ti sia chiesto perché Azalee ha fatto questo a
Kriou?-
Oprhen
lo guardò con aria strana – Certo che me lo sono chiesto… ma…-
-Ma
non hai trovato una risposta vero?- continuò Hatia.
-Si…-
-Prima
Childman ha posto la stessa domanda a Bokar… vedi lui pensa che Azalee lo abbia
fatto di proposito
perché…
perché vuole essere eliminata…-
-Cosa?
Non è possibile! E perché mai vorrebbe una cosa del genere?-
-Perché
sa che non esiste rimedio e non potrà mai tornare normale…-
-E’
impossibile, non ti credo!-
Hatia
si diresse verso la porta, ma prima di uscire si rivolse un’ultima volta a
Orphen.
-Bokar
ha anche detto che solo la spada di Bartoanders può uccidere Bloody Agust… e
che siccome ora è in tuo possesso, l’unico modo per averla era attirare la tua
attenzione, in modo che non potessi fare a meno di avverare questo suo
desiderio…-
Poi
uscì lasciando Orphen con un’espressione mista tra l’incredulo e la rabbia.
Quello
che Hatia aveva detto era vero?
Ormai
erano andati tutti a dormire, nella casa regnava un silenzio spettrale, ma
c’era qualcuno che continuava a vagare per i lunghi, stretti e bui corridoi
della casa.
Era
Orphen. Sembrava non sapere dove stesse andando. Pensava e ripensava alle
parole dettegli da Hatia, e questi pensieri gli avevano impedito il sonno.
Girava per la casa con un’espressione completamente assente. Ad un certo punto
si appoggiò ad una porta, questa si aprì facendolo cadere al suo interno. Si
guardò intorno spaesato, poi scorse una figura distesa su di un letto: era
Kriou.
Subito
si alzò e si avvicinò alla ragazza. Sul viso aveva un espressione serena,
sembrava quasi che stesse dormendo… ma lui sapeva bene che non era così, quello
che ora era un sonno dal quale era possibile che si svegliasse, alla fine del
giorno successivo sarebbe potuto diventare un sonno eterno.
Prese
uno sgabello che si trovava nella stanza, lo avvicinò al letto e ci si sedette
sopra.
Tutti
quei pensieri che avevano affollato la sua mente fino a quel momento, alla
vista della ragazza erano spariti lasciando il posto ai ricordi più belli che
conservava in sua compagnia.
Il
suo sorriso, quella sua espressione così innocente, quasi come quella di un
bambino… avrebbe mai rivisto tutto questo?
In
quell’istante strinse forte la sua mano, uno sguardo deciso animava il suo
volto, appoggiò la testa sul cuscino e le sussurro all’orecchio –Io ti
salverò…-
-Signor
maestro dove siete?-
Majic
andava gridando per tutta casa, dopo che, non avendolo trovato nella sua
stanza, pensava che se ne potesse essere andato per cercare di risolvere la
questione da solo.
Orphen
aprì gli occhi infastidito da tutto il baccano che Majic andava facendo, e vide
li vicino a se il volto di Kriou. Tirò su velocemente la testa e vide che si
trovava ancora seduto sullo sgabello e teneva ancora la mano di Kriou; si era
addormentato li.
Si
avviò verso la porta per vedere cosa stesse succedendo, e quando l’aprì, vide
passare veloce come una scheggia il suo allievo.
-Hatia,
Childman! Il maestro, non lo trovo! Non vorrei che fosse andato a cercare
Bloody Agust da solo!-
-Majic…-
Sentendo la sua voce, Majic tentò di bloccarsi di colpo, ma scivolò cadendo a terra.
Non
curandosi del dolore derivante dalla botta, si voltò verso Orphen e disse
–Signor maestro! Per fortuna siete qui! Ed io che mi ero preoccupato! Pensavo che voleste affrontare Bloddy Agust
da solo!-
-Ma
cosa vai dicendo?- disse aiutandolo ad alzarsi.
In
quel momento giunsero anche Hatia e Childman.
-Ma
cosa succede qui?- disse Childman.
-Niente!
Non trovavo il maestro e mi sono preoccupato…- rispose Majic.
Lo
stregone rivolse poi il suo sguardo ad Orphen -Allora Kiriranshero, cosa hai
deciso?-
Orphen
rispose freddamente –Dobbiamo localizzare Azalee e… eliminarla… prima che possa
succedere qualcosa a Kriou-
-Bene,
allora Hatia, procedi con un incantesimo di localizzazione- disse rivolgendosi
all’alievo.
-Subito-
rispose allontanandosi.
-Kiriranshero,
non angustiarti, hai fatto la scelta giusta- disse prima di raggiungere Hatia.
Orphen
non rispose, si girò e s’incamminò verso la sua stanza.
Non
era passato molto da quando Orphen era tornato nella sua stanza,
improvvisamente Majic spalancò la porta e disse –Signor maestro… hanno
localizzato Bloody Agust…-
-Cosa?
Così presto?- “Che lo volesse essere
trovata? Ma allora Hatia aveva ragione…” pensò.
I
due si precipitarono nella stanza dove si trovavano Childman, Hatia e Bokar.
-Dove
si trova?- disse impazientemente Orphen.
-Nelle montagne ad ovest di questo villaggio…- gli rispose Hatia.
-Ci
vuole molto per arrivarci?- disse Orphen.
-Qualche
ora, questo perché dobbiamo portare con noi Kriou, e quindi è indispensabile
andare con una carrozza…- disse Childman.
-Va
bene… allora dobbiamo sbrigarci a preparare tutto… a Kriou non rimane molto
tempo…- disse Orphen.
-Hatia,
Majic, di sotto c’è una carrozza, preparatela, io intanto vado a prendere
Kriou- ordinò Childman, e subito i due si misero al lavoro.
Nella
stanza rimasero solo Orphen e Bokar.
-Vado
a prendere la spada- disse Orphen.
-Non
ce n’è il bisogno – disse Bokar –L’ho portata qui io…-
Poi
la porse ad Orphen, che non esitò a prenderla.
-Ragazzo
tu sei l’unico che può usare questa spada…- iniziò Bokar dopo avergliela
consegnata –ciò che rende speciale Bartoanders sono i poteri che tiene celati
al suo interno… senza di essi è una spada qualsiasi… e non può aiutarti a
sconfiggere Bloody Agust-
-Come
faccio a sprigionare questa forza allora?-
-I
sentimenti, sono i sentimenti di chi impugna la spada a far uscire fuori il
vero potere della spada… ma stai attento, se il tuo non è un sentimento puro e
giusto potresti fare una brutta fine… pensa ad Azalee… lei ha usato la spada
solo per la sua voglia di potere… e guarda ora come è ridotta…- fece una pausa
– so che sei molto confuso ma se vuoi evitare una fine simile o anche peggiore
a quella di Azalee concentrati solo ed esclusivamente sul tuo scopo… non
lasciare che il tuo animo sia pervaso dai sensi di colpa, altrimenti non solo
falliresti, ma potresti anche perdere la vita…-
-Farò
come mi hai detto…-
-Bravo
ed ora vai, non potete perdere tempo!-
Orphen
uscì di corsa dalla stanza e raggiunse gli altri.
-E’
tutto pronto?- domandò appena arrivò.
-Si,
ma…- disse Majic.
-Cosa
c’è che non va?-
-Cosa
ne facciamo di questi due?- disse Hatia uscendo fuori dalla carrozza tenendo
per un braccio Borukan e Doochin.
-Lasciami
andare stupido stregone pel di carota altrimenti assaggerai l’ira del sommo
Borukan!- diceva agitandosi il piccoletto.
-Fratello
calmati…- disse Doochin cercando di calmarlo.
-Lasciamoli
qui… non possiamo portarceli dietro, rischierebbero solo la loro vita…- disse
Orphen.
-Avete
sentito ringraziatelo…- disse Hatia mollando la presa.
-Figuriamoci,
è il minimo che potesse fare dopo tutto quello che ci ha fatto!-
-Fratello
non provocarlo…-
-Ed
ora via, sparite subito se non volete che vi trasformi in rospi!- disse Orphen
con una finta aria seria in volto.
-Hai
sentito fratello? Gambe!!!- disse Doochin seriamente impaurito.
-Va
bene, ma non finisce qui!- disse Borukan prima di sparire fuori.
-Bene,
ora possiamo andare- disse Childman dopo che Orphen era salito.
Ormai
dovevano essere sul luogo nel quale si nascondeva Bloody Agust. Per tutta la
durata del viaggio, sulla carrozza aveva regnato il silenzio, che fu presto
interrotto da un terribile ruggito proveniente da poco lontano.
-Da
dove veniva?- domandò Majic.
-Da
quella parte!-Disse Haria indicando una piccola strada molto dissestata che
risaliva lungo una collina.
-Li
la carrozza non può risalire… come facciamo?- disse Childman.
-Andiamo
a piedi…- propose Orphen – Childman prendi Kriou-
Lo
stregone annuì.
Intanto
Orphen scese e percorse velocemente la strada. Quando il sentiero finì si
ritrovò in una piccola pianura, dove ad attenderlo c’era Bloody Agust.
Il
maestoso drago guardava lo stregone immobile, senza emettere un solo ruggito e
senza neanche tentare di attaccarlo.
Anche
Orphen osservava senza muoversi il drago, sembrava che i due si stessero
studiando.
In
quel momento arrivarono Childman e gli altri che rimasero sorpresi dal trovarsi
subito di fronte Bloody Agust.
-Orphen,
cosa aspetti?- gli gridò Childman.
Lo
stregone prese la spada con entrambe le mani, era pronto ad attaccare. Da parte
sua Bloody Agust non accennava nessuna
mossa di difesa, sembrava stesse aspettando di essere colpito.
“Avanti,
perché sto esitando? Devo muovermi…” ma per quanto si sforzasse c’era qualcosa
in lui che gli impediva ogni movimento.
Bloody
Agust percepì quest’incertezza, mosse qualche passo in avanti e gli ringhiò
contro come se volesse spronarlo ad attaccarlo, ma Orphen continuava a stare
immobile.
Allora
il drago sparò una palla di fuoco. Orphen era pronto per difendersi dal suo
attacco ma la palla di fuoco che era apparentemente diretta a lui, gli passò
accanto. Si girò per vedere a cosa avesse realmente mirato e vide che
l’incantesimo era diretto verso Childman e gli altri.
Fortunatamente
Hatia vedendo la palla di fuoco rivolgendosi verso i suoi amici creò
prontamente una barriera protettiva che li difese dall’attacco.
“Accidenti,
devo attaccarla… “ pensò Orphen dopo aver visto che i suoi amici si erano
salvati.
Che cosa aspetti ad attaccarmi Kiriranshero…
Quella voce gli era
terribilmente famigliare, anche se erano passati cinque anni non se ne era
dimenticato… era la voce di Azalee…
“Non ci posso credere… non
può essere la sua voce….”
Kiriranshero, perché
esiti tanto?
“Azalee… io… io non posso attaccarti…”
Non dire stupidaggini…guarda come ho ridotto la tua amica… se non mi elimini lei morirà…
“Ma allora è vero che lo hai
fatto apposta… volevi che venissimo qui e ti uccidessimo…”
Se non mi attacchi di tua spontanea volontà ti obbligherò a farlo
Così detto il drago iniziò a muoversi, superò Orphen e si diresse verso Childman e gli altri con aria minacciosa, era pronto per attaccarli.
“Ora basta, devo reagire!”
Il drago stava per scagliare un incantesimo, quando fu prontamente fermato da Orphen.
-Io vi scaglio lame bianche di luce!- gridò.
L’incantesimo non procurò nessun danno al drago, ma bastò per attirare la sua attenzione. Ora era lui il suo bersaglio.
Bloody Agust lo attaccava continuamente senza lasciargli tregua, mentre Orphen non faceva altro che schivare i suoi colpi.
-Ora basta… se è questo che vuoi la faremo finita subito Azalee!-
Raccolse tutte le sue energie poi scagliò un incantesimo –Io ti induco sonno di espiazione!-
In quell’istante il corpo del drago iniziò a congelare. Questo non lo avrebbe fermato a lungo, ma il tempo necessario per prepararsi a scagliare l’attacco finale.
Orphen strinse forte la spada e chiuse gli occhi.
“Devo pensare al mio obbiettivo…”
Iniziò a cacciare dalla sua mente ogni più piccolo ricordo legato ad Azalee, per far spazio unicamente a Kriou.
L’incantesimo iniziava a svanire, Bloody Agust si stava liberando… ma non era ancora pronto, gli serviva ancora qualche secondo… il drago era quasi completamente libero e stava per attaccarlo…
Finalmente se lo sentiva, era pronto… ora avrebbe inflitto ad Azalee il colpo di grazia…
La spada s’illuminò di una strana gialla: il vero potere di Bartoanders si stava liberando.
-Azalee preparati!- gridò andando contro il drago, ma non lo attacco subito con la spada, prima pensò di indebolirlo, e per fare questo pensò di scagliare un incantesimo per distrarlo. Così tese il braccio in avanti e fece partire un potentissimo raggio di energia che lo colpì in pieno.
Bloody Agust emise qualche grido per il dolore, poi cadde a terra.
“ E’ il momento…”
Raccolse tutto il suo coraggio e si avvicinò al drago… stava per colpirlo, quando nella sua mente riapparve il viso di Azalee… in quel momento esitò e la forte luce gialla che circondava la spada iniziò, a poco a poco, ad affievolirsi.
Bloody Agust lo guardò come per incitarlo a colpirlo, ma Orphen non si mosse.
-Kiriranshero, cosa ti prende? Se fai così Kriou morirà! Guarda il sole, sta per tramontare, sbrigati!- gli gridò Childman.
Orphen rivolse leggermente lo sguardo al sole, Childman aveva ragione… doveva sbrigarsi se voleva salvare Kriou.
Diede un ultimo sguardo al drago, lo guardava con aria triste, come se lo stesse supplicando di colpirlo… in quel momento ritrovò quel coraggio che gli aveva permesso di far uscire fuori il vero potere di Bartoanders, strinse forte la spada, nella sua mente c’era un solo pensiero, salvare Kriou. Chiuse gli occhi e colpì con tutte le sue forze il petto del drago. L’unica cosa che sentì era il grido di Bloody Agust…
Aprì gli occhi per vedere cosa fosse successo, ma intorno a se non vide niente, era tutto nero.
-Ma dove sono?-
Kiriranshero… grazie…
In quel momento davanti a lui apparve la figura di Azalee.
-Azalee… ma allora sei tornata normale… ma come è possibile?-
No ti sbagli… non è affatto così… ci sei riuscito, mi
hai liberato da quel corpo di drago nel quale ero rinchiusa e hai salvato la
tua amica…
-Si, ma a quale prezzo?- disse mentre delle lacrime iniziavano a rigargli il volto.
Non devi neanche pensarci! Kiriranshero se anche fosse
esistito un modo per farmi riprendere le mie sembianze umane, credimi, non
avrei mai accettato di usarlo… con il corpo di Bloody Agust, ho distrutto
interi villaggi e molte vite si sono spente per causa mia… e questo è l’unico
modo che conosco per espiare le mie
colpe… perciò mettiti il cuore in pace…
-Azalee… io… cosa farò senza di te…-
Shhh non dire altro, ora al tuo fianco hai qualcun
altro che ti sosterrà nei momenti difficili… ora vai, torna dagli altri.
In quel momento aprì gli occhi e vide che il corpo di Bloody Agust si stava dissolvendo. Restò li immobile a fissarlo mentre spariva, in mano teneva ancora la spada impregnata del suo sangue. Rimase li a fissare il vuoto finché non udì la voce di Majic.
-Signor maestro presto venga! Kriou si sta riprendendo!-
Subito Orphen corse verso di loro. Era vero, Kriou stava aprendo gli occhi…
-Ma dove sono cosa è successo?- disse guardandosi intorno.
Ma invece di ricevere una risposta si ritrovò tra le braccia di Orphen.
-Sei salva!- disse tra le lacrime –Kriou sono così felice!-
-M-ma cosa ti prende?- disse tutta imbarazzata.
-Ora non importa, ti spiegheremo tutto più tardi- disse Childman
-Kriou, non sai come siamo felice di rivederti! –disse Majci anche lui tra le lacrime.
-Non ci sto capendo niente… mi trattate tutti come se mi fossi salvata per miracolo da chissà quale pericolo-
-Credimi ci sei andata vicino…- disse Orphen alzandosi.
-Avanti, andiamo, ci conviene affrettarci, se cala la notte diventerà pericoloso tornare al villaggio…-
-Avete ragione Childman, avanti torniamo alla carrozza!- disse Majic.
Gli altri annuirono poi iniziarono ad incamminarsi.
Orphen che, inizialmente si era unito a loro, si fermò e guardò quello che era stato il campo di battaglia.
Nonostante avesse dovuto sacrificare la vita di Azalee si sentiva sereno, vedere il sorriso di Kriou dopo che si era svegliata era servito per colmare quel vuoto che Azalee gli aveva lasciato dentro.
-Cosa farai ora Kiriranshero?-
Orphen si girò e dietro di se vide Hatia che, vedendo che si era fermato, aveva pensato di raggiungerlo.
-Io? Penso che continuerò il mio viaggio… e tu tornerai alla Torre della Zanna?-
-Si, voglio diventare un grande stregone e sono sicuro che sotto la guida di Childman ci riuscirò…-
-Ehi voi due, cosa state facendo ancora li? Avanti andiamo!-
I due si girarono e videro che Kriou li stava chiamando.
-Avanti andiamo, è meglio non farla impazientire…- disse Orphen.
- D’accordo…-
Così i due si incamminarono verso gli altri, ma prima di andare Orphen diede ancora un ultimo sguardo indietro e nella sua mente ricomparve la scena in cui aveva trafitto Bloody Agust; ad un tratto aveva avuto delle incertezze che sicuramente avrebbero segnato la sua fine, ma fortunatamente era riuscito a riprendersi, vedere nella sua mente il volto di Kriou era servito affinché tutti i dubbi e le incertezze sparissero di colpo.
-Allora Orphen ti muovi?- era nuovamente la voce di Kriou – ti stanno aspettando tutti, dobbiamo andare!-
-Arrivo!-
ma prima di andare sussurrò sottovoce -Addio Azalee…- poi si girò e raggiunse Kriou, ed insieme si diressero verso la carrozza.
FINE
Nota: siccome avevo iniziato a scrivere questo capitolo molto prima che si scoprisse il nome del vero maestro di Childman ne ho dovuto inventare uno… scusate se non è un gran che ma non sapevo cos’altro inventarmi ^^”