Ti va di giocare?

 

Avrebbe dovuto ascoltare la sua mamma ed evitare di portare il suo orsetto Ciop a scuola. È nascosto dietro una grande aiuola, le ginocchia strette al petto e l’orsetto nascosto sotto il maglione. I bimbi della prima elementare sono sempre cattivi con loro più piccoli, ed Harry si passa velocemente una mano sugli occhietti per asciugare le piccole goccioline che invece cercano di rigargli le guance. È arrabbiatissimo con Niall – il suo migliore amico – perché non è a scuola e lui non sa come fare per trovare qualcuno che lo difenda da Liam e Josh, i bimbi più antipatici e cattivi della sua scuola.
“Dove sei bimba piagnucolona?” sente urlare alle sue spalle e si morde il labbro pieno  per evitare di produrre qualsiasi rumore. “Vogliamo solo giocare con te!” continuano ad urlare e le voci sono sempre più vicine. Comincia a tremare, sentendosi come un topolino in trappola e nonostante ci stia provando con tutte le forze a trattenerlo, un singhiozzo spaventato gli scappa dalle labbra e non fa neanche in tempo ad accorgersi di essere in pericolo che i due bimbi sono davanti a lui. Con sorrisi cattivi e mani chiuse a pugno.
“Cosa volete da me?” piange “Lasciatemi stare...” trema, cercando di alzarsi. Liam, quello più alto, lo strattona facendolo cadere all’indietro ed Harry esala un lamento quando il suo sedere sbatte con forza sul terreno. Ciop a qualche centimetro da lui.
“Sei una femminuccia piagnucolona.” lo prendono in giro i due più grandi e Harry non lo sa dove la trova la forza di urlare un “Non sono una femminuccia!” che non fa altro che innervosire di più i bimbi. Josh, quello basso e cicciottello, afferra Ciop e minaccia di strappargli un orecchio. Liam lo incoraggia, ghignando. Harry trema spaventato.
“No, ti prego. Non rompermelo, per favore!” supplica, mettendosi in ginocchio, non dando peso al dolore che sente al sederino. Sta piangendo rumorosamente quando una quarta figura si aggiunge a loro. Harry si prepara al peggio, chiude gli occhi e prega in silenzio che la maestra arrivi presto, che si accorga che lui è lì in pericolo.
“Lasciatelo in pace oppure ve la faccio pagare!” Harry apre un occhietto incuriosito dalla voce d’angelo che lo ha appena salvato. Un bimbo con un bellissimo caschetto castano, le mani appoggiate sui fianchi e un maglione a righe, è al suo fianco in un secondo.
“Noi... Noi gli stavamo ridando il pupazzo!” mentono i due più grandi ed Harry apre la bocca sconvolto, che fifoni antipatici. È tentato di dire la verità, ma resta in silenzio contemplando il bambino al suo fianco. Si distrae solo quando Liam gli lancia Ciop tra le braccia.
“La prossima volta che vi vedo vicino a lui, ve la dovrete vedere con me!” i due bulletti annuiscono e scappano via. Il castano gli porge una mano, aiutandolo ad alzarsi.
“Stai bene?” Harry annuisce, stringendo al petto il suo amato Ciop. “Io sono Louis.” Si presenta il castano, sorridendo dolcemente. Harry annuisce intimorito e anche se ancora un po’ turbato “Grazie, per avermi salvato.” Sussurra “Io sono Harry, comunque!” si ricorda di aggiungere dopo un po’. Restano in silenzio a guardarsi, un po’ timidi, ma quando Louis finalmente gli sorride e, afferrando la manina del riccio con la sua, lo porta a fare un giro per il cortile come per far vedere a tutti che Harry è suo amico, la timidezza scompare per lasciare il posto ad uno strana felicità. Del tutto nuova per entrambi.
“Io sono di seconda, Harry, nessuno ti farà più male adesso che sanno che sei mio amico!” gli sussurra all’orecchio il castano facendolo arrossire come un pomodoro.
“Allora, ti va di giocare?” Harry sorride emozionato, le guance ancora rosse e gli sembra di volare mentre “Sì!” sussurra, baciandogli una guancia.