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Autore: Eleanor Tommo    25/07/2014    2 recensioni
-"Sarà Bellissimo".
Dissi prima di avventarmi sulle sue labbra.
E da lì cademmo nella solita trappola,la trappola più bella-
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Marco Mengoni
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1.
Era tutto pronto. Finalmente i due ragazzi Emily e Tom sarebbero ritornati in Italia per coronare un loro grande sogno. 
Quel giorno in aereoporto c'era una grande confusione: Persone che cercavano il loro numero d'imbarco;altre che entravano ed uscivano dai vari negozi;gente che faceva beatamente colazione prima di affrontare un lungo viaggio e gente che ne tornava stanca; Persone che litigavano con la vigilanza e altre che in mucchio stavano a guardare cosa stesse succedendo; Gente che spingeva e sgomitava per sbrigarsi a raggiungere il punto d'imbarco e gente che sonnecchiava sulle panchine in sala d'attesa. 
Poi c'erano loro,i due ragazzi,che dopo essersi messi in fila si accorsero di avere perso metà del loro gruppo. Subito si guardarono negli occhi e si affrettarono per andare a cercare gli altri due loro amici. 
Nel frattempo loro si trovavano lì. 
Michael e James si erano trattenuti in bagno e non sembrava avessero intenzione di uscirne. 
Il ragazzo riccio dalla corporatura slanciata e sexy sovrastava il ragazzo più piccolo,con la sua corporatura minuta e alquanto fragile. 
Michael stringeva forte James,mentre quest'ultimo si alzava sulle punte e passava le mani tra i capelli del riccio,baciandolo con tutta la passione che aveva in corpo. 
Erano così diversi ma sembravano fatti a puzzle,con un incastro perfetto. Michael era un giovane anglo-libanese di quasi trentun'anni: Alto,con delle gambe smisuratamente lunghe,aveva dei bellissimi occhi che variavano dal nocciola al verdognolo.
 La sua testa era dominata da un cespuglio di capelli e i suoi ricci gli finivano ribelli sulla fronte. 
James,invece,era un ventott'enne pieno di vita. Era più basso di Michael,quasi di trenta centimetri. I suoi occhi erano azzurri,tanto che quando il suo ragazzo li guardava riusciva a rimanerci intrappolato per ore ed ore. Non aveva i capelli troppo corti,bensì gli coprivano tutto il collo ed erano di un biondo cenere. 
James veniva da Londra e conobbe Michael circa sei anni prima,durante un viaggio in nave.
 Finalmente il riccio si rese conto del tempo che scorreva troppo in fretta e dopo aver guardato l'orologio si mise le borse in spalla e prese per mano James iniziando a correre verso il punto d'imbarco. 
Dopo una corsa veloce arrivarono giusto in tempo e si presero la ramanzina di Tom ed Emily che li aspettavano ormai da mezz'ora. 
"Siete dei dementi,non potevate aspettare?" 
ringhiò Tom guardando negli occhi i due ragazzi. 
Michael sbuffò ancora col fiatone a causa della corsa. 
Finalmente i ragazzi iniziarono ad imbarcarsi sull'aereo e si goderono il viaggio verso l'Italia.
 Erano finalmente arrivati a destinazione: Roma. La bellissima città, capitale d'Italia li attendeva da ormai molto tempo,e quella sarebbe stata la giusta possibilità per i ragazzi di aprire finalmente un loro locale,un piccolo pub al fine di organizzare spettacolari serate per chiunque ne avesse bisogno. 
Dopo il loro primo grande giro da turisti in giro per le infinite vie di Roma,decisero di andare a visitare il modesto spazio in cui avrebbero dato vita al loro pub. 
Le mura erano spoglie,di un bianco scrostato che Tom definiva vomitevole; La sala era vuota e il pavimento sporco; lungo le pareti e negli angoli c'era abbandonata qualche vecchia sedia,mentre nell'angolo più remoto c'era un grande bancone colorato di marrone. 
Appeso c'era qualche quadro con alcuni strani disegni,che colpirono subito l'animo giocoso di Michael. 
"Fa schifo"
 brontolò Jake tenendo stretta la mano del suo ragazzo,mentre si guardava attorno.
 "Serve un buon lavoro. Quello che serve sono alcune mani di vernice,un buon gusto per la scelta dell'arredamento e buona volontà"
 ribattè Tom sbuffando. 
Detto questo uscirono da quel guscio e si diressero nel loro piccolo alloggio: un piccolo appartamento con due camere da letto,un bagno e cucina con open space su un minuscolo salotto. 
Finalmente dopo una lunga giornata di travaglio,i ragazzi poterono andare a dormire lasciando alle spalle per qualche ora ogni pensiero. 


*** 

Erano già le due di notte e in quella piccola casa nell'altrettanto piccola Ronciglione si sentiva ancora il rumore delle dita del ragazzo che correvano sfrenatamente sulla tastiera del portatile.
 Nel buio pesto del salotto,la luce del computer illuminava il suo viso stanco. I suoi occhi erano ormai rossi da ore,ma lui non voleva smettere,non voleva rinunciarci. 
Marco,un semplice ragazzino di venticinque anni: Era alto,ma non troppo. La sua barba nera gli incorniciava il volto ed aveva i capelli morbidi,neri anche quelli.
 I suoi occhi erano scuri,molto scuri: erano due pozzi senza fondo che avevano il potere di incantare chiunque facendocelo poi affogare dentro. Aveva un nasino lungo e le sue labbra erano soffici e rosa. Il suo corpo era in forma,magro a modo suo. 
Marco aveva perso il suo lavoro dopo aver commesso delle ragazzate durante il suo turno da cameriere in un bar. 
Finalmente,dopo alcuni mesi si era messo di impegno a cercarsene uno nuovo,non riuscendo più a cavarsela con i pochi soldi che gli rimanevano nelle tasche. 
Ogni giorno,dal mattino presto fino a notte fonda si impegnava a cercare articoli di lavoro che pensava fossero più adatti a lui,su articoli di giornale e su internet. 
In più il ragazzo cadde in un piccolo periodo di depressione: dopo aver perso il lavoro,perse anche l'amore della sua vita. La ragazza che amava dal liceo lo aveva scaricato per un uomo più ricco di lui. 
Dopo quell'esperienza Marco decise di non voler più avere a che fare con l'amore. Solo dopo quell'esperienza sentì di non essere più attirato da nessuna ragazza. 
Non provava più nulla per il sesso opposto al suo: quello che prima era desiderio,si trasformò in una sorta di rifiuto. Questo lo aveva capito quando già molte ragazze ci provarono con lui,senza nessuna reazione positiva da parte sua. 
Per tutta la notte non fece altro che cercare e cercare senza mai staccare gli occhi dallo schermo,quando senza nemmeno accorgersene si addormentò sfinito sul divano,con il computer bollente sulle gambe. 
  
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