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Autore: Keila Stradlin    25/07/2014    0 recensioni
Una sorta di stream of consciousness fra i tanti che scrivo. Spero possa piacervi :)
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lontano da qui, lontano da tutto. I sintetizzatori coprono il mondo esterno; album post-rock nelle orecchie. Forse, unicamente per non tornare. Lungo la strada buia solo i fanali di un'automobile in lontananza, solo il ronzio delle falene attorno alla luce intermittente di un lampione guasto; e l'aria calda. Semplicemente per non tornare indietro, per impedire a quest'ultima estate di scrivere l'ennesimo epilogo. Non vuoi un altro epilogo, vero? Non intendo pronunciarmi su possibili, vaghe, risposte. Allineo i passi, percepisco sulle spalle il peso di un bagaglio sproporzionato per la mia stazza. Ma non è davvero così pesante, è solo un'idea, solo una piccola idea. Non è davvero così pesante. L'automobile mi supera; per un attimo ho avuto come la sensazione che rallentasse per fermarsi, per vedere meglio il mio volto deformato dalla velocità. Chissà. Linee di basso da una parte all'altra del cervello; coprono ogni cosa. So di non voler più sentire le solite frasi, i soliti commenti, le solite persone che mi hanno torturato, senza volerlo, strappato i denti con uno schiaffo violento. Non voglio più sentire, né vedere. Fingendo di potermi allontanare ancora, infilo le mani nelle tasche e giro intorno; volgo lo sguardo a campi di grano secchi, all'erba ingiallita, alle poche luci ancora accese nelle case di campagna, simili ad esseri umani distanti, abbandonati nella notte e rimasti indietro. Immagino me stessa come una minuscola luce immersa nel buio che non riesce a vedere più in la del proprio naso. Mi sento così rammaricata eppure non ancora in grado di fuggire dai miei stessi parametri che nascondo sotto musica elettronica e vecchie ballate malinconiche, vecchie canzoni zingare ululate ad un chiaro di luna appena accennato. Cori di voci che si trasformano in oro liquido sotto ai miei occhi incantati, fra i capelli scompigliati dal vento dell'Est, che soffia incessantemente. E il mio viaggio prosegue lungo percorsi che non conosco, appaiono familiari ma diversi, sfuggenti; strade ritrovate in stati allucinati della mente. Quante volte ancora riuscirai a portarti via tutto? Sono sconvolta dai ripetuti cambiamenti climatici, dal passare degli anni che somigliano a vite intere, dal ricordo di un concerto che sembro vivere in terza persona ormai. Esiliata dal mio stesso punto di vista; dunque viaggio alla ricerca di un modo per farvi ritorno. Stringo al collo ogni promessa affinché la fastidiosa pressione intorno alla gola vinca impedendomi di dimenticare. Stringo al collo ogni promessa e la melodia si placa lentamente : stremata, livida, ma serena. Labile come il filo vagabondo di una ragnatela abbandonata; si contorce superando le intemperie, invisibile alle pupille di chi è troppo grande. Un'altra automobile, forse l'ultima per questa notte. Silenziosa e mite mi supera. Immagino che stia seguendo al contrario le tappe del mio stesso percorso alla ricerca di ciò che io ho voluto perdere. Sono il cuore o la piuma sulla bilancia del mondo? Se abbasso le palpebre solo flash multicolori e nessuna rivelazione. Inizio a rendermi conto della pesantezza dei passi, della pesantezza degli stessi pensieri. In queste ore di staticità in cui non mi rimane altro che volgere lo sguardo a un cielo che conosco a memoria, interrompo il mio vagare e abbandono il bagaglio ai miei piedi crogiolandomi in una leggerezza illusoria; abbandono il mio corpo contro il legno di una porta sconosciuta ripensando ad ognuna di quelle piccole luci così distanti, allineandole fra gli spazi bui della mente, come meglio posso, come ancora riesco nonostante la stanchezza mi accarezzi i capelli con crudele dolcezza. Non ho più forze per lottare contro il sonno selvaggio che costantemente ho tenuto lontano dalla mia indecente fortezza. Non ho più forze per sbarrare i cancelli, per sedere sul trono ostentando una sicurezza incrollabile, tangente sensazioni che non conosco. Mentre carezze sempre più flebili mi spingono nell'abisso liberatorio dell'incoscienza ancora vorrei domandarti se per te sono stata il cuore o la piuma sulla bilancia del mondo.



Spazio autrice.

Salve a tutti, era da anni che non tornavo a scrivere su EFP e oggi ho deciso di pubblicare una specie di stream of consciousness. Scrivo molte cose su questo genere, fatemi sapere se vi piace e cosa né pensate, grazie :)

P.s. Se il mio nickname è ancora “Fra_Cullen” spero me lo cambino al più presto, credo che risalga a qualcosa come la seconda media e adesso che ho quasi 19 anni soffro a vederlo, ecco.

  
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