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Autore: MetalheadLikeYou    25/07/2014    2 recensioni
Chi mai avrebbe voluto una bambina di nome "Inferno"?
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Con il passare del tempo io, Ville e Alexi diventammo dei buonissimi amici, tanto che ci soprannominarono il Trio.
Allu era più chiacchierone, ti scaldava il cuore e ti trascinava con se in tutto e per tutto, mentre Ville era quello più riflessivo e solitario.
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Per quanto mi sforzassi di mostrare ed ostentare una forza e un menefreghismo che non possedevo, dentro di me soffrivo.
Stranamente, era come se Ville mi avesse portato via una parte del mio cuore.
***
In questa storia ci saranno anche altri personaggi di altre band finlandesi.
Genere: Erotico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ville Valo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 13



L'ultima data fu quella migliore, non solo per il numero di fans, ma anche perchè i ragazzi erano felici.
Alexi non li stressava più con il suo cattivo umore e il suo nervosismo, tutti non vedevano l'ora di tornarsene a casa.

Secondo quelle persone che avevano dei lavori normali, la vita in tour era una  sciocchezza, un continuo divertimento.
Si, era divertente e molto gratificante, ma allo stesso tempo era una delle cose più stancanti del mondo.
I ragazzi stavano suonando l'ultima canzone del tour.
Riconoscevo la tristezza nella voce dei fans e nello sguardo del gruppo.

Le ultime battute di Jaska posero fine a "In Your Face" e al live.
Si mossero tutti verso l'uscita, lasciando le chitarre e il basso ai rodie che si complimentavano con loro per la grande esibizione.
Li vidi tornare sul palco, lanciando i soliti plettri e bacchette, abbracciandosi e concendendo un inchino ai fans, che stanchi e con poca voce continuarono ad urlare come pazzi.
Sorrisi dolcemente vedendo il mio ragazzo entrare nel backstage con uno sguardo stanco ed emozionato.
Mi passò un braccio attorno alle spalle avvicinandomi a se, baciandomi con dolcezza e chiedendomi con fare narcisista, se mi fosse piaciuto.

"A che ora abbiamo il volo domani?" - domandò Janne levandosi la maglietta sudata e lanciandola in una sacca.
"Alle 4 di pomeriggio" - gli rispose Jaska, prendendosi una birra e andando a farsi una doccia veloce.

Ad uno ad uno tutti i ragazzi andarono a lavarsi, togliendosi di dosso quella puzza di sudure e tornando belli profumati.
Per qualche minuto rimasero tutti con i capelli avvolti nei loro asciugamani ma iniziarono a sentir freddo e andarono ad asciugarseli.
Io nel frattempo me ne stavo seduta su un divano, con l'esp nera e gialla di Alexi in braccio a suonare delle note che rimbombavano nella mia testa.
Quella era l'esp che gli avevo regalato per il suo compleanno, se la portava sempre dietro, sia sul tourbuss sia in aereo, non la mollava mai e ne ero felice perchè sapevo quanto ci tenesse.



"Amo la mia ragazza quando suona" - disse lui baciandomi il collo e spaventandomi.
"Io odio quando il mio ragazzo mi fa prendere i colpi" - commentai fissandolo.
"Che suonavi?".
"Stavo suonando la mia preferita" - risposi squadrandolo e cercando di non ridere per la sua espressione indispettita.
"Mi rivelerai mai il titolo?" - domandò incrociando le braccia al petto - "Si parla del mio  gruppo".
"E va bene...la mia preferita è..." - iniziai vedendo la sua espressione farsi sempre più felice e curiosa, sorrisi - "E' ora di andare".
"Ma non è il titolo!" - si lagnò ed io feci appena in tempo a poggiare la chitarra, che dovetti iniziare a correre veloce - "Se ti prendo".
"TI AMO!" - urlai scappando.



Continuammo a ridere per un po, finchè non ci raggiunsero gli altri pazzi, con cui decidemmo di andare a festeggiare in un locale vicino al nostro hotel.
Restammo li dentro per circa due ore, poi io ed Allu ce ne andammo.

Avevamo bisogno di un po di intimità e di ritrovarci a tutti gli effetti.
I nostri corpi, i nostri cuori e anche i nostri cervelli avevano l'esasperato bisogno di toccarsi di nuovo.
Avevamo il disperato bisogno di calore.
Lui mi baciò non appena entrammo nell'ascensore ed io, appena le porte si aprirono di nuovo, lo spinsi fuori con forza.
Lui mi prese per mano, accorciando la distanza che ci divideva dalla nostra camera e aprendo la porta con velocità, vi entrammo e con un calcio la richiusi, girando poi la chiave e buttando subuto dopo le braccia al collo del mio ragazzo.
Mi sentii sollevare e poggiare contro la parete vicna alla porta, allacciai le gambe sui sui fianchie mi pieghai sul suo collo, mordendolo con fare possessivo e facendolo gemere.
Sentii le sue mani vagarmi sulle gambe, accarezzandole sopra il tessuto dei miei Jeans scuri.

"Mi sei mancata piccola" - mi disse lui ad un centimetro dalle mie labbra.

Lo baciai con foga, infilando le mani nei capelli e tirandoglieli piano, attorcigliandoli attorno alle mie dita e carezzandoli con  decisione.
Dopo aver vagato come anime in pena per la stanza, spargendo per la stanza le felpe, le maglie e con non poche difficoltà anche i nostri ormai scomodi pantaloni, ci ritrovammo sul letto, morbido e di color panna.
Le sue mani continuarono a percorrere senza sosta il mio corpo, che trasformava le mie emozioni in brividi, scuotendomi e facendomi gemere per l'eccitazione.

"Ti amo" - dissi osservandolo mentre sorrideva beato.

I capelli gli ricadevano lisci sulle spalle nude e sul volto, creando un gioco di luce e ombre in cui mi persi.
I suoi occhi erano liquide e ardenti di una passione che ci stava scaldando i cuori, il suo corpo fremeva dolcemente e le sue mani, che nonostante fossero abituate a ciò, tremavano mentre mi abbassava le con una lentezza quasi snervante le spalline del reggiseno nero.
Le mie dita percorsero languidamente il suo petto, fino ad arrivare all'elastico dei suoi boxer.
Lo sentii sospirare e lo baciai di nuovo, lasciando poi libero di torturarmi come meglio credeva.
Iniziò la mia agonia fatta di sospiri continui e carici di sentimento.
Alle sue mani seguirono le sue labbra, che umide lasciarono una scia immaginaria di baci, continuando così finchè non decisi di invertire le posizioni e renderlo schiavo delle mie labbra.
Dei miei denti che di tanto in tanto lo mordevano piano e lo facevano gemere.

Ormai stanchi di giocare, non riuscimmo più a contenerci e decidemmo, togliendo gli oramai inutili e ultimi indumenti, di porre fine alle nostre amorevoli torture.
Ci unimmo, finalmente.
Dopo troppo tempo riuscii finalmente a sentirmi di nuovo completa, amata e desiderata dall'uomo che amavo e lui, felice continuava ad accarezzarmi con decisione, cercando in qualche modo di trasformare ogni più piccola espressione di sofferenza in una di felicità.
Fare l'amore con lui era sempre una nuova emozione.
Ogni volta era come la prima e ciò ci faceva sorridere.

"Ti amo mio piccolo Inferno" - mi disse calcando il "mio".
"Ti amo da morire" - risposi baciandolo e lasciandomi andare tra le sue braccia, ritrovandomi a sussurrare il suo nome nello stesso momento in cui lui nominò il mio.
 
Ci avvolgemmo nella coperta, stringendoci in un caldo abbraccio che sapeva di casa e di protezione.
Inspirai il suo profumo, lasciandogli di tanto in tanto qualche bacio sulle labbra, stese in un sorriso dolce e sincero.
Continuava ad accarezzarmi con i polpastrelli ruvidi la schiena, facendomi sorridere e rabbrividire per la consistenza dei suoi calli da chitarrista.
La sua mano si spostò al mio viso, scostandone i lunghi capelli rossi che vi si erano attaccati e continuando ad accarezzarlo con lentezza e amore.
Sospirai e mi lasciai stringere, affondando il viso nel suo petto e chiudendo gli occhi.



Ci svegliammo insieme alle 11 e riluttanti dell'idea di doverci preparare, ci alzammo, andando a turno a farci una bella doccia calda e a preparare i nostri bagagli, poggiandoli poi vicino alla porta.

Fissai un po fuori la finestra, prendendo la fotocamera ed uscendo sul balconcino, per immortalare in qualche scatto il bellissimo paesaggio canadese illuminato dai dei piccoli e tenui raggi di sole.
Alexi mi abbracciò, poggiando il mento sulla mia spalla sinistra e strofinando il naso sul mio collo, facendomi rabbrividire e sorridere beata.
Avrei voluto rimanere così per tutta la vita.















*****
Eccomi qui di nuovo, con un nuovo capitolo pieno d'amore.
Si lo so che molte di voi che speravano in una separazione ora saranno in collera con me ma per favore non uccidetemi.
Che dire i due hanno chiarito e fatto pace, molta pace eheheh.
Ringrazio come sempre la mia Lea_love_Valo e chi segue qesta mia ff.
Buona serata a tutti/e.
Un bacione e fatemi sapere (con un commento possibilmente) cosa ne pensate.
  
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