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Autore: finnicksahero    25/07/2014    3 recensioni
Dal testo.
(...) -No- disse in un sussurrò, si prese la faccia fra le mani e gridò. Un grido liberatorio da far rabbrividire.
Quella ragazza aveva perso tanto e davvero troppo. Non poteva perdere anche Jason. Non l'avrebbe sopportato. Lei era forte, ma anche i migliori si spezzano prima o poi.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Octavian, Reyna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Octavian, please. 




-Sono spariti- urlò lei. Ero seduto alla mia scrivania nella mia camera a leggere dei rapporti mandati dal Campo Mezzosangue. Avevo addosso solo una maglia e dei boxer, bianchi. Stavo per andare a dormire, ma lei era entrata in casa mia, spaventata e impaurita. Reyna aveva una maglia viola del campo, che gli arrivava al ginocchio, sembrava un vestito, aveva i capelli neri sciolti e gli ricadevano lunghi sulle spalle e sul petto che si alzava e si abbassava velocemente. I piedi erano scalzi. Notai che erano smaltati di nero. Sorrisi.

Era la prima volta che Reyna mostrava la sua vera età. Sedici anni.

Ma il sorriso scemò velocemente, sotto i suoi occhi castani e preoccupati c'erano parecchie notti insonni -Cosa?- chiesi tranquillo, lei premette le mani tremanti alle tempie. Era in preda al panico -I ricordi di... lui- gridò, aveva la voce isterica e respirava affannosamente. Parlava di Jason, l'altro pretore, nonché ragazzo per cui lei aveva una cotta -Calmati Reyna, calmati- dissi alzandomi, gli andai incontro, vidi che stava tremando.

-Octavian- gemette, le nocche delle sue mani sbiancarono -Non ci sono più- sussurrò, sembrava davvero spaventata, dovevo calmarla -Ma si che ci sono, è sicuro- la rassicurai, non ero mai stato gentile con nessuno, ma con lei ero diverso, sentivo che mi stavo innamorando di quella ragazza dagli occhi nocciola. La feci sedere sul mio letto e gli cinsi le spalla con un braccio, stringendola a me, lei si rilassò un poco. -No- disse in un sussurrò, si prese la faccia fra le mani e gridò. Un grido liberatorio da far rabbrividire.

Quella ragazza aveva perso tanto e davvero troppo. Non poteva perdere anche Jason. Non l'avrebbe sopportato. Lei era forte, ma anche i migliori si spezzano prima o poi.

-Hey- sussurrai, e l'abbracciai, lei premette la sua faccia contro il mio petto e l'urlò dopo poco sparii, si scostò, fissando il pavimento, era così vulnerabile in quel momento, avevo paura di romperla. Prima che potessi accarezzarle la guancia iniziò a parlare a ruota libera -Ero in camera mia, stavo pensando a lui, e volevo averlo vicino, capisci? Quindi pensavo a noi due, le nostre giornate e poi- la voce gli si incrinò e gli occhi si riempirono di lacrime. Mi impietrii. Reyna non aveva mai pianto davanti a nessuno.

Per la prima volta, Reyna pianse quelle lacrime amare che aveva tenuto dentro di se, per troppo tempo.

-Poi erano sparite. Niente. Ho tentato con il mio ricordo più bello, prima che sparisse. Il mio primo bacio. Il nostro- disse e sorrise, fra le lacrime mentre arrossiva un poco, mi si incresparono le labbra pure a me. Si passò la lingua sulla bocca screpolata.

Qualcosa in lei si era spezzato. Lo vedevo dal modo in cui guardava il legno del pavimento, la tenni stretta a me. Finché si scostò.

Ed eccola li. La forte e impenetrabile Reyna, quella che non deve chiedere MAI a nessuno. Aveva rimesso la sua maschera e ricostruito il muro. Ed io ero rimasto fuori. Si alzò e andò verso la porta, a testa bassa.

-Pensi che mi ami ancora?- sussurrò, il mondo mi cadde addosso, avevo appena letto una lettera dove si parlava di Piper. La nuova ragazza di Jason. Esitai un minuto di troppo e quando alzai lo sguardo, lei aveva capito -Lo sospettavo, come si chiama- disse, aprii bocca e scossi la testa -Reyna non penso che sia il caso- mormorai, lei sventolò in aria una mano -Ho detto di dirmelo- la voce era tremante, ma non permetteva un 'No' come risposta -Piper, si chiama Piper- ammisi.

Si appoggiò alla mia porta e mi guardò dritto negli occhi. Quel caldo cioccolato stava fondendo piano piano il mio ghiaccio. Tutto quella fortezza interiore si stava sciogliendo, con un solo sguardo. Mi sentii il cuore accelerare e il respiro accorciarsi -Grazie- disse infine, sorrisi -Questo rimarrà fra noi- le promisi, sorrise e mentre usciva mi lanciò un'occhiata gentile, seguita da un sorriso.

Mi sdraiai e chiusi gli occhi. Dove due nocciola mi stavano aspettando. 
 

  
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