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Autore: Hermione Jean Granger    25/07/2014    7 recensioni
Un paio di mesi dopo la fine della Seconda Guerra Magica, Hermione contrae una malattia infettiva molto contagiosa e finisce al San Mungo: mentre è ricoverata, Ron le scrive una lettera. I due ragazzi cominciano una fitta corrispondenza che porterà uno di loro a riconsiderare la sua stessa esistenza ed entrambi a dare una svolta al loro amore.
[Seconda classificata al contest "La magia del tempo" indetto da ukuhlshwa e valutato da RoseDust sul forum di EFP]
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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04.07.1997
Cara Hermione,
Mi dispiace tanto che tu ti sia beccata la Polinfeziosi acuta.
Mi sono preso uno spavento enorme quando sei svenuta, qui alla Tana! Menomale che non ti è successo nulla di grave. I medici dicono che sei solo molto contagiosa, per questo non siamo ancora potuti venire a trovarti, ma sono sicuro che un giorno riuscirò ad eludere la sorveglianza (non potrei finire ad Azkaban per questo, vero?) e a portarti qualcosa di buono da mangiare (papà dice che in ospedale il cibo è pessimo).
Ti saluta Harry: in questo periodo lui e Ginny stanno sempre a sbaciucchiarsi!
Mi manchi.
Ron.

 
05.07.1997
Caro Ron,
che piacere ricevere la tua lettera!
Per il rischio di contagio della Polinfeziosi, qui non vedo mai nessuno... Mi sento molto sola, menomale che ci sono i libri a farmi compagnia. Il dottore dice che in dieci giorni dovrei guarire: mi sembra un tempo lunghissimo e non vedo l'ora di tornare a casa perché anche voi mi mancate tanto.
Il cibo non è così pessimo, anche se i manicaretti di tua mamma sono un'altra cosa! A proposito, salutamela tanto, così come anche Harry e Ginny (lasciali un po' in pace!) e tutta la tua famiglia. Siete stati gentilissimi a ospitare me e Harry alla Tana per l'estate: è così bello stare tutti insieme.
Eluderesti davvero la sorveglianza per me? Comunque no, non finiresti ad Azkaban, anche se potresti beccarti una bella ramanzina dalla direttrice del reparto. Fossi in te non rischierei.
Tua,
Hermione.

 
06.07.1997
Cara Hermione,
Aspettami.
Tuo,
Ron.

 
08.07.1997
Caro Ron,
non posso credere che tu sia davvero venuto qui. Mi è sembrato un sogno quando ti ho visto entrare dalla finestra con quell'enorme pacco di Cioccorane: sembravi uno di quei cavalieri cortesi di cui ho letto tanto quando ero bambina, se non che al posto dell'uniforme scintillante avevi una mascherina.
Grazie. Nessuno aveva mai fatto una cosa simile per me. Sei cambiato, Ronald Weasley: dov'è il fifone che conoscevo prima? Suppongo che questa sia la magia del tempo!
Mi piace il tuo nuovo modo di firmarti.
Tua,
Hermione.

 
10.07.1997
Cara Hermione,
scusami per averti fatto aspettare per questa lettera, ma le tue parole mi hanno fatto riflettere e ho avuto bisogno di un po' di tempo per trasferire i miei pensieri su carta.
Tu scherzi ma, come al solito, hai ragione: sono cambiato.
Quella che tu chiami "magia del tempo" in realtà non è altro che la somma delle persone che ho incontrato e delle esperienze che ho vissuto in questi anni.
Tu mi hai conosciuto quando avevamo undici anni: Ronald Weasley, il sesto di sette fratelli. Quando si è così tanti, è difficile sentirsi speciali. Sono convinto che i miei genitori abbiano fatto del loro meglio, ma era inevitabile che qualcuno di noi a volte si sentisse trascurato o non amato. Questo succedeva a me con molta più frequenza che agli altri, probabilmente perché io stesso mi ero abituato a starmene per conto mio, a non cercare troppo le attenzioni dei miei, perché non volevo che si sentissero "obbligati" ad amarmi, oppure che percepissero del senso di colpa.
Poi sono diventato amico di Harry e la storia si è ripetuta: "l'amico scemo del prescelto", ecco cos'ero. Ecco come mi sentivo. Papà ammirava tanto una first lady americana di nome Eleanor Roosevelt: lei disse "Nessuno può farti sentire inferiore senza il tuo consenso", ma io il consenso lo davo sempre a tutti. Mi facevo calpestare come uno zerbino senza replicare, ma in realtà esplodevo dentro. Ero divorato dalla gelosia nei confronti di Harry: mi sembrava che lui avesse tutto, rispetto a me. Aveva la ricchezza, la fama, il coraggio... E nel frattempo io ero solo una comparsa, una macchietta, qualcuno da deridere.
Durante tutti questi miei travagli interiori, tu c'eri sempre. Eri come... un faro di speranza che mi indicava la strada di casa. Oh, è difficile da spiegare. Vorrei saper scrivere bene come te: la tua mano vola leggera sul foglio, poi ti fermi per un attimo a pensare, con la testa tra le mani... Sembra quasi che tu stia per crollare... Ma poi hai uno scatto, tiri su la testa e ricominci a scrivere con quella tua calligrafia svolazzante e precisa. Non hai alcuna difficoltà a esprimere quello che provi, tu. Io invece mi sono sempre barricato dietro a una muraglia di incertezze. Tu sai, Hermione, che non sono troppo bravo ad esprimermi a parole. Mi è molto difficile, in questo momento, scriverti queste cose, ma mi sono voluto aprire con te per dimostrarti qualcosa, credo. O per dimostrare qualcosa a me stesso. La verità è che la profondità dei sentimenti che provo per te a volte mi spaventa. E credo siano stati proprio quelli a cambiarmi così tanto.  
Quel bacio che ci siamo dati durante la battaglia di Hogwarts mi ha cambiato perché è stata la realizzazione di qualcosa che ho sempre creduto impossibile: tu hai scelto me. Hai scelto me, anche se avresti potuto scegliere Harry, Krum, McLaggen o chiunque altro. Ma è me che tu hai baciato. E questo mi ha fatto pensare che forse merito di essere la prima scelta di qualcuno... E finalmente ho capito che vorrei essere la tua. Io ti amo, Hermione. In questi due mesi ci siamo comportati come se stessimo vivendo un amore clandestino, e tutte le volte che stavamo vicini arrossivamo come due scolaretti. Ma io voglio costruire qualcosa con te e sono pronto a non vergognarmi più davanti al mondo. Sii la mia ragazza. Per davvero. Davanti a tutti.
Sono le tre di notte: adesso andrò a svegliare Leotordo e, senza pensarci troppo, gli consegnerò questa lettera. Probabilmente domattina me ne pentirò: non di provare queste cose, ma di avertele scritte. Però dovevo, dovevo farti sapere quanto sia grande l'amore che provo per te.
Buonanotte.
Tuo,
Ron.

 
12.07.1997
Caro Ron,
per la prima volta in vita mia, non so che cosa dire.
Penso che questo sia il discorso più lungo che tu mi abbia mai fatto, ed è una gioia avere la conferma che il ragazzo che amo sia così dolce e profondo.
Ma certo che sarò la tua ragazza: cosa potrei desiderare di meglio? Tu per me non sei mai stato "l'amico scemo del prescelto", mai, e credo che tu lo sappia. Io ti ho amato dal momento in cui sono stata abbastanza matura per capire cosa fosse l'amore. Non avrei mai scelto Harry, Krum, McLaggen o chiunque altro, se il confronto fosse stato con te.
Vorrei davvero farti capire quanto sei speciale, Ronald: è vero che non credi abbastanza in te stesso, ma non dovresti sentirti così; ti ricordi quando, al sesto anno, Harry ha finto di darti la Felix Felicis? Sei stato splendido in campo, ma è stato solo merito tuo: solamente che tu credevi che la pozione ti stesse aiutando, come succede talvolta ad alcuni pazienti con l'effetto placebo. Dovresti sempre avere la sicurezza che hai avuto durante quella partita, sapendo che puoi essere meraviglioso semplicemente essendo te stesso.
Quel bacio ha cambiato anche me. E non vedo l'ora di uscire di qui per baciarti di nuovo.
Ti amo,
Hermione.
P.S. Quando mi hai osservata così bene mentre scrivevo? Sei uno stalker!

 
13.07.1997
Cara Hermione,
non sono uno stalker! Semplicemente penso che tu sia molto bella mentre scrivi. O mentre fai qualsiasi altra cosa. Un po' meno quando mi fai queste accuse alquanto ingiuste.
Ti amo,
Ron.

 
14.07.1997
Caro Ron,
noto con molto piacere che, nonostante tutti i tuoi cambiamenti, continuiamo a battibeccare come ai vecchi tempi. La cosa non mi dispiace poi così tanto.
Non riesco a collegare l'immagine di questo nuovo Ron così dolce e maturo a quella del ragazzino scorbutico col naso sporco che ho conosciuto su quel treno.

 
15.07.1997
L'hai detto tu stessa, amore... È la magia del tempo! 
  
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