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Autore: monza68    06/09/2008    0 recensioni
(Un detective in corsia) - Steve Sloan conosce una donna, sarà quella giusta?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La donna giusta.

A Los Angeles era una di quelle rare volte che faceva freddo, il dottor Mark Sloan era dietro alla finestra di casa sua a guardare l’oceano, quando ad un certo punto vede da lontano arrivare di corsa la figura di suo figlio. Steve fa jogging sulla spiaggia tutti i giorni, è una cosa a cui non rinuncia mai, nemmeno in una fredda domenica come quella di oggi.

Quando si avvicina alla casa guarda in su, Mark lo saluta, Steve ricambia il saluto e s’infila nella parte di sotto della casa dove c’è il suo appartamento.

Mark decide di preparare una buona colazione, suo figlio è uno sportivo, si mantiene in ottima forma ma non rinuncia mai ad un buon pasto.

Infatti, dopo un po’ sente che suo figlio sale le scale, quando arriva ha ancora i capelli bagnati dalla recente doccia.

“Ciao papà.” Si avvicina al tavolo e ruba una frittella.

“Siediti e aspetta che sia tutto pronto prima di rubare le cose dal piatto, come mai sei andato a correre con questo freddo? Rischi di prenderti un malanno.” Gli mette davanti la colazione.

“Con questo tempo non c’è quasi nessuno sulla spiaggia, quindi non ci sono distrazioni, ho corso fino al pontile di Malibù senza fatica, dovresti provare.” Intanto attacca con gusto il piatto della colazione.

“Alla mia età e con il mio scarso allenamento mi troverebbero lungo disteso sulla sabbia.” Guarda affascinato suo figlio, mangia di buon gusto eppure ha un fisico e una linea eccezionali.

Mark comincia a mettere a posto la cucina, “Lavori oggi?”

Steve si alza e mette nel lavandino il piatto vuoto, “No, ho promesso ad Amanda che avrei accompagnato lei e CJ alle selezioni sportive della scuola.”

Mark è contento che Steve sia così disponibile con la loro amica Amanda, per lei non è facile crescere da sola un bambino, e loro cercano in tutti i modi di starle accanto.

“Venite a casa per pranzo?” Mark ama avere i ragazzi a casa, se Amanda e il piccolo CJ sono liberi per pranzo può invitare anche Jesse.

Steve prende un bicchiere di latte, “Non lo so, ma credo che se Amanda non ha altri impegni sia felice di venire qui, ti facciamo .”

Steve torna di sotto al suo appartamento per prepararsi ad uscire, Mark decide di chiamare in ogni modo Jesse, non vuole rischiare di pranzare da solo in una giornata così grigia.

Sente suo figlio che apre la porta per uscire, “Ciao papà, a dopo…” Non fa tempo a rispondere che la porta si chiude.

Steve arriva a casa di Amanda Bentley con qualche minuto di anticipo sul previsto, quando bussa sente la voce di Amanda dall’interno, “Arrivo… Un momento.”

Dopo qualche secondo la porta si apre ed Amanda sorride, “Ciao Steve, entra, siamo un po’ in ritardo…”

Dalle scale scende di corsa un bambino di 7 anni, che corre incontro a Steve e gli abbraccia le gambe, “Zio Steve!”

Steve si mette giù per essere all’altezza del bambino, “Ciao campione, pronto per le prove sportive?”

Il bambino sorride, “Si, voglio essere bravo e forte come te zio Steve, che sport facevi a scuola?” CJ lo sta fissando con occhi adoranti.

Steve sorride, “Ho giocato a football e a basket, ti piacerebbe fare uno di questi sport?”

Il piccolo CJ accenna col capo e sorride, poi corre nuovamente di sopra a prendere la sua roba.

Amanda aspetta che Steve si rialzi e lo abbraccia, “Grazie di aver accettato di venire, CJ non parla d’altro da giorni, lo hai reso felice, anche perché molti bambini avranno entrambi i genitori presenti.” Visto che Amanda ha lo sguardo un po’ triste lui la bacia sulla guancia.

“Mi fa piacere passare un po’ di tempo con voi, se finiamo presto mio padre ci aspetta per pranzo, per te va bene?”

Amanda accenna col capo, poi si girano quando sentono CJ che scende le scale, e si avviano alla scuola con la macchina di Steve.

Arrivati nel parcheggio della scuola notano che ci sono già alcune macchine, Amanda scende e vede una sua amica, mamma di un compagno di classe di CJ.

Appena l’altra donna la vede le va incontro, “Ciao Amanda.”

Anche Amanda si avvicina, “Ciao Stephany, come stai? Il padre di Thomas è venuto oggi?”

L’altra donna si scurisce in volto, “Quell’idiota del mio ex marito ha detto che aveva un impegno di lavoro, già di Domenica! Ecco uno dei motivi del nostro divorzio, va bene che lui non mi abbia mai considerata, ma fregarsene di suo figlio è incredibile!”

Amanda la capisce, quando Colin ha divorziato da lei si è disinteressato di CJ, tanto che il bambino non chiede nemmeno più notizie di suo padre.

Stephany sorride, “Non voglio rovinarmi la giornata, ma ehi…” Guarda Steve che sta aiutando CJ a prendere il borsone sportivo dal portabagagli della macchina, “Niente male, dove lo hai trovato?”

Amanda segue lo sguardo della sua amica e sorride, “Si chiama Steve, è il figlio del mio collega Mark Sloan, te lo ricordi? Lo hai visto alla raccolta fondi della scuola due mesi fa, Steve è un caro amico e CJ è molto legato a lui, è bello che sia potuto venire.”

Stephany continua a fissarlo mentre si avvicina, “Amico eh? È impegnato?”

Amanda ride, Steve ha nuovamente colpito. “Per quanto ne so io è libero.”

Intanto Steve e CJ le hanno raggiunte, Amanda sorride, “Steve vieni che ti presento una persona, lei è Stephany Sommers, suo figlio Thomas è nella stessa classe di CJ.”

Steve stringe la mano all’altra donna, “Piacere signora Sommers.”

Stephany trattiene la mano di Steve, “Piacere mio, mi chiami Stephany.”

Steve tira via la mano sorridendo, “D’accordo, entriamo?” Prende sotto braccio Amanda e s’incamminano verso la scuola.

Amanda ride, “Attento Steve, sei appena entrato nelle mire di una donna che non molla facilmente la preda.”

Quando entrano nel giardino della scuola vanno a sedersi sulle gradinate del campo sportivo, per godersi al meglio le competizioni sportive, come previsto Stephany va a sedersi accanto a loro.

Mentre gli parla poggia la mano sulla gamba di lui, e continua a stuzzicarlo.

Steve cerca di ignorarla, non vuole trovarsi coinvolto in una sgradevole caccia all’uomo, ma lei è di parere contrario, continua a rivolgergli la parola cercando di attirare la sua attenzione. Amanda indica CJ, “Eccolo, ora provano la corsa.”

Il bambino alza il braccio e li saluta, entrambi rispondono.

Intanto arriva un’altra donna che saluta prima Amanda, poi nota Steve e sorride, “Ciao Sloan, cosa ci fai qui?”

Steve sorride, “Rotmans, ci vediamo anche di domenica… hai qualcuno che partecipa alle selezioni?”

Stephany è seccata dall’intrusione dell’altra donna.

Rotmans sorride, “Si, mia figlia Jennifer, è quella con la tuta rossa, tu invece?”

“Sono qui con Amanda, per suo figlio.” Indica Amanda, “Amanda… Linda è una mia collega al distretto.”

Le due donne sorridono, mentre le gare per le selezioni continuano, Steve parla con la sua collega e questo secca molto Stephany, che avendo messo gli occhi su Steve non è contenta che lui abbia rivolto la sua attenzione altrove.

Un’ora dopo CJ arriva di corsa seguito dal suo amico Thomas, “Mamma… mamma…” CJ sale le gradinate, “Guarda, mi hanno preso per la corsa e il football, mi spiace zio Steve, ma per il basket sono troppo basso.”

Steve sorride e gli arruffa i capelli, “Non importa, e poi se ti hanno preso per la corsa vuol dire che sei veloce.”

CJ sorride, “Anche Thomas è nella squadra di football.”

Stephany si alza di scatto, “Thomas, prendi la tua roba, andiamo via!” Il bambino la guarda e non replica. Gli altri li guardano andare via.

CJ non capisce, “Perché Thomas e sua mamma vanno via? Ora c’è la consegna delle magliette delle squadre.”

Amanda accarezza la schiena di suo figlio, “Non ti preoccupare tesoro, la prendiamo noi la maglietta di Thomas, così domani gliela porti a scuola.”

L’agente Rotmans replica, “L’ho sempre considerata una persona strana, oggi ne ho avuto la conferma, ora vado a cercare mia figlia, ciao Steve, ci vediamo domani, ciao Amanda, buona domenica.”

Entrambi salutano, raccolgono la roba di CJ, vanno a prendere le magliette e poi Steve, mentre si dirigono alla macchina, telefona a suo padre per avvisare che arrivano per pranzo.

Arrivati a casa entrano dalla porta principale, e quando Mark va loro incontro sente che Amanda sta ridendo, CJ corre a salutare Mark e poi Jesse che si trova sul terrazzo.

Amanda si avvicina a Mark, “Ciao Mark, ho fame, spero che ci sia qualcosa di buono da mangiare, anche Steve deve essere affamato, si deve riprendere dalla fuga…” Scoppia a ridere.

Steve la guarda e scuote la testa, “Amanda…”

Ma la donna è già fuori sul terrazzo, “Ciao Jesse, libero oggi?”

“Ciao Amanda, potrei mai rifiutare un invito di Mark?” Quando spunta Steve si rivolge a lui, “Ciao amico, come stai?”

Amanda continua a ridere, Steve la guarda e scoppia a ridere anche lui, “Ora bene, ma sono stato molestato.”

Mark lo guarda curioso, Amanda continua a ridere, “Ma dai Steve, quella donna si è solo appiccicata a te come un francobollo, ma non ha osato andare oltre in pubblico…”

“Ci mancava solo quello, ma è stata un paio di volte al limite dell’arresto per atti osceni…” Alza gli occhi al cielo.

Durante il pranzo discutono del più e del meno, poi Amanda torna a casa con CJ e Jesse che li accompagna.

Mark e Steve ripuliscono la cucina poi si siedono sul terrazzo e guardano l’oceano in silenzio, la giornata ora è più calda e si godono la tranquillità.

Il giorno dopo Steve partecipa ad un’operazione di polizia molto impegnativa, dove riescono a catturare un pericoloso boss della malavita, ma tre agenti rimangono feriti, di cui uno in modo grave, Steve dopo circa un’ora si reca al Community General Hospital per vedere come sono le condizioni di quest’ultimo.

“Ciao papà.” Si avvicina a suo padre appena lo vede uscire dal pronto soccorso.

“Ciao Steve, l’agente Miller è uscito dalla sala operatoria mezzora fa, se la caverà, è stato operato dai migliori medici che abbiamo qui, sarà lungo il ricovero ma andrà tutto bene.”

Steve tira un sospiro di sollievo, “Meno male, vado al distretto così compilo il mio rapporto. Ci vediamo più tardi.”

Mark gli mette una mano sulla spalla per un gesto d’affetto ma anche per trasmettergli senza parole il suo sollievo nel vederlo sano e salvo.

Steve si avvicina all’ascensore e vede che ad aspettare c’è una donna piuttosto attraente. Lei lo guarda e sorride, quando arriva l’ascensore salgono entrambi e scendono al parcheggio, Steve segue con lo sguardo la donna che raggiunge la sua auto, ci sale a va via. È davvero bella…

Il giorno dopo Steve è all’ospedale per trovare l’agente Miller, dopo qualche minuto entra la donna che il giorno prima ha incontrato sull’ascensore, indossa un camice.

“Buongiorno agente Miller, come si sente?” Parla al suo paziente e sorride a Steve.

“Molto meglio, grazie dottoressa Spencer, grazie ancora di tutto, lei conosce il mio collega Steve Sloan?”

Steve si avvicina e allunga la mano fissandola negli occhi, lei gli stringe la mano, “Parente con il dottor Sloan?”

Steve accenna col capo, “è mio padre.”

Lei sorride, “Un grande medico.” Rivolge l’attenzione al suo paziente, “Ripasso domani a vedere come sta, arrivederci agente Sloan.” Si avvicina alla porta e prima di uscire sorride ai due uomini.

Quando esce Steve continua a fissare a porta, “Wow! Ieri quando l’ho incontrata sull’ascensore ho pensato di sognare, ma è reale vero?”

Miller ride, “è bella vero? Mi ha operato lei, è un cardiochirurgo.”

Steve saluta il suo collega e lascia la stanza, va a cercare Amanda, ma in patologia non la trova, un’infermiere gli dice che è andata a pranzo, così va a cercarla alla caffetteria dell’ospedale e la trova seduta ad un tavolo all’aperto con un’infermiera.

“Amanda, Jenny…” Arriva al tavolo e saluta le due donne.

Amanda sorride, Jenny si alza, “Siediti Steve, vorrei restare ma devo lavorare.”

Entrambi la salutano, poi Amanda si accorge che Steve la fissa, “Che cosa c’è Steve?”

Lui sorride, lei lo conosce molto bene, si avvicina a lei e le chiede, “Conosci la dottoressa Spencer?”

“E’ una nuova assunta dell’ospedale, l’hai notata eh?” Amanda sorride, la dottoressa Spencer è molto bella.

Steve si appoggia allo schienale della sedia, “Notata? Direi che mi ha folgorato…”

Amanda lo guarda e si rende conto che ora lui è immerso nei suoi pensieri, mette una mano su quella di lui, “E’ qui da noi da tre mesi, mi sembra strano che tu l’abbia incontrata solo ora, sei sempre qui da noi…”

Steve sorride, “Sono stato attirato dai suoi occhi, sono così scuri e intensi, che non ho notato le sue mani, non ho visto se porta la fede.”

Amanda si avvicina a lui, “Se proprio vuoi saperlo credo che sia libera, non l’ho mai vista in compagnia di un uomo e non ha anelli.”

Steve sorride, “Bene, una buona notizia.” Si alza, bacia Amanda sulla guancia, “Buona giornata.”

Nel pomeriggio tardi Amanda è in laboratorio, ad un certo punto sente bussare e quando si gira dal microscopio vede entrare la dottoressa Spencer.

“Ciao Amanda, hai tu il rapporto sul Signor Andor? Non lo trovo nella sua cartella.” Steve ha ragione, ha uno sguardo molto intenso.

“Si, ho finito gli esami solo qualche minuto fa.” Cerca tra le sue carte e sporge quello che voleva l’altra dottoressa.

“Grazie.” Si gira per andare via ma esita, guarda Amanda, vorrebbe chiederle una cosa ma è un po’ titubante.

Amanda lo nota, “Ti serve altro?”

L’altra donna sorride leggermente, “Tu sei molto amica del dottor Sloan, vero?”

“Si, ti serve qualcosa da lui?”

“No, volevo chiederti…” Arrossisce leggermente, “Conosci bene il figlio Steve?”

Amanda sorride, allora si sono notati a vicenda, “Si, per me è come un fratello, è una persona molto buona, è sempre disponibile con tutti, e direi che è un uomo molto affascinante…” Amanda ora sorride al viso visibilmente arrossato dell’altra donna.

“Ti prego, non saltare subito a conclusioni affrettate, è solo che l’ho conosciuto questa mattina e mi ha colpito, volevo solo sapere se è impegnato…”

Amanda le mette una mano sulla spalla, “è la stessa cosa che mi ha chiesto lui di te… no non è impegnato.”

Emily sorride, “Davvero?”

Amanda incalza, “Scusa ma non posso fare a meno di essere curiosa, cosa ti ha colpito in lui?”

Emily è un po’ imbarazzata, lei e Amanda sono diventate amiche in questi tre mesi ma non si sente a proprio agio a parlare di queste cose, “Mi ha colpito molto la sua altezza, il suo fisico e gli occhi.”

Amanda ride, Emily si avvicina alla porta, “Ti prego Amanda, questo discorso resti tra noi due.”

Amanda accenna col capo.

Intanto Steve è seduto alla scrivania nel suo ufficio, quando squilla il telefono, “Sloan.”

Ascolta cosa gli dicono dall’altro capo del telefono, “Ho capito, vado appena possibile, grazie.”

Steve si alza e bussa alla porta dell’ufficio del Capitano Newman, “Capitano, abbiamo ricevuto una soffiata sul caso di omicidio del figlio dei Debster, vado a controllare.”

“Sloan…” Newman aspetta che Steve lo guardi, “Fai attenzione e fammi sapere.”

Steve sorride alla premura del suo capitano, “Si signore.”

Quando arriva davanti alla casa dove gli è stato detto che avrebbe trovato qualcuno che aveva visto qualcosa del rapimento Debster, gli sembra che sia vuota, suona il campanello ma non riceve risposta, bussa, “C’è qualcuno? Polizia.”

Bussa ancora una volta, poi decide di provare con la porta sul retro della casa, ma anche li trova tutto chiuso, torna verso l’auto e chiama il distretto per telefono, “Sono Sloan, sono sul posto della soffiata sul caso Debster ma non c’è nessuno.”

“Aspetti un momento Tenente, m’informo…” Steve resta in linea e poco dopo sente la voce del Capitano Newman, “Non riusciamo a rintracciare chi ha chiamato, metteremo sotto controllo la casa, vai pure via…”

Steve rientra in auto e va via senza accorgersi che c’è qualcuno che lo osserva.

Steve decide di passare in ospedale a salutare suo padre, e poi non si sa mai, potrebbe incontrare di nuovo la dottoressa Spencer, non ha nemmeno chiesto ad Amanda il suo nome di battesimo.

Appena entra in ospedale la vede al banco delle infermiere al pronto soccorso intenta a scrivere qualcosa. Si avvicina e attira la sua attenzione, “Dottoressa Spencer…”

Lei si volta per vedere chi la chiama e quando vede chi è sorride, “Agente Sloan, che piacere incontrarla, ma la prego mi chiami Emily.”

Lui si ferma di fronte a lei, “Solo se lei mi chiama Steve e se accetta di venire a prendere un caffè con me, sempre che sia libera.”

Lei posa la cartella e si rivolge all’infermiera, “Betty mi assento per un po’, se avete bisogno di me mi chiamate sul cercapersone.” Poi si rivolge a Steve, “Andiamo?”

Si avviano all’uscita per andare alla caffetteria, appena si siedono è Steve il primo a parlare, ”Amanda mi ha detto che lei è qui da tre mesi, vero?”

Emily sorride, allora è vero che lui ha chiesto notizie su di lei ad Amanda, “Senti non mi piace tutta questa formalità, che ne dici se lasciamo perdere e ci diamo del tu?”

Steve si sporge sul tavolo verso di lei, “Mi sembra un’ottima idea, in fondo ci conosciamo già da due giorni…”

Lei ride, “Abbiamo una cosa in comune, tuo padre è un medico, e anche molto bravo, ma tu sei diventato un agente di polizia…”

Steve sorride, “A dire il vero sono un tenente della squadra omicidi, ma quale sarebbe la cosa in comune?”

Emily lo guarda bere il caffè, deve essere mancino, da come tiene la tazza e da come porta la pistola, ha sempre avuto un che di curiosità per i mancini, “Beh, il fatto che abbiamo intrapreso strade diverse dai nostri genitori, e la cosa buffa è che mio padre è il capitano di un distretto di polizia a New York.”

Steve ora capisce, “Ne sono felice sai, non farai di sicuro parte di quelle donne che sono restie a conoscere un poliziotto.”

“Hai avuto qualche esperienza spiacevole a riguardo?” Anche se per lei è incredibile pensare che una donna decida di non uscire con un uomo così affascinante a causa del suo lavoro.

Steve si appoggia allo schienale della sedia, “Se devo essere sincero ho avuto un po’ di compagnia femminile negli anni, ma mai nulla di serio e molte sono sparite a causa del mio lavoro.”

Lei non stenta a credere che lui abbia avuto parecchie donne.

Prima che lei possa replicare lui incalza, “Che ne dici di uscire a cena insieme una di queste sere?”

Non c’è nulla che la renderebbe più felice, sta per rispondere ma il suo cercapersone suona, prende il suo cellulare e chiama il reparto, “Sono la dottoressa Spencer, avete bisogno di me?” Ascolta la risposta e riattacca, quando sta per dire qualcosa è il cercapersone di Steve che si mette a suonare. Entrambi ridono, Steve guarda il numero sul display e dice, “è mio padre, che mi cerca, vado a vedere cosa vuole.”

Lei gli mette una mano sul braccio per fermarlo, “Grazie per il caffè, spero di sentirti presto.”

Lui sorride e gli da un biglietto da visita con il suo numero ti telefono, “Lo spero anch’io.” Poi va via.

Steve entra nell’ufficio di suo padre, “Ciao papà, volevi vedermi?”

Mark alza la testa quando sente la voce di suo figlio, “Allora è vero, l’infermiera all’ingresso mi ha detto di averti visto e mi chiedevo come mai non eri passato a salutarmi.”

Steve si siede nella sedia opposta a lui, “Sono andato a prendere un caffè.”

Mark lo squadra, suo figlio ha risposto troppo frettolosamente, ci deve essere qualcosa sotto, ma lascia perdere, dopo un po’ Steve si alza, “oggi mi hanno fatto girare a vuoto dandomi una pista falsa da seguire, vado al distretto per il rapporto, se vuoi possiamo cenare insieme, c’è la partita ed è un bel po’ che non ci regaliamo una serata tranquilla.”

Mark sorride, “Mi sembra un’ottima idea, pizza o cucino qualcosa?”

“Che ne dici di una pizza, sarà tardi quando finisco al lavoro.”

Mark si alza, “Ci sto.”

Steve arriva alla porta e si gira, “Passo io a prenderle?” Mark accenna col capo, è felice per l’allettante prospettiva di passare la serata con suo figlio.

Steve firma il rapporto sui fatti della giornata, lo mette sulla scrivania insieme agli altri documenti, poi guarda l’ora, sono le sei e mezza, chissà se Emily è ancora al lavoro? Prende il telefono e chiama l’ospedale.

“Community General Hospital, come posso esserle utile?” è la risposta dell’infermiera alla reception.

“Vorrei parlare con la dottoressa Spencer se è ancora al lavoro.” È un po’ nervoso, e se lei s’infastidisce ad essere disturbata? Ma è tutto il pomeriggio che pensa a lei e ha voglia di sentirla.

“Chi devo riferire?” la donna dall’altro capo è molto professionale.

“Steve Sloan.” Speriamo che non iniziano a girare voci in ospedale, così aggiunge, “La dottoressa Spencer ha operato un mio collega ferito gravemente, e volevo avere notizie.”

“Va bene, vedo se può rispondere…” dopo un po’ ritorna la voce della donna, “Mi spiace, la dottoressa è occupata, vuole lasciare un messaggio?”

Steve ci pensa su, “Non importa, non è così importante, grazie.”

Quando mette giù il telefono si rende conto di essere un po’ deluso.

Emily esce dalla sala operatoria, è stanca, non vede l’ora di andare a casa e fare un bel bagno caldo, anche se non sarebbe male avere poi qualcuno che si siede sul divano e le massaggia i piedi stanchi, qualcuno come Steve Sloan, caspita… era un bel po’ di tempo che non pensava ad un uomo così spesso.

Si toglie gli abiti da sala operatoria e si veste per andare a casa, quando esce dal reparto si ricorda di aver lasciato nella tasca del camice il biglietto da visita di Steve, così si reca allo spogliatoio dei medici e ci trova Amanda che si prepara per uscire.

“Ciao Amanda.”

“Ciao, pensavo che fossi già andata a casa.” Amanda vede che qualcosa cade dal camice dell’altra donna.

“Ho dimenticato una cosa.”

Amanda si china e raccoglie il foglietto che è caduto, sorride nel vedere che si tratta di un biglietto da visita di Steve.

Intanto Emily sta cercando nelle tasche, ha paura di averlo perso, Amanda continua a sorridere, “che cosa cerchi?”

Emily guarda anche dentro l’armadietto, “Avevo un biglietto da visita…”

Amanda alza la mano stringendo il biglietto tra le dita, “è forse quello che ti è caduto un minuto fa, e che guarda caso io ho raccolto?”

Emily la guarda e arrossisce, cavolo… è la seconda volta che capita davanti ad Amanda per la stessa cosa, o meglio per la stessa persona.

“Grazie, me lo ha dato oggi quando siamo andati alla caffetteria, ti prego Amanda non dire nulla a nessuno, non c’è niente tra noi due e se mai potrà esserci qualcosa non voglio che sia rovinato dalle chiacchiere di corridoio…”

Amanda ride e le dà il biglietto, “Solidarietà femminile… ma mi devi tenere aggiornata…”

Emily sorride, “Sono sicura che sarai la prima a sapere se cambia qualcosa.”

Quando Emily passa davanti al bancone dell’ingresso, l’infermiera di turno la chiama, “Dottoressa Spencer…” aspetta che si avvicini, “Mentre era in sala operatoria l’ha cercata suo padre, ha lasciato detto di salutarla, poi ha chiamato la Clinica Lewis di Washington, per una festa di beneficenza il mese prossimo e poi ha chiamato Steve Sloan, ma non ha lasciato detto nulla…”

La notizia che Steve ha chiamato la riempie di gioia, vuol dire che anche lui ha pensato a lei, “Grazie, buona serata.”

Steve esce dal distretto e si reca alla macchina, prende il telefono e chiama suo padre.

“Pronto?”

“Ciao papà, esco ora dal lavoro, passo a prendere due pizze e arrivo.”

“Bene Steve, ti aspetto.” Mark inizia a preparare il tavolo, poi decide di portare da bere in salotto, possono mangiare sul divano mentre guardano la partita.

Intanto Steve sale in macchina e parte in direzione della costa, una macchina si mette al suo inseguimento.

Quando arriva alla pizzeria è sollevato nel vedere che c’è solo una persona davanti a lui.

“Ciao Tony.”

“Buonasera Tenente, cosa le preparo?”

“Due delle tue pizze speciali, così faccio felice mio padre.”

Tony si mette al lavoro e Steve si siede ad un tavolo in attesa, e sfoglia il giornale che vi è appoggiato sopra. Trova un interessante articolo che lo coinvolge nella lettura. Intanto una donna entra nel locale.

“Buonasera signora, desidera?”

“Una pizza con peperoni, grazie.”

Quando la donna si gira vede Steve al tavolo intento a leggere, “Mi scusi…” Steve alza lo sguardo, “Lei non è l’amico di Amanda Bentley?” Steve accenna col capo, cercando di ricordare dove si sono conosciuti, poi ricorda, alla scuola di CJ durante le selezioni sportive.

“Si ricorda di me? Sono Stephany Sommers, mio figlio è nella stessa classe del figlio di Amanda.” Stringe la mano di Steve, anche questa volta trattenendola più del necessario.

Steve non vuole essere scortese, spera solo che le sue pizze siano pronte il più presto possibile.

Intanto la donna incalza, “Che strana coincidenza trovarsi proprio qui, abita da queste parti?”

Steve sospira rassegnato, “Più avanti verso la costa.”

Stephany avrebbe voluto qualche informazione in più, dopo tutto lo ha seguito fino a li, fingendo poi di esserci capitata per caso a comprare la pizza.

“Tenente, le sue pizze sono pronte.” Grazie al cielo.

Paga il conto e prende le pizze, “Arrivederci signora Sommers, buona serata, grazie Tony alla prossima.”

Mentre esce dalla pizzeria non si accorge dello sguardo che le rivolge la donna, lei ha capito che Steve era seccato di averla incontrata. Dopo qualche minuto lei esce dalla pizzeria, butta la pizza nel bidone dell’immondizia, “Non finisce qui, mio caro…”

Emily arriva a casa, si prepara un bel bagno caldo e si immerge nella vasca, si rilassa talmente che rischia addirittura di addormentarsi, poi pensa a Steve, chissà perché lui le ha telefonato, cosa voleva? Ha deciso, quando esce dalla vasca gli telefona.

Steve arriva a casa, entra e cerca di bilanciare tutto quello che ha in mano, “Papà…”

Mark arriva e gli prende le pizze, “Ciao figliolo, hai fatto in fretta.”

“Si, vado a lavarmi le mani e arrivo.”

Mark porta le pizze sul tavolino in salotto.

“Papà la tavola non è pronta…” Vede che suo padre lo aspetta sul divano, “Mangiamo qui, come ai vecchi tempi?”

Mark sta tagliando la pizza, “Già, quando eri ragazzo era l’unico modo di farti mangiare quando c’era la partita, davanti al televisore.”

Steve ride e si siede accanto a suo padre.

Mark addenta una fetta, “Ummm, sei andato da Tony vero?”

Steve accenna col capo, non può rispondere, ha la bocca piena.

Mark sorride, “Le sue pizze sono inconfondibili.”

Mentre mangiano parlano senza prestare molta attenzione alla partita, Steve beve un sorso di birra, “Sai quella donna che ho incontrato domenica alla scuola di CJ, quella per cui Amanda mi prendeva in giro?”

Mark accenna col capo, così Steve continua, “L’ho incontrata in pizzeria, non è una strana coincidenza?”

Mark sorride, “Forse è il destino…”

Steve alza lo sguardo al cielo, “Spero di no, è una tale seccatura, devo chiedere ad Amanda se abita da queste parti, non vorrei ritrovarmela tra i piedi molto spesso.”

Mark ride, “Figliolo, quando avrai la mia età sarai più che felice se una donna ti corre dietro…”

Steve lo fissa, “La tua età? Sono sicuro che anche tu hai la tua buona dose di ammiratrici, è un dono genetico, infatti…” Non finisce la frase, il suo cellulare suona.

Mark incalza, “Forse è lei…” Ride.

“Se Amanda le ha dato il mio numero è una donna morta…”

Mark ride mentre Steve prende il telefono, il numero che appare è sconosciuto, speriamo che non sia lei… “Pronto?” Risponde un po’ titubante.

Emily è preoccupata, lui sembra seccato, “Steve? Sono Emily Spencer, ti disturbo?”

Mark vede che suo figlio cambia espressione, si potrebbe dire che è felice, “No che non mi disturbi, anzi mi fa piacere ricevere la tua telefonata, è solo che non riconoscevo il numero...” Si appoggia allo schienale del divano, “Ti ho chiamato oggi ma non potevi rispondere…”

Emily è contenta di aver sentito un cambio di voce, sembra felice, “Me lo hanno riferito ma non hai lasciato nessun messaggio.”

Mark si chiede chi possa essere la persona sull’altro capo del telefono, continua a mangiare facendo finta di seguire la partita, non vuole invadere la privacy di suo figlio ma è curioso.

Intanto Steve sorride, “Non sapevo come giustificare la mia telefonata quando ti ho cercata, così ho detto che avevo bisogno di informazioni…”

Mark pensa, ‘cercata’, quindi è una donna.

Lei è sollevata nel sentire che anche lui vuole evitare che si parli di loro in ospedale, “Hai fatto bene, meglio evitare stupide chiacchiere di corridoio, ma avevi bisogno di qualcosa?”

“Volevo solo sentirti, ho pensato a te e ti ho chiamato.”

“Anche io oggi ho pensato a te Steve, sono stata molte ore in sala operatoria e sono molto stanca.”

Steve sorride nuovamente, “Davvero? Dove sei ora?”

Lei è quasi tentata di dirle che ha pensato a lui come al compagno ideale per dividere il sofà, “Sono a casa, ho appena fatto un bagno rilassante e mi sto riposando sul divano…”

Ora Mark non riesce più ad intrattenersi con la partita, guarda suo figlio che cambia espressione, sembra sognante.

“Umm… interessante quadretto…”

“Steve, l’invito a cena è valido?”

Steve si tira su, seduto più ritto, “Certo che il mio invito a cena è sempre valido, mi devi solo dire una sera che sei libera…”

Mark è sempre più curioso.

“Potremmo vederci venerdì sera…” Accenna lei. Speriamo che sia libero.

“Per me venerdì sera va benissimo, ci sentiamo così mi dici dove devo passo a prenderti…”

Emily ha ascoltato con ansia la risposta, “Spero di vederti prima di venerdì, buona serata.” Spera davvero di vederlo prima di venerdì, mancano tre giorni…

Mark sta fissando suo figlio ma lui non se ne accorge, ha lo sguardo perso nel vuoto, dopo qualche minuto lo chiama, “Steve…” Appena lui lo guarda sorride, “Buone notizie mi pare di aver capito…”

Steve posa il telefono che aveva ancora in mano, “Lo puoi ben dire, ho conosciuto una donna che mi piace, e ha accettato di uscire a cena con me.”

Mark gli mette una mano sul ginocchio, “Sono contento per te, te lo meriti…”

Steve sorride, “Papà aspetta a tirare fuori lo smoking, è solo una cena tra amici…”

“Non si può mai dire… io lo faccio lavare e stirare…”

Entrambi scoppiano a ridere.

La mattina Steve si reca al lavoro, però prima passa dal suo ristorante italiano preferito, per prenotare un tavolo per il venerdì, quando entra vede il proprietario del ristorante che pulisce i tavoli, “Mario…” L’uomo si gira, “Steve! Ciao figliolo, come stai? Ti serve una prenotazione?” Lo abbraccia.

Steve sorride all’accento tipicamente italiano di Mario, anche dopo tantissimi anni che è in America non lo ha perso, in fondo tutti i membri della sua famiglia parlano italiano nel locale.

“Si, mi serve un tavolo per venerdì sera.”

“Quanti?”

“Due.”

“Una bella fanciulla forse?” Mario sorride mentre scrive la prenotazione sul suo quaderno.

“Un’amica…”

Mario ride, “Conosco le tue amiche, belle e intelligenti…” Ammicca a Steve e sorride, “Tavolo nella saletta dove non sarete disturbati dai tavoli nella sala principale del locale…”

“Grazie Mario, ci vediamo venerdì sera.”

Mark entra in ospedale e aspetta l’ascensore, quando si sente chiamare, “Mark…”

Si gira e vede Amanda che lo raggiunge, “Ciao, come stai?”

“Ciao Amanda, bene grazie, ieri sera ho passato una bella serata con Steve, a proposito, deve aver conosciuto una donna che gli interessa, ieri ha ricevuto una telefonata e si sono accordati per una cena venerdì sera, aveva un’espressione felice.”

Amanda sorride, se solo Mark sospettasse con chi probabilmente Steve uscirà venerdì sera… “Possiamo uscire anche noi, CJ sarà da mia madre per tutto il weekend.”

“Buona idea, lo dico a Jesse quando lo vedo.”

Arrivati al piano Mark si reca al suo ufficio e Amanda in patologia.

Mark vede Jesse e attira la sua attenzione, “Jesse, venerdì sera sei libero? Io e Amanda andiamo a cena fuori.”

Jesse sorride, “Vengo volentieri, Steve non viene?”

Mark guarda il giovane dottore, “Ha un appuntamento con una donna che ha appena conosciuto…”

Jesse è intrigato a questo punto, “Chi è? La conosci?”

Mark scuote la testa, “Non so chi sia.”

Prima che Jesse possa aggiungere altro Mark viene chiamato sull’altoparlante, “Ciao Jesse, ne parliamo dopo.”

Nel pomeriggio Steve esce dal distretto per andare dal Procuratore distrettuale, deve sentire come và l’udienza preliminare sul caso del boss arrestato all’inizio della settimana, gli assicurano che non ci saranno problemi nell’imbastire un’accusa solida.

Quando esce chiama il Capitano Newman, “Sono Sloan signore, in tribunale tutto bene, non dovrebbero esserci problemi.”

“Bene Sloan, aspetta un momento…” Sente che parla con qualcuno che è entrato nel suo ufficio, poi torna nuovamente a rivolgersi a lui, “Sloan, hanno trovato l’auto che è stata probabilmente usata nel rapimento del figlio del gioielliere Debster, c’è già una pattuglia sul posto, 2736 Cover Street, ti aspettano.”

“Va bene signore, ci vado subito.” Steve lascia il parcheggio del tribunale, Stephany Sommers lo segue a distanza.

Steve vede dallo specchietto retrovisore che una macchina lo sta seguendo, quindi rallenta per vedere se riesce ad individuare chi c’è alla guida. Appena l’altra auto si avvicina riesce solo a vedere che è una persona con capelli biondi, ma poi l’altra macchina cambia strada, forse è solo paranoico, forse quella macchina era dietro di lui per puro caso.

In ogni modo imbocca Cover Street e vede poco lontano la pattuglia della polizia, si ferma dietro e scende dalla macchina, guardandosi attorno.

“Ehi Sloan, hai perso qualcosa?” L’agente sul posto è Linda Rotmans, che ha notato che Steve scruta intorno con circospezione.

Steve sorride, “Ciao Linda, sarò paranoico, ma mi è sembrato di essere seguito.”

Rotmans ride, “Sarà sicuramente una donna.”

Intanto a circa 200 metri Stephany è seduta in macchina, parcheggiata a lato della strada e guarda la scena con un binocolo.

Cosa avrà da ridere quella poliziotta, e perché Steve è così cordiale con lei?

Steve mette una mano sulla spalla di Linda e ride anche lui, “Sai una cosa? In questo momento c’è solo una persona che spero mi segua e mi perseguiti…”

Linda lo guarda, lui ha uno sguardo vivace, felice, “Non mi dire che uno degli scapoli più ambiti del nostro distretto sta per capitolare?”

Steve la fissa a sua volta, “Non lo so, l’ho appena conosciuta, la vedo a cena venerdì sera…”

“Steve… sono felice per te.”

Steve le mette un braccio sulle spalle, “Ora che ne dici di fare il lavoro per cui siamo pagati e controlliamo quella macchina?”

Entrambi ridono.

Stephany è furiosa, come si permette quella donna a ridere e scherzare in quel modo con l’uomo che lei vuole conquistare?

In ospedale Mark sta girando per il reparto di medicina per visitare i suoi pazienti, fortunatamente non ha casi gravi e sono tutti tranquilli.

“Dottor Sloan al telefono interno…. Dottor Sloan al telefono interno…” L’interfono richiama la sua attenzione.

Mark si reca al primo telefono che trova, “Sono il dottor Sloan.”

Dall’altra parte la centralinista gli dice. “Attenda in linea, la metto in contatto con la cardiologia…”

“Dottor Sloan’” Una voce femminile.

“Si, con chi parlo?”

“Sono la dottoressa Spencer, mi scusi se la disturbo, ma avrei bisogno del suo aiuto se è libero, ho un bambino che deve essere ricoverato ed è molto spaventato, ho saputo che lei ci sa fare con i bambini e mi chiedevo se può fare un salto qui da noi.”

Mark non ci pensa due volte, “Ben volentieri, vengo subito su.” Chiude la comunicazione e si reca agli ascensori, quando entra in cardiologia trova la dottoressa Spencer che lo aspetta.

“Non so come ringraziarla dottore, vediamo se lei riesce a calmare il bambino, non siamo nemmeno riusciti a fare i prelievi di routine.”

Insieme entrano nella sala visite ed Emily lo guarda affascinata per come riesce ad entrare in sintonia con il bambino, e in poco tempo riescono ad effettuare tutti gli esami necessari.

Sono quasi alla fine quando Emily viene chiamata dall’interfono, “Dottoressa Spencer al telefono… Dottoressa Spencer al telefono…”

Emily attira l’attenzione di Mark, “Mi scusi mi assento per rispondere al telefono.” Mark accenna col capo e continua ad occuparsi del bambino.

Emily risponde al telefono, “Dottoressa Spencer…”

“Ciao, occupata?” Emily si illumina quando sente la voce di Steve.

“Ciao, aspetta un momento…” Steve sente che dice qualcosa a qualcuno, poi sente che la chiamata viene dirottata su di un altro telefono, “Pronto?” Emily è di nuovo in linea.

“Sono sempre qui…”

“Sono in ufficio ora, ero in una stanza con tuo padre, avevo un problema con un bambino che lui ha risolto, ci sa fare.”

Steve sorride, “è perché a volte è più infantile lui dei bambini, sa mettersi sul loro stesso piano…” Anche Emily sorride, si sente dalla voce che Steve prova orgoglio per suo padre.

“Emily…” Steve riporta serietà nel discorso, “Sto tornando al distretto per redigere un rapporto, volevo passare a salutarti ma non riesco…” Si sente che è dispiaciuto.

In quel momento Mark si affaccia al suo ufficio e lei gli fa segno di entrare, continuando a parlare al telefono, “Mi spiace, avremmo potuto prendere un caffè, ma in ogni caso mi ha appena raggiunto un collega che mi ha risolto un problema, lo devo a lui un caffè…”

Steve coglie al volo l’allusione, “Mio padre?”

“Si hai ragione…” Emily trova difficile parlare con Steve cercando di non rivelare niente a Mark.

“Allora ti lascio, ci sentiamo…”

“Ciao, buona serata.” Emily riattacca.

Si alza dalla scrivania, “Grazie dottor Sloan, le sono grata.”

Mark sorride, “Offro io quel caffè se mi chiama Mark.”

Anche Emily sorride, nota solo ora che lui ha gli stessi occhi di Steve.

Intanto Steve arriva al distretto, “Sloan…” è il capitano che lo chiama, “Indizi sull’auto?”

Steve entra nell’ufficio del capitano e si siede opposto a lui, “Pensiamo che sia veramente l’auto usata per il rapimento, ci sono tracce di sangue, ma dobbiamo aspettare il lavoro della scientifica…”

“Va bene.” Il capitano prende alcuni fascicoli che ha sulla scrivania e li porge a Steve, “Ho bisogno del tuo parere, puoi portarti a casa questi, sono i fascicoli di sei agenti che hanno chiesto il cambio di mansione, c’è un solo posto disponibile nella sezione omicidi, e vorrei sapere cosa pensi tu di questi candidati.”

Steve prende i fascicoli, “Compito ingrato… Non la invidio signore.”

Il capitano accenna col capo, “Già, bisogna sempre scegliere tra una rosa di bravi poliziotti, ed è per questo che chiedo il tuo aiuto, e poi caro ragazzo mio, se continui così nella tua carriera, un giorno ti troverai nei miei panni a prendere tu le decisioni.”

Steve si alza, “il più tardi possibile, i capitani sono sempre persone odiose da tenere alla larga.”

Il capitano Newman guarda Steve con stupore poi si rende conto che sta sorridendo e scoppia a ridere, “Sparisci Sloan, prima che ti faccia indossare una divisa e ti mandi a dirigere il traffico.”

Steve esce ridendo.

Alla caffetteria Mark ed Emily incontrano Amanda, si siedono ad un tavolo e iniziano a conversare amabilmente, quando li raggiunge Jesse.

“Ciao a tutti.”

“Vieni Jesse, conosci a dottoressa Spencer, vero?”

Jesse le stringe la mano e lei ricambia, “Mi chiamo Emily.”

“Ci siamo già visti…” Jesse si siede con loro.

Amanda riprende il discorso, “Come stavo dicendo, Mark è sempre fantastico con i bambini, persino mio figlio lo ha adottato come nonno, passiamo spesso delle belle giornate a casa sua, Mark ha una bellissima casa sulla spiaggia che divide con suo figlio.” Amanda guarda negli occhi Emily che la fissa, “Conosci il figlio di Mark?”

Amanda sorride, fortunatamente per Emily si intromette Jesse, “Lo avrai visto di sicuro, è molto spesso qui da noi, è un poliziotto…”

Emily fulmina con lo sguardo Amanda, “Anche mio padre è un poliziotto, a New York.” Cerca di sviare l’argomento.

Mark si alza, “Vorrei restare qui con voi ma devo andare.”

Emily gli stringe la mano, “Ancora grazie, Mark, il suo aiuto è stato veramente prezioso.”

Jesse si alza, “Vado anche io…”

Emily aspetta che i due colleghi siano lontani e fissa Amanda, “Sei tremenda, ero così terrorizzata di iniziare a balbettare frasi senza senso…”

Amanda ride, “Scusa, è stato più forte di me.”

“A te lo posso dire, prima mi ha chiamato Steve, il mio cuore ha iniziato a battere più forte e mentre ero al telefono è entrato Mark nell’ufficio, ho avuto paura di tradirmi…”

Amanda si avvicina alla sua collega, “Steve ti fa davvero questo effetto?”

Anche Emily si avvicina, “Era molto tempo che un uomo non mi faceva tremare le gambe, battere più forte il cuore e farmi perdere nei miei pensieri, sai quante volte mi ritrovo a pensare ai suoi occhi, a proposito, si vede che Mark è suo padre, e poi le sue mani… Sono rimasta affascinata dalle sue mani…” è leggermente arrossita.

Amanda la guarda e sorride, “Sai Emily, credo proprio che il sentimento sia reciproco anche se non sono sicura che lui abbia innanzi tutto notato le tue mani…”

Ecco ora è arrossita visibilmente, entrambe scoppiano a ridere.

Quando Mark entra in casa sente che dal piano di sotto c’è rumore di acqua che scorre, Steve è già a casa e si sta facendo a doccia.

Dopo un po’ spunta dalle scale, “Ciao papà, a casa presto stasera.”

“Già, una volta tanto, tu come hai passato la giornata?”

Steve prende dal frigo del the freddo e due bicchieri, e li porta sul terrazzo, “Tranquilla, sono stato in tribunale per vedere come procede il capo d’accusa di quel tizio che abbiamo arrestato all’inizio della settimana, e poi abbiamo trovato un’auto che probabilmente hanno usato nel rapimento Debster, o per lo meno dalle tracce di sangue pare che il corpo sia stato li, ci sta lavorando la scientifica.”

Mark nota i dossier sul tavolino, “Quelli?”

Steve ne prende uno e lo apre, “Il capitano deve promuovere a detective uno di questi agenti e vuole un mio parere.”

Mark si alza e va in cucina, “Vuoi qualcosa di particolare per cena?”

“Fai tu, l’importante che sia abbondante, ho fame.”

Mark sorride e bisbiglia tra se, “E quando mai non ne ha?”

La mattina dopo Steve esce molto presto e va a correre sulla spiaggia, è una bellissima giornata, dopo circa 20 minuti che corre si trova davanti quella amica di Amanda, Stephany… non ricorda il cognome.

“Steve…” Lei ha il fiato corto, deve aver corso un bel po’, anche se in realtà lei non è abituata a correre, anzi odia farlo, ma era l’unico modo per far apparire nuovamente fortuito il loro incontro.

“Stephany…” Quando lei si affianca Steve rallenta il passo, sarà anche una scocciatrice ma lui non vuole essere scortese.

“Che coincidenza trovarci qui, io ho quasi finito il mio giro, sono a casa da sola, mio figlio passa un periodo dal padre, siamo separati, così ho un po’ di tempo libero…”

Steve sorride, poche informazioni ma precise, “Io arrivo al molo e torno indietro, lo faccio tutte le mattine prima di andare al lavoro, anzi le chiedo scusa ma sono in ritardo…”

Stephany è già felice di averlo visto sorridere, “Ciao buona giornata.”

Appena lui si allontana, lei si ferma senza più fiato, ma continua a guardarlo, ha un fisico eccezionale, sarà suo…

Mark si alza e prepara la colazione, dopo un po’ sente Steve che sale le scale. “Ciao.”

“Ciao figliolo, colazione?”

“Si grazie.” Steve si siede al tavolo.

“Corso?”

Steve attacca con voglia la colazione, “Si, sono arrivato come di solito al pontile di Malibù, a parte l’incontro con Stephany, l’amica di Amanda, è una bella giornata.”

“Di nuovo? Allora abita veramente da queste parti.” Mark beve del caffè.

Anche Steve prende una tazza di caffè, “Non lo so, temo che non siano così fortuiti i nostri incontri, spero di sbagliare ma mi è persino sembrato che ieri mi seguisse in auto.”

Mark lo guarda stupito, “Davvero?”

Steve si alza, “Non so, comunque non importa, non m’interessa…”

Escono insieme, Mark prova ad avviare l’auto che non parte, scende e si avvicina all’auto di Steve, “Vero che passi dall’ospedale?”

Steve sorride, “Quando ti deciderai a comprare un’auto nuova…”

“Ma perché? Questa va ancora bene!”

Entrambi scoppiano a ridere.

Quando arrivano al parcheggio dell’ospedale trovano Jesse.

“Ciao Jesse.” Mark scende dall’auto, “Grazie figliolo.”

Jesse si appoggia all’auto, “La vecchia carretta ti ha di nuovo lasciato a piedi?”

Steve ride, mentre Mark finge uno sguardo offeso, “Ma perché avete tutti qualcosa da dire contro la mia auto?”

Poi Jesse si rivolge a Steve, “Chi è la fortunata che porterai a cena domani sera?”

Steve avvia la macchina, “Una splendida donna che porterò il più lontano possibile da te amico, ciao papà, passo a riprenderti stasera…”

“Ciao figliolo, buona giornata.”

Appena parte Steve telefona ad Emily, lei riconosce il numero e risponde allegramente, “Ciao.”

“Ciao dove sei?”

“Sto andando al lavoro, sono a pochi minuti dall’ospedale.”

Steve esce dal parcheggio dell’ospedale, “Conosci il bar Superstar sulla sedicesima?”

Emily ci è appena passata davanti, “L’ho appena passato.”

Steve ci sta arrivando, “Se ti fermi li ti offro un caffè.”

Emily si ferma a lato della strada, “Va bene, ti aspetto li.”

Quando Steve entra nel locale la vede seduta ad un tavolo, caspita quanto è bella, ci sono un paio di uomini che la guardano, lui si avvicina e si siede al tavolo con lei, “Ciao.”

Emily cerca di contenere l’emozione, “Come mai da queste parti?”

Steve fa segno alla cameriera che vogliono due caffè, “Ho accompagnato mio padre, non gli è partita la macchina.”

Ad un certo punto si ritrovano a fissarsi negli occhi senza che nessuno dei due dica una parola.

“Ecco i caffè, volete altro?” Entrambi sussultano all’arrivo della cameriera.

“No grazie.” Steve sorride.

La cameriera mette una mano sulla spalla di Emily, “Tienitelo stretto, è uno schianto!”

Emily sorride un po’ imbarazzata.

Steve beve il caffè, “Mi spiace davvero lasciarti, ma devo andare, ti accompagno alla macchina?”

Emily sorride, “No siamo troppo vicini all’ospedale…”

Steve si alza, “Domani sera dove passo a prenderti?”

Lei ci pensa, non in ospedale… “A casa mia, 127 Lover Street.”

Lui si avvicina, “Lover Street? Mi piace… Alle sette va bene?” La bacia sulla guancia, se a lei non prende un colpo ora è fortunata, anche lui è emozionato.

Lei accenna col capo e lo guarda andare via, beh… c’è altro di bello oltre le sue mani, quando lui arriva alla porta si gira e la saluta.

La giornata procede tranquilla per tutti, Mark ha il suo solito giro visite, Amanda ha un’autopsia su di una donna morta per incidente automobilistico, Jesse è al pronto soccorso, ma anche li è tranquillo, Emily ha appena finito un intervento di routine per due bypass, e Steve ha finito di compilare rapporti e ha riconsegnato al capitano i fascicoli dei candidati con i suoi suggerimenti.

Nel pomeriggio Steve telefona a suo padre, “Ciao papà, ti serve sempre un passaggio?”

“Si Steve, vieni quando vuoi…”

Quando Steve arriva all’ospedale trova Amanda, “Ciao Steve, sei venuto a recuperare l’amante delle auto storiche?”

Steve ride, “Più che storiche direi da buttare, dov’è?”

“Sta visitando un nuovo ingresso, dovrai aspettare, ma potresti andare in cardiologia…”

Steve la fulmina con lo sguardo, “Amanda…”

Lei scoppia a ridere, “Scusa Steve, è più forte di me, è solo che ti voglio un mondo di bene e sono felice se la vostra simpatia diventa una cosa più seria, ti meriti un bel po’ di felicità e secondo me lei è una donna meravigliosa.”

Steve l’abbraccia, “Grazie Amanda, a proposito, domani sera usciamo, sono fuori moda i fiori?”

Amanda sorride, “Stai pur certo che non esiste donna che non ami ricevere fiori da un uomo!”

Lui sorride, “Vado a cercare mio padre, grazie, sei una vera amica.”

Si abbracciano di nuovo, arriva Jesse, “Qualcosa di bello da festeggiare?”

Steve lo guarda, “Tu non puoi capire, sei troppo piccolo…” Bacia Amanda sulla guancia e va via ridendo alla faccia imbronciata di Jesse.

Trova suo padre in corridoio, “Ciao papà.”

“Steve arrivo subito, vorrei andare a trovare un ultimo paziente poi possiamo andare, anzi vieni con me.”

Prendono l’ascensore e quando arrivano al piano della cardiologia Steve ha un piccolo attacco di panico, non può dire a suo padre il perché non vorrebbe entrare in quel reparto, e non sa come comportarsi se si trova davanti Emily in presenza di suo padre.

Appena entrano nel reparto Mark si rivolge al banco delle infermiere, “La dottoressa Spencer?”

“La chiamo subito…” L’infermiera prende il telefono, “Dottoressa Spencer, c’è qui il dottor Sloan che la cerca.” Mette giù il telefono, “Arriva subito.”

Mark si siede nelle sedie nel corridoio, mentre Steve presta bene attenzione di essere ben visibile da qualsiasi parte arrivi Emily, così anche lei si può preparare all’incontro.

Infatti appena lei esce dal suo ufficio e vede Steve in piedi nel bel mezzo del corridoio sente il cuore battere più forte, rallenta il passo per prendere fiato.

Quando si avvicina cerca di ignorare Steve e si rivolge a Mark che nel frattempo si è alzato, “Mark, che piacere, ha bisogno di qualcosa?”

Cerca di evitare di guardare Steve.

“Volevo sapere come sta il piccolo Samuel, dopo ieri non ho più avuto notizie, e poi volevo presentarle mio figlio.” Mark fa un cenno a Steve di avvicinarsi.

Steve allunga la mano, “Piacere Steve.”

Lei l’afferra ed entrambi sentono un brivido, “Emily.”

Evitano di guardarsi direttamente negli occhi, poi Emily si rivolge a Mark, “Samuel sta bene, lo abbiamo operato questa mattina, lo vuole salutare?”

Mark accenna col capo, “Ti spiace Steve? Poi possiamo andare.”

“Fai pure papà, io cerco una macchinetta del caffè e ti aspetto.”

Emily lo guarda, “Se vuole le offro quello della sala dottori, quello che da la macchinetta è orribile… Mark, il bambino è nella stanza 125.”

Mark si avvia, “Grazie, vi raggiungo dopo in sala dottori.”

Emily e Steve prendono entrambi il caffè, lei si siede e lui resta distante appoggiato ad un mobile, fingono di essersi conosciuti solo ora, anche perché nella stanza c’è un altro medico. Parlano del più e del meno.

Quando Mark entra in sala dottori sente Emily che parla, “… a New York, è capitano della antidroga.”

Steve sorseggia il caffè, “Avrà anche lui il suo bel da fare… non so tra New York e Los Angeles dove ci sia più criminalità.”

In quel momento nota l’ingresso di suo padre, posa la tazza del caffè, “Grazie del caffè dottoressa Spencer.”

Mark saluta Emily, “Arrivederci, passerò nuovamente a trovare Samuel, buona serata.”

Mark e Steve si recano all’ascensore, mentre aspettano Mark guarda suo figlio, “è una bravissima dottoressa, so che ha operato l’agente Miller che aveva l’aorta danneggiata, è grazie a lei se il tuo collega è vivo, e poi devo dire che oltre ad essere simpatica è una bella donna.”

Steve pensa, bella? Direi che è stupenda…

Quando Mark non riceve risposta guarda suo figlio, “Steve... Stai ascoltando quello che dico?”

Steve ritorna alla realtà, “Scusa, non ti ascoltavo, dicevi?”

Mark sorride, “Ti chiedo scusa, ho approfittato del tuo tempo.”

Quando salgono in macchina il cellulare di Steve suona, lui guarda il display e vede il nome ‘DES’, che è come ha memorizzato Emily (dottoressa Emily Spencer) in modo che se lei lo chiama mentre il telefono è visibile a qualcuno, non dovrebbe capire chi è che lo chiama.

“Pronto?”

“Ciao, non ho potuto salutarti come meritavi…”

“Mi spiace che tu sia bloccata nel traffico, io sono passato a prendere mio padre al lavoro, è senza macchina.” Steve vuole far sapere che suo padre è seduto in macchina con lui.

“Allora è accanto a te.”

“Già, per domani sera siamo sempre d’accordo?”

Mark raddrizza le antenne, è la donna misteriosa che lo ha chiamato l’altra sera.

Lei sorride, “Si, come mi devo vestire?”

Lui ci pensa, non vuole impegnarsi troppo per la loro prima uscita, “è un posto dove si mangia bene, ma va bene un abbigliamento casual.”

“Allora se non ci vediamo prima ti aspetto per le sette.”

Steve non vede l’ora, così saranno solo loro due, e potranno conoscersi meglio, “D’accordo, a domani, buona serata.”

“Sono sicura che sarà migliore quella di domani.” Anche lei non vede l’ora di vedersi con lui e conoscersi meglio.

“Anche io.” Chiude la comunicazione e guarda suo padre che lo sta fissando sorridendo, Steve avvia la macchia e sorride a sua volta, se solo sapesse…

Finalmente il venerdì è arrivato, Steve ha corso almeno 10 km sulla spiaggia per scaricare un po’ di nervosismo, per fortuna senza incontrare Stephany, si è dimenticato di chiedere ad Amanda se abita veramente in zona.

In ufficio guarda continuamente l’ora, la giornata sembra interminabile, il capitano Newman nota che Steve è un po’ assente, ma è uno dei suoi migliori uomini, quindi può anche permettersi per un giorno di avere la testa altrove, ci sarà sicuramente una ragione.

Intanto Emily è nel suo ufficio, per oggi non ha programmato interventi, non sarebbe stata concentrata, quindi meglio evitare rischi di errori, spera solo che non ci siano urgenze.

Anche lei guarda di continuo l’orologio e come si può immaginare il tempo non passa mai.

Amanda vive la cosa a distanza, Steve per lei è come un fratello, è convinta che Emily sia la donna giusta per lui, lo vuole vedere felice, gli vuole molto bene e spera che tutto questo sia l’inizio di una splendida avventura.

Mark e Jesse si sono accorti del suo lieve nervosismo, ma lo attribuiscono alla vicinanza dell’anniversario del suo divorzio, così la lasciano tranquilla.

Alle cinque del pomeriggio Emily va allo spogliatoio per cambiarsi, trova infilata nel suo armadietto una busta, quando la apre legge il biglietto, ‘buona serata… Amanda’

Sorride e mette il biglietto nella borsa, va a casa a prepararsi per la serata.

Steve si affaccia all’ufficio del capitano, “Signore, ci sono problemi se esco in anticipo?”

Newman alza lo sguardo dalle carte che sta leggendo, “Sloan, se consideriamo che oggi hai la testa altrove, puoi andare….”

Steve lo guarda, “Mi scusi, ma ho un appuntamento importante e sono un po’ nervoso.”

Newman sorride, “Spero che sia una donna che meriti le tue attenzioni…”

Anche Steve sorride, “Ci può giurare capo!” Va via sorridendo.

Quindi Steve esce dal lavoro, non vuole fare tardi.

Verso le sei e mezza Steve sale di sopra per salutare suo padre, che nel frattempo si sta preparando per uscire a cena con Amanda e Jesse.

“Papà io vado, saluta i ragazzi, buona serata.”

Mark spunta dalla camera da letto, guarda suo figlio, indossa un paio di pantaloni scuri che calzano a pennello, ha una camicia chiara e sottobraccio ha la sua giacca di pelle scura preferita, è davvero un bell’uomo, ma Mark lo vede con lo sguardo amorevole di padre.

“Buona serata anche a te figliolo, divertiti…” Tiene a freno la sua curiosità e non gli chiede nulla.

Steve sorride ed esce di casa.

Quando imbocca la Lover Street ha lo stomaco in subbuglio, gli pare di essere un ragazzino al primo appuntamento, si ferma davanti al 127 e vede una casetta ben tenuta, le luci sono accese malgrado ci sia ancora luce fuori.

Quello che non sa è che Emily ha provato un sacco di vestiti prima di essere soddisfatta di quello che ha indossato, ha optato per un paio di pantaloni di lino scuri e una camicetta azzurra che le fascia bene il corpo.

Quando Steve suona alla porta lei quasi corre a rispondere, apre la porta e lo fa accomodare, si squadrano a vicenda, entrambi sono soddisfatti di quello che vedono.

Emily lo fa accomodare in salotto, “Sono quasi pronta.” Va a prendere la borsa nella camera e grida, “Grazie per i fiori che mi hai mandato, sono bellissimi.” Infatti, il mazzo si trova in un vaso su di un tavolino in soggiorno.

Steve nota che l’arredamento è semplice ma molto funzionale.

Quando lei arriva si guardano, Steve sorride, “Stai molto bene vestita così, andiamo?”

Lei chiude casa, “Devo essere sincera, anche tu non sei niente male, dove mi porti?”

Lui le apre la porta della macchina, lei è colpita dal gesto, non sa che per lui è una cosa spontanea, quando anche lui sale si mettono la cintura.

“Andiamo in un locale che frequento da quando ero piccolo, è un ristorante italiano, dove il cibo è ottimo e il personale molto discreto.”

Emily si gira un po’ per poter guardare Steve mentre guida, “Mi piace molto la cucina italiana.”

Lui sorride continuando a tenere gli occhi sulla strada, “Allora ti innamorerai di Mario appena assaggi il primo boccone.”

Lei lo fissa, ora sono solo loro due, non deve più trattenersi, “Mi spiace per il tuo amico Mario ma ho la sensazione che ci sia un altro uomo che potrebbe occupare il mio cuore…”

Steve la guarda per un istante e sorride, “Quindi c’è qualche speranza?”

Lei arrossisce leggermente, “Credo proprio di si…”

Arrivano al ristorante e Mario va loro incontro, “Steve ragazzo…” Lo abbraccia, “E questa meravigliosa creatura chi è?” Stringe la mano di Emily, Steve fa le presentazioni, “Mario, lei è una mia amica, Emily.”

“Venite, ho per voi un tavolo nella saletta dove resterete tranquilli, ma in ogni modo questa sera non c’è molta gente.”

“Grazie Mario.” Steve d’istinto prende la mano di Emily e la sospinge davanti a se verso il tavolo.

Quando si siedono arriva un ragazzo relativamente giovane, anche lui con un marcato accento italiano, “Ciao Steve, è un piacere vederti, anche se è più piacevole la tua compagnia, ecco i menù, chiamatemi quando volete ordinare.” Strizza l’occhio a Steve e si va a mettere in un angolo della sala.

Mario scruta la situazione dalla porta scorrevole che da sulla sala principale, poi chiude, ci sono solo altre due coppie nella saletta, dovrebbe essere una serata tranquilla.

Emily è felice, “Avevi ragione Steve, è un posto meraviglioso.”

“Aspetta di assaggiare il cibo, se posso consigliarti, fanno le linguine all’astice, è un tipo di pasta sublime…”

“Lo provo sicuramente.” Lei ama molto il pesce.

Steve fa cenno a Bruno che si avvicina al tavolo, “Due linguine all’astice.”

“Ottima scelta, vi faccio preparare subito i piatti e vi porto il vino.” Si allontana e s’infila nella cucina.

Steve è il primo a rompere il ghiaccio, “Se ho capito bene è da tre mesi che sei qui, dove lavoravi prima?”

Emily è totalmente rilassata, il nervosismo è scomparso da entrambi le parti, è come se si conoscessero da molto tempo, trovano che sia così facile conversare, “Lavoravo in una clinica a Washington, ma ero stufa del clima perennemente invernale della capitale, ero andata là 10 anni fa dopo un periodo un po’ triste, uscivo da un divorzio ed era abbastanza lontano dal mio ex mondo, sei mesi fa ho saputo del concorso per un posto vacante al Community General Hospital, che è un ospedale molto rinomato, ho avuto la fortuna di essere assunta, così mi sto rapidamente abituando al clima fantastico, all’oceano e alla splendida gente che ci vive…”

Steve sorride quando lei rimarca le parole ‘splendida gente’, “Io invece sono un californiano puro, sono cresciuto tra spiaggia, oceano e sole, non credo che potrei mai vivere da un’altra parte, sotto i 18 gradi muoio di freddo.”

In quel momento arriva Bruno con una bottiglia di vino bianco, “Vino delle nostre terre…”

Steve accenna col capo e quando Bruno versa prende il bicchiere e alzandolo dice, “Alla nostra bella serata.”

Lei completa il brindisi ed entrambi sorseggiano il vino.

Steve posa il bicchiere, “Cosa ti ha spinto a diventare medico?”

Lei s’illumina, ama il suo lavoro, “Sin da piccola avevo questa idea, curavo le mie bambole, lo devo forse a mio nonno che mi raccontava le sue imprese come medico nell’esercito, più tardi mentre frequentavo l’università mi sono appassionata alla cardiologia e così ho preso questa strada, tu poliziotto?”

“Direi che anche io sono stato influenzato da mio nonno che era in polizia, e quando ho lasciato il militare avevo la strada spianata, sono entrato in accademia senza difficoltà, poi la passione mi ha portato a fare carriera nella squadra omicidi.”

Mentre Steve ed Emily chiacchierano amabilmente nella saletta, nella parte principale del ristorante arriva il ‘nemico’, caso vuole che Mark, Amanda e Jesse abbiano scelto proprio quel ristorante per la loro cena…

Mario va loro incontro, “Ciao Mark, cosa vi porta qui?” Si guarda bene dal dire che nell’altra sala c’è Steve, i ragazzi non devono essere disturbati.

“Ciao Mario, una cena tra amici, ma non abbiamo prenotato.”

Il padrone del locale sorride, “Siete fortunati, è una serata tranquilla, abbiamo dei tavoli liberi, venite.”

Li accompagna ad un tavolo e li fa accomodare, “Ecco i menù, scegliete con calma.” Si allontana e lascia che scelgano cosa vogliono mangiare.

Intanto Steve ed Emily continuano a chiacchierare di tutto quello che viene loro in mente, così scoprono di avere delle cose in comune.

“Anche io sono amante delle moto ma mi fanno un po’ paura.” Emily in passato girava in moto col suo ex marito ma era sempre spaventata.

“Sono un po’ spericolato quando faccio motocross, mi sono rotto qualche osso in gioventù.”

“Se un giorno vorrai portarmi in moto è meglio che entrambe le ruote restino ben salde sul terreno…”

Steve è felice, era un bel po’ di tempo che non passava una così piacevole serata, Emily le piace davvero e anche lei è a proprio agio con lui.

Ad un certo punto Steve allunga la mano e prende quella di lei sul tavolo, “Emily…” lei lo guarda fisso negli occhi, “Mi piaci davvero molto, dal primo momento che ti ho vista, passo molto tempo a pensare a te, vorrei provare a passare più tempo insieme.”

Lei gli stringe la mano, “Sai Steve, 10 anni fa quando mi sono separata non capivo perché il mio matrimonio fosse fallito, ora penso di saperlo, non era l’uomo giusto per me, il mio ex marito Greg, non mi ha mai fatto provare questo tipo di emozioni che provo per te, anche io voglio provare a frequentarci, mi piaci molto, sei un uomo fantastico, ti chiedo solo discrezione, deve essere una cosa nostra finché riusciamo.”

Steve intreccia le dita con quelle di lei, “Nostra e di Amanda…”

Ridono entrambi.

Il titolare del ristorante li guarda e sorride, sono una bella coppia.

Ad un certo punto Steve si alza, “Vado in bagno, poi possiamo andare…” Si allontana di qualche passo poi torna indietro, si china su di lei e le da un bacio sulle labbra, poi si allontana soddisfatto, anche lei ha questo punto ha un grande sorriso stampato sul viso.

Quando Steve si affaccia alla sala principale per recarsi al bagno vede suo padre e i suoi amici ad un tavolo, ritorna immediatamente oltre le porte e al tavolo da Emily, che lo guarda stupita, “Che cosa c’è?”

Steve si siede, “Non ci crederai, nella sala di la ci sono Jesse, Amanda e mio padre.”

Emily lo guarda con la bocca spalancata, non ha parole.

Steve si alza, attira l’attenzione di Mario e si avvicina a lui, “Mario ho bisogno di un favore…”

“Dimmi Steve.”

“Dobbiamo uscire da qui senza passare dalla sala principale.”

Mario sorride, “Non volete che vi vedano tuo padre e gli altri, vero? Ehi, la tua amica non sarà mica sposata?”

“No, è una collega dell’ospedale di mio padre, e non vogliamo far sapere nulla della nostra relazione prima di essere sicuri che il nostro rapporto funzioni.”

“Senti cosa possiamo fare, passate dalla cucina e uscite dal retro, mi piacciono queste fughe d’amore…”

“Grazie, sei un amico.” Steve sta per tornare al tavolo quando Mario lo afferra per un braccio e lo ferma.

“Ragazzo non pensarci troppo, siete in simbiosi…”

Steve guarda Emily ancora seduta al tavolo, “Lo penso anche io.”

In quel modo riescono a lasciare il ristorante senza essere visti, appena raggiungono la macchina scoppiano a ridere.

Intanto nel ristorante Mark sta intrattenendo i suoi amici, “Ieri sono passato in cardiologia a trovare il bambino che avevo visto con la dottoressa Spencer il giorno prima, è davvero un ottimo cardiochirurgo, avevo sentito parlare bene di lei quando è arrivata, e ora ne ho la conferma, è anche una bella donna, sapete se è impegnata?”

Amanda sorride, “Cosa fai Mark, cu fai un pensierino?”

“Ma dai, è molto più giovane di me, stavo pensando di invitarla a cena una sera, direi che ha l’età giusta per Steve…”

“Cosa fai, ti metti a fare il ruffiano per tuo figlio?”

Mark non riesce a rispondere perché il cellulare di Amanda suona, quando lei vede dal display che si tratta di Steve si preoccupa, spera che non sia successo nulla con Emily, si alza, “Scusate, una telefonata personale…” Si allontana dal tavolo e cerca un posto tranquillo. “Pronto?”

“Amanda ciao, puoi parlare?” è la voce di Steve.

“Si mi sono allontanata dal tavolo, sono sola, è successo qualcosa?” è un po’ preoccupata.

“Io ed Emily ci siamo posti una domanda, ma con tutti i posti che ci sono in città dovevate proprio scegliere di venire a mangiare da Mario stasera?”

Amanda si guarda intorno, “Siete anche voi qui? Dove?..”

Steve la interrompe, “Siamo appena usciti, siamo passati dalle cucine come dei ricercati…” Si sente che la voce è divertita, Amanda sente anche che Emily sta parlando sul fondo, “Emily dice che non si è mai divertita così in vita sua…”

Amanda inizia a ridere, quando Mark e Jesse vedono che ride capiscono che non è successo nulla di preoccupante, e riprendono a parlare tra di loro, Amanda continua, “Non ci posso credere.”

Steve passa il telefono a Emily, “Amanda?”

Amanda è felice di sentire la sua amica, “Ciao, è incredibile, ma dove eravate?”

Steve si accorge che Emily trema leggermente cosi le mette addosso la sua giacca per scaldarla, Emily per un attimo non risponde, ha addosso la giacca di Steve, che emana ancora il suo calore e il suo profumo, così Amanda incalza, “Emily sei ancora li?”

“Scusa ero un attimo distratta, eravamo nella saletta attigua alla vostra, Steve vi ha visto quando si è alzato per andare al bagno…”

Amanda ha sentito il cambio di voce della sua amica, sembra su di una nuvola, “Ora ti sta portando a casa?”

“Si, ci sentiamo domani, ciao e buona serata.”

Emily passa nuovamente il telefono a Steve e sale in macchina, “Ciao Amanda ci sentiamo domani.”

“Ciao, mi raccomando comportati da gentiluomo….” E scoppia a ridere, anche Steve sorride, chiude la comunicazione e sale in macchina.

Quando sale prima di partire guarda Emily accanto a lui, “Hai ancora freddo?”

Lei si tiene stretta la sua giacca, “No, sto solo assaporando la sensazione di indossare qualcosa di tuo. Steve…” Si gira e lo guarda direttamente negli occhi, “Ho voglia di baciarti…”

Steve si avvicina a lei, le accarezza i viso con la mano e poi la tira a se, “Sei molto bella…” La bacia, è il loro primo vero bacio, quello che si sono scambiati nel ristorante era stato superficiale, ora questo è di pura passione.

“Steve…” Lei si tira un po’ indietro, per prendere fiato, “Se non andiamo via rischiamo che la nostra fuga sia resa vana quando la polizia ci arresterà per atti osceni fuori dal ristorante…”

Steve si rimette seduto sul sedile, avvia la macchina e prima di partire la guarda, “Sarebbe imbarazzante per entrambi, io arrestato dai miei colleghi e tu messa in piazza davanti ai tuoi…”

Amanda ritorna al tavolo, sorride, “Che ne dite se andiamo via…”

Così Mark, Jesse e Amanda lasciano il ristorante, proprio un attimo prima la macchina di Steve aveva lasciato il parcheggio.

Steve accompagna a casa Emily, quando arrivano a casa di lei scendono dalla macchina e si avviano sotto il portico, lei apre la porta ma Steve le impedisce di entrare trattenendola per un braccio, lei si volta e lo guarda con occhi interrogativi.

Lui è serio, “è stata una bella serata, era tanto tempo che non mi sentivo così bene…”

Lei abbassa lo sguardo, “Però finisce qui…”

Lui le mette una mano sotto il mento e le alza la testa, così lei lo guarda nuovamente negli occhi, le accarezza il viso, “Solo per stasera, non facciamoci prendere dalla situazione che si è creata, non voglio buttare benzina sul fuoco e rischiare di trovarmi solo con un mucchio di cenere in mano…”

Lei gli prende la mano e la bacia, lo capisce, “Sai Steve, tu mi piaci davvero molto e ora so perché, sei un uomo molto sensibile e ti capisco, per un attimo quando eravamo in macchina ho pensato che stava andando tutto troppo veloce, e ho avuto un po’ di timore…”

Steve le prende entrambe le mani, “In questo momento faccio una fatica enorme a non entrare e lasciare che le cose vadano da sole, ma vorrei che il momento giusto per fare questo passo sia speciale, molte volte si è rovinato tutto seguendo solo semplicemente l’istinto, io non voglio rischiare di perderti, sono sicuro che se questo è il nostro destino ci sarà presto un’occasione per stare insieme. Tra di noi non potrebbe essere solo sesso…”

Lei lo abbraccia e poi lo bacia, è un bacio tenero, senza secondi fini, è solo per il piacere puro di baciare l’uomo che ora la sta stringendo tra le braccia, “Steve sei meraviglioso…”

Steve si stacca da lei, “A dire il vero in questo momento mi sento un idiota…”

Lei ride, “Cosa dovrei dire io che ho trovato l’ultimo gentiluomo esistente sulla terra?”

Steve la bacia ancora e si allontana, “Ti chiamo domani, buonanotte.”

Lei o guarda andare via, “Steve…” Lui si gira, “Grazie…”

Steve sale in macchina, ci mette qualche secondo per avviare il motore, poi la saluta con la mano e va via.

Intanto Amanda è appena arrivata a casa, Jesse ha prima accompagnato Mark e poi lei, sta sorridendo tra se pensando a quello che è successo nella serata, sta per spegnere la luce e andare su in camera da letto ma sente bussare alla porta, chi può essere a quest’ora? Probabilmente Jesse ha dimenticato di dire qualcosa.

Si avvicina alla porta, “Chi è?”

“Sono Steve.”

Riconoscendo la voce del suo amico apre e lo fa entrare, lui la guarda, “Scusa ma ho visto che la luce era ancora accesa…”

“Si può sapere cosa ci fai qui, non hai accompagnato a casa Emily?”

Steve va in salotto e si siede sul sofà, “Sono un idiota…”

Amanda si siede accanto a lui, “E’ successo qualcosa? Avete litigato?” Non riesce a capire.

Lui la guarda, “No, abbiamo passato una piacevole serata, è solo che non sono riuscito ad entrare in casa sua…”

Lei gli prende la mano, “Perché?”

Lui guarda in basso, “Ho avuto paura, ho passato dei momenti così belli con lei stasera, ho avuto timore che si rovinasse tutto se passavo la notte con lei, ho paura di perderla, ma ora temo di averla delusa, non vorrei che pensasse che per me è stata solo una serata tra amici come tante…”

“Ferma!” Amanda cerca di bloccare il fiume di parole che lui ha iniziato a sviscerare, “Steve, ti è sembrata delusa?”

Lui si guarda le mani, poi la guarda nuovamente, “Ci siamo baciati, è stato bellissimo, non ho mai provato emozioni simili con altre donne, e volevo davvero che tutto andasse come ci si aspetta, non hai idea di quanto vorrei stringerla tra le braccia e fare l’amore con lei, ma non hai idea di quante volte ho portato a cena una donna e sono finito a letto con loro la sera stessa, e poi più nulla, non voglio che con lei sia così, penso di essermi davvero imbarcato di lei…”

Amanda lo abbraccia, quando sta per dire quando il suo cellulare suona, guarda sul display e stringe la mano di Steve prima di rispondere, “Ciao Emily?”

Steve la guarda con panico, le stringe forte la mano, tanto che lei sente male ma non dice nulla.

“No figurati, non mi disturbi, sono appena tornata a casa, ma tu non eri con Steve?”

Steve si appoggia indietro nel divano e chiude gli occhi.

“Emily calma, se parli così veloce non ti capisco, frena l‘entusiasmo.”

A queste parole Steve apre gli occhi e la guarda.

“Lo so Emily, Steve è fatto così, sa come far divertire una donna, e hai pienamente ragione, lui tiene veramente molto a te e ti rispetta…”

Steve si sente più rilassato, ora che sa che Emily non è delusa di lui.

Amanda sorride, “Su questo non ho dubbi, che ne dici se ci vediamo domani a colazione così mi racconti tutto…”

Mette giù il telefono e guarda Steve, “Anche lei è una persona speciale.”

Passano circa un’ora a chiacchierare poi Steve va via e Amanda va a dormire.

Steve si sveglia e guarda l’ora, sono le otto, prima di andare di sopra a subire il terzo grado da suo padre, vorrebbe sentire Emily, chissà se è già sveglia?

Prende il telefono e fa il numero, occupato… beh, questo vuol dire che è già sveglia, proverà tra qualche minuto, in quell’istante arriva un sms.

Emily mette giù il telefono, ha fatto il numero di Steve ma lo ha trovato occupato, in quel momento arriva un sms: mentre il tuo telefono era occupato hai ricevuto una chiamata, STEVE.

Sorride e aspetta che lui la chiami, deve aver ricevuto il medesimo avviso, infatti dopo pochi secondi il telefono suona.

“Pronto?” Ha la voce allegra.

“Ciao Emily, ho visto che mi hai chiamato.” Anche la voce di Steve è allegra.

“Si e ora capisco perché era occupato, mi stavi chiamando…”

Steve si alza, “Come stai?”

Lei resta a letto, più tardi ha un appuntamento con Amanda ma può prendersi tutta la calma che vuole, “Bene, e tu cosa stai facendo?”

Steve indossa della biancheria, si prepara un paio di pantaloncini e una maglietta, “Mi sono appena alzato, vado a correre sulla spiaggia, tu?”

Emily guarda nuovamente l‘orologio, “A me non piace correre, troppa fatica, sono ancora a letto, più tardi ho un appuntamento con Amanda per colazione.”

“Allora ti lascio, Emily… se è possibile mi piacerebbe rivederti.”

Lei sorride, desiderava che lui glielo chiedesse, “Ne sarei felice, ci sentiamo dopo pranzo, buona corsa.”

Steve esce per correre e lei va a farsi una bella doccia.

Amanda va a prendere CJ da sua mamma, oggi il bambino passerà la giornata con il suo amico Thomas, ieri pomeriggio Stephany l‘ha chiamate per sapere se poteva portare CJ a giocare con suo figlio.

Quando arrivano a casa di Stephany, è Thomas che va ad aprire, dopo un po’ arriva la madre.

“Ciao CJ, Amanda.”

I due bambini vanno su in camera a giocare, mentre le due donne si recano in cucina, “Caffè?”

“Grazie.”

“Sai una cosa Amanda, nei giorni passati ho incontrato quel tuo amico Steve, prima in pizzeria e poi in spiaggia, che strana coincidenza.”

Amanda sorseggia il caffè, “Beh, non è raro trovare Steve sulla spiaggia, lui ama correre e fare surf.”

Stephany cerca di immaginarlo mentre fa surf, una bella visione, deve portare Amanda sul discorso di dove può essere stato ieri sera, lo ha cercato ma deve essere uscito presto dal lavoro e non è riuscita a seguirlo.

“Sai che è proprio un bel uomo…”

Amanda sorride, “Non sei l’unica a pensarlo, è molto apprezzato dalle donne, anche se ora come ora c’è né una che ha molte chance di riuscire a conquistarlo.”

Stephany sente una stretta al cuore e un impeto di rabbia la percorre, ma in qualche modo riesce a non mostrarlo.

“Davvero?”

Amanda posa la tazza del caffè vuota, “Grazie Stephany, ora devo andare, ho un appuntamento per colazione con un’amica… Passo a prendere CJ questo pomeriggio prima di cena.”

Stephany vorrebbe afferrarla e chiederle chi è a donna che vuole portarsi via Steve!

Amanda lascia la casa di Stephany con un pensiero in mente, lei ha cambiato espressione, sembrava seccata di qualcosa, o beh, non importa, ora vuole solo vedere Emily e sapere tutto della sera prima. Così si dirige verso il Tower Center, dove hanno appuntamento.

Appena arriva guarda qualche vetrina perché è in anticipo, poi va al ristorante dove si deve vedere con Emily e la vede che si sta avvicinando all’entrata.

“Emily…”

L’altra donna si gira e sorride, “Ciao, ci sediamo fuori?”

“Si, è una bellissima giornata.”

Arriva un cameriere che chiede loro cosa vogliono, poi Amanda la fissa e dopo un po’ sbotta, “E allora?”

Emily è raggiante e si vede, “Amanda sono così felice, ho passato una meravigliosa serata, credo che il mio sentimento per Steve stia crescendo a dismisura.”

Amanda non vuole dire che Steve è andato a trovarla dopo che l’ha lasciata, “Vi siete baciati?”

Gli occhi di Emily brillano, accenna col capo, “è stata una cosa così naturale… Però Steve non ha voluto entrare in casa, mi ha detto che non vuole correre…”

“Sono davvero così felice per voi due, per me siete fatti l’uno per l’altra e lo dimostra il fatto che Steve ha avuto timore di rovinare tutto e perderti…”

Emily si guarda le mani, “Hai ragione, ma stanotte mi sono svegliata un paio di volte con la sensazione di avere le sue mani che mi accarezzavano e…”

“Basta… Non andare nei particolari…”

Scoppiano entrambe a ridere.

Intanto Steve è tornato dalla corsa, si è fatto la doccia e va su da suo padre, “Ciao papà, vi siete divertiti ieri sera?”

Mark alza lo sguardo dal libro che sta leggendo, “Figliolo, sei tu che dovresti dirmi com’è andata, ti ho sentito rientrare stanotte…”

Steve sorride, “Mi controlli? In ogni modo ho passato una splendida serata…” Non aggiunge altro, non vuole rischiare di nominare Emily.

Mark non è molto soddisfatto, la sua curiosità non è appagata…

“Oggi cosa fai?”

“Non lo so, è una così bella giornata che pensavo di fare un po’ di surf, Jesse lavora oggi?”

“No è di riposo, chiamalo e fallo venire a pranzo…”

Steve prende il telefono, e non passa nemmeno un’ora che Jesse arriva con la sua tavola da surf.

Steve e Jesse vanno in spiaggia e si buttano in acqua.

Dopo un paio di volte che cavalcano l’onda si ritrovano seduti sulle loro tavole affiancati.

Jesse si guarda intorno, “Ehi, le onde si sono ritirate?”

Infatti l’oceano è molto calmo.

Steve muove le braccia nell’acqua così si mette di fronte al suo amico, “Hanno avuto pietà di te, l’ultima onda ha rischiato di farti male quando sei caduto.”

Jesse non si arrabbia della battuta del suo amico, in fondo Steve è molto più bravo di lui e ha tutto il diritto di prenderlo in giro. Jesse si piazza anche lui di fronte a Steve.

“A dire il vero ho chiesto alle onde di fermarsi finché il mio amico non mi racconta di ieri sera, com’è andato l’appuntamento?”

Steve sorride e abbassa lo sguardo alla sua tavola, quando alza lo sguardo verso il suo amico continua a sorridere, Jesse aspetta per un po’ impaziente, “Allora?”

“E’ stata una bella serata.”

Jesse si avvicina di più a Steve, “Tutto qui?”

“Per ora ti dovrai accontentare, più avanti se saremo sicuri che la cosa funziona allora ve la presenterò.”

Jesse rimane un po’ deluso ma Steve in quel momento vede arrivare un’onda alta e si prepara a partire…

Mark è sul terrazzo e guarda Steve e Jesse in acqua, sorride tra se, è bello vedere suo figlio felice, Steve può anche non dire nulla ma lui lo conosce molto bene e capisce i suoi stati d’animo, spera che questa donna che ha conosciuto, CHIUNQUE SIA, dato che Steve non si è ancora sbottonato e lui sta morendo dalla curiosità, in ogni caso, spera che questa donna sia quella giusta per lui, e che lo renda felice, di certo lui è un uomo che sa amare il prossimo e dedica tutto se stesso nelle relazioni.

Speriamo che non sia una delusione come è capitato molte altre volte in passato, “Chiunque tu sia mia cara, ti prego non far soffrire mio figlio, non se lo merita.”

Intanto, Amanda e Emily continuano a chiacchierare, Emily racconta con entusiasmo quello che è successo la sera prima con Steve, e Amanda ascolta felice.

“Sono così felice Amanda, non ho mai conosciuto un uomo come Steve, mi ritrovo a pensare a lui ogni istante della giornata, sai cosa è successo stamattina?”

Amanda fa segno di continuare, la sua amica è talmente euforica che non vuole interromperla.

“Quando mi sono svegliata il mio primo pensiero è stato Steve, volevo sentire la sua voce, volevo fargli sapere che ieri sera avevo passato una serata meravigliosa con lui, ma quando ho chiamato ho trovato occupato, e sai perché? Steve stava chiamando me!”

Amanda sorride, “Da come parli direi che ti stai innamorando di lui…”

Emily la guarda negli occhi, “Credo di si, non mi sono mai sentita così.”

Decidono di alzarsi e andare a fare due passi, “Lo direte a Mark?”

Emily sospira, “Non so quando, vogliamo essere sicuri del nostro rapporto, certo che Steve tiene molto a suo padre.”

“Non hai idea quanto, hanno un rapporto davvero invidiabile, e presto ti accorgerai di che uomo fantastico è Mark.”

Emily scoppia a ridere, “Allora è ereditario…. Promette bene per il futuro…”

Anche Amanda ride.

Intanto Steve e Jesse rientrano in casa, “Papà, abbiamo fame!”

Mark spunta dalla cucina, “10 minuti e sarà tutto pronto…”

“Doccia?” Steve scende nel suo appartamento e Jesse va nella camera degli ospiti.

Prima di infilarsi sotto la doccia Steve prende il telefono e fa il numero di Emily, lei tira fuori il cellulare e sorride, fa vedere il nome sul display ad Amanda e risponde, “Pronto?” è felice.

“Ciao, come stai?” Steve sa che probabilmente è con Amanda ma si rende conto che non ha più paura di doversi trattenere, “Avete già comprato tutto il magazzino?”

Emily scoppia a ridere, “Non ancora, ma stiamo per entrare in un negozio molto carino, penso che non riusciremo a tenere il borsello in tasca…”

Steve ride, “Emily… Mi manchi da morire… ho voglia di vederti…”

Lei sorride e guarda Amanda mentre risponde, “Anche io ho voglia di vederti Steve, e non sai quanto…” Amanda sorride, “Possiamo vederci stasera se vuoi?”

Steve accetta volentieri a proposta, “Passo io a casa tua alle sette, va bene?”

“Alle sette va bene, ti aspetto, ciao Steve…” Avrebbe voluto dire altro ma vuole esporsi nel momento giusto, quando saranno faccia a faccia.

“Ciao, saluta Amanda…” Steve mette giù e s’infila sotto a doccia.

Amanda guarda Emily che sorride, “Amica mia vieni…” La prende per un braccio e la trascina.

“Dove mi porti?” Emily non oppone resistenza.

“Devi comprare un intimo fantastico, voglio che stasera tu faccia impazzire il mio amico…”

Emily assume un colorito rosso in viso e continua a seguire la sua amica.

Steve va di sopra e trova Jesse già seduto a tavola che chiacchiera con suo padre, Jesse lo guarda, “Quanto ci hai messo?”

“Tu fai prima perché sei più corto…” Sorride alla faccia di finto broncio di Jesse.

Mark sorride, ama avere i ragazzi in giro per casa, “Mangiamo.”

La sera verso le sei Steve va di sotto per prepararsi, quando viene su trova suo padre sul terrazzo che legge un libro, “Stasera vado fuori a cena.”

Mark alza lo sguardo dal libro, “Mi fa piacere Steve, volevo dirti che sono felice per te, mi sembra che tu sia preso…”

Steve si siede, “Papà, mi sto seriamente innamorando di questa donna, sai che ieri sera l’ho accompagnata a casa e non sono voluto entrare per paura di rovinare tutto, e lei mi ha capito, è fantastica!”

Mark sorride, “Mi fa piacere, spero però di conoscerla prima o poi…”

Steve si alza, “Penso che l’incontro avverrà presto, scusa se ora non soddisfo la tua curiosità, ma se lei vuole un giorno possiamo pranzare insieme.”

Mark lo guarda andare via, perché Steve non gli dice nemmeno il nome? la conosco? Chi può essere? Ecco ora la curiosità è aumentata. “Ciao figliolo, divertiti…”

“Ciao papà…”

Amanda è appena tornata a casa, è passata a prendere CJ a casa di Stephany e lei l’ha riempita di mille domande su Steve.

Mentre suo figlio è in camera a finire i compiti prende il telefono e chiama Steve.

“Pronto?”

“Steve ciao.”

“Amanda ciao, passato un buon pomeriggio?”

“Si, Emily è davvero una brava ragazza, ed è letteralmente pazza di te, stai andando da lei vero?”

“Si, sono in macchina.”

Amanda sorride, “Steve… buona serata…”

Steve capisce l’allusione, “Amanda… sei un’amica, ti voglio bene.”

Dopo qualche minuto Steve arriva davanti alla casa di Emily, scende dalla macchina e bussa alla porta, quando arriva Emily ad aprire lui la fissa, si rende conto di quanto le sia mancata, l’attira a se e la bacia, lei si lascia andare nel suo abbraccio.

Quando si staccano per prendere fiato lei poggia la testa sul suo petto, “Buonasera anche a te Steve…”

Steve ride, “Scusa, è stato più forte di me, mi sei mancata tanto e non ho saputo resistere…”

“Scusarti? Se non lo rifai immediatamente non ti lascio entrare…”

Questa volta è lei che prende l’iniziativa e lo bacia, dopo qualche secondo lo guarda negli occhi, “Che ne dici di entrare, o restiamo qui sulla porta?” Steve si lascia tirare dentro.

“Dove vuoi andare?”

Lei si gira e lo prende per mano, lo porta in salotto, c’è la tavola apparecchiata, “Che ne dici di questo ristorante? È molto tranquillo, se ti va puoi mettere un po’ di musica, Steve si avvicina allo stereo e sceglie un CD, hanno quasi gli stessi gusti in fatto di musica, quando la musica parte lui si gira e vede che lei sta mettendo a posto qualcosa sulla tavola. Lui l’abbraccia da dietro, le bacia il collo e poi la gira di fronte a se, “Emily…” aspetta che lei lo guardi negli occhi, “Mi sto seriamente innamorando di te…”

Lei sorride, “Anche io…” Lo bacia. Poi sorridendo aggiunge, “Ed ora che sei qui in casa mia, ora che ho chiuso a chiave la porta, ora che ti ho qui tra le braccia… Non c’è nessun pericolo di fuga…” Inizia a sbottonargli la camicia.

Lui scoppia a ridere, “Non ho nessuna intenzione di scappare…” Continuano a baciarsi.

In pochi secondi viene dimenticata la cena, Emily sfila la camicia a Steve infila le mani sotto la maglietta, gli accarezza il petto, sente delle cicatrici sotto le dita, lui allontana il viso da quello di lei, “Prima o poi ti parlerò di queste cicatrici, ma ora ho solo un pensiero in testa.” La bacia.

Lei sente una scossa percorrergli la schiena, “Solo uno di pensiero? Io in questo momento ne ho migliaia…”

In poco tempo anche la camicia di Emily si ritrova sul pavimento…

Lei lo prende per mano e si avvicinano al divano, lui si siede e lei si siede in braccio, continuano a baciarsi, continuano a spogliarsi, tanto che ad un certo punto si ritrovano solo con addosso la biancheria, lui si ferma un istante e la guarda, “Mio dio, sei così bella, mi sto trattenendo, in questo momento vorrei strapparti tutto…”

Emily sorride, “Sarebbe carino dire ad Amanda che questo completino comprato stamattina per l’occasione è andato distrutto…”

Anche Steve sorride, “Voi donne siete speciali… Ma in questa casa c’è una camera da letto?”

Emily prende Steve per mano e lo porta in camera da letto, appena arrivano lui la tira a se, la bacia e lei si accorge di quanto sia eccitato, la sua erezione spinge contro il suo ventre, e questo la eccita di più, facendola indietreggiare le fa toccare con le gambe il letto, le sgancia il reggiseno e si tira un po’ indietro per guardarla, sorride e spingendola un po’ la fa sedere sul letto.

Emily in questo modo si ritrova in posizione vantaggiosa rispetto a Steve che è ancora in piedi, vede chiaramente lo stato di eccitamento di lui attraverso i boxer, così prima lo fissa negli occhi e poi le sfila la biancheria…

È così che si ritrovano a far l’amore dolcemente, è un susseguirsi di baci e carezze, è uno scoprire l’uno il corpo dell’altra…

Dopo un paio di ore, sono abbracciati uno all’altra, lei ha la testa sul suo petto, “Steve… Sei sveglio?”

Lui muove la testa e la bacia sulla nuca, “E’ stato meraviglioso, sono stato veramente un idiota ieri sera ad andare via...”

Lei alza la testa e lo guarda negli occhi, lo sguardo di lui è di un blu intenso, “Se avessi saputo quanto sei bravo in queste cose non ti avrei lasciato andare via…”

Scoppiano a ridere.

“Emily ti amo.”

“Anche io ti amo Steve…” lo bacia, e continuando ad accarezzargli il petto si sofferma su di una cicatrice, “Quando sei stato ferito?”

Steve la stringe a se, è sempre doloroso quel capitolo di storia della sua vita, “Cinque anni fa, dovevo testimoniare al processo di un boss della malavita, ero a cena con una collega e il nostro capitano, quando ad un certo punto è entrato un uomo a viso coperto e ha iniziato a sparare, sono stato colpito in tre punti, due in petto e uno nello stomaco…”

Emily si rende conto di essersi avvicinata un po’ di più a Steve… “Sono stato tre giorni in coma, e quando mi sono svegliato la cosa peggiore è stato scoprire che avevano ingiustamente accusato mio padre di omicidio, il boss era stato ucciso, e avevano fatto ricadere la colpa su di lui, ci sono volute due settimane per provare a sua innocenza, e sono molto grato alla mia collega e al capitano che mi sono stati vicini, e poi c’è sempre Amanda, lei è sempre accanto a me, è una vera amica, le voglio molto bene…”

“Io la conosco da poco tempo eppure siamo diventate molto amiche…”

Dopo un po’ che sono in silenzio, lei alza lo sguardo e lo fissa, “Fame?”

Steve la bacia, “Molta…”

Si alzano dal letto, recuperano i vestiti sparsi per la casa e si rivestono, Emily mette in tavola da mangiare, “Dopo il consumo di calorie un buon pasto ci vuole…”

Steve sorride mentre la guarda muoversi dalla cucina al tavolo, “Si dottore…”

Scoppiano a ridere, poi Steve la guarda e sorride scuotendo la testa, lei lo fissa, “Che cosa c’è?”

“Ho passato tutta la mia vita sotto continuo controllo medico di mio padre, e ora mi ritrovo a sperare di passare il resto della mia esistenza sotto il controllo di un altro medico…”

“Per ora da quello che ho visto e provato la tua salute è ottima, tuo padre ha fatto un ottimo lavoro…”

Ridono, “E’ utile avere un cardiologo accanto… Anche perché sarai sicuramente tu a farmi rischiare l’infarto…”

Passano una piacevole serata, poi Steve si mette la giacca per andare via, “Che ne dici se domani pranziamo insieme e passiamo il pomeriggio in qualche spiaggia?”

Emily lo bacia, “Sono felice Steve…”

“Anche io… Domani passo a prenderti…” Steve l’attira a se e la bacia, “Decidi tu dove andare.”

Emily gli accarezza il viso, “Mi piacerebbe andare a San Diego…se non è troppo lontano.”

Steve accenna col capo, “Allora passo a prenderti in mattinata.” …” la bacia e va via, quando arriva alla macchina prima di salire si gira e la vede sulla porta, la saluta col braccio e sale in macchina, esattamente come la sera prima ma con uno stato d’animo totalmente differente…

Emily sistema la casa e va a dormire, appena s’infila sotto e coperte sente il profumo di Steve, abbraccia il cuscino dove lui si è appoggiato e si addormenta felice.

Steve arriva a casa, va a letto e anche lui pensa alla serata appena trascorsa…

  
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