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Autore: Mikirise    26/07/2014    4 recensioni
“Del, mi stai fissando” “Non ti sto fissando!” “Lo scriverò nel mio diario segreto!” “Ti dovresti far vedere dalla ragazza del Giacimento” “Uno stalker” “Prima la devi invitare ad infornare il pane. Tonto!” “Ta-daaaaa!” “Sono in ritardo!” “Bravo Pee!” “Cosa fai Delly?” “E addio al pane di Peeta!” “Non succederà”
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Delly, Peeta Mellark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Il fascino di una torta non decorata





"Del, mi stai fissando" fu il modo in cui Peeta ruppe il silenzio, senza guardare gli occhi vivaci e divertiti di lei.

"Non ti sto fissando"

"Oh, sì,  mi stai fissando." annuì Peeta, cercando di non distogliere lo sguardo dalla torta, davanti a lui.

Delly dondolò, come una bambina, i piedi, continuando a mantenere il suo sguardo sugli occhi azzurri e concentrati del biondo, che guidavano le mani tremanti realizzando disegni sorprendenti. 

Questo era il suo Peeta.

Cioè.  Il suo Peeta amico. Non è che a lei piacesse... non in quel modo, comunque. Nel senso che, sì,  dai, Peeta era una bravo ragazzo e piaceva a tante delle sue amiche,  tanto ma... 

Delly era una ragazza positiva e socievole. Peeta era più timido, ma sinceramente votato ad amare il prossimo. Per questo tutto il Distretto 12, beh, chi li conosceva, chi li aveva visti insieme, pensava che un giorno i due avrebbero tostato il pane, insieme. 

Delly non si sarebbe certo lamentata, con un marito come lui. 

In realtà , non si sarebbe mai lamentata di suo marito, conoscendosi, ma, forse, in un piccolo angolino del suo cuore sapeva che, tral non lamentarsi e l'essere felici,  c'era una bella differenza e, forse, con tanti se e sapendo che questa era una possibilità impossibile -che si sposassero, non che lei fosse felice-, sapeva che semmai Peeta fosse impazzito, e lei anche, tostando quel pane, lei sarebbe stata felice. Felice per davvero. Felice come le principesse nelle favole che raccontava a suo fratello minore. 

Però questo era impossibile. Loro due erano impossibili.

"Sei bello, Peeta" continuò a ridere la ragazza, guardando per la prima volta gli occhi azzurri posarsi su di lei.

Il biondo alzò un sopracciglio, sorridendo, mentre teneva a mezz'aria uno strano attrezzo per modellare il fondente "Oh" esclamò portandosi la mano libera davanti alla bocca "Delly mi ha detto che sono bello! Lo scriverò nel mio diario segreto!" disse con una falsa faccia sognante.

"Lo spero bene!" esclamò la ragazza. "Forse dovresti farti vedere dalla ragazza del Giacimento mentre decori una torta." continuò, spostando il suo sguardo sull'oggetto delle premure del ragazzo. "Io ti farei da spalla." concluse in un fil di voce.

Ed ecco perché loro due erano impossibili.

Peeta fece una smorfia e quella fu l'ultima espressione che Delly riuscì a vedere, prima che lui scomparisse dietro il dolce, iniziando a girarlo, con una delicatezza che poteva appartenere solo ad un tipo come lui.

La ragazza tacque per un po', assecondando l'aura serena che emanava il ragazzo. Poggiò il mento sul tavolo di legno e portò le mani verso il centro di questo, soffiando distrattamente. 

Sotto il soffio delicato e che aveva un retrogusto di menta e limone, i resti di farina che erano rimasti su quel piano, che odorava di pane, si erano alzati, finendo sulla lunga chioma della ragazza, sui suoi pantaloni e forse anche sulla torta che Peeta stava riempendo di dettagli con tanto amore, perché,  quando il biondo comparve da dietro il dolce, con un sorriso a 32 denti, aveva un po' di farina trai capelli. 

"Uno stalker" disse, pulendosi le mani sul grembiule. "Penserà che sono uno stalker. Neanche mi ha mai guardato e la invito a decorare torte con me"

Delly arricciò le labbra, tralasciando il fatto che, probabilmente, quella ragazza del Giacimento -Katniss, Delly, Katniss, non puoi non usare il suo nome! Lei è così fantastica!- avrebbe sicuramente fatto un disastro, con un po' di farina e uova. C'è chi è fatto per il forno, c'è chi è fatto per i boschi. "Infatti, prima, la devi invitare ad infornare il pane. Tonto"

Entrambi scoppiarono a ridere, come quando erano piccoli e avevano disegnato quegli animaletti col gesso, con quelle goffe e piccole mani. Già da allora, pensò Delly, Peeta aveva doti artistiche non indifferenti,  già visibili agli occhi di suo padre. 

Era una manna dal cielo trai suoi fratelli, Peeta, che decorava torte. Ed era bravissimo nel farlo. Era veramente bravo, anche se sua madre -da cui Delly doveva scappare tutte le volte, visto che le chiedeva sempre, continuamente, quando lei e suo figlio avrebbero, beh, concluso. Chissà come avrebbe reagito, sapendo che suo figlio, il piccoletto, si era innamorato, proprio come la madre di Katniss, di una persona del Giacimento- sbuffava del suo lavoro, additandone difetti invisibili ad occhi umani. 

Peeta girò la torta verso la ragazza, con un gesto teatrale delle braccia ed un "Ta-daaaa!" soffocato tra le sue labbra. Delly applaudì leggermente, gridando un chiaro e forte "Bravo Pee!" che sicuramente tutta la famiglia del ragazzo sentì forte e chiaro, fossero a casa loro, o nella panetteria. Il ragazzo rabbrividì, sentendo quell'odiato nomignolo che lo accompagnava da quando andava alle elementari e stava anche per lamentarsene. Poi, tutto passò in secondo piano, quando vide l'orologio sopra la porta.

"Sono in ritardo!" esclamò il ragazzo, e prese poi a ripetere la stessa frase più volte, mentre alzava leggermente la voce.

Delly lo guardò sorridendo, vedendo l'amico diventare il Bianconiglio,  mentre saltellava nervoso, con in mano la torta. Non lo seguì. Sapeva perfettamente per cosa era in ritardo.

Peeta non guardò nemmeno suo padre, che, dal bancone stava servendo un cliente, anche se era tradizione che, prima di posizionare in vetrina una torta appena decorata, lui l'ammirasse compiaciuto, per poi dedicare al figlio quel sorriso fiero, che faceva sentire il ragazzo felice, in qualche modo. Posizionò la sua creazione, con delicatezza, facendo in modo che la parte migliore, la più colorata, la più felice, si vedesse da fuori. Suo padre avrebbe avuto il tempo di vederla anche più tardi, la torta, ma lei, cavolo, lei no.

E Peeta capì di aver terminato tutto appena in tempo, quando si ritrasse dalla vetrina, controllando con il solo movimento degli occhi che la torta fosse nel posto esatto in cui doveva essere, senza un solo difetto, e si ritrovò davanti agli occhi azzurri di Primrose che luccicavano, guardando quella sua creazione.

Sospirò di sollievo, allora, il ragazzo, portandosi le mani sui fianchi e sentendosi utile. Utile a qualcuno. Sapeva far sorridere anche lui. 

Il ragazzo vide che Primrose chiamò sua sorella, saltellando e le mostrò la torta, chiedendole se non fosse più bella di quella della settimana precedente. Katniss non rispose. Sicuramente pensava al fatto che nessuno, al Distretto 12, poteva permettersi qualcosa del genere. Peeta sorrise tristemente, al pensiero che probabilmente quella torta sarebbe finita a casa degli Undersee. In fondo, Madge era una ragazza veramente gentile e dolce, una tipa forte e, se quella torta doveva finire nello stomaco di qualcuno di schifosamente ricco, lei era la miglior opzione. 

Certo, Peeta sarebbe stato contento di poterla regalare ad una bambina come Prim, ma sua madre lo aveva picchiato per un pezzo di pane, cos'avrebbe fatto per una torta? Per quieto vivere, per non distruggere il precario equilibrio familiare e perché i soldi sono soldi, Peeta non poteva seguire sempre le vie che il suo cuore gli suggeriva. Si chiese se avrebbe mai avuto il coraggio di seguirle, quelle vie. 

Che bella che è, Katniss, pensò il ragazzo, sorridendo, infilandosi le mani nelle tasche, sotto il grembiule. Poi si morse le labbra e si girò, dando le spalle alle due Everdeen, nascondendo il rossore delle sue guance. 

Tornò da Delly, che aveva gettato acqua e farina sul tavolo e ci stava giocando, come quando erano bambini. La ragazza fece rotolare da una parte all'altra quell'impasto troppo molle, lasciando che le si attaccasse sulle mani e si pulì sui vestiti di Peeta con tanta nonchalance che il ragazzo in un primo momento neanche se ne accorse. 

"Cosa fai, Delly?"

"Il tuo lavoro. Insegnami a farlo. Sono sicura che, non appena ti sposi con Katniss ci abbandoni tutti e addio alle torte decorate, addio al pane di Peeta!" piagnucolò falsamente lei, facendo che quel disastroso impasto andasse da una mano all'altra.

Peeta rise, prendendo farina ed acqua e riuscendo, miracolosamente, a sistemare l'impasto fatto dalla ragazza, che gli sarebbe costato un ceffone da sua madre, e, nel frattempo , rassicurava pazientemente la ragazza dicendo "Non succederà", senza sapere, però se si riferisse ad un matrimonio con Katniss, o alle conseguenze teorizzate da Delly. Poi, con gesti sereni, staccò un pezzettino dell'impasto -un pezzettino piccolo piccolo-, per lasciarlo nelle mani della ragazza, come un padre paziente avrebbe fatto.

Delly sorrise, facendo una piccola pallina, che sembrava una piccola perla tra le sue mani, e dandogli la sua attenzione, come se fosse un tesoro.

Quando quel poco d'impasto divenne un omino, o un gatto -o forse era uno scogliattolo?-, alzò lo sguardo sull'amico con l'intenzione di mostrargli il suo capolavoro e si fermò lei a contemplare lui, invece.

Un giorno, qualcun'altra -Katniss?- avrebbe potuto subire il fascino del panettiere al lavoro, mentre, con gesti amorevoli, preparava il pane per le persone del Distretto. Qualcun'altra sarebbe stata seduta al suo posto e non ci sarebbe stato più tempo, più spazio, per Delly, l'amica, la niente

Qualcun'altra avrebbe subito il fascino della torta non decorata. 

E Delly non sapeva se questo era buono, per lei, o cattivo. 





Note dell'Autore

Secondo la seconda persona che ha letto questa Oneshot, prima della pubblicazione, questa è un angst in piena regola, anche se non doveva esserlo, in effetti. Secondo la prima, poi, devo aver problemi in testa, visto che “Non penso sia così triste”. Ma ok. 
Ho adorato Delly, da quando è comparsa e ho pensato molto al suo personaggio e al suo rapporto con Peeta. Non per niente, rimane l'unica vecchia amica del Ragazzo del Pane e una loro amicizia prima degli Hunger Games, prima della rivolta, era qualcosa a cui volevo dare una forma, più o meno, dire come la pensavo, ecco. 
Ed è uscito questo. Che dite? Cosa pensate voi?
  
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