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Autore: Dynamite_    26/07/2014    1 recensioni
Angelica ha 17 anni e sorride, sorride nonostante tutto quello che ha dovuto passare.
Sorride per lui.
E lui? Lui dov'è? Angelica non lo sa, e forse non lo saprà mai, ma se c'è una cosa di cui è certa è proprio il fatto che nessuno dei due dimenticherà l'altro.
Una storia d'amore che regala gioia e felicità, ma allo stesso tempo fa riflettere e ci fa capire cos'è realmente la paura, la nostalgia, la tristezza.
Insomma, si parla d'amore.
Forse quello vero.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Scolastico
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Erano già passati due mesi da quel giorno fatale, e tre dalla fine delle lezioni scolastiche. 

Ormai l’estate stava per concludere.

Mancavano esattamente due giorni e poi sarebbe cominciato l’ultimo anno di liceo, e sarebbe stato l’anno più brutto, lo sapevo già. 

Durante questi lunghi tre mesi le cose hanno preso un’altra piega, totalmente diversa da quella che mi aspettavo e da quel momento in poi niente sarebbe stato come prima.

Faceva ancora male, ma non quel male psicologico, quello che passa veloce, parlo di male fisico, come una grande ferita che non dava segno di guarire. E, a dirla tutta, anche se fosse guarita, sarebbero rimaste sicuramente le cicatrici, e delle cicatrici non puoi liberartene: restano sul tuo corpo come se ormai facessero parte di te.

Ad un giorno dall’inizio della scuola mi concentrai sugli ultimi compiti, e riuscii a distrarre la mia mente da altri cattivi pensieri.

Mi concentrai 22 ore su 24 e poi, come per magia, il fatidico giorno arrivò.

 

Sono ormai le 7:30 del 13 settembre, e Alex è già a casa mia, aspettando che mi presentassi per poi darmi un passaggio fino a scuola.

Alex è la mia migliore amica.

Invidio parecchie cose di lei, ma quella ciò che invidio di più è il fatto che, nonostante tutto, riesce sempre a mettere un po’ di buonumore a tutti.

Scelgo veloce il vestito blu comprato un po’ di tempo fa, lo indosso in modo veloce e vedo che ho ancora poco tempo per darmi una lavata e sistemare il viso ancora addormentato.

Mi rammento alla meglio, e in un attimo sono giù di sotto, dove Alex mi aspetta impaziente.

 

“Oh finalmente, la principessa si è svegliata”

“Ma come siamo simpatiche”, lo sguardo di Alex mi risultava preoccupato, come se avesse paura di affrontare l’ultimo anno di liceo, come se avesse paura del futuro, di quello che le riserverà la vita. 

E, a dirla tutta, sembrava molto più preoccupata di me.

 Non ci feci caso e sorvolai.

“Ho portato le ciambelle”

“Le mangiamo in macchina, dai andiamo”

 

L’Harbor High School era esattamente come l’avevamo lasciata a giugno, a parte con qualche sorriso in meno.

Alex parcheggiò la macchina dov’era solita parcheggiare e si lanciò di corsa verso il fidanzato, John.

“Tranquilla, me la cavo da sola”, pensai.

Ed eccola lì, l’ultima persone che avrei voluto vedere, col sorriso raggiante, che mi veniva in contro.

Lanciai un’occhiata veloce ad Alex, come per chiedere aiuto e lei ricevette il segnale immediatamente.

“Scusa Alison, dobbiamo per forza andare”, la sua voce era sicura, al contrario della mia in questo momento.

Alison ci guardò scappare verso l’entrata della scuola, correndo verso le nostre aule di sempre cercando di affrontare anche questa giornata, ma poi cambiò idea e ci raggiunse.

Ah, la sfiga.

Mi prese per un braccio e si mise esattamente davanti a me, Alex stava per replicare, ma le dissi che poteva andare.

“Ti raggiungo in classe”

“Sicura?”

Annuii.

Alex guardò Alison con un’aria piena di disprezzo, e piano piano si allontanò, forse ancora più preoccupata di me.

Avanti dimmi, non voglio arrivare in ritardo a lezione, cosa vuoi?”

“Voglio il tuo perdono Angelica. Mi dispiace, scusa, ma devi anche pensare che non può essere del tutto colpa mia.”

“Si che è colpa tua! L’hai trascinato tu a quella cazzo di festa!”

“Sei una stronza”

“Alison stai zitta, mi hai rovinato completamente la vita, non rovinarmi anche i momenti in cui cerco di essere felice. Detto questo, vaffanculo”

Me ne andai di corsa, cercando di raggiungere la classe del prof. di matematica e trattenendo le lacrime.

 

Ed è questo proprio quello che vi volevo raccontare, è qui che devo fare un salto indietro, devo riportarvi all’anno scorso.

Avrei preferito raccontarvi qualcosa di più felice, ma la vita non è mai fatta solo di felicità. Anzi, dicono che prima di essere felice devi sempre soffrire un po’.

Diciamo che io ho sofferto abbastanza per avere solo 17 anni.

Ma non voglio essere fraintesa: ho vissuto tanti momenti belli, ma tanti tanti.

 

Bene, ora vi racconterò tutto, precisamente dalle vacanze di Natale dell’anno scorso, quando conobbi un ragazzo fantastico, anzi, quando conobbi il ragazzo fantastico.

Da lì la mia vita cambiò completamente.

Quindi grazie.

Grazie lo stesso.

  
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