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Autore: stefania_13_2001    26/07/2014    1 recensioni
La mia storia era come una qualunque avevo degli amici dei genitori che non mi consideravano,ma tutto cambiò quando oltrepassai quella porta dove la mia vita fu cambiata da lui.
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sovrannaturale
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...La notte ,dove il sole viene coperto da un velo blu scuro...
...la notte,dove la luna è padrona...
...la notte,luogo oscuro che nasconde creature inesistenti...
...la notte,diventata casa mia...

Mi svegliai grazie al suono del treno che viaggiava ancora.Mi misi composta emi resi conto che mi ero addormentata con il mio libro preferito ''l'ombra'',guardai dalla finestra cosi per distrarmi un pò e il paesaggio era dominato tutto da madre natura.
Pensare che dopo tanti anni finalmente sarei tornata a Milano mi rendeva felice.
Ma tutto ciò iniziò a causa della morte della nonna un mese fa.
Mia madre quando l'ha saputo era felicissima cosi come anche mio padre;ma perme la perdita della nonna fu una tragedia lei l'unica persona che si prendeva cura di me l'unica che partecipava ai miei saggi intanto i miei non si degnavano nemmeno di presentarsi o chiedere scusa,ma lei per me era l'unica che mi voleva realmente bene.
Cosi mi ha lasciato in erede la sua casa a Milano e dei soldi,ma la mamma egoista che è voleva convincermi di lasciare a lei la casa ma io rifiutai perchè sapevo cosa ne avrebbe fatto. E cosi decisi di venire a vivere qui in modo da potermi prendere cura del bene che mi ha dato la nonna.
Sentii il rumore del treno che si fermava alla stazzione cosi presi i miei bagagli e scesi ritrovandomi davanti un mucchio di persone che camminavano svelte da una parte all'altra ,sembravano lo zio Jerry quando la zia stava per partorire,era cosi agitato che la sua maglia era tutta bagnata.
Ma poi lasciai stare e mi dirissi verso l'uscita dove affittai un taxi che mi portò a casa.
Dopo mezz'ora di lavoro finalmente ero davanti al cancello di quello che sarebbe stata casa mia mi guardai intorno e mi resi cnto che tutto era uguale tranne qualche fiore che era appassito nel giardino.
Mi avviai verso il grande portone e senza esitare entrai.
Dentro era uguale tranne la mancanza dei camerieri e delle domestiche che lavoravano li che adesso non ci sono più.
Salii le scale per vedere il piano di sopra ma un'ombra veloce mi fermo,mi spaventai e mi guardai di nuovo intorno e quell'ombra apparve di nuovo e si allontanò cosi la inseguì fino che essa non entrò nell'ufficio della nonna.
Mi avvicinai alla porta e vidi che era mezza aperta cosi senza indugiare o pensare che avrei dovuto scappare e chiamare qualcuno entraii.
Dentro non c'era nessuno tranne che dalla poltrona executiva di pelle per ufficio si alzò un ragazzo che si voltò verso di me .
Aveva gli occhi azzurri e i capelli neri la pelle era molto bianca con un leggero colorito di rosa carne che non si notava tanto.
Mi guardò ancora per un pò e poi parlò.
-Ti ho aspettata Alice.-mi disse .
-Chie sei ?E come fai a  sapere il mio nome.-chiesi curiosa.
-Be tu sei la nipote della padrona di questa casa .-
-A no scusa ex padrona perchè adesso lo sei tu.-mi disse con un sorizetto sul viso.
-Chie sei e cosa ci fai nella mia casa?E questa volta rispondi senza prendermi in giro.-dissi.
-,A ma io non voglio prenderti in giro volevo solo dirvertirmi con te ,comunque tieni.-e cosi mi porse una lettera.
La presi e lessi da chi era e lessi il nome della nonna.
-Come fai ad averla tu?-chiesi guardandolo.
Ma costui si risiedette sulla poltrona e mise i piedi sulla scrivania.
-Tua nonna mi ha incaricato di consegnartela.-disse.
Aprii la lettera e iniziai a leggere.

Cara Alice piccola mia quando avrai letto questa lettera sicuramente sarai già a casa.
Volevo dirti che essa non è disabitata in essa ci sono due persone chemi hanno tenuto compagnia durante tutti questi anni in cui tu non c'eri.
Non spaventarti della loro natura non sono come sembrano .
E tieni a bada Edward a volte può dare fastidio e combinare una delle sue ma ti assicuro che è un bravo ragazzo e presto te ne accorgerai.
Firmato dalla tua cara nonna che ti vorrà sempre bene.

Dopo aver letto la lettera alzai il mio sguardo verso di lui che mi fissava come se fosse divertito.
-Quindi devo dedurre che tu sei Edward?-chiesi .
-Già spero che Silvia abbia scritto qualcosa di bello sul mio conto.-mi chiese ridendo.
-Diciamo,ma cosa significa la frase in cui c'e scritto che non devo spaventarmi della vostra natura?-chiesi .
Lui si alzò in piedi fissandomi e si avvicinò a me .Io ero rimasta immobile senza fare nessun passo avanti o indietro.
In quel momento mi resi conto che fuori il sole stava tramontando e cosi guardai lui che con un sorriso mi mostrò chi era in realtà.
I suoi occhi erano diventati di un rosso fuoco che al solo guardarti ti bruciava e dalla sua dentatura spuntarono dei canini appuntiti che sembravano volerti mordere e prendere il tuo sangue.

E in quel momento che mi resi conto che lui era ciò che noi umani vediamo nei film o che leggiamo nei libri ,ciò che noi crediamo inesistente lui era un vampiro.

   
 
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