† Murderous Mask
†
Davanti a questo cimitero
di tombe tutte uguali, illuminate fiocamente dalla luce rosata di un sole che
va calando, l’ombra di qualcuno serpeggia tra le lapidi.
L’ombra di
qualcuno.
La mia
Cosa succede
oltre queste parole, oltre questa cravatta, oltre questo viso?
Cosa succede?
Passi. Passi
distinti, anche veloci.
Che fretta c’è
papà? Perché? Dov’è che stiamo andando?
Rovinando quel
silenzio tra il lugubre e il mistico, decido di muovermi, imitando i passi
scattanti di tutti gli altri.
Tutti ben
vestiti. Eleganti. Abiti neri, visi cupi.
Tutti quelli che
hanno lavorato con me.
Con te.
*plot….…plot*
Insopportabile.
Tutto quello che
mi circonda è diventato un giro di inutili gesti insopportabili.
Queste croci
così alte.
Mi fanno paura.
E tu dove sei? Dove sei mentre io ti cerco
tra queste lapidi di pietra?
Mi chiedo solo se questa è la mia punizione.
Dovrò pagare in eterno per quello che ho fatto.
Vagando tra queste tombe, in attesa della
tua chiamata.
Aiutami ti prego.
<< E’ qui,
capo >>
Sta un po’ zitto
per una volta! Dannazione.
State un po’
zitti tutti quanti…l’unica cosa che voglio è togliermi questa lurida maschera.
E restare da
solo. Da solo, senza questa maschera assassina.
Solo, davanti a
questa tomba senza nome.
Senza fiori.
Non ci ho neanche
pensato…
A cosa
servirebbe un bel mazzo di crisantemi? Di certo non a farti sorridere.
O a piangere.
O a tornare qui.
Da me
E se ti portassi
un bel piatto di dolci?Cosa ne pensi?
Allora torni?
Patetico.
Guarda cosa sono
diventato…
Un verme…sono
patetico.
Mi faccio schifo da solo. Però sono il dio del nuovo mondo.
Si stanno
fermando? Cosa succede adesso?
Pregheranno per
la tua anima beata? Piangeranno?
O diranno quelle
stupide frasi insignificanti adatte ai funerali?
Alle mie spalle,
persino questo dannatissimo Shinigami sembra triste per te.
Cazzo….
Che cosa sta
succedendo?
Nessun fiore.
Nessuna lacrima. Solo stupide frasi che escono da bocche dissacranti.
Non è in questo
modo che meriti il tuo addio…
Oppure forse, tu
avresti desiderato solo così. Ma…quale addio?
Il sole da un
ultimo saluto, e sulla tua tomba cala il buio.
Ecco adesso non
sono costretto a guardare quelle facce ipocritamente dispiaciute.
Sporchi
ipocriti.
Magari dietro
quelle maschere stanno gioendo di essere qui, davanti a questa lapide.
E dietro la
tua maschera, Yagami Light?
Ecco hanno finito. Se ne stanno andando, fintamente commossi.
Fintamente ecco…
Ma io rimango
qui. Con te.
Al buio,
finalmente.
E non importa se
qui alle mie spalle alita mortalmente questo stupido Dio della Morte.
Ora ci sono io.
Ora è il mio
turno.
Mio.
Mio.
Mio.
Mio.
<<
Ryuzaki…>>
Ti chiamo…di
cosa voglio illudermi? Tanto non mi risponderai. Oltre quella tomba, che cosa
c’è?
Rispondimi ti prego.
Alzo la testa in
cerca di aria, mi sento soffocare. Non ho neanche idea di cosa possa
schiacciarmi le corde vocali in questa maniera.
Senso di colpaaaaaa
<<
R-Ryuzaki…>>
La voce
strozzata sotto questa cappa che mi attorciglia la gola.
Perché non esci
fuori da una di queste pietre? Magari con un bel sorriso rassicurante.
E io sarò
tranquillo per il resto dei miei giorni.
Per il resto di
questa squallida vita.
Ma da lì non
esce nessuno.
Nessuno…
Dove sei?
Di certo non
dentro quella tomba, a marcire sottoterra vero?
No…no di certo…
Se non mi confermi tutto ciò,
mi costringi a controllare di persona.
Ebbene si, caro Ryuzaki, verrò a vedere personalmente cosa si nasconde là sotto.
In quella schifosissima cassa di legno.
Non tu, ovviamente.
Eh no, non tu…
Mi butto a terra, e sento sghignazzare vigliaccamente Ryuk.
Che vada a quel paese anche lui.
E a tutti quelli che magari pensano che io sia pazzo.
Ma non c’è nessuno a guardarmi. Sono libero. Posso fare ciò che voglio.
Dopotutto cosa saranno mai due manciate di terreno?
Cosa saranno Ryuzaki? Dimmelo.
Mi basta rivedere anche solo una volta quegli occhi.
Mi basterebbe vedere il tuo sorriso. Per sempre sarebbe meglio…
Gratta,
gratta, strappa, scava, suda, ansima, distruggiti…
<< Ah…anf…>>
In ginocchio ansimante guardo quella piccola fossa scorticata.
Il mio sguardo stanco, stremato cade sulle mani. Quelle mani bianche.
Quelle mani morte. Sporche di un sangue invisibile
Le unghie sudice di terreno maleodorante e…putrido.
Brividi di disgusto mi percorrono dalla testa ai piedi.
Con le mani macchiate di terreno mi tocco il viso, gli occhi sbarrati.
Non ci sono riuscito Ryuzaki.
Non ti trovo.
Non riesco a trovarti.
<< Ryuzaki…avanti esci fuori. D’accordo lo ammetto. Sono Kira. Adesso fai quello che vuoi, catturami, mandami alla forca. Ma esci fuori >>
Patetico.
Sei
patetico Yagami Raito.
Aiutami…Aiutami ti prego.
Non voglio che Kira si prenda gioco di me.
Non adesso, che sono qui da solo, e ti sto cercando.
Ora voglio solo essere io, Raito. Solo Raito, non voglio essere soffocato da Kira.
O almeno…non adesso.
Comincia a far freddo.
Inizia a scendere la notte, e io sono qui steso su questo lembo di terra che mi sporca la veste elegante.
Da questo stramaledettissimo pezzo di terra che mi allontana dalla verità.
Da quella bara. Sicuramente vuota. Perché è così vero?
Vero Ryuzaki?
Sento un strano scricchiolio metallico, all’altezza della coscia, ogni volta che tremo convulsamente.
Con un gesto stanco, sfinito, infilo una mano morta dentro la tasca raffinatamente cucita.
Ecco cos’era. Il…il…cucchiaino.
Quel cucchiaino che ti cadde quel giorno.
Quel…….
“…”
.
..
…
…..
……………..
<< Raito-kun >> con la sua voce leggermente
roca si girò verso di te.
<< Si, Ryuzaki? >> rispondesti gli occhi fissi sullo schermo.
<< Oggi è un giorno strano >> disse spostando
lo sguardo fisso sulla finestra appannata della camera buia.
Tu ti girasti verso di lui, lievemente smarrito
<< Perché mai Ryuzaki? >>
<< Sta nevicando >> disse con l’ingenuità di
un bambino.
Lui che bambino non lo era mai stato.
<< Ehm…si sta nevicando >>.
<< Ti va se usciamo fuori? >> chiese,
semplice, innocente…
<< Fa freddo, Ryuzaki >>
<< Si, ma non
fa niente, Raito-kun >>
<< Fa molto freddo >> puntualizzasti, come
sempre
<< D’accordo…ti presto la mia sciarpa, e i miei
guanti, se vuoi >>
Lo guardasti a bocca aperta. Stava dicendo sul serio.
Leggevi la sincerità su quegli occhi enormi, neri,
cerchiati di scuro.
Era pronto a assiderarsi…per te?
….
……
* spalsh…*
<< Attento Raito-kun, ti colpiranno in pieno se non
hai gli occhi aperti >>.
In verità, tu stavi guardando lui.
Era incredibilmente allegro, guardando quei bambini che
giocavano a palle di neve.
<< Ryuzaki, vuoi giocare? >>.
Impossibile.
Era uscita proprio dalla tua bocca quella domanda?
Giocare a palle di neve con…Ryuzaki?
E infatti, ti fu ricambiato uno sguardo colmo di stupore
e meraviglia.
<< Lo prendo per un si >>
Vi alzaste dalla panchina sporca di neve, congelati.
<< Cosa stai facendo? >>
Si era all’improvviso accovacciato ai piedi della
panchina, e cercava goffamente qualcosa tra la neve. Per un attimo pensasti che
fosse impazzito.
Ma forse…no…un’altra delle sue trovate.
<< Ryuzaki…>>
<< Scusa Raito-kun. E’ che non trovo più il mio
cucchiaio >>
Era pazzo. Il…cucchiaio? Cosa diavolo si portava a fare
un cucchiaio, se stavano facendo una passeggiata, tra palle di neve e nuvole
che non promettevano niente di buono?
<< I-il t-tuo cucchiaio? >> dicesti tremando
di freddo
<
<< Provo a cercartelo, tu comincia ad andare a
prepararti per la battaglia >>.
E lo trovasti. Quel cucchiaino grigio, ancora sporco un
po’ di cioccolata.
Lo pulisti con la lingua, assaggiando il sapore di neve e
cioccolata.
E lo mettesti in tasca. Lì rimase…
<< Raito-kun! >>
<< Arrivo Ryuzaki…arrivo >>
…………..
………
….
..
.
“…”
<< Arrivo Ryuzaki…arrivo >>
Ripeto con voce flebile, strozzata. Arrivo, arrivo.
Guardando questa pietra che mi sovrasta non posso credere che tu non ci sei più.
Che non mi parlerai più.
Che non mi sorriderai più.
Che non mi accarezzerai più il viso gelido, pentendoti di non avermi prestato il tuo cappello.
<< T-torna qui…torna q-qui…ti prego >>
I singhiozzi interni mi scuotono.
Cattivi, crudeli, sadici.
Il mio viso è sporco di terreno, illuminato da questa spettrale luce bianca che schiarisce i profili di queste croci allineate parallelamente.
Qualunque altra persone sarebbe scappato a gambe levate, facendo incubi per i prossimi tre o quattro mesi.
Ma io ti sto ancora aspettando.
<< Ti…ti prego…>>
Raito-kun?
Cosa? Cosa ho sentito? Cosa hanno udito le
mie orecchie?
Raito…Raito-kun?
Mi…mi stai chiamando. E’
la tua voce.
Si, è la tua, la riconoscerei tra mille e mille voci. Mi stai chiamando.
Mi stai cercando come io sto cercando te.
Dove sei? Dove sei, Ryuzaki, dove?
Mi alzo così in fretta e così scompostamente, che mi becco uno strappo alla caviglia.
Ma cosa importa? Tu mi stai chiamando.
<< Ryuzaki…Ryuzaki, dove sei? >>
Mi giro verso la tua lapide. La tua tomba senza nome.
E ti vedo.
I tuoi occhi grandi, magnifici, neri. Sono malinconici, sono tristi.
E un sorriso…quel sorriso. Ryuzaki sorridimi ancora. Sorridimi per sempre.
I capelli scuri, scompigliati come al solito. Splendido, nella tua aurea candida. Angelico
E sento l’impulso. Una cosa estremamente potente, non posso controllarla.
So che devo farlo. Devo e basta. Non posso lasciarti scappare ancora.
Ti abbraccio. Stringo le mie braccia sui tuoi fianchi, il mio viso sul tuo petto, le mie mani che stringono convulsamente quella maglietta bianca, e la sporcano di terreno.
E ti sento.
Sento le tue braccia cingersi sul mio collo. Sento il tuo viso appoggiato ai miei capelli accarezzati da quelle mani candide.
Sento quel meraviglioso odore di crema, che lasciavi ogni volta che avanzavi di un passo.
<< R-ryuzaki…i-io ho bisogno di te. T-tu…devi…devi restare qui con me >>
Si lo avresti voluto, per sempre.
Fermi, immobili nel tempo e nello spazio.
Abbracciati. Uniti. Per sempre.
<< N-non te ne andrai vero? Vero Ryuzaki? >>
Non mi rispondi. Rimani così abbracciato a me, al tuo assassino.
Aiutami…aiutami, non voglio lasciarti.
Mi strinsi ancora di più a te, come se da quel contatto dipendesse la mia vita. Come se separandomi da te, sarei morto anche io.
Ma tu sei morto.
Ingoio saliva e disperazione. Ma sento una meravigliosa sensazione qui con te.
Ora…
<< P-perdonami…perdonami Ryuzaki…>>
E
ti avrebbe perdonato, se solo lui fosse stato lì ti avrebbe perdonato.
E mi ritrovo abbracciato
alla tua croce. A quella pietra fredda che non aveva niente a che fare con il
tuo calore. Tu non eri lì.
Non avevi risposto Ryuzaki, ma l’avevo preso come un si.
Come quella volta in cui giocammo con la neve.
Non hai rispettato le regole.
<< D-dove sei andato. Ryuzaki to-torna qui…TORNA QUI RYUZAKI! >>
E
questo urlo straziante?
<< Ryuk…Ryuk dov’è andato? Prima era qui, dov’è andato ora? >>
Mi giro verso questo stupido, divertito Shinigami
<< In verità, non è venuto proprio nessuno Raito >>
Indietreggio di qualche passo. No, non è vero.
Lui era lì con me, mi stava abbracciando, lui era lì.
<< Ryuzaki…>>
Singhiozzo.
Ancora…ancora…ancora.
* gneeeeeeeeeeeek…*
Un cigolio assordante mi
fece sobbalzare e io mi girai sperando di trovarti lì, ad accogliermi a braccia
aperte. A perdonarmi.
E invece no. Tutto quello che vedo sono decine e decine di orribili scheletri che si innalzano dalle loro tombe.
Li guardo a bocca aperta, gli occhi spalancati.
Un pianto mai uscito.
Sono orribili. Bianchi, bianchissimi, teschi che ridono, ossa tremolanti che penzolano in modo inquietante.
Chiudono le loro casse, e si girano verso di me.
E mi invade una nuova emozione. La più umana possibile. Ho paura…ho terrore.
Sono terrorizzato.
Si avvicinano, stanno ridendo. Si avvicinano, mi circondano.
No…non voglio, non voglio.
Cosa cercano da me? Aiutami…
Sono tanti, sono tantissimi. Cantano una orrenda canzone di morte, che rimbomba per tutto il cimitero.
Quella bocca orrendamente ridente. Quelle bocche.
Quella canzone.
Quella luce bianca. Quegli spettri. E li riconosco uno per uno. Tutte le persone che ho ucciso.
Sono tutti lì, a condannarmi.
Aiutami…aiutami tu, ti prego.
Cantano ancora quella canzone funebre. E le loro mani putrefatte che si avvicinano.
Grida, grida, grida…nessuno ti sentirà.
E nessuno mi sentì. Ma non volevo andarmene. Tu saresti tornato.
Io ti sto aspettando…
Divertenti
gli umani, vero Ryuk?
Specialmente quando
delirano in preda al dolore,
allo strazio, alla disperazione…
.
..
…..
………
Svuotato, distrutto, seviziato…
Ecco il mio Io slegato dall’assassino. Quella maschera che è caduta appena ho messo piede qui, e che quegli spettri stanno schiacciando senza pietà.
Perché non vieni? Cosa stai aspettando?
Che mi uccidano?
Forse è giusto così…è questa la mia punizione.
Però torna qui. Torna da me. Puoi farmi tutto quello che vuoi.
Puoi togliermi tutto, puoi uccidermi.
Ma non privarmi della tua presenza.
Perché i fantasmi delle vittime stanno venendo qui, vogliono portarmi via.
Non avere paura Raito-kun
Ryuzaki?
Non c’è bisogno di
aver paura. Ora…ci sono io con te.
Non andartene via…
Ci sono io con te…
[ Dopotutto basta solo guardare oltre quella maschera assassina ]
終 わ り
Finalmente l’ho finita. Era da tempo che ci stavo lavorando, spero che almeno il risultato si accettabile.
Non so come mi è uscita questa storia, indubbiamente malata e psicopatica.
Pensare che mi sono commossa da sola a metà scrittura. E non è facile XD. Forse perché stavo ascoltando Bittersweet, o sono reduce da un filmato con gli Evanescence xD
Comunque vi ringrazio di tutto cuore se state leggendo, e ancora di più se pensate di lasciarmi un commentino, anche negativo, va bene…
Grazie anche a chi ha recensito Masochistic, e un bacio a fleurs_du_mal che mi ha lasciato un bellissimo commento anche a Old Shoes.
Ok ho finito ^^.
Grazie ancora.
Aiko