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Autore: _LoVeR_    26/07/2014    1 recensioni
“Tu ci credi nell’amore Brit?”
ti stupisci per la domanda e resti basita per un momento prima di risponderle
“Certo” lei annuisce, sa che non le menti
“E tu? Tu ci credi nell’amore San?”
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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È arrivata la primavera, puoi sentire il canto degli uccelli e il calore del sole dei primi di aprile che ti riscalda le braccia scoperte da poco, una semplice maglietta a mezze maniche celeste copre il tuo busto mentre le gambe sono fasciate da un paio di jeans leggeri.
Siete al parco, tu e Santana.
È da un po’ che state sempre per fatti vostri, uscite raramente con gli altri, preferite stare da sole anche se non avete nulla da dire vi fate compagnia a vicenda. Santana è silenziosa come al solito mentre guarda il paesaggio intorno a se: lei tiene la schiena poggiata al tronco dell’albero mentre placidamente ti accarezza i capelli che si riversano sulle sue gambe, tu hai la testa poggiata sulle sue cosce e a differenza sua hai smesso di guardare il verde intorno a te e la fissi. Il suo sguardo si perde nella natura: il piccolo laghetto non poco distante da voi è il regno di cigni e papere, intorno vi sono scoiattoli e uccelli che cercano qualcosa da mangiare, nel verde del parco ci sono tanti bambini con le loro mamme o ragazzi che stanno approfittando dell’inizio della stagione che anticipa l’estate. È un paesaggio idillico, quasi surreale per quanto sia calmo e pacifico. Segui il suo sguardo e girando la testa noti che sta guardando una coppietta di fidanzati che parlano e che scherzano, sul volto della tua amica nasce un lieve sorriso, un sorriso amaro, sghembo.
“Tu ci credi nell’amore Brit?” ti stupisci per la domanda e resti basita per un momento prima di risponderle
“Certo” lei annuisce, sa che non le menti “E tu? Tu ci credi nell’amore San?” Di nuovo quel sorrisetto sghembo
“Si può credere in qualcosa che non hai mai incontrato o conosciuto? Si può credere in qualcosa di astratto senza averne le prove? Posso credere di credere nell’amore ma non ne avrò mai la certezza che esisti davvero.”
Resti di sasso dalla sua spiegazione; Santana è sempre stata intelligente ma non l’hai mai sentita parlare in questo modo così strano e profondo. “Quindi non ci credi?” “Vorrei crederci. Ma credo di non esserne capace” Sei stranita da ciò che dice, così provi a metterla sotto un’altra prospettiva
“A modo mio io ti amo San. Non puoi non credere che il nostro tipo di amore non sia reale, perché io lo sento e so che è vero”
Ora sei tu ad averla sconvolta; lei ha smesso di guardare davanti a se e ti guarda negli occhi, l’espressione ancora incredula per ciò che ha sentito, tu alzi la testa di scatto e le dai un leggero bacio a stampo. Le vostre labbra entrano appena in contatto, è solo uno sfiorarsi, non c’è nulla di più casto al mondo, non dura nemmeno una frazione di secondo, eppure sei certa di aver sentito un leggero brivido impossessarsi del tuo corpo. Quando torni alla tua posizione non la guardi più negli occhi, vedi semplicemente le foglie del salice piangente sotto il quale vi siete riparate e che impedisce la visuale del cielo sopra di te. Con la coda dell’occhio vedi Santana che ancora ti guarda, le labbra semiaperte, le si sono arrossate le gote e piano piano riappoggia la schiena all’albero. Passate così un’altra ora prima che Santana decida di alzarsi senza dirti dove vada e alla tua domanda silenziosa espressa attraverso uno sguardo perso lei risponde con un veloce “Torno subito, aspettami qui” portandosi via la sua borsa a tracolla. Annuisci mentre retrocede e fugge via dal tuo tocco. Ora sei completamente distesa sul prato: adori l’erba e adori essere in quella posizione, ti conferisce un senso di relax e di consapevolezza che se vuoi, puoi fare tutto quello che desideri. I raggi del sole ora arrivano più radi, sono meno forti, non sai che ore sono, quando sei con Santana il tempo vola senza che tu te ne accorga.
“Stai dormendo?” La sua voce cristallina ti risveglia dal torpore in cui eri caduta, riapri gli occhi e vedi Santana completamente inondata dalla luce del sole, sembra un’immagine surreale, come se fosse un alieno o un angelo. Con sé oltre alla sua borsa ha due coppette gelato. Vedendo che non rispondi continua a parlare. “Ho pensato che avessi fame, così ne ho approfittato per prendere del gelato, il primo della stagione e il primo di una lunga serie” Il sorriso nasce spontaneo e un “Grazie” sincero ti esce dalle labbra. Prendi la coppetta al cioccolato mentre la latina si siede accanto a te, nel frattempo anche tu ti sei appoggiata al tronco dell’albero e le vostre braccia sono un continuo sfiorarsi. Lei ha preso il gelato alla vaniglia, sai che ne va matta, come tu con il cioccolato. La fissi nuovamente ma questa volta se ne accorge
“Vuoi assaggiare?” Le fai cenno di si con la testa. Lei prende una cucchiaiata di gelato e ti imbocca, sorridete per la scena e accade lo stesso quando questa volta sei tu ad imboccarla. Ridete senza saperne il perché: sono quelle le risate migliori, quelle che non vanno via facilmente, che restano nella mente e se ci ripensate nasce l’amarezza e il rimpianto di quel momento così spensierato che per un po’ vi ha reso felici. Finite il vostro gelato in silenzio o ridendo, dipende dai casi, finite per chiacchierare dei vostri progetti per le vacanze “Andrò a Porto Rico dai miei nonni”
“Davvero?”
“Si”
“Non sembri felice però” Un sospiro
“Non lo sono infatti”
“E perché?” Un altro sospiro
“Perché starò via tutta l’estate Brit, non appena ci daranno le vacanze a giugno, e tornerò qualche giorno prima che riapra la scuola.. Non sono felice perché non potrò passare l’estate con te” Giocherella con le tue dita mentre ti confessa le sue preoccupazioni.
Santana è come un vulcano: ha i suoi momenti di calma e di inattività, ma quando inizia a parlare e si agita erutta via tutte le sue frustrazioni come se fossero lava incandescente. Nonostante tutto cerchi di farle vedere il lato positivo, cioè che starà sempre a prendere il sole e che non passerà altri due mesi rinchiusa dentro Lima ma sarà con i nonni che non vede da tempo, sei triste anche tu per lei per lo stesso suo motivo. Non ti senti esclusa perché sebbene la latina ti abbia chiesto di andare con lei tu ti sei rifiutata perché non vuoi essere di troppo e poi due mesi lontana dai tuoi non ce a fai a sopportarli. I tentativi di convincerti di andare con lei durante le vacanze si concludono quando il sole è sceso quasi completamente. Santana si è rassegnata, facendoti promettere che il prossimo anno tu passerai le vacanze con lei, anche se dovesse andare nuovamente dai nonni. Quando uscite dal parco è quasi buio, tornate a casa a piedi e al bivio vi lasciate, il momento del saluto è quasi imbarazzante se ripensate al bacio a stampo di prima. Tu la abbracci cosciente che tra meno di venti giorni non la vedrai per quasi tre mesi. Quando vi staccate l’imbarazzo è andato via e ha fatto posto alla consapevolezza.
Quell’estate sarebbe stata dura per entrambe, era l’estate prima del vostro secondo anno al liceo Mckinley. Prima di capire cosa diavolo vi stesse succedendo.
  
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