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Autore: Thiare    26/07/2014    2 recensioni
C'erano delle volte in cui lei non aveva bisogno di parole..
"Stai bene, Jemma?"
..perché lui la capisse.
[Post 1x22] [FitzSimmons]
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jemma Simmons, Leo Fitz, Phil Coulson
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Never let me go.



C'erano delle volte in cui lei non aveva bisogno di parole..

"Stai bene, Jemma?"

..perché lui la capisse.

Jemma strinse più forte le dita intorno al fazzoletto che si era portato davanti alla bocca; lei odiava essere guardata mentre piangeva, ma le debolezze, oggi, infestavano l'aria come un virus.

Le lacerazioni del cuore, sono quelle le ferite più gravi. E per quante ne avesse riportate lei, stentava a credere di essere ancora in piedi.

Fitz era in coma da tredici ore.

"No, Leo, non sto bene."

Il dottor Castrine era preoccupato per la ragazza, quando un uomo in giacca e cravatta dall'aria sicura di sé attraversò il corridoio. L'uomo entrò nella stanza mostrando un tesserino alle guardie, che lo fecero passare con un sorriso. "Entri pure, Agente Coulson."

Il dottore osservò un'ultima volta la giovane borbottare qualcosa in risposta ad una domanda mai arrivata dal paziente che stava assistendo, poi scomparve. Crede che lui sia sveglio e sia lì con lei. Le allucinazioni di chi non vuole lasciare andare qualcuno a cui tiene... Questo sì che è Amore.

Coulson entrò zoppicando appena nella stanza di ospedale, strinse Simmons per le spalle e la fece alzare. "Andiamo, Jemma, hai bisogno di riposare."
Erano settantadue ore che non dormiva.

La stanza era di nuovo silenziosa.
Fitz tremava appena sotto le coperte, forse inconsciamente, la sua unica fonte di calore l'aveva lasciato.

Fitz piangeva come un bimbo che ha perso la sua famiglia, forse inconsciamente anche questo, ma anche essendo una persona che aveva sempre pensato troppo, ora non ci riusciva, il suo corpo stava agendo per lui.

Forse piangeva perché era di nuovo solo nell'oceano, forse perché amava troppo.

Il cuore è un muscolo involontario, decide lui quando soffrire, la mente non ha il controllo, ma quando si soffre col cuore, Fitz ne era certo, è meglio morire.
Qualunque cosa successe lì dentro, Fitz decise di combatterla, e la combatté finché non trovò la risposta.

Simmons era di fronte a lui quando smise di piangere, Coulson era ritornato da solo, a casa; Simmons gli si accasciò vicino e glielo sussurrò, con tutto il cuore. "Sei una persona per cui vale la pena di continuare a vivere."

Fitz aprì leggermente gli occhi. "No. Tu lo sei."


 
   
 
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