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Autore: Reika_Stephan    26/07/2014    0 recensioni
Dal quarto capitolo:
Lui mi attirò a se con un braccio e mi baciò con passione.
'Ti amo, Anne. Davvero, non riuscirei a immaginare nessun'altro con me in questo momento'
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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L'amore è nell'aria.

Dovrei essere ormai abituata al continuo mutare delle sensazioni che provo in sua presenza, ma chi si aspettava una cosa così?!
 
Arrivati a casa, Chris depositò la coperta sul mio letto e quando alzò lo sguardo e ci fissammo, ripercorsi mentalmente la sensazione di calore e di gioia che avevo provato a stare fra le sue braccia e non desideravo altro che tornarci.
E l'avrei fatto, e lo stavo per fare, e da quello che potevo intuire dal suo sguardo altrettanto bramoso, lui non stava aspettando altro: ma il campanello suonò.
 
Cominciai a pensare che la mia cara e affezionata sfiga, avesse deciso di perseguitarmi più assiduamente, oggi.
 
Quando spalancai la porta mi trovai davanti l'intera combriccola dei miei amici che urlava in coro: 'Auguri, Rose!', 'Buon compleanno!'.
 
Christine spiò dietro di me: 'Dato che mio fratello è uscito presto stamattina, ho pensato che fosse venuto qui, poi mi sono ricordata che oggi era il tuo compleanno e che quindi era sicuramente venuto a darti gli auguri'.
'Ehm.. si infatti è di sopra..'
Logan e Emily mi abbracciarono a turno, Vick esordì con un: 'Tanti auguri, Roseanne' e mi regalò anche un sorriso. Quanto a Oliver - quando si fu ripreso da quella visione - mi porse un pacco e disse 'Ti abbiamo portato un pensierino! Lo abbiamo scelto tutti insieme!'
'Chris non era con noi, dunque dovrà arrangiarsi', rise Adam.
Oh, mi aveva fatto il regalo più bello.
Mi aveva regalato conforto e... arrossii. 
Chris scese le scale proprio in quel momento: 'Anne? Oh, siete voi!'
Gli altri intanto, erano entrati e si guardavano intorno curiosi.
'Che dite, facciamo una torta?', chiesi entusiasta di poter festeggiare con qualcuno.
'Bell'idea!', urlò Chris e si avviò in cucina.
Vick innocentemente, senz'alcuna idea dell'ilarità che avrebbe innescato, commentò: 'Conosci bene questa casa Christopher, ti muovi in tutta autonomia'.
Logan scoppiò a ridere e urlò: 'Si! Seguiamo il padrone di casa, lui conosce la strada!'
Anche gli altri risero e Chris si limitò ad alzare gli occhi al cielo.
 
Un'ora dopo, la cucina di casa mia era inguardabile.
La torta era pronta e l'avevo ormai sistemata in frigo.
Oliver era imbronciato perchè non gli avevamo permesso di fare niente: quando io, ignara del pericolo, gli avevo messo tra le mani le uova, lui era inciampato - apparentemente nell'aria – e mi era toccato anche ripulire il pavimento.
Inutile dire che per il resto del tempo era stato costantemente sorvegliato. Per non parlare di quante volte in cucina era risuonato distintamente l'urlo: 'Oliver allontanati!'
Il suo broncio era scomparso solo quanto Vick - sotto nostra richiesta -, si era avvicinata a lui, con la farina sul naso e gli aveva chiesto se andava tutto bene.
 
'Mi piacerebbe vedere la tua stanza Rose! O è un privilegio di cui si può vantare solo Chris?', esclamò Emily.
Adam si inserì nel discorso e con aria falsamente innocente disse: 'Cosa facevate di sopra, prima che arrivassimo?'
Avvampai.
'Seguitemi!'
 
Restammo in camera mia a chiacchierare per una buona mezz'ora.
Più tardi, mentre mangiavamo la torta, che avevo portato di sopra, Oliver fece cadere il suo piatto.
Niente di straordinario - a parte la mortificazione di lui, a dir poco esagerata - finché Chris non si tagliò con un vetro.
'Fammi vedere', ordinai io.
Mentre esaminavo l'innocuo taglietto ed esordivo 'basta metterci un cerotto, è una sciocchezza!' e Chris mi rimbeccava dicendo: 'Te l'avevo detto!', mi resi conto di quanto fossimo vicini.
Alzai lo sguardo per mezzo secondo e lui fece lo stesso, così ricordai di quando, la sera prima lui mi aveva guardato in quel modo e ricordai, soprattutto, quello che era successo dopo.
Io avvampai.
Lui - che evidentemente stava pensando lo stesso -, si allontanò di qualche spanna e si alzò in piedi.
'Mi metto un cerotto e torno'.
'Ma quella coperta non è la nostra?', disse Christine, 'eppure fino a ieri sera era a casa..'
 
Ringraziai mentalmente la sfiga, che era talmente dolce, che non mi abbandonava mai.
 
Chris annuì.
Io non guardai dalla sua parte per mascherare l'imbarazzo.
'E perchè è qui?', continuò lei.
Chris si strinse nelle spalle.
Emily alzò un sopracciglio: 'A che ti serviva la coperta stamattina? Non le avrai mica rifilato quella come regalo di compleanno?'
Chris parve offeso e aprì bocca per replicare ma Vick, quella cara e brillante ragazza, sempre con innocente e pura curiosità domandò: 'Christopher, da quanto sei qui? Hai gli stessi vestiti di ieri'.
 
Tutti guardarono Chris.
Chris ci rifilò un: 'Non voglio morire dissanguato' e uscì dalla stanza.
 
Tutti a quel punto, fissarono me.
 
Presi a raccogliere i frammenti del piatto, evitando di incontrare i loro sguardi.
 
Poi Vick esordì: 'Mi sembri molto scombussolata oggi Roseanne.'
 
Ignorando le risatine represse di tutti gli altri risposi: 'Sto benissimo, Vick', e scesi al piano di sotto per buttare i frammenti del piatto.
 
'Sei scesa a scaricare i nervi?', disse ilare Chris, dietro di me.
'Potrei dire lo stesso a te, razza di codardo' risi io in risposta e voltandomi.
Lui mi mostrò l'indice della sua mano destra, ben incerottato: 'Dovevo curare la mia ferita!'
Mi venne da ridere: 'Sai, avresti dovuto cambiarti!'
'Non ne ho avuto il tempo, dovevo correre da te! E comunque, dovremmo dirlo a loro.. Sono nostri amici, no?'
Sorrisi: 'Ci sto!' e corsi di sopra con lui al seguito.
Un attimo prima di rientrare in camera lui mi afferrò un braccio, io mi voltai e lui si avventò, letteralmente, sulle mie labbra.
Sorpresa, risposi al bacio che desideravo da quando le nostre labbra si erano staccate la sera prima.
Gli gettai le braccia al collo, lui mi teneva il viso tra le mani.
Quando ci separammo, lui mi guardò sorridendo mortificato: 'Scusa, non ho resistito'.
Io per tutta risposta gli diedi un bacio a stampo e rientrai nella mia stanza.
 
Lì, Emily e Logan, ci guardavano con gli occhi ridotti a due fessure.
'Dovrete rispondere alle nostre domande', disse lui.
'Senza obiezioni', aggiunse lei.
'Va bene', rispondemmo noi in coro.
'Come?', chiesero loro sorpresi.
'Risponderemo!', dissi io.
Gli altri ci fissavano attenti.
'Perchè Chris, indossa gli stessi vestiti di ieri?'
cominciò Emily.
'Non ho avuto il tempo di cambiarmi' disse lui.
'Ieri sera sul tardi, l'ho chiamato perchè dovevo sfogarmi. Problemi con mia madre', conclusi io.
'Quindi Chris è venuto qui ieri sera?', chiese Logan.
'In realtà quando l'ho chiamato ero io, sotto casa sua' corressi.
'E così io ho preso la coperta, sono uscito e abbiamo parlato' disse lui.
'Questo però non spiega perchè la coperta è qui.. A meno che non te la rifilata veramente come regalo di compleanno', disse Emily.
'Non le ho regalato la coperta!', disse Chris indignato 'non volevo presentarmi a casa con quella, altrimenti i miei avrebbero fatto domande su domande per sapere dove avevo passato la notte!'
Logan sbatté le palpebre, 'non sei tornato a casa stanotte? Oh, ma certo! Ecco il perchè dei vestiti!'
Tutti gli altri assunsero un'espressione sbalordita - a parte Vick, che lo aveva già capito quando aveva chiesto a Chris dei vestiti, probabilmente -.
'Siamo andati al parco abbandonato, abbiamo parlato e ehm..' dissi in fretta.
'Alla fine ci siamo addormentati! Siamo tornati qualche attimo prima che arrivaste voi' concluse lui.
'Tutto qui?', chiese Adam sospettoso.
 
Io e Chris abbassammo lo sguardo in sincrono.
' A grandi linee..', dissi imbarazzata.
Non parvero convinti.
 
'E va bene, c'è un'altra cosa. Insomma,' esclamò Chris ' mi sono innamorato di Anne!'
 
Questa, non me l'aspettavo.
 
'Davvero?', chiese Oliver sorridendo.
'Ah, lo sapevo!', disse Christine annuendo.
'Finalmente lo hai ammesso!', continuò Adam.
'Non avevo dubbi!' dissero in coro Emily e Logan.
'Anche tu provi qualcosa per Christopher, Roseanne?', chiese Vick.
 
Tutti si voltarono, Chris mi fissava curioso.
'Ecco.. si.. anch'io', annuii.
Chris mi rivolse un enorme sorriso, finché gli altri non si misero a prenderlo in giro e arrossì.
 
'Allora vi lasciamo soli!' disse Emily alzandosi.
Gli altri la imitarono, ridendo sommessamente. Vick si avvicinò e mi sussurrò: 'Quando hai tempo, mi piacerebbe parlare con te, Roseanne. Vorrei dirti una cosa'.
'Certo Vick, ti chiamo appena posso!', risposi sorpresa.
Non sapevo proprio cosa aspettarmi.
Di solito parlava francamente davanti a tutti, se voleva dirmi qualcosa.
 
Quando chiusi la porta e mi voltai, Chris mi abbracciò.
'Devo raccontare un paio di cosette al vecchio Steve!'
Risi: 'Anch'io!'
'Però prima devo darti il tuo regalo!'
'Regalo?'
Annuì e mentre salivamo le scale, tirò fuori un pacchetto dalla tasca.
Mi sedetti sul mio letto, lo aprii e ci trovai una collana. Vi pendeva un ciondolo a forma di piuma, con su scritto:
 To make you feel my love
 Chris
'L'ho comprato qualche sera fa.. Non sapevo se per il giorno del tuo compleanno sarei riuscito a chiarire, a dirti quello che sentivo. Ma mi ha colpito subito, l'ho preso e ci ho fatto scrivere la dedica col mio nome', disse a testa bassa.
'Per farti sentire il mio amore', tradussi sorridendo, ' è perfetta', alzai lo sguardo: 'Nessuno mi ha fatto sentire tanto bene, tanto a casa come fai tu. Ho passato una vita intera senza mai creare dei legami duraturi, neanche in famiglia mi sono mai sentita veramente felice. Mia madre pensa più al suo lavoro che a me, anche se so che mi vuole bene, che lo fa per non pensare. Lo fa perchè vuole darmi tutto, quando invece basterebbe un abbraccio. Poi sono arrivata qui e ho trovato te. Tu mi fai sentire, come non mi sono mai sentita. Anzi, vorrei riuscire a fartelo sentire, come me lo fai sentire tu, il mio amore. E' perfetta, grazie'.
Chris mi sorrise e mi agganciò la collana al collo.
Poi io mi alzai sulle punte e lo baciai.
Lui mi abbracciò e ricambiò il bacio.
Intrecciai le dita nei suoi capelli, lui mi prese in braccio.
Risentii quel calore, quella gioia incontrollata, quel senso di meraviglioso smarrimento.
Senza sapere come, mi ritrovai distesa sul letto, lui accanto a me che mi baciava dolcemente e mi sfiorava la schiena facendomi venire i brividi.
Lo guardai negli occhi, mi persi in quel ghiaccio pieno di calore e amore.
E seppi nuovamente che ero perdutamente innamorata di lui e che mi fidavo di lui completamente.
Così mi abbandonai alle sensazioni, non pensai più, facevo quello che sentivo e in quel momento, sentivo solo di volerlo amare.
Gli sfilai la felpa, e lui si disfò della mia maglietta. Le Convers erano già abbandonate sul pavimento, accanto ai suoi jeans.
Mi tolse i pantaloncini e ci avvolgemmo nel lenzuolo.
Lui lo tirò su fino alla testa, nascondendoci al mondo.  
 
'Chris, credo... credo proprio di amarti, tanto. Non, non abbandonarmi.'
'Non ti lascerò, Anne. Sarò con te, ti amo', sorrise 'ho sempre detto che è la casa dei sogni. Non credevo che si potesse essere così felici!'
'Oh, vorrei tanto conoscere Steve. Ci siamo trovati grazie a questa casa!'
 
Mentre ce ne stavamo nella libreria a scrivere a turno sul diario di Steve, il campanello suonò di nuovo.
C'era un pacco per me.
'Da parte di chi è?', mi chiese Chris quando tornai da lui.
'Di sicuro è da parte di mia madre, se ne sarà ricordata adesso..'
Lo aprii, era un vestito bellissimo e doveva essere altrettanto costoso.
Dentro c'era un biglietto:
Buon compleanno, Rose.
Questo è un vestito all'ultima moda,
ti starà benissimo.
Vorrei che lo indossassi stasera,
ceneremo insieme per festeggiare.
Ti farò venire a prendere,
c'è un ristorante vicino a dove lavoro.
Non potrò rimanere a lungo,
ma non potevo non passare almeno
un pò di tempo con te, oggi.
Ti voglio bene,
mamma.
 
'Tipico!'
'Non mi dispiacerebbe vederti con questo vestito però!', disse lui.
Risi: 'Vieni, devo provarlo! Stasera io e questo vestito affronteremo mia madre e le faremo una bella ramanzina!'
 
Durante la cena dissi a mia madre che quando mi aveva detto di aver rinunciato a quel giorno libero, mi ero sentita più sola che mai. Le dissi che da quando mi aveva portata via da mio padre, mi ero sentita trascurata. Che ero felice perchè non dovevamo più soffrire, ma che non mi aveva permesso di condividere la mia felicità con lei.
Lei pianse, mi abbracciò e mi chiese scusa.
Mi spiegò che all'inizio non faceva che lavorare per dimenticare il dolore che gli aveva provocato mio padre e che poi non aveva più pensato a fare altro e poi mi promise che da quel momento in poi, sarebbe stata più presente.
'Sai mamma, dobbiamo ringraziare una persona perchè mi ha dato la forza di parlarti con franchezza..'
'Davvero?'
'Sì. Vedi, tranquillizzata dal fatto che avremmo passato qui tutto il tempo fino al mio diploma, mi sono lasciata più andare alle amicizie. Ho conosciuto delle persone splendide, te li farò conoscere tutti, se...sarai a casa qualche volta'.
‘Oh, tesoro..qui i miei colleghi, non facevano altro che dirmi che lavoravo troppo e che non ce n'era bisogno.. io non capivo, avevo sempre lavorato in quel modo. Avevo dimenticato, che lavoravo così tanto solo per non pensare e che ormai non ne avevo più bisogno. Ti prometto che non succederà più. Inoltre mi hanno offerto una promozione: il mio superiore, lo sai, è ormai anziano, è vedovo e non ha figli. Cercava da tempo qualcuno a cui affidare l'azienda e ha scelto me. Sai che era un mio vicino di casa, che mi ha vista crescere e che si fida di me. Con quel posto che ho tanto sognato, non farò altro che lavorare quanto basta. Senza esagerare, semplicemente con passione. Tornerò a orari decenti e resterò a casa più spesso'.
'Grazie mamma, sono felice per te!'
'Allora,' disse lei sorridendo 'mi dicevi di questa persona che dovrei ringraziare..'
'Oh sì, ecco lui si chiama Chris. Christopher, in realtà. Lui mi è stato molto vicino in questa faccenda che mi mancava la tua presenza e mi ha dato tanti consigli, mi dava coraggio. Abbiamo passato tanto tempo insieme e alla fine ci siamo innamorati..'
'Dici sul serio?!' esclamò mia madre ricominciando a piangere, 'stavo iniziando a pensare di averti privato delle dovute esperienze adolescenziali, con tutta questa storia dei trasferimenti! Oh, un'altra cosa! Quello che mi hanno offerto, è ovviamente un posto fisso! Voglio dire, viaggerò ogni tanto, se sarà necessario, ma avrò così tanti dipendenti, che sono anche miei cari amici, per via di tutti gli spostamenti, che non dovrò più fermarmi da qualche parte così a lungo da dovermi trasferire lì! Qui c'è la sede dell'azienda vera e propria! Rimarremo qui!'
'Oh, mamma! Ma è stupendo!', dissi piangendo insieme a lei.
'E dimmi, lui com'è? E' bello? Ha la tua età?'
'Si, è.. Oh, ma lo conoscerai presto! Quando vuoi! Viene molto spesso a casa!'
'Fantastico! Che ne dici di domani? Dovrò solo dire al vecchio James, che accetto il lavoro e che voglio tornare a casa per festeggiare con te! E tu lo inviti! Magari anche i tuoi amici, ti va bene? Cucino io!'
'Mi piacerebbe tanto!'
'Sono contenta, tesoro! Oh, sembri così felice!'
'Lo sono! E adesso ancora di più!.. Mamma?'
'Si?'
'Sei sicura di voler cucinare?'
'Oh, sono un pò arrugginita, ma con un bel libro di ricette andrà tutto bene!'
'Ce ne sono alcuni, nella libreria dello studio a casa!'
 
La sera stessa chiamai Chris e gli raccontai tutto, mi sorprese quando mi chiese nervosamente: 'Sei sicura che piacerò a tua madre? E se poi gli sto antipatico?'
Io avevo riso e gli avevo assicurato che mia madre lo avrebbe preso in simpatia anche fosse stato inguardabile e noioso, dato che avevamo recuperato il nostro rapporto grazie a lui.
Poi chiamai gli altri. Quando chiamai Vick, le dissi di venire la mattina presto così avremmo potuto parlare come mi aveva chiesto.
 
Vick arrivò puntuale come un orologio.
'Di cosa volevi parlarmi?', chiesi non appena ci fummo sedute sul divano.
'Ecco, ho pensato molto a chi chiedere consiglio, tra voi ragazze.Si tratta di una cosa che non mi è mai successa.A Emily è successo da tanto e mi sembra una cosa ormai, assolutamente naturale. A Christine avrei potuto chiederlo, ma visto che a te è capitato da molto poco, ho pensato che potessi aiutarmi meglio'.
'Ti aiuterò Vick, ma non ho ancora capito a cosa ti riferisci.'
'Vedi, ultimamente ho cominciato a pensare e a provare cose strane. Insomma, quando vedo e parlo con.. una persona .. mi sento felice e vorrei passarci più tempo insieme. Ho cominciato a vedere tutti i suoi pregi, e i suoi difetti mi sembrano molto dolci. Secondo te, che l'hai provato da poco, questo è amore?
Non volevo nasconderlo agli altri ma volevo prima essere sicura e poi essere sincera come lo siete stati tu e Christopher'
Mi trattenni da spalancare la bocca dalla sorpresa. Era così dolce quel suo discorso che per poco non l'abbracciai.
'Vick, io credo che tu stia cominciando a voler molto bene a questa persona e che sta nascendo pian piano un pò d'amore. Lo conosci da tanto?'
'Si, ecco... è Oliver.. Lui è sempre tanto gentile con me.. Io prima lo vedevo solo come una bravo ragazzo, imbranato ma che ammiravo. Ora vedo molte più cose, ma non so come comportarmi..'
Presi le sue mani : 'Ascoltami, la prima cosa che devi fare è parlare con Oliver. Digli che ti senti diversa insieme a lui, felice. Digli che vuoi passare più tempo con lui, e digli anche che non ti è mai successo e che quindi non sai bene come comportarti e che hai quindi bisogno del suo aiuto'.
'E se lui non vorrà aiutarmi?'
'Credimi, andrà tutto bene. Fidati di me'.
Annuì: 'Va bene, grazie'.
'E ora vuoi venire con me? Devo comprare una cosa!'
 
Chris arrivò a casa prima di mia madre.
'Mi ha chiamata, arriverà a momenti'
'Davvero?', rispose lui passandosi nervosamente la mano nei capelli.
Scoppiai a ridere: 'Dai, non è mica la fine del mondo!'
'Sei nervoso, Christopher?' chiese Vick.
'Certo che no!' disse lui, fingendosi tranquillo.
'Sono a casa!'
'Oh eccola!', sorrisi.
'Oh, per la miseria è già qui! Dovevo prepararmi mentalmente!' disse isterico.
'Forza scendiamo!' dissi ridendo.
 
Mia madre era in cucina, cercava un grembiule.
'Mamma?'
'Tesoro, quei libri di ricette di cui parlavi...oh! Ma sono già qui!'
'Solo loro due! Lei è Victoria, noi la chiamiamo Vick!' dissi in modo eloquente: avevo già parlato a mia madre di tutti, insistendo sul loro carattere e sui loro nomi, così che se li ricordasse.
'Oh, ciao Vick, sono molto contenta di conoscerti!'
Vick gli strinse la mano sorridendo.
'E lui è, ehm.. Chris'
Mia madre lo studiò per bene: 'Oh, caro ragazzo! Sono contenta di conoscere anche te! Ti ringrazio per tutto quello che hai fatto per la mia Rose, sei davvero un bel ragazzo, mia figlia ha buon gusto!'
'Mamma!', dissi io imbarazzata.
'E' un piacere stare accanto ad Anne, davvero', disse lui sorridendo.
'Come l'hai chiamata?' , disse mia madre continuando a sorridere.
Lui arrossì: 'Ecco io.. Anne.. La chiamo Anne..'
Mia madre rise: ‘ Allora, Rose quel libro di ricette?’
‘Oh, si! Chris ti ricordi mica dove lo abbiamo visto?’
Mia madre rise di nuovo, ma poi si mise subito a conversare con Vick.
 
Qualche ora dopo avevo presentato tutti i miei amici a mia madre e avevamo gustato una cenetta coi fiocchi.
Mia madre era rimasta deliziata da Emily e Logan e non faceva altro che ridere con loro che gli raccontavano ogni episodio più imbarazzante accaduto a noi altri.
Oliver ruppe un vaso di mia madre, che io avevo sempre odiato e mentre lo ringraziavo di cuore, Vick lo chiamò:
'Oliver, vorrei prendere un pò d'aria, mi accompagni?'
Uscirono in giardino.
Mi sentivo nervosa io, per loro.
Li vedevo benissimo, ma non sentivo cosa Vick diceva esattamente.
Però la trovai così bella, mentre fissava un punto del prato, sorrideva delle sue parole e arrossiva.
E la faccia di Oliver passò chiaramente da un'espressione confusa a una sorpresa, poi incredula e poi emozionata.
Quando lei concluse il suo discorso e lo guardò inclinando un pò la testa, in attesa di una sua risposta, Oliver le prese la mano e lessi chiaramente il labiale mentre diceva:
'Sarò felicissimo di aiutarti a far evolvere il nostro rapporto. Ci speravo tanto, in realtà'.
A quel punto però mi allontanai, perchè mi sentivo tanto una spiona.
 
'Chris?'
'Anne, tutto bene?'
'Si, però voglio darti una cosa. Vieni con me'.
Lo presi per mano e lo portai nella libreria, dove avevo lasciato il pacchetto che avevo comprato insieme a Vick.
'E' per te.'
'Per me?Che cos'è?'
'Aprilo!'
Lui lo scartò e aprì la scatolina. Dentro c'era una bracciale, sul ciondolo a forma di piuma c'era scritto:
To make you feel my love
Anne
'Ho pensato, che sarebbe stato carino.. Per farti sentire anche il mio, d'amore, ovunque tu sia...'
Lui mi attirò a se con un braccio e mi baciò con passione.
'Ti amo, Anne. Davvero, non riuscirei a immaginare nessun'altro con me in questo momento'
Poi scoppiò a ridere. 'Perchè ridi?'
'Ti ricordi quando mi dicesti, la prima volta che entrai in casa tua, che odiavi pensare che mi avevi quasi rubato un sogno?'
'Si, eri così estasiato da questa casa, la adoravi.. E' incredibile quanto tempo è passato da allora e quante cose sono successe..'
'E ti ricordi anche, quello che ti risposi io?'
Ci pensai un attimo: 'Oh, che magari non l'avrei rubato, ma l'avrei reso migliore..'
'Esatto, ed è stato così: adesso sogno questa casa, io e te, una vita insieme. E' un sogno migliore'
Sorrisi estasiata: 'E magari un giorno qualcun'altro abiterà qui, e troverà il diario dove due innamorati hanno scritto della loro vita e di come hanno creato una famiglia sotto questo magico tetto'
'E dobbiamo anche cercare Steve, o sua figlia Jane! Magari li inviteremo al matrimonio', rise lui.
'Assolutamente!' risposi ridendo con lui.
'E chi saranno i testimoni? Oh, Emily e Christine si farebbero la guerra!'
'Opterei per Vick e Oliver a questo punto. Gli altri, compresi Logan e Adam, ovviamente, faranno le damigelle!'
Chris scoppiò a ridere: 'Oh, sarebbe perfetto! Ma Vick e Oliver non sono ancora una coppia! Dobbiamo cercare di..'
'Vick mi ha confessato due cosette, stamattina! E ha anche parlato con Oliver! Non vedo l'ora di vedere il loro rapporto evolversi!'
'Sai cosa credo?', disse lui abbracciandomi
'Cosa?'
'Che l'amore è nell'aria in questa casa! E' davvero la casa dei sogni!'
 
   
 
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