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Autore: Fantasiiana    26/07/2014    5 recensioni
Persefone, dea della primavera e regina degli Inferi, è improvvisamente scomparsa. Zeus non permette agli altri dei di unirsi alle ricerche e gli Inferi sono completamente allo sbaraglio. Ade ha infatto fermato la Morte dall'uccidere e non la rilascerà finchè Persefone non sarà tornata al suo fianco.
Ma una creatura che non veniva vista da secoli torna a fare breccia nel cuore del dio dei morti, mentre la sua consorte è tenuta prigioniera e privata della memoria.
Una terribile vendetta è in corso e mira a spodestare la dea dal suo trono e dal suo ruolo di moglie.
Di amori, oscurità, vendetta e gelosia.
A voi se leggere o meno.
**************************
Dal secondo capitolo:
-Ora basta!
La sala calò nel silenzio più assoluto.
-Nessuno di voi abbandonerà il proprio posto.
-Persefone è anche tua figlia!- squittì indignata Demetra, scattando in piedi. -Come puoi...
-Così ho deciso- la interruppe Zeus alzando una mano. -Non voglio rischiare un'altra guerra per una distrazione.
-Quindi Persefone sarebbe questo? UNA DISTRAZIONE?!- chiese ancora Demetra, ma non ricevette risposta.
Si voltò, allora, verso Ade.
-E tu? Non dici niente?!
-Non mi aspettavo nulla di più.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ade, Altro personaggio, Persefone
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1





L'acqua sciabordava luccicante sotto la pallida luce delle stelle.
I flutti si esibivano nella loro consueta danza ipnotica, carezzando la candida sabbia sulla riva.
La ragazza ne afferrò un pugnetto, lasciandolo poi viaggiare in balia del vento fresco che spirava quella notte senza luna.
Si sollevò, mentre il peplo strappato si appiattiva contro il suo fianco sinistro e si gonfiava in prossimità dell'altro. I lunghi capelli castani fluttuarono nella brezza notturna, lo sguardo preoccupato e confuso rincorse le onde, in cerca di un indizio, per quanto minimo esso potesse essere. Non capiva, infatti, la giovane cosa ci facesse lì, nè dove fosse, in realtà. Non ricordava nulla di sè, della sua vita, neppure il suo nome.
Un gelo improvviso la colse impreparata, facendola tremare terribilmente, mentre un piccolo alberello di fiori bianchi poco lontano si piegava sotto il peso della morte e appassiva.
La terra tremò violentemente e lei si ritrovò stesa sulla sabbia, scossa da brividi di paura.
Cosa stava accadendo? Perché quei gelsomini erano appassiti?
Si bloccò per un momento, incredula. Come faceva a sapere che tipo di fiori erano?
Non ricordava nulla, eppure quel piccolo dettaglio insignificante gli era balenato in testa involontariamente. Provò a coglierne la provenienza, ma quello sembrava semplicemente esistere, senza un motivo.
Si sollevò, lottando contro il tremore delle gambe e il continuo sussultare della terra. Si avvicinò a quello che rimaneva di un piccolo germoglio: uno stelo annerito fra la sabbia, staccatosi da uno dei rametti. Lo prese delicatamente, ne sfiorò la punta ed ecco germogliare una piccola gemma bianca, che subito distese i candidi petali, resistenti come roccia.
Lo lasciò cadere, a bocca aperta, e quello di nuovo appassì sotto quel gelido vento d'inverno.
Ecco un altro dubbio sorgerle in mente. Cosa ne sapeva lei dell'inverno? Perché capiva esattamente cosa fosse, senza neanche comprenderne la ragione? Non trovò spiegazione.
Terrorizzata, si voltò per correre lontanto, via da quelle stregonerie spaventose di fiori che rifiorivano sotto il tocco esitante delle sue dita. Ma la sua corsa fu breve. Andò a sbattere contro qualcosa, lo stesso qualcosa che la bloccò per le spalle, impedendole di andare avanti quanto di cadere per la forza del colpo.
-Ci rivediamo, mia signora- esordì una voce melliflua, sprezzante e sarcastica.
-Smettila, fratello- ordinò un'altra, più gentile, proveniente dalle spalle di lei.
-Ah, già. Dimenticavo che hai un debole per la regina. Bè, a te l'onore, allora...
La figura la spinse rudemente, ma delle braccia forti l'afferrarono con delicatezza reverenziale e la sollevarono da terra, stringendola con protezione.
-Non ti riconosco più- commentò la voce gentile.
-Troppo a lungo sono dovuto rimanere nella sua ombra. Ora basta.
-Cosa...- provò a chiedere la giovane, ma la figura dalla voce melliflua le si accostò ad un orecchio, alitandole gelida sulla nuca.
-Coraggio, mia signora. Starete meglio dopo un buon sonno ristoratore.
Lei stava per contrabbattere, ma le palpebre le si chiusero contro la sua volontà e lei scivolò nell'incoscienza.






Angolo Autrice
Dunque? Che ve ne pare? Finalmente mi sono decisa a pubblicarla^^ Sono troppo felice che questa idea sia finalmente arrivata: l'aspettavo da molto, eh sì u.u
Spero la seguirete in molti, comunque^^
Non so quanto spesso pubblicherò... Sapete, non sono troppo coerente, purtroppo... Chi segue l'altra mia long lo sa fin troppo bene ç_ç
Avrei un sacco di cose da dire, davvero, ma ve lo risparmierò per i prossimi capitoli! In ogni caso, grazie di aver letto fin qui!
A presto,
-una Fantasiiana fin troppo esaltata.

  
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