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Autore: dontletmedrown    27/07/2014    1 recensioni
Buio. Intorno a lui solo buio. Stiles non sapeva cosa ci facesse lì e nemmeno come ci fosse arrivato, ma di una cosa ne era estremamente sicuro, non voleva rimanerci nemmeno un minuto di più; quel posto gli dava i brividi.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Lydia Martin, Nuovo personaggio, Scott McCall, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buio. Intorno a lui solo buio. Stiles non sapeva cosa ci facesse lì e nemmeno come ci fosse arrivato, ma di una cosa ne era estremamente sicuro, non voleva rimanerci nemmeno un minuto di più; quel posto gli dava i brividi. Avanzò a carponi senza sapere dove stesse andando, sicuro di riuscire ad  orientarsi anche senza l uso della vista, dato che dopo un paio di minuti i suoi occhi non si erano ancora abituati all’ oscurità. Continuò ad avanzare lentamente finché non urtò qualcosa di ruvido, duro ed estremamente grosso. Si alzò in piedi aiutandosi con l oggetto sconosciuto che aveva di fronte. Era qualcosa di familiare, Ma cosa? Scavò nei meandri della sua mente ma niente. Non riusciva ad identificare quella “cosa” lì di fronte; finché, come un lampo di genio, gli arrivò la soluzione: “Ma certo….. un albero” esclamò, sentendosi incredibilmente idiota per non averlo riconosciuto subito. Non appena pronunciò quell’ ultima parola, una lucina proveniente da uno dei grossi e nodosi rami che lo sovrastavano si accese. Sorpreso e quasi accecato da quel bagliore improvviso, Stiles si guardò intorno circospetto. Si trovava in un bosco, circondato da grossi alberi, più piccoli di quello che aveva di fronte, ma pur sempre imponenti.  Un ondata di paura e agitazione lo assalirono. Sentì il suo stomaco contorcersi e il suo cuore accelerare i battiti sempre di più. Non riusciva a respirare, era in preda ad un attacco di panico. Si lasciò scivolare lungo il tronco dell’ albero fino a ritrovarsi seduto sul terreno umido. Chiuse gli occhi cercando di tranquillizzarsi e trattenne per qualche secondo il respiro. Non appena il peggio fu passato, li riaprì e si guardò di nuovo intorno in cerca di una via d uscita. Nulla. Nonostante fosse più tranquillo, la paura e l ansia persistevano, facendolo sentire impotente. Alcune lacrime iniziarono a sgorgargli dagli occhi e bagnarli il volto, scendendo lentamente e versandosi a terra. Nei suoi occhi si poteva percepire la disperazione. Come sarebbe tornato a casa? E cosa avrebbe pensato suo padre? Suo padre….. dopo la morte della madre l unico che gli era rimasto era lui; se lo immaginò mentre disperato piangeva seduto sulla sua scrivania davanti ad una foto del figlio; o mentre lui e i suoi uomini lo cercavano nei boschi rischiando chissà quali pericoli. No, non poteva arrendersi così, doveva lottare. Per suo padre. Scosse la testa cercando di togliersi quelle immagini strazianti dalla mente e incominciò a pensare ad un modo per uscire da quell’ incubo.  Mentre ragionava  sul da farsi, intravide qualcosa tra gli alberi di fronte a lui. Due occhi gialli che si avanzavano sempre di più verso la sua direzione. Terrorizzato Stiles cercò nel tronco dell’ albero un buco abbastanza grande dove potersi nascondere, ma con scarso risultato; così, strappò un pezzo del ramo più vicino, pronto a difendersi dalla belva che lo avrebbe assalito a minuti. Sentì le gambe tremare per la paura, mentre le mani continuavano a sudare senza freno rendendogli difficile mantenere la presa salda. Gli occhi gialli continuavano ad avvicinarsi sempre di più fino ad uscire dall’ ombra del bosco. Stiles tirò un sospiro di sollievo. Era Scott, il suo migliore amico. Abbassò il bastone e gli si avvicinò sorridendo, pronto a complimentarsi per il pessimo, ma pur sempre spaventoso, scherzo che il suo amico gli aveva tirato; ma non appena gli fu davanti, quello si scansò e continuò a camminare diritto come se niente fosse. Stiles rimase incredulo davanti a tale comportamento e senza muoversi di un millimetro chiamò il suo amico:” Scott”, ma quello continuò a camminare per la sua strada con indifferenza, come se nulla fosse. Stiles non sapeva più che fare, come mai il suo migliore amico si comportava così? Aveva fatto qualcosa di male?. Senza esitare un secondo gli corse incontro deciso. “ Ehi!” esclamò, posando la sua mano sulla spalla dell’ amico; ma non appena lo fece quest ultimo lo guardò con aria minacciosa. I suoi occhi erano di un giallo brillante, quasi ipnotizzante. Stiles poté sentire che il suo amico stava ringhiando. Si allontanò lentamente da Scott, mettendo le mani avanti per tranquillizzarlo. “ Che ti succede amico?” chiese Stiles con voce tremante per la paura “ Perché ti comporti così?”. Scott, che stava seguendo Stiles a passi lenti; si fermò di colpo e con voce dura disse: “ Io e te noi siamo amici, non lo saremo mai. Io ho il mio branco ora e non posso più perdere tempo con uno come te.” Fece per andare via ma di colpo si fermò “ Prova ad avvicinarti di nuovo e giuro che ti uccido”. Se ne andò. Stiles rimase impietrito. Il suo viso era bagnato dalle lacrime; ma questa volta non erano lacrime di terrore, no. Questa volta erano lacrime di dolore, un dolore straziante che lo aveva colpito non appena quello che ormai era il suo migliore amico aveva pronunciato quelle parole; così forti, così dure. Si accovacciò sul terreno. Non riusciva a smettere di piangere, non poteva. Perdere il suo migliore amico era da sempre la sua più grande paura ed ora quella si era avverata. Intorno a lui poteva sentire delle ringhia sempre più forti provenire dai boschi. Non riusciva a muoversi, era come paralizzato dal dolore. Quei suoni erano più vicini, erano lupi pronti ad assalire la loro preda. Poteva vedere i loro occhi, fissi su d lui. Era circondato. Improvvisamente uno di loro partì all’ assalto precipitandosi verso di lui. Tutti gli altri lo seguirono. Un dolore lancinante pervase ogni parte del suo corpo; lo stavano sbranando vivo. Stiles non si mosse, rimase immobile come pietrificato. Aveva perso il suo migliore amico, che senso aveva ormai vivere? Chiuse gli occhi in attesa della sua fine. Ogni minuto che passava il dolore aumentava e lui si sentiva sempre più vicino alla morte. In lontananza sentiva una voce che chiamava il suo nome e delle urla. Non urla di dolore ma di terrore. Qualcuno stava urlando…. Ma chi?
Stiles riaprì gli occhi e si alzò di scatto. Era nella sua stanza. Suo padre davanti a lui lo stringeva con forza per tranquillizzarlo. Non appena il ragazzo si fu calmato si staccò da lui e lo guardò preoccupato. Stiles si guardò attorno incredulo; era tutto sudato e poteva sentire le sue gambe tremare ancora dalla paura. Improvvisamente i suoi occhi si posarono su suo padre e i due si scambiarono uno sguardo intenso. “Ti ho sentito dalla mia camera, stavi urlando” disse quest ultimo con voce calma.  Poi gli accarezzò la fronte dolcemente “ Stai tranquillo…. Era soltanto un incubo.” Disse mentre lo stringeva a sé cercando di confortarlo. “Un incubo” ripeté Stiles sollevato.


ciao a tutti. Questa è la seconda fanfiction che scrivo. Spero vi piaccia. Se avete qualche domanda da fare, o qualche suggerimento da darmi commentate...... Si accettano anche le critiche. GRAZIE =)
  
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