Noi siamo i tributi morti.
Quelli non ricordati.
Quelli oscurati dalla fama dei vincitori.
Siamo pił di 1700. Siamo pił numerosi dei vincitori, ma nessuno ricorda neanche i nostri nomi.
Solo i nostri familiari continueranno a ricordarci e a piangere per noi.
Siamo quelli morti da eroi o da vigliacchi, ma pur sempre morti.
Uccisi da un Nazione che non trova pace.
Uccisi da una Capitale che non dą pace e non perdona.
La stessa Capitale che dovrebbe amare e proteggere il proprio popolo.
Siamo le morti che danno un senso ai giochi.
Siamo le uniche persone che ricorderanno le proprie morti.
Siamo bambini che avevano ancora una vita davanti, ma ai quali, la vita stessa, ha riservato un destino crudele.
Siamo quelli obbligati a crescere troppo in fretta, per cercare di superare un ostacolo troppo grande.
Siamo quelli strappati dalle braccia della propria famiglia, per poi non fare pił ritorno.
Siamo quelli che fino alla fine avevano sperato di tornare a casa.
Siamo quelli che non volevano vincere, ma neanche morire.