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Autore: Ace of Spades    27/07/2014    7 recensioni
“Mio padre non era così, prima di perdere mia madre era un'altra persona. Di sicuro non una dolce e carina, ma almeno era una persona. Dopo la morte di sua moglie è diventato un mostro senza sentimenti, animato solo da ciò che ci potrebbe essere di più oscuro dentro un cuore vuoto.”
Degli occhi neri lo fissarono.
“Come se avessero aperto il Vaso di Pandora”
“Aperto? Direi più che è caduto al suolo e si è frantumato. Quando si perde una persona amata in modo traumatico è come perdere il sostegno che ti teneva sulla retta via, come la colonna su cui posava il Vaso. Senza quella, le piaghe dentro al tuo cuore prendono vita e ti divorano da dentro”
“Ho sempre trovato quel mito abbastanza insulso”
“Come mai?”
“Sai perchè esiste il detto ‘la speranza è l’ultima a morire’? Perchè è l’ultima che esce dal Vaso di Pandora. Ma perchè dovrebbe essere l’ultima se è ciò di cui si ha più bisogno?”
“Perchè le speranze le hanno le persone, ma i destini li distribuisce il diavolo.”
•••
DoflaCroc + Mihawk / AkaTaka/ KiddLaw/ KillerPenguin.
Genere: Angst, Demenziale, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Crocodile, Donquijote Doflamingo, Drakul Mihawk, Eustass Kidd, Trafalgar Law | Coppie: Shichibukai/Flotta dei 7
Note: AU, Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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4) “ Il caffè, come con arte va preparato, così con arte va bevuto










Ce la poteva fare.
Poteva sopportare un'altra giornata di scuola senza commettere uno sterminio di massa, l'importante era autoconvincersi.
Crocodile si versó la seconda tazzina di caffè; ormai era al penultimo anno del liceo, doveva riuscire a resistere un altro po'.
La pazienza purtroppo non era una delle sue virtù migliori, quindi dubitava fortemente che in quel lasso di tempo non avrebbe spaccato la faccia a nessuno, ma pur di raggiungere il suo obbiettivo era disposto a tutto.
"Il fine giustifica i mezzi" e questo valeva sempre, in ogni situazione.
Quindi avrebbe fatto un sacrificio e si sarebbe comportato da bravo studente ancora per un anno, poi si sarebbe trasferito in un'altra città per frequentare l'università e si sarebbe allontanato definitivamente da quel posto.

Dopo aver bevuto il caffè uscì di casa diretto verso quell'edificio dalle pareti gialle e bianche, in perfetto stile ospedale; peccato fosse una scuola.
Un ragazzo dalla pelle abbronzata e dai capelli rasati lo salutó con un cenno del capo e lo lasció passare spostandosi di lato. Quel tipo dall'aria poco raccomandabile si chiamava Das Bornes e, da quando l'anno prima lo aveva sconfitto in una rissa, si comportava come se fosse un suo sottoposto chiamandolo addirittura 'Boss'.
Crocodile lo salutó frettolosamente dirigendosi verso l'aula seguito dall'altro, poi entró e si mise a sedere sbuffando.
Mentre stava cercando di distendere i nervi contando mentalmente fino all'infinito, venne investito da un'ondata di profumo a suo dire nauseante.
"Buongiorno Croco-boy!" trilló una voce acuta alle sue spalle.
"Bon Clay" sibiló girando la testa per fissare il ragazzo appena arrivato.
In fatto di stranezze quel tipo non aveva rivali; veniva a scuola con gli occhi truccati da una matita nera e solo dopo essere stato ripreso svariate volte dal preside aveva smesso di mettersi il rossetto. Il fatto che venisse preso in giro a causa del suo orientamento sessuale non lo turbava affatto, anzi, molte persone erano finite in infermeria a causa dei potenti calci ricevuti dal ragazzo, che usava uno stile di combattimento a metà tra la danza classica e il taekwondo.
Per questo Crocodile lo rispettava; a lui non interessavano affato i suoi gusti, la cosa importante era che facesse valere le sue idee.
L'unica cosa che proprio non poteva sopportare era quel tanfo che l'altro chiamava profumo e che si metteva tutte le mattine.

"Che cos'è questa puzza" disse massaggiandosi le tempie prevedendo un'emicrania in arrivo.
"Oggi ho provato Chanel numero 19! Non è buonissimo Boss?" gli rispose quasi cinguettando l'altro mentre faceva una piroetta.
"Questo fa più schifo di quello di ieri" commentó atono Das mentre agitava una mano davanti a sè cercando di far dissolvere quel profumo che gli invadeva le narici.
"Oh, andiamo Das-chan! Non hai gusto! Questo l'ho preso da Limoni, e mi è anche costato una fortuna!"
"Potevi evitare una spesa inutile"
"Sei senza cuore!"
"Basta, smettetela voi due. Almeno questo non puzza di cane bagnato come quello di due giorni fa." si intromise mentre incrociava le braccia al petto.
"Oh Boss, tu sì che mi capisci, non come questo screanzato qui!" esclamó Bon Clay guardando Das che, per tutta risposta scosse la testa e si sedette al suo posto.
Adesso che anche quel tipo cominciava a chiamarlo Boss poteva benissimo mettere in piedi un'organizzazione criminale, bastava solo trovare altri membri ed il gioco era fatto.

Il fatto che Bon Clay avesse a disposizione una quantità esagerata di profumi non lo sorprendeva più di tanto dato che era il figlio di Emporio Ivankov, o meglio 'della grande Iva', il suo nome d'arte. Quell'uomo era famoso in tutta la città perchè gestiva molti bar per omosessuali, lesbiche e bisex, e inoltre era molto attivo nell'ambito per i diritti dei gay. Oltre ad essere un omone gigante dal trucco pesante, era anche maledettamente forte ed un esperto di intrugli che poi vendeva spacciandoli per filtri.
Aveva sentito che alcune persone che avevano tentato di dar fuoco ai suoi locali alla fine erano andati a lavorare per lui, finendo per mettersi rossetto e gonnella. Come avesse fatto lo sapeva solo Ivankov.

Crocodile sbuffó nuovamente quando vide il professore entrare in classe. Quella mattina era stato troppo ottimista a pensare che due tazzine di caffè sarebbero bastate.
Quando mancava solo un'ora alla fine delle lezioni si alzó per andare a comprare un'altra dose di caffeina. Non appena rientró in classe vide Bon Clay parlare con Galdino, chiamato da molti 'numero 3' a causa della sua strana acconciatura a forma, appunto, di tre.
"Ti dico che la cera è la massima forma d'arte, si puó modellare ed una volta indurita diventa dura quanto il cemento" sbottó Galdino sistemandosi gli occhiali da vista sul naso.
"Non dire cavolate, Tre-chan. L'arte è soggettiva e il suo unico scopo è l'espressione! La cera è solo uno dei tanti materiali che si possono usare!" ribattè Bon Clay sorridendo.
In pratica quei due stavano monopolizzando l'ora di arte con i loro dibattiti, come sempre d'altronde.
Crocodile tornó a sedersi mentre sorseggiava il suo caffè cercando di disconnettere il cervello da tutto ció che gli stava intorno.
"E tu che ne pensi Boss? Secondo te chi ha ragione?" domandó spazientito il ragazzo truccato guardandolo.
Crocodile sollevó gli occhi dal bicchiere vuoto ed assunse un ghigno sinistro.
"Penso che l'arte come la intendiate voi sia una perdita di tempo. Il solo modo che ha di essere interessante ai miei occhi è quando grazie ad essa ci si puó guadagnare dei soldi. Noi chiamiamo "arte" il patetico tentativo di dare un senso alle nostre esistenze, quando l'unica arte veramente importante è quella della parola; perché la forza dell’ uomo è nella lingua, e la parola è più potente di ogni arma."
Il resto della classe deglutì spaventata mentre Das, Bon Clay e Galdino sorrisero.
"Sono d'accordo con te Boss" disse il primo nello stesso istante in cui suonó la campanella che annunciava la fine delle lezioni.
Crocodile si alzó riassumendo la solita espressione scazzata per poi dirigersi verso l'uscita seguito dagli altri tre.
Finalmente quella tortura era finita, almeno nell'ora di arte si era divertito un po' con quella massa di pecore che si trovavano nella sua classe. Le uniche persone che tollerava erano le tre che lo stavano seguendo, le altre per lui erano solo un branco di incapaci.
"A domani zuccherini! Vedrete che il prossimo profumo vi piacerà!" esclamó contento Bon Clay mentre si allontanava eseguendo passi di danza.
"Speriamo solo che non ci intossichi" commentó Galdino incamminandosi nella direzione opposta.
"A domani Boss" aggiunse Das per poi dirigersi verso casa sua.
Crocodile sbuffó nuovamente scuotendo la testa per poi seguire l'esempio degli altri e tornare a casa.
Ovviamente non c'era nessuno ad aspettarlo, quindi potè fare una doccia in santa pace e prepararsi un piatto di pasta. Dopo aver sparecchiato accese il pc e si connesse su One Chat.

*Mister Zero è entrato in chat*

Mister Zero... Quando anni prima aveva dovuto scegliere un nickname si era ritrovato spiazzato. Non aveva idea di cosa mettere poi aveva riflettuto. Sarebbe andato bene qualsiasi cosa, anche un numero, così decise per lo zero, che, oltre ad essere il primo di tutti gli altri, aveva anche svariati significati.
Pur non avendo alcun valore proprio apparente, è comunque capace di influire sul valore di ogni altro numero. Simboleggia il non essere, ma la sua forma geometrica, il cerchio, è l’immagine dell’eternità; è il serpente che si morde la coda e nel linguaggio alchemico rappresenta la rigenerazione.
La sua perfezione grafica ben si adattava ad un perfezionista come lui. Così decise di chiamarsi Mister Zero mantenendo l'anonimato.
Non si stupì dei nickname di Mihawk e Doflamingo.

"Taka no Me" cioè Occhi di Falco.
Ogni persona che Mihawk incontrava veniva messa in soggezione da quegli occhi gialli dorati e dallo sguardo gelido del ragazzo.
"I tuoi occhi sono strani" gli aveva detto quando frequentavano ancora l'asilo. "Ma strani in senso buono, non ne ho mai visti di così ipnotici e taglienti, sembrano quelli di un falco"
Mihawk lo aveva guardato sbattendo più volte le palpebre per poi accennare a quello che doveva essere un sorriso. Anche Doflamingo era d'accordo con lui. "A quanto pare abbiamo entrambi degli occhi particolari" aveva aggiunto il biondo sorridendo.

"Joker" era il nickname di Doflamingo e, ogni volta che lo leggeva, gli veniva in mente il cattivo psicopatico di Batman, ma dato che conosceva il biondo, sapeva bene che quel "Joker" non si riferiva ad un personaggio dei fumetti, bensì ad una carta del mazzo da scala. Doflamingo adorava questo genere di cose e aveva scelto il joker proprio perchè è la carta più imprevedibile.
"E anche perchè ha un bel sorriso~" aveva aggiunto "proprio come il mio!"

Ogni volta che effettuava il login, Crocodile si chiedeva chi si nascondesse dietro il nome di "Re dei Pirati" e per quale motivo avesse creato quel sito.
In rete girava una strana voce: si diceva che alcune volte, nel cuore della notte, uno strano personaggio si connettesse e rimanesse in linea per una decina di minuti, per poi sparire.
Il suo nickname era "Re Oscuro" e molti pensavano fosse un aiutante dell'amministratore, ma se sul "Re dei Pirati" si sapeva poco, sul "Re Oscuro" si sapeva ancora meno.
In effetti sarebbe stato divertente vivere nell'era della pirateria, razziare città e conquistare interi paesi con la forza. 
I suoi pensieri vennero interrotti da Mihawk che lo salutó entrando in chat.

*Taka no Me è entrato in chat*


- ciao Crocodile, come va?

• questa giornata mi ha fatto venire mal di testa, per fortuna che è finita

- ti capisco, oggi ho rischiato di tagliare il braccio di Shanks con un compasso.

• il tipo dai capelli rossi?

- sì. Proprio non capisce la definizione di 'spazio personale'

• posso immaginare


*Joker è entrato in chat*


> salve!

- Doflamingo

• ciao Doflamingo

> noto con piacere che siete entrambi di buon umore

• io ho dovuto sopportare per tutto il giorno il profumo nauseante di Bon Clay.

> no povero! E dove lo ha comprato?

• Limoni

> volentieri, ma prima rispondi alla mia domanda~

• sarai cretino

- perchè? Limoni non è una profumeria?

• ... Sì Mihawk. Esatto.
Comunque ogni giorno arriva con un profumo nuovo e sono uno peggio dell'altro

> e a te che profumo piace?

• non sono appassionato di queste cose.

> e tu Mihawk?

- quelli dolci

• non avevo dubbi

> ahahah il solito ;)

• ora devo andare, ho una verifica domani. Magari ci sentiamo più tardi

- ciao Crocodile, io vado a fare un pisolino

> ciao Croco-chan~ 


*Mister Zero si è disconnesso*


Il ragazzo moro chiuse il pc e si diresse in cucina per prepararsi un the caldo. 
Aveva bisogno di riposarsi prima di iniziare a studiare e soprattutto di farsi passare il mal di testa che lo affliggeva da quella mattina.
















 

Buonasera a tutti! Ecco il nuovo capitolo in cui vediamo Crocodile a scuola con come compagni di classe Bon Clay, Das Bornes e Galdino.
Anche qui il coccodrillo ha una dipendenza per la caffeina e senza il caffè non puó iniziare bene la giornata.
La frase che dice Crocodile nel dibattito sull'arte (“Per poter essere forte, diventa un artista della parola; perché la forza dell’ uomo è nella lingua, e la parola è più potente di ogni arma”.)  è una citazione del maestro spirituale egizio Ptahhopte.
Ivankov padre di Bon-chan ci stava troppo, non sono riuscita a trattenermi.
Mi sono divertita a descrivere la conversazione in chat di questo capitolo, Doflamingo riesce a tirare fuori doppisensi anche da una frase in apparenza normale.
Pare che in alcune notti un certo "Re Oscuro" si connetta per qualche minuto su One Chet e poi scompaia senza lasciare tracce... Inquietante.
Bene, per il momento è tutto! I commenti sono ben accetti! A presto

-La citazione del titolo è di Abd el Kader.
  
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