La luce del sole passa a stento tra le fitte fronde degli
alberi, agitate da un caldo venticello d’estate.
Questa è la stagione più favorevole alla caccia. Gli animali
si stancano e si assetano più velocemente per il caldo, e io li attendo, come
al solito, vicino al ruscello, l’arco in mano, con la freccia già incoccata, i
sensi tesi fino all’inverosimile, pronto ad alzarmi di scatto, scagliare la
freccia e a uccidere la preda prima che questa se ne renda conto.
Questo è uno dei pochi modi per procurarsi il cibo nel
distretto 12.
Il mio travestimento mi lascia dei dubbi. Temo che sia
troppo semplice scorgere un paio di occhi all’interno di un cespuglio, ma non è
il momento di farsi questi problemi.
Finalmente, la futura cena per la mia famiglia si mostra: un
coniglio si avvicina al torrente lentamente. I suoi occhietti tondi non mi
inteneriscono, in fondo ho ucciso centinaia di suoi simili, e nulla gli
impedirà di unirsi ai due scoiattoli che ho già collezionato oggi, i cui corpi
morti sono legati per la coda alla mia cintura.
Tendo l’arco verso il terreno, pronto a sbucare fuori dal
cespuglio, mirare velocemente e allentare la presa delle dita della mano destra
sulla corda dell’arco, e infine ottenere altra carne per la cena di questa
sera.
Sono pronto a balzare fuori, quando sento una presenza alle
mie spalle:
-Sarà un altro scoiattolo.- dico tra me e me
con un tono di voce impercettibile.
Poi, il “qualcosa” mi sfiora la schiena, e allora dimentico
tutto: il coniglio, l’appostamento, e mi volto di scatto con l’arco ancora teso
verso quello che credo sia qualcosa di molto pericoloso, sto per scoccare la
freccia, ma mi fermo all’istante quando riconosco una voce familiare:
-Abbassa quell’arco, volevo toglierti il ragno che
hai sulla schiena!-
Inizio a urlare contro Debby senza accorgermi che faccio
scappare non solo il coniglio, ma tutti gli animali presenti nel raggio di un
paio di chilometri.
-Ma che ti è preso? Era necessario spaventarmi così
per uno stupido ragno?-
Debby è terribilmente tranquilla, e continua a squadrarmi
con uno sguardo di chi dice: “che sarà mai, non è una tragedia” e questo mi
manda ancora più in bestia. Poi risponde:
-Al contrario di te ho un buon bottino oggi… e
secondo i patti dobbiamo dividere il tutto. Quindi datti una calmata.-
Smetto di urlarle contro e cerco di immaginare cosa può aver
preso di tanto grande, e quando estrae dallo zaino la sua preda, rimango a fissare
con lo sguardo ebete l’enorme cinghiale morto che si para davanti a me, con un
coltello piantato nella fronte fino all’impugnatura.
Non mi chiedo nemmeno come abbia fatto a infilarlo nello
zaino, so soltanto che lei può.
La rabbia
passa subito alla vista di quella gigantesca fonte di cibo, e
tranquillizzato,
inizio ad avviarmi verso casa.
Il mio nome è Peter Evergreen, vivo nel Distretto 12 che non
è altro che un ammasso di catapecchie che cadono a pezzi. È uno dei distretti
più insignificanti, per Fungopoli.
Vi vivono esclusivamente umani, che per la capitale non sono
altro che lavoratori instancabili per estrarre carbone dalle miniere.
Le condizioni di vita sono tra le peggiori di tutta la
nazione: i salari dei minatori, ai quali mi unirò quando sarò maggiorenne, non
bastano per mantenere le famiglie, e molti, compreso me, si guadagnano da
vivere grazie al mercato nero o con la caccia illegale, a volte, come nel mio
caso, con entrambi.
Vado tutti i giorni nei boschi intorno al distretto per
trovare qualcosa da mangiare o da barattare, e grazie alla mia abilità con
l’arco tiriamo avanti a fatica, ma non moriamo di fame, come succede troppo
spesso a molte persone.
Debby Twohorns, è come me un’abile cacciatrice, che al
contrario di me, è una schiappa con l’arco e le frecce, ma abilissima con
coltelli e lame di ogni tipo: è in grado di centrare un bersaglio –come il
cinghiale di oggi- a distanze incredibili, semplicemente lanciando un coltello.
Oltre al nostro, ci sono anche altri undici distretti,
sempre e comunque al soldo di Fungopoli: Si sa poco di ciò che c’è fuori dal
12, ma ho sentito dire che nei distretti più ricchi, come l’1 o il 2, si vive quasi
come a Fungopoli.
Però conosciamo meglio i distretti più vicini a noi, come
l’11, sebbene nessuno sia mai uscito dai confini, sappiamo che fornisce i
prodotti dell’agricoltura, da ortaggi a frutta di ogni tipo, e che ci vivono le
creature più sfruttate di tutta Baguetten, molto peggio di noi umani, costretti
a lavorare ogni giorno e soprattutto di
notte, visto che sono dotati di una particolare vista notturna, e si sono
adattati perfettamente all’oscurità: noi li chiamiamo Oscuri.
Neanche nei distretti intermedi come il 5 si vive
dignitosamente: gli Yoshi che lo abitano non hanno un impiego unico, ma questa
razza è molto presente anche nella stessa Fungopoli, dove sono usati come
cavalcature o bestie da soma.
Tra i distretti più poveri, anche se si vive sempre meglio
che da noi o nell’11, c’è il distretto 8, abitato da Toad che vengono usati per
produrre medicinali e torte: nessuno ha mai capito la relazione tra le due cose,
neanche la capitale.
Mentre ridiamo e scherziamo sul modo in cui Debby ha fatto
fuori qual cinghiale –lanciando un pugnale a casaccio-, mi ricordo che oggi non
è il giorno adatto per ridere e scherzare sul modo in cui Debby ha fatto fuori
quel cinghiale –lanciando il pugnale a casaccio-, e cambio completamente
discorso:
-Piuttosto…lo sai che giorno è oggi…?-
-Nessun ragazzo di nessun distretto può permettersi
di dimenticarselo…-
Mi risponde lei assumendo un
espressione preoccupata, poi mi chiede:
-In quanti biglietti c’è
il tuo nome in quella boccia di vetro?-
- Sessantadue. Era meglio
rinunciare alle forniture che ho preso l’anno scorso. E tu?-
-Io? quattro volte,
perché?-
-Cosa? Solo quattro? Non
hai preso delle forniture?-
-Certo che le ho prese!-
E se ne va verso casa sua senza
aggiungere altro.
Ormai la conosco bene. È una
ragazza strana, mi sono arreso all’idea tempo fa, quando l’ho conosciuta:
Giravo tranquillamente per il
bosco, quando un sonoro “Ehilà!” mi fece sobbalzare. Mi guardai intorno e la
vidi, appesa a testa in giù per una caviglia da un enorme cappio. Tagliai la
corda con un sasso affilato e le chiesi:
-Come ci sei finita in
quella trappola?-
-Era per catturare un
drago, ma ho sbagliato qualcosa…-
-Un drago? Non esistono
i draghi!-
-Bè, prima o poi
Fungopoli li creerà in laboratorio, e ho sempre desiderato cavalcarne uno…
Comunque mi chiamo Debby, tu saresti…?-
-Peter, piacere di
conoscerti!-
Anch’io mi dirigo verso casa,
con uno scoiattolo e mezzo cinghiale che basteranno per una settimana.
Intanto, ripenso a ciò che mi
aspetta oggi pomeriggio: la falciatura. Ogni anno, in ogni distretto di Baguetten
si tiene una pubblica estrazione a sorte, che decide quale ragazzo e quale
ragazza verranno spediti a partecipare ai Mushrooms Games.
Un’arena, ventiquattro tributi,
ventitrè morti, un solo vincitore. Queste sono le parole chiave di quello che
per quegli sfruttatori di Fungopoli non è altro che il reality show più atteso
di sempre.
Si svolgono da centoquarantotto
anni, dai tempi della fine della Rivolta, durante la quale il Distretto 0 è
stato completamente distrutto, i dodici distretti rimasti sono stati obbligati,
ogni anno, a sorteggiare due ragazzi, i tributi, a combattersi in un’arena
sterminata finche non rimane un unico vincitore.
E quest’anno, la terza volta che
sono costretto a partecipare alla falciatura, sono terrorizzato dal pensiero
che ci sono ben sessantadue possibilità che stavolta tocchi a me.
Arrivo a casa con l’ansia a
mille, e non faccio caso nemmeno ai miei genitori che mi chiedono dove ho preso
quell’enorme cinghiale tagliato a metà per lunghezza, perché io e Debby abbiamo
trovato questo accordo per non litigare su chi doveva prendere la testa e
chi…la parte che non è la testa.
Frugo nell’armadio per trovare i
vestiti che più odio fra tutti quelli che ho: una camicia azzurra e un paio di
jeans: è così che mi vesto tutti gli anni per la falciatura, che si tiene
appena tra un paio d’ore, durante le quali la preoccupazione e l’ansia salgono
a livelli vertiginosi.
Quando esco da casa, sono
pettinato, profumato, lavato e con la camici appena stirata addosso, che in
breve tempo è già infradiciata dal mio sudore, e insieme alla mia famiglia, mi
dirigo verso la piazza centrale.
Come tutti gli anni, è stato
eretto un palco, sul quale, ai due angoli, si trovano due sfere di vetro, piene
di biglietti di carta ripiegati, con dei nomi scritti sopra. In quella dei
ragazzi, all’angolo sinistro, c’è il mio nome in sessantadue biglietti diversi.
La piazza è già piena di
possibili tributi, divisi in due perfetti schieramenti, uno di ragazze e uno di
ragazzi, alcuni sul punto di svenire, alcuni che non danno a vedere la propria
preoccupazione.
Mi sistemo in un angolo della
fila dei ragazzi e cerco con lo sguardo Debby, e la vedo al centro della fila con
espressione annoiata, che gioca pigramente con uno yo-yo. Vorrei urlarle che la
sua tranquillità mi dà sui nervi, ma la piazza è sorvegliata da
Attaccabrigatori armati fino ai denti appostati a ogni angolo.
Sale sul palco l’annunciatrice
di sempre, che ogni anno da dieci anni chiama su quel palco i tributi: Lilly
Koopa, che prende subito il microfono e annuncia:
-Buongiorno, Distretto
12! E felici Mushrooms Games a tutti!-
Come sempre, silenzio di tomba
sulla piazza: nessuno applaude, in quanto qui i giochi sono visti come
effettivamete sono: uno sterminio di massa.
-Come sapete, i giochi
hanno raggiunto la loro centoquarantottesima edizione! Sono impaziente di
sapere chi saranno i tributi di quest’anno…-
Se quei soldati in divisa nera
non puntassero una mezza dozzina di fucili da cecchino sulla piazza dai
terrazzi del Palazzo d’Ingiustizia, sarebbe bastato questo commento per far
scoppiare una manifestazione.
-…e non dovrò aspettare
molto per scoprirlo!-
Continua Lilly, avvicinandosi
alla sfera di vetro di destra, quella delle ragazze.
Cala lentamente la mano sinistra
nel contenitore e agita lentamente i fogli di carta, come se ne stesse cercando
uno in particolare, continuando a guardare il pubblico con un largo e irritante
sorriso.
Finalmente ne estrae uno, lo
dispiega lentamente, inizia a leggerlo, e in un istante il suo sorriso si
trasforma in un espressione stupita e infastidita allo stesso tempo. È chiaro
che non riesce a leggere il nome scritto lì sopra. Squadra il biglietto
allontanandolo o avvicinandolo agli occhi, ruotandolo o mostrandolo al
cameraman lì vicino, che come lei non
capisce che cosa ci sia scritto.
Passano i minuti, e la mia
impazienza che adesso ha rimpiazzato momentaneamente la paura prende il
sopravvento e mi allontano dal mio posto urlando:
-Vogliamo darci un
taglio? Lo leggo io quello stupido biglietto!-
In un istante vedo i puntatori
laser di tutte le armi della piazza che mirano me, quando Lilly dice nel
microfono:
-No, no, lasciatelo
venire, forse lui riesce a leggerlo!-
Le lucine rosse che ho puntate
su tutto il corpo si ritirano, e io mi muovo a passi decisi verso il palco,
salgo gli scalini, strappo il biglietto di mano a Lilly e lo fisso per cercare
di leggere l’incomprensibile grafia con cui sono scritti nome e cognome di una
delle ragazze presenti.
Il sollievo per essere
finalmente riuscito a leggere quella scritta viene sostituito in una frazione
di secondo da tristezza e incredulità quando annuncio quel nome:
-Debby Twohorns.-
Debby assume la mia stessa
espressione, lo yo-yo le cade di mano e lentamente si avvicina al palco e si
siede su una sedia indicata da Lilly e fissa il pubblico, con lo sguardo vuoto
e la bocca spalancata, tipiche di chi ha perso in un attimo tutta la sua
sicurezza.
Anch’io non sono da meno, ma
devo risvegliarmi quando l’annunciatrice mi chiede:
-Visto che ci sei, puoi
leggere anche l’altro nome?-
Estraggo un biglietto dall’altra
boccia di vetro e la mia disperazione raddoppia, anzi triplica, quando leggo il
nome: Io
Annuncio al pubblico:
-Io!-
Commento d'autore:
Questa è la mia prima fan fiction in assoluto! Ho deciso di creare questa parodia dopo aver letto HG, che Debby mi ha spronato a leggere. Dopo aver finito entrambi di leggere, ci siamo decisi a creare questa parodia stile Super Mario dal momento che entrambi lo adoriamo ( W Luigi!)! Il testo è mio ma la trama è nata dalla collaborazione con DebbyGattaTheBest. Spero vi abbia appassionato e che continuerete a leggere i prossimi capitoli! Ora vi saluto.
~SuperLuigiGalaxy