Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: monsieur Bordeaux    28/07/2014    0 recensioni
Attentati, sabotaggi e altri strani eventi stanno sconvolgendo la pace nelle Terre ninja. La tensione è tale che nessuno sa cosa potrebbe accadere in futuro, forse addirittura una nuova Grande Guerra ninja. Nel frattempo il Paese del Vento deve gestire un'altra emergenza: un fuga in massa di prigionieri da un carcere di massima sicurezza. E tra questi, due personaggi che saranno costretti a collaborare per farla franca ai loro inseguitori.
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 20 - Oltre il confine


Quello che per lunghi ed intensi minuti si era trasformato in un campo di battaglia, all'improvviso era diventato un luogo calmo e tranquillo. Il canyon era diventato così silenzioso che le poche voci dei superstiti erano in parte coperte dalla brezza che solitamente soffiava tra le rocce, creando numerosi flussi d'aria lungo i sentieri laterali.
Incredulità di quella situazione era ancora più accentuata sul volto di Basho, che per tutto il tempo era rimasto immobile ad osservare il punto in cui i ninja di Konoha erano scappati, rimanendo senza parole e con gli occhi sbaragliati. Solo un richiamo di Shimada riuscì a sbloccarlo, che al contrario di lui era rimasto freddo nonostante le perdite subite in combattimento. Mentre stava cercando di capire cosa non aveva funzionato nel suo piano, lo Scorpione Bianco fu raggiunto dai due alleati di Akatsuki, anche loro delusi per come si era conclusa la battaglia. Se da una parte Sasuke era rimasto impassibile in volto, nonostante i suoi occhi scuri davano l'aria di chi aveva mancato un importante obiettivo, dall'altra Suigetsu, con la Tagliateste fissata sulla schiena, sembrava un fiume in piena e non si trattenne nel dare alcuni giudizi negativi sulla trappola di Shimada.
«Ma che cazzo avete combinato? Avevate detto che ogni via d'uscita era bloccata e quelli sono scappati in una caverna! E quei deficienti dei vostri mercenari sanno fare altro se non urlare e morire in massa?»
«Adesso calmati!» intervenne Yuriko, prendendo le difese dello Scorpione Bianco. «E usa un linguaggio più consono quando parli con Shimada!»
«Io parlo come mi pare e piace! E non prendo ordini da una come te!»
«Perché invece non parliamo di come ti sei fatto scappare quello spadaccino...» disse la ragazza, in tono provocatorio. Per qualche oscura ragione, Suigetsu tenne a bada il suo istinto omicida e preferì rispondere, evitando così di metterle le mani addosso e strozzarla.
«Se ci fosse stato un altro minuto di combattimento tra me e quel tizio, ti giuro che avrei portato qui la sua testa! Prima però mi sarei divertito a tagliuzzare qualche arto...»
Yuriko non si fece impressionare da quella nota così sadica. «Quello che hai detto dimostra solo che sei bravo solo a parole, nient'altro!»
«Ma brutta...»
«Lei ha ragione!» commentò Basho, intervenendo nel dialogo apparentemente senza motivo. «Anche voi due non avete fatto il vostro dovere, quindi non scaricate la colpa sul nostro esercito!»
«Io non accetto critiche da una persona senza spina dorsale...» mormorò Sasuke, le sue parole però furono ben sentite dal leader del Paese delle Torri. La critica del ninja dai capelli neri suscitò l'immediata e poco composta reazione dell'interessato.
«Ma come osi! Non parlare con me con quel tono, sei solo un ragazzino viziato!»
«Ora basta!!!» gridò di colpo Shimada, cercando di rimettere un po' d'ordine. «Avete finito di litigare?»
«Ci scusi» rispose Basho, in maniera quasi automatica.
L'uomo vestito con la vecchia armatura, dopo quel rimprovero, fece una breve riflessione e per qualche secondo rimase in silenzio. Facendo un rapido calcolo tra i morti e i feriti di quel giorno, Shimada stimò che le sue forze si erano dimezzate e che ora poteva contare su un esercito di poco più di quattrocento uomini, che comprendeva circa un centinaio di ninja fedeli rimasti per il momento in disparte. Di sicuro aveva subito un grosso ridimensionamento, ma era ancora fiducioso che i suoi piani si sarebbero realizzati, potendo contare su Akatsuki per ricevere un eventuale rifornimento di uomini e armi. Il Paese delle Torri era ancora in grado di colpire, ma bisognava a tutti i costi fermare i ninja di Konoha. Stavano diventando sempre di più una spina nel fianco per Shimada.
«Il nostro accordo rimane sempre valido, giusto?» intervenne Sasuke, interrompendo la riflessione dello Scorpione Bianco. Come Suigetsu, anche il ninja del clan Uchiha non aveva accettato di buon grado di allearsi con quell'uomo, ma c'era una motivazione che lo aveva spinto ad allearsi con lui. Da molto tempo Shimada aveva in mente un piano molto ambizioso, in cui Sasuke voleva a tutti i costi partecipare: radere al suolo il Villaggio della Foglia. Dopo la morte del fratello, il ninja dai capelli scuri non pensava ad altro.
«Oh, certamente! Ma prima dobbiamo fermare quella seccatura di infiltrati, non possono essere andati troppo lontano!»
Un elemento di qualità come Sasuke faceva più che comodo a Shimada, che si sentiva sempre più vicino alla realizzazione della vendetta contro i suoi storici nemici. Era molto contento di aver raggiunto un accordo con il ragazzo, non era per nulla facile trovare dei volontari che volevano combattere in prima linea...
Finita quella discussione, che a momenti stava per diventare una litigata, lo Scorpione Bianco prima diede l'incarico a Yuriko di fare una stima precisa dei mercenari ancora disponibili e poi prese da parte Basho, parlandogli a bassa voce in un orecchio. Gli aveva affidato un compito che riteneva assai delicato: tenere d'occhio Yuriko in ogni sua mossa futura. Sebbene il vecchio comandante sapeva che la sua sottoposta aveva la completa fiducia in lui, temeva che l'improvvisa comparsa di Tomohiko potesse far vacillare la determinazione della ragazza, che in fondo era una vecchia amica dell'ex diplomatico. Si poteva tranquillamente affermare che il suo cinismo era pari solo al suo desiderio di vendetta.

Orientarsi in un ambiente buio e umido, col rischio di scivolare su una pietra liscia e bagnata, non era per nulla facile, ma c'era un trucchetto per uscirne indenni: aspettare qualche secondo per far abituare gli occhi all'oscurità. Inoltre sulle pareti della grotta c'erano dei licheni che emettevano una leggera fosforescenza verde e ciò avrebbe permesso al gruppo proveniente da Konoha di trovare la via d'uscita, che secondo Tomohiko non doveva essere troppo lontana.
Proseguendo con molta lentezza lungo una via ripida e dal suolo irregolare, che in certi punti costrinse a muoversi come in un’arrampicata in verticale, alla fine un impaziente Naruto intravide sopra di sé una luce tenue filtrare sopra alcune rocce. Nonostante le contusioni e le ferite subite, il ninja dalla chioma bionda ritrovò le energie e tutto di un fiato superò quasi di corsa gli ultimi ostacoli, uscendo per primo dalla grotta. Si fermò solo dopo aver raggiunto una piattaforma rocciosa all'aperto, inclinandosi in avanti e appoggiando le mani sulle ginocchia per riprendere fiato. Poco più tardi uno alla volta lo raggiunsero anche gli altri, che a quel punto si presero una meritata pausa: ne avevano proprio bisogno, dopo il combattimento nel canyon e la successiva fuga.
Appena Naruto rialzò gli occhi, il ragazzo notò che il paesaggio era caratterizzato dalla presenza di alcune torri, che in maniera all'apparenza casuale spuntavano qua e là tra i boschi di conifere o sui versanti delle montagne vicine. Quasi tutte erano artificiali, ma alcune erano letteralmente scavate all'interno, sfruttando a dovere le irregolarità del terreno. Facendo un rapido calcolo poteva essere una decina, ma si aveva l'impressione che il numero di torri presenti fosse molto più alto.
Quando Naruto chiese qualche informazione a riguardo, Tomohiko raccontò che ufficialmente erano entrati nel Paese delle Torri e per l'occasione il ragazzo di Iwa sottolineò il fatto con un ironico benvenuto. Inoltre spiegò che, come anticipato da Naruto, le torri in realtà erano un centinaio, lungo una linea di diversi chilometri, ma quasi tutte erano abbandonate. Si potevano considerare come dei vecchi monumenti militari, in disuso ormai da molti anni. Però la loro posizione non era per niente casuale: erano state costruite in modo che ogni torre fosse visibile a quella precedente, facilitando di molto le comunicazioni da un avamposto all'altro.
Finita la breve spiegazione storica di Tomohiko, Kakashi incitò il gruppo a muoversi per scendere velocemente dalla montagna in cui si trovavano. Stava iniziando a farsi notte e il ninja mascherato voleva accamparsi prima del tramonto, ormai imminente.

Il luogo scelto per trascorrere la notte fu uno spiazzo circondato da alberi alti e robusti, che avrebbero dato un po' di riparo dal vento e allo stesso tempo nascosto il gruppo da eventuali sguardi nemici. Al centro di esso fu acceso un fuoco, rinchiuso tra alcune pietre, ma non di grandi dimensioni: era meglio evitare di segnalare la propria posizione con una colonna di fumo. Era sufficiente solo per scaldare qualche cibo e avere un po' di calore prima di andare a dormire, sotto un cielo sereno e pieno di stelle.
Seduti attorno al fuoco, si creò in breve tempo un'atmosfera piuttosto allegra e non poteva essere diversamente, il gruppo era riuscito a cavarsela da una situazione veramente complicata e voleva godersi quel breve momento di relax. Era quasi un miracolo se solo in due erano rimasti feriti dopo l'agguato al canyon, ovvero Naruto e Yuji, ma dopo le fasciature di Sakura entrambi erano pronti per proseguire con la missione.
«Ragazzi!» esclamò lo spadaccino, alzando il braccio destro visibilmente bendato. «Credo che solo adesso mi rendo conto di quale rischio abbiamo corso con quelli del Paese delle Torri... vi devo fare proprio i complimenti!»
«Bhe, l'importante è ammetterlo!» affermò Tomohiko.
«Giustissimo!» intervenne Naruto. «Siamo stati grandi!»
«Ora non esageriamo, abbiamo avuto una bella dose di fortuna...»
«Serve anche quella nella vita, no?» ribatté Kakashi. Nonostante il volto in parte coperto, era evidente che anche lui era soddisfatto per come erano usciti dalla trappola di Shimada.
Poco dopo Yuji riprese la parola. «Però, se devo dirla tutta, c'è qualcuno che si è messo in luce durante i combattimenti... Hinata!»
«Io?» rispose la ragazza, arrossendo leggermente.
«Ti ho vista solo di sfuggita, ma la tua reazione mi è rimasta impressa nelle mente. Poche cose mi hanno fatto sussultare come oggi e non saprei quale aggettivo usare. Forse...»
«Yuji, non dire ciò che stai pensando!» avvisò Tomohiko, convinto che lo spadaccino stava per dare libero sfogo al suo lato da pervertito.
«Stavo per dire meravigliosa, idiota!» sbuffò quest'ultimo.
La ragazza a malapena riuscì a nascondere il suo imbarazzo, che però fu vano perché Naruto, dopo aver sentito una veloce ricostruzione di come era stato salvato, ringraziò Hinata per l'aiuto dato. A momenti la kunoichi stava per svenire col volto completamente rosso.
«Il nostro spadaccino dovrebbe darsi una calmata» intervenne Sakura, cercando di mettere in riga Yuji. «Quando lo medicavo ci provava anche con la sottoscritta!»
«Ora non esageriamo» replicò l'interessato. «Volevo solo fare il gentile, tutto qui!»
In risposta Sakura mostrò un sorriso di facciata. «Se lo fai di nuovo, la prossima volta ti tiro un pugno in faccia!»
«Esagerata! Ricordati che sono sempre un ferito!» esclamò lo spadaccino, con aria delusa. Poi aggiunse, in maniera beffarda: «Se mi vuoi, sai dove trovarmi.»
La ragazza si limitò a sbuffare davanti all'ostinazione dello spadaccino. Nel frattempo, a margine di quel siparietto, Tomohiko si era spostato di lato e aveva affiancato Hinata, per dirgli qualcosa sottovoce. Già da un po' aveva notato che la ragazza aveva un debole per il biondo del gruppo.
«Cerca di rimanergli più vicino possibile a Naruto, sennò rischi di perderlo per sempre. Le conseguenze le hai viste oggi, quando ti ho parlato di Yuriko...»
«Perché non sei riuscito a starle accanto?» domandò timidamente la ragazza.
«Perché non volevo fare un torto ad un mio vecchio amico... non ci crederai, ma non sono sempre stato così bastardo come sono adesso!»
Congedandosi con un sorriso, che secondo Hinata trasmetteva una grande malinconia, Tomohiko tornò al suo posto e si sedette accanto a Yuji. Lo spadaccino era rimasto incuriosito dal ragazzo di Iwa, che in quella serata sembrava più allegro del solito.
«Dove lo hai trovato tutto questo entusiasmo? E' la prima volta da quando siamo partiti che non sei depresso!»
«Non lo so nemmeno io. Forse è perché abbia dato una bella batosta a Shimada e al suo lecchino?»
«Probabile.»
«Ma forse il motivo è un altro. E' da un po' che ci rifletto sopra, ma da quando abbiamo lasciato Suna sto iniziando a credere che c'è ancora speranza per questo mondo, nonostante tutto...»
«Aspetta un secondo!» intervenne Yuji. «Non eri tu quello che definiva i ninja dei guerrafondai o peggio? Che diavolo ti è preso adesso?»
«Tutta colpa di quel biondino di nome Naruto! Forse non è così fuori di testa come credevo, ma basta vedere questo gruppo per dargli almeno il beneficio del dubbio.»
«Cosa c'entra il gruppo con le tue crisi mentali?»
«Basta vedere le nostre origini: io, tu e lui veniamo da tre villaggi completamente differenti, che non sono mai andati d'accordo, eppure siamo qui che ci facciamo quattro risate davanti al fuoco! Quante possibilità ci sono di ripetere una cosa del genere con gli attuali Kage, secondo te?»
«Sicuramente nulle» rispose Yuji, che poco dopo mise una mano sulla spalla di Tomohiko. «Però sono peggio i vecchi consiglieri che hanno attorno, quelli sono dei veri stronzi!»
«Senza alcun dubbio!»
Finita la lunga chiacchierata, i due si prepararono a dormire, cercando una posizione abbastanza comoda per riposare. Tomohiko era così stanco che si addormentò nel giro di pochi minuti, come il resto del gruppo. L'unica eccezione fu Yuji, che aveva il sonno agitato a causa dello scontro con Suigetsu. Il duello non si era chiuso con una sconfitta, ma avendo fatto una pessima figura lo spadaccino dal kimono azzurro non riusciva a rimanere calmo, almeno all'inizio. Il suo spirito combattivo era in fermento e giurò a se stesso che la prossima volta sarebbe finita diversamente. Avrebbe tolto quel fastidioso sorriso da squalo a Suigetsu, impresso nella sua memoria dopo essere stato sbattuto contro la parete rocciosa del canyon.


Continua...
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: monsieur Bordeaux