1 Un giorno fra tanti
Mi sveglia con un caldo che entrava dalla finestra, un caldo afoso che penetrava tra le mie ossa.
Guardai velocemente la sveglia sul mio comodino e vidi che ero in ritardo, qui nel West Virginia era tutto più calmo, non si sentivano macchine passare, né rumori di pedoni che passavano da una parte all’ altra, qui non era come Londra la grande capitale, mi lasciai sfuggire un gemito, ma oramai le cose erano state fatte la mamma aveva trovato lavoro qui perciò ora dipendeva tutto da me. Mi chiamo Megan è ho 16 anni, e mi sono trasferita qui nel vecchio West Virginia. Mi alzai dal letto andai in bagno mi feci una doccia fredda e mi vestì con un pantaloncino a vita alta bianco tutto strappato, una maglietta nera con la scritta “Jack Daniel’s” e le mie converse nere. Mi truccai giusto un po’ con un filo di eyeliner nero matita e lucidalabbra. Scesi giù per le scale e vidi che mia madre non c’era, già io vivo solo con mia madre perché mio padre è morto per problemi di salute. Presi un biscotto al cocco dal vassoio di porcellana e me lo mangia al volo, poi uscii di casa e mi avviai verso la scuola, arrivai con due minuti di ritardo e menomale che le porte erano ancora aperte, così andai velocemente in segreteria per farmi dire l’aula.
IO: Salve sono la nuova studente mi chiamo Megan Ascenty.
S: Ah si buongiorno! Disse con aria irritata. La sua classe è la 3A secondo corridoio infondo a a destra
Presi il foglietto da presentare al professore, dissi un buongiorno e me ne andai, chissà che giornata sarebbe stata oggi.  Arrivai all’aula con tanto di affanno e aprì la porta pesantemente.
IO: Buongiorno Prof sono Megan Ascenty e questo è il foglietto, dissi con aria imbarazzata.
Devo ammetterlo era un gran bell’professore, capelli neri come carbone occhi verdi smeraldo, e un fisico mozzafiato.
Prof: Certo, vieni a sederti qui e mi accompagnò ad un posto proprio davanti a lui, in prima fila e ciò da una parte mi piaceva e dall’altra no, perché ero seduta affianco alla tipica ragazza tutta oca.
L’ora di storia cioè questa passava di bene in meglio, con quel professore un oretta era volata, così come le altre ore.
Suonò la campanella, e tutti i ragazzi si diressero verso il buffet della mensa, mentre io andai verso il mio armadietto per prendere i prossimi libri, presi i libri e andai in mensa, mi sedetti in un tavolo vuoto, e vicino a me si sedettero un ragazzo biondino che si chiamava Jason e una ragazza mora che si chiamava Hope.
Strinsi subito amicizia con loro, erano davvero simpatici e scoprì che erano insieme a me nelle prossime ore. Finita la mensa mi dirigo verso l’aula quando vedendo il professore di storia inciampo e per fortuna lui mi prende, è stato un attimo che ci siamo guardati negli occhi e mi sono venute subito le farfalle allo stomaco, eh sì brutto segno!
Io: Scusami tanto mormorai.
Prof: No non ti devi scusare so che non lo hai fatto apposta, disse con un sorriso a 32 denti.
Io mi ero pietrificata e me ne accorsi solo dopo. Le altre ore passarono velocemente insieme a Hope e Jason, e feci il tragitto per arrivare a casa insieme a loro. Arrivata a casa mi feci una doccia e mangiai. Il pomeriggio verso le 15:00 suonò il campanello di casa aprì e vidi che era……
Angolo autrice: ciao ragazzi spero che il primo capitolo vi sia piaciuto, ciaoo